Parole di vita (aprile 2017)
VIDEO:
Intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di Aprile 2017: I giovani
PREGHIERE:
O Gesù benedetto, dammi la pace dell’anima in Te.
La tua calma potente regni in me; governa su di me, o Re di dolcezza,
Re di pace.
Dammi controllo, grande forza d’autocontrollo,
sulle mie parole, sui miei pensieri e le mie azioni.
Liberami, caro Signore, da ogni irritabilità, da scarsezza di mansuetudine e dolcezza.
Con la tua profonda pazienza, donami pazienza.
In questo e in ogni cosa, rendimi sempre più simile a Te.
—San Giovanni della Croce (1542–1591)
***
Insistere con Dio non serve a convincerlo,
ma a irrobustire la nostra fede e la nostra pazienza,
cioè la nostra capacità di lottare insieme a Dio per le cose davvero necessarie e importanti.
— Papa Francesco
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Intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di Aprile 2017: I giovani
PREGHIERE:
Preghiera per il buon umore – San Tommaso Moro
Signore, donami una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Donami la salute del corpo
e il buon umore necessario per mantenerla.
Donami, Signore, un'anima semplice
che sappia far tesoro
di tutto ciò che è buono
e non si spaventi alla vista del male
ma piuttosto trovi sempre il modo
di rimettere le cose a posto.
Dammi un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri, i lamenti
e non permettere che mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo ingombrante
che si chiama «io».
Dammi, Signore, il senso del buon umore.
Concedimi la grazia
di comprendere uno scherzo
per scoprire nella vita un po' di gioia
e farne parte anche agli altri.
Amen.
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e anche qualcosa da digerire.
Donami la salute del corpo
e il buon umore necessario per mantenerla.
Donami, Signore, un'anima semplice
che sappia far tesoro
di tutto ciò che è buono
e non si spaventi alla vista del male
ma piuttosto trovi sempre il modo
di rimettere le cose a posto.
Dammi un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri, i lamenti
e non permettere che mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo ingombrante
che si chiama «io».
Dammi, Signore, il senso del buon umore.
Concedimi la grazia
di comprendere uno scherzo
per scoprire nella vita un po' di gioia
e farne parte anche agli altri.
Amen.
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Voglio Te solo, Signore
Ti ho cercato, o Signore della vita,
e tu mi hai fatto il dono di trovarti:
te io voglio amare, mio Dio.
Perde la vita, chi non ama te:
chi non vive per Te, Signore,
è niente e vive per il nulla.
Accresci in me, ti prego,
il desiderio di conoscerti
e di amarti, Dio mio:
dammi, Signore, ciò che ti domando;
anche se tu mi dessi il mondo intero,
ma non mi donassi te stesso,
non saprei cosa farmene, Signore.
Dammi te stesso, Dio mio!
Ecco, ti amo, Signore:
aiutami ad amarti di più.
(Sant'Anselmo di Aosta)
te io voglio amare, mio Dio.
Perde la vita, chi non ama te:
chi non vive per Te, Signore,
è niente e vive per il nulla.
Accresci in me, ti prego,
il desiderio di conoscerti
e di amarti, Dio mio:
dammi, Signore, ciò che ti domando;
anche se tu mi dessi il mondo intero,
ma non mi donassi te stesso,
non saprei cosa farmene, Signore.
Dammi te stesso, Dio mio!
Ecco, ti amo, Signore:
aiutami ad amarti di più.
(Sant'Anselmo di Aosta)
O Gesù benedetto, dammi la pace dell’anima in Te.
La tua calma potente regni in me; governa su di me, o Re di dolcezza,
Re di pace.
Dammi controllo, grande forza d’autocontrollo,
sulle mie parole, sui miei pensieri e le mie azioni.
Liberami, caro Signore, da ogni irritabilità, da scarsezza di mansuetudine e dolcezza.
Con la tua profonda pazienza, donami pazienza.
In questo e in ogni cosa, rendimi sempre più simile a Te.
—San Giovanni della Croce (1542–1591)
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RIFLESSIONI:
Insistere con Dio non serve a convincerlo,
ma a irrobustire la nostra fede e la nostra pazienza,
cioè la nostra capacità di lottare insieme a Dio per le cose davvero necessarie e importanti.
— Papa Francesco
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L'acqua della sorgente dice all'uomo:
Io do le mie acque, per nulla, ai pellegrini che si fermano qui assetati e stanchi. Fa' tu lo stesso coi tuoi fratelli; fa' del bene a tutti, dona quello che hai al prossimo, con lieto cuore e senza condizioni; non chiedere agli uomini in cambio dei tuoi benefici né gratitudine né ricompensa, pago soltanto di vivere nella gioia della tua bontà.(Lev Tolstoi)
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“Quando sono debole è allora che sono forte”
Io do le mie acque, per nulla, ai pellegrini che si fermano qui assetati e stanchi. Fa' tu lo stesso coi tuoi fratelli; fa' del bene a tutti, dona quello che hai al prossimo, con lieto cuore e senza condizioni; non chiedere agli uomini in cambio dei tuoi benefici né gratitudine né ricompensa, pago soltanto di vivere nella gioia della tua bontà.(Lev Tolstoi)
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“Quando sono debole è allora che sono forte”
Ci sono numerose testimonianze di uomini e donne (anche non credenti) per le quali situazioni disperate e di deriva umana sono diventate momento di grande cambiamento, hanno ricuperato grandi valori che avevano smarrito. In altre parole, attraverso la “debolezza” queste persone sono diventate più uomini e più donne. Nel leggere queste storie il credente non si sconcerta, ma vi legge la mano della Provvidenza.
Elena Bossetti
Elena Bossetti
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"A leggere le loro storie, a conoscerli di viso, a sentirli raccontare, sembrano persone per niente affascinate da gesti eroici e temerari, eppure, proprio nei momenti più difficili, hanno mostrato una umanità straordinaria, sono stati capaci di amare oltre ogni limite, la paura è diventata coraggio, la tristezza si è trasformata in audacia, il timore si è cambiato in amore ostinato.
A. Gaspari, Verso l'infinito e oltre, p.52
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"Il peccato è l'eccezione, la normalità è il bene"
...per una azione poco buona, ce ne sono tante di amorevoli. Per uno che chiede di morire ce ne sono milioni che chiedono di vivere. Per un gesto di rifiuto di aiuto ce ne sono miliardi di carità eroica.
Ha osservato un giovane sacerdote: "Il peccato è l'eccezione, la normalità è il bene".
(A. Gaspari, Verso l'infinito e oltre, p.6)
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Quant'è importante che ogni bambino venuto al mondo sia accolto dal calore di una famiglia!
Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l'amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati.
Di questo hanno bisogno i bambini: dell'amore del padre e della madre.
E questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita.
Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l'amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati.
Di questo hanno bisogno i bambini: dell'amore del padre e della madre.
E questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita.
Dal Magistero di papa Benedetto XVI