A San Giuseppe
DA "Il Vangelo dell'amore" (2015) di Stefano Liberti
… UN
PADRE (GIUSEPPE) (Mt 1,19-25; 2,13-15.19-23)
É Matteo a mettere in rilievo la figura di Giuseppe,
discendente di Davide, uomo giusto,
sognatore coraggioso, capace di fidarsi di un Dio che gli sconvolge la vita e
gli parla attraverso i sogni. Giuseppe
è un uomo capace di amare, desideroso del bene dell’altro, capace di sacrificarsi
per amore, in ascolto della voce di Dio e desideroso di fare ciò che Lui chiede.
É facile immaginarlo innamorato di Maria: per
questo vuole preservarla da una pubblica accusa che potrebbe condannarla a
morte; accetta un figlio che non era suo e, stando alla tradizione non attestata
nei Vangeli, è disposto a vivere tutta la vita con una sposa che rimarrà
vergine. Giuseppe ama Maria, sua fidanzata
che è rimasta incinta di altri e che, per la legge, meriterebbe di essere
cacciata e lapidata per la sua infedeltà. É l’amore a renderlo giusto: capace
prima di ripudiarla in segreto, cioè di garantirgli la vita, poi, ancora
turbato dalla notizia che ha sconvolto i suoi progetti, capace di accettare la
spiegazione di Dio datagli in sogno attraverso l’Angelo.
Giuseppe non si dà pace, è innamorato, continua a pensare a lei, a sognarla di notte. Un conflitto emotivo e spirituale: da un lato l'osservanza della legge (l'obbligo di denunciare Maria) e dall'altro il suo amore. Ma basta che la corazza della legge venga appena scalfita dall'amore, che lo Spirito irrompe e agisce. (…)
Giuseppe fece come gli aveva detto
l'angelo e prese con sé la sua sposa. Maria lascia la casa del sì detto a Dio e
va nella casa del sì detto al suo uomo, ci va da donna innamorata. Povera di
tutto, Dio non ha voluto che Maria fosse povera d'amore, sarebbe stata povera
di Dio. Perché ogni evento d'amore è sempre decretato dal cielo[1].
Giuseppe è un “sognatore”: non si ferma alle
considerazioni razionali, ai fatti nudi e crudi. Sognare è per Giuseppe fidarsi
e affidarsi a Dio che è sempre oltre noi, oltre i nostri ragionamenti, i nostri
pregiudizi.
Commenta papa Francesco nella sua
prima omelia da pontefice:
Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte,
coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è
la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di
attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore[2].
Come Maria anche Giuseppe dà il suo sì al progetto di
Dio: ha i suoi dubbi che lo tormentano, ma infine accetta quel figlio non suo e
a cui dà il suo nome, con tutti i diritti legali che ne conseguono, compreso
l’inserimento nella linea messianico-davidica. Dio è il protagonista, ma non
agisce mai senza il consenso, la volontà e la collaborazione dell’uomo: Maria e
Giuseppe permettono a Dio di farsi uomo, l’Emmanuele, il Dio con noi, colui che
vuole stare in mezzo a noi. Giuseppe il sognatore coraggioso accetta di
affrontare un futuro carico di incertezze (tra cui l’esilio in Egitto) ma anche
carico di amore.
Giuseppe,
il padre “putativo” scompare presto dalle scene evangeliche e, l’ipotesi più
verosimile, è che sia morto presto (da qui l’iconografia di un Giuseppe già
anziano alla nascita di Gesù).
[2] Papa
Francesco, omelia nella Messa di
inaugurazione del suo pontificato (18 marzo 2013).Così ne parla ancora padre Ermes Ronchi
... il mondo è affidato a chi, come Giuseppe, sa sognare, ascoltare, andare, proteggere... Giuseppe il giusto rappresenta tutti i giusti della terra, uomini e donne che prendono su di sè le vite di altri, il dolore e le ferite di altri, che vivono l'amore nella famiglia senza contare fatiche e paure. Giuseppe rappresenta tutti quelli che, senza proclami e senza ricompense, in silenzio, fanno ciò che devono fare, semplicemente.
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
composta dal Sommo Pontefice
Beato Giovanni Paolo II
O caro San Giuseppe,
amico e protettore di tutti,
Custode di Gesù e di tutti quelli che invocano il tuo aiuto,
tu sei grande perché ottieni da Dio
tutto quello che gli uomini ti chiedono.
Ti prego di accogliere la mia preghiera:
veglia e custodisci tutte le famiglie
perché vivano l’armonia, l’unità, la fede, l’amore
che regnava nella Famiglia di Nazareth.
Guarda con tenerezza particolare le famiglie dei disoccupati,
dona a tutti un lavoro,
affinché con la loro opera creino un mondo migliore
e diano lode a Dio Creatore.
Ti affido la Chiesa,
in particolare il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, e tutti i missionari
perché si sentano sostenuti dalla tua paternità.
Chi li può amare più di te, o caro San Giuseppe?
Proteggi tutte le persone consacrate
perché trovino nella tua obbedienza e adesione alla volontà di Dio,
l'esempio per vivere nel silenzio, nell’umiltà e nella missionarietà
la vita di unione con Dio
che le rende felici nel compimento della divina Volontà.
La gioia di sentirsi di Dio è così grande
che non ha paragoni;
solo in Dio si trova tutta la felicità.
San Giuseppe esaudisci la mia preghiera!
Amen.
amico e protettore di tutti,
Custode di Gesù e di tutti quelli che invocano il tuo aiuto,
tu sei grande perché ottieni da Dio
tutto quello che gli uomini ti chiedono.
Ti prego di accogliere la mia preghiera:
veglia e custodisci tutte le famiglie
perché vivano l’armonia, l’unità, la fede, l’amore
che regnava nella Famiglia di Nazareth.
Guarda con tenerezza particolare le famiglie dei disoccupati,
dona a tutti un lavoro,
affinché con la loro opera creino un mondo migliore
e diano lode a Dio Creatore.
Ti affido la Chiesa,
in particolare il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, e tutti i missionari
perché si sentano sostenuti dalla tua paternità.
Chi li può amare più di te, o caro San Giuseppe?
Proteggi tutte le persone consacrate
perché trovino nella tua obbedienza e adesione alla volontà di Dio,
l'esempio per vivere nel silenzio, nell’umiltà e nella missionarietà
la vita di unione con Dio
che le rende felici nel compimento della divina Volontà.
La gioia di sentirsi di Dio è così grande
che non ha paragoni;
solo in Dio si trova tutta la felicità.
San Giuseppe esaudisci la mia preghiera!
Amen.
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