I 7 segni nel Vangelo di Giovanni

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1° SEGNO: LE NOZZE DI CANA
2° SEGNO: PAROLA DI VITA
3° SEGNO: LA GUARIGIONE DEL PARALITICO
4° SEGNO: LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI
5° SOGNO: GESU' CAMMINA SULLE ACQUE
6° SEGNO: IL CIECO NATO
7° SEGNO: LA RIANIMAZIONE DI LAZZARO
Primo segno: l’alleanza iniziale.
Gesù chiama l’anima alla sequela, comunicando una soave ebbrezza al cuore del credente.
La fede ha sempre un punto di partenza. Anche per coloro che furono battezzati subito appena nati, arriva un età in cui la fede diventa un atto libero e significativo. Le nozze di Cana rappresentano simbolicamente questa prima chiamata, dove l’uomo diventa un credente. Egli prende coscienza che Dio esiste veramente, che è il «vivente» e che desidera manifestarsi alle anime. La dolcezza del vino nuovo di Cana è un’evocazione della dolcezza di questa prima esperienza di Dio.
Secondo segno: l’apprendistato dell’umiltà.
Gesù insegna all’anima a ricevere i doni gratuiti di Dio senza esigerli.
Il credente deve procedere verso le prime attuazioni della sua fede. Deve imparare a entrare in relazione con Dio secondo la maniera che conviene a Dio. Inquieto per la vita del suo bambino malato, l’ufficiale fa pressione su Gesù per accompagnarlo da lui, prima ancora di sapere come il Signore intenda intervenire. Tale è la lezione che Gesù dà all’ufficiale del re. Egli non deve considerare Dio a suo servizio; deve al contrario lasciarsi condurre da Dio in totale confidenza.
Terso segno: la guarigione della volontà.
Gesù guarisce l’anima paralizzata dalla sua troppa dipendenza dal mondo. La fede riposa ormai sull’autorità (la forza) di Dio.
Il paralitico della piscina giaceva in questo stato da più di 38 anni. Ha fatto quello che era a lui possibile, secondo le sue forze, per dimorare nella fede. Ma gli manca la forza che viene da Dio, che non ha saputo accogliere. Ha infine mancato di confidenza, si è lasciato troppo influenzare dalle realtà terrene del quotidiano. Pertanto, la sua speranza non è morta. È il momento che sceglie Gesù per rivelarsi a lui e dargli così quella forza che gli mancava per poter vivere la sua fede. Si tratta della guarigione della volontà.
Questo terzo segno rappresenta dunque la maturità della fede.
Quarto segno: il nutrimento dall’altro.
Gesù introduce l’anima nella vita contemplativa.
La moltiplicazione dei pani è un segno di tipo «eucaristico». Questo miracolo rappresenta l’accesso ad una comprensione nuova di Dio: Dio come sorgente di vita. Come Cana, questo segno è una chiamata; ma si tratta ora di fare un salto nella fede, che coinvolge il credente in modo determinante. Gesù gli chiede di diventare un «discepolo», cioè di consacrare la sua vita a Dio. L’anima riceve l’invito, senza giungere ancora a rispondervi positivamente, come è normale.
Quinto segno: uscire dall’Egitto.
Gesù mostra la necessità di liberarsi dalle acque del mondo e dalle sue preoccupazioni.
Gesù che cammina sulle acque dona ai suoi discepoli l’esempio del modo di comportarsi d’ora in poi con il mondo presente. Il pane di vita offerto nel segno precedente dona ora la capacità di camminare sul mare mosso delle contraddizioni umane, dei conflitti e dei limiti invalicabili. Dio conosciuto come sorgente della vita porta a compimento l’anima e le comunica una libertà nuova. Pertanto, i discepoli sono spaventati da questa prospettiva. Al segno seguente permetterà al credente di diventare un vero discepolo di Gesù.
Sesto segno : vedere ciò che è stato nascosto.
Gesù guarisce l’anima dalla cecità spirituale che le impediva di riconoscere la lotta della luce con le tenebre.
La guarigione del cieco nato raffigura la guarigione degli occhi dell’anima. Gli occhi del credente si aprono sul mistero della lotta tra la luce e le tenebre. Esiste davvero nel mondo un vera «potenza del rifiuto» della verità! La sua ricerca della verità trascina il cieco nato a prender progressivamente le difese di Gesù. I farisei finiscono per considerarlo un discepolo di Gesù, e l’escludono dalla sinagoga. Il cieco nato cammina ormai con i suoi occhi: è divenuto un vero discepolo del Signore.
Settimo segno: risuscitare a vita nuova.
Il credente accede ad un amore che gli permette di superare i propri limiti creaturali. È la nascita in Dio nella fede.
La risurrezione di Lazzaro rappresenta l’ultima tappa dell’itinerario della fede: la morte a se stessi in vista di una vita nuova in Dio. Lazzaro, l’amico di Gesù, è l’immagine del discepolo che accede all’intimità del Signore. Diviene un amico di Dio! Questa tappa della fede è dominata dal tema dell’imminenza della Passione di Cristo. La Spiritualità della Passione si radica dentro l’anima del credente, ammesso a partecipare anche lui alla redenzione del mondo. I farisei e i sommi sacerdoti decidono di uccidere anche Lazzaro. Il destino del credente diviene allora quello stesso di Gesù!