San Giuseppe: dormiente, sognante ed amante
La solennità di san Giuseppe ci induce a riflettere su questa figura biblica così importante e insieme così defilata e silenziosa. Non dice nulla Giuseppe nei Vangeli: sogna e agisce! Così una devozione diffusa da papa Francesco (che iniziava il suo ministero petrino proprio 5 anni fa) ci presenta l'immagine di san Giuseppe dormiente:
Io amo molto San Giuseppe perché è un uomo forte e silenzioso. Sulla mia scrivania ho un’immagine di San Giuseppe mentre dorme e quando ho un problema o una difficoltà io scrivo un biglietto su un pezzo di carta e lo metto sotto la statua di San Giuseppe affinché lui possa sognarlo. Ora consideriamo il secondo aspetto: “alzarsi con Gesù e Maria”. Questi preziosi momenti di riposo, di pausa con il Signore in preghiera, sono momenti che vorremmo forse poter prolungare. Ma come san Giuseppe, una volta ascoltata la voce di Dio, dobbiamo riscuoterci dal nostro sonno; dobbiamo alzarci e agire come famiglie (cfr Rm 13,11). La fede non ci toglie dal mondo, ma ci inserisce più profondamente in esso. (Papa Francesco, Discorso alle famiglie, Mall of Asia Arena, Manila - 16.01.2015)Ho scritto già qualcosa su Giuseppe innamorato, vorrei ora riportare altre riflessioni interessanti trovate sul web. Ancora sul rapporto tra papa Francesco e san Giuseppe, vedi l'articolo di Vatican News con il video e altri suoi interventi:
“Giuseppe è ‘custode’, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. In lui cari amici, vediamo come si risponde alla vocazione di Dio, con disponibilità, con prontezza”. (Omelia per la Messa di inizio del ministero petrino - 19.03.2013)
“Io oggi vorrei chiedere, ci dia a tutti noi la capacità di sognare perché quando sogniamo le cose grandi, le cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi. Che ai giovani dia – perché lui era giovane – la capacità di sognare, di rischiare e prendere i compiti difficili che hanno visto nei sogni. E ci dia a tutti noi la fedeltà che generalmente cresce in un atteggiamento giusto, lui era giusto, cresce nel silenzio - poche parole - e cresce nella tenerezza che è capace di custodire le proprie debolezze e quelle degli altri”. (Omelia Messa mattutina, Casa Santa Marta - 20.03.2017)Tra le riflessioni presenti nel web: