Tutte le cifre della Chiesa Cattolica
Un altro sito interessante, documentazione.info, presenta le statistiche dei cattolici del 2015 (ma pubblicate il 6 aprile 2017):
Crescono i cattolici nel mondo, scendono le vocazioni sacerdotali e si registra il record di diaconi. Sono alcuni dei dati contenuti nell’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2015, pubblicato ufficialmente oggi insieme all’Annuario pontificio 2017. Vediamo di seguito i trend evolutivi, nel quinquennio appena trascorso, sia dei cattolici battezzati sia dei chierici, religiosi non sacerdoti e religiose e del numero delle vocazioni sacerdotali.
Quanti sono i cattolici nel mondo?
Il numero di cattolici battezzati è aumentato a livello planetario, passando da 1.272 milioni nel 2014 a 1.285 milioni nel 2015, con un incremento relativo dell’1%. Questa cifra equivale al 17,7% della popolazione totale. Se si adotta una prospettiva di medio periodo, ad esempio con riferimento al 2010, si constata una crescita più robusta, pari al 7,4%. La dinamica di tale incremento risulta diversa da continente a continente: mentre, infatti, in Africa si registra un aumento del 19,4%, essendo il numero dei cattolici passato, nello stesso periodo, da 186 a 222 milioni, in Europa invece si manifesta una situazione di stabilità (nel 2015 i cattolici ammontano a quasi 286 milioni e sono poco più di 800 mila rispetto al 2010 e 1,3 milioni in meno rispetto al 2014). Tale stasi è da imputare alla ben nota situazione demografica in Europa, la cui popolazione è in lieve aumento ma di cui è prevista un netto declino per i prossimi anni. Situazioni intermedie tra le due sopra descritte sono quelle registrate in America ed in Asia, dove la crescita dei cattolici è certamente importante (rispettivamente, +6,7% e +9,1%), ma del tutto in linea con lo sviluppo demografico di questi due continenti.
Il numero di cattolici battezzati è aumentato a livello planetario, passando da 1.272 milioni nel 2014 a 1.285 milioni nel 2015, con un incremento relativo dell’1%. Questa cifra equivale al 17,7% della popolazione totale. Se si adotta una prospettiva di medio periodo, ad esempio con riferimento al 2010, si constata una crescita più robusta, pari al 7,4%. La dinamica di tale incremento risulta diversa da continente a continente: mentre, infatti, in Africa si registra un aumento del 19,4%, essendo il numero dei cattolici passato, nello stesso periodo, da 186 a 222 milioni, in Europa invece si manifesta una situazione di stabilità (nel 2015 i cattolici ammontano a quasi 286 milioni e sono poco più di 800 mila rispetto al 2010 e 1,3 milioni in meno rispetto al 2014). Tale stasi è da imputare alla ben nota situazione demografica in Europa, la cui popolazione è in lieve aumento ma di cui è prevista un netto declino per i prossimi anni. Situazioni intermedie tra le due sopra descritte sono quelle registrate in America ed in Asia, dove la crescita dei cattolici è certamente importante (rispettivamente, +6,7% e +9,1%), ma del tutto in linea con lo sviluppo demografico di questi due continenti.
Quanti sono i sacerdoti nel mondo?
Vediamo adesso le cifre che non riguardano i fedeli laici. Al 2015 il numero dei chierici nel mondo è di 466.215; 5304 Vescovi, 415.656 Sacerdoti e 45.255 Diaconi permanenti.
Il 2015 segna un calo del numero dei sacerdoti rispetto all’anno precedente, invertendo così il trend crescente che ha caratterizzato gli anni dal 2000 al 2014. La diminuzione tra il 2014 e il 2015 è di 136 unità ed interessa in particolare il continente europeo (-2.502 unità), dato che per i rimanenti continenti si registrano, da un anno all’altro, variazioni positive: +1.133 unità per Africa, +47 per America, +1.104 per Asia e +82 per Oceania. L’ammontare globale dei sacerdoti nel mondo nel 2015, rispetto a quello del 2010, ha subito un aumento di 0,83% (passando da 412.236 a 415.656 unità).
La diminuizione delle vocazioni
Prosegue il calo che già da qualche anno caratterizza l’andamento delle vocazioni sacerdotali: nel 2015 i seminaristi maggiori sono pari a 116.843 unità, contro i 116.939 del 2014, i 118.251 del 2013, i 120.051 del 2012, i 120.616 del 2011 e i 118.990 del 2010. Il tasso di vocazione scende, a sua volta, da 99,5 seminaristi per milione di cattolici nel 2010 a 90,9 nel 2015. Una sommaria analisi disaggregata svolta a livello di subcontinenti evidenzia che i comportamenti locali sono profondamente differenziati fra loro.
Vediamo adesso le cifre che non riguardano i fedeli laici. Al 2015 il numero dei chierici nel mondo è di 466.215; 5304 Vescovi, 415.656 Sacerdoti e 45.255 Diaconi permanenti.
Il 2015 segna un calo del numero dei sacerdoti rispetto all’anno precedente, invertendo così il trend crescente che ha caratterizzato gli anni dal 2000 al 2014. La diminuzione tra il 2014 e il 2015 è di 136 unità ed interessa in particolare il continente europeo (-2.502 unità), dato che per i rimanenti continenti si registrano, da un anno all’altro, variazioni positive: +1.133 unità per Africa, +47 per America, +1.104 per Asia e +82 per Oceania. L’ammontare globale dei sacerdoti nel mondo nel 2015, rispetto a quello del 2010, ha subito un aumento di 0,83% (passando da 412.236 a 415.656 unità).
La diminuizione delle vocazioni
Prosegue il calo che già da qualche anno caratterizza l’andamento delle vocazioni sacerdotali: nel 2015 i seminaristi maggiori sono pari a 116.843 unità, contro i 116.939 del 2014, i 118.251 del 2013, i 120.051 del 2012, i 120.616 del 2011 e i 118.990 del 2010. Il tasso di vocazione scende, a sua volta, da 99,5 seminaristi per milione di cattolici nel 2010 a 90,9 nel 2015. Una sommaria analisi disaggregata svolta a livello di subcontinenti evidenzia che i comportamenti locali sono profondamente differenziati fra loro.
Commenta i dati Avvenire ("Fede, battesimi e vocazioni. Il cattolicesimo è nel mondo" di Gianni Cardinale, 7 aprile 2017):
Dalla vitalità dell’Africa alla stagnazione europea, la fotografia statistica della Chiesa
Si consolida il numero di fedeli cattolici nel mondo. Cresce anche il numero dei vescovi e
dei diaconi permanenti. Battuta d’arresto invece per i sacerdoti (soprattutto in Europa e
Nordamerica), frutto di una rilevante flessione tra i religiosi e una moderata espansione
dei diocesani. Mentre per i seminaristi e per le religiose continua il trend negativo, ma
non in Africa, che «si conferma l’aera geografica con le maggiori potenzialità». Sono
questi trend 'numerici' della Chiesa cattolica offerti ieri dall’Ufficio Centrale di Statistica
della Chiesa. Occasione di questo aggiornamento è, come avviene di solito in questo
periodo dell’anno, la pubblicazione di due volumi della Libreria editrice vaticana, la cui
stampa è stata curata dalla Tipografia vaticana. E cioè l’Annuario Pontificio 2017, che
'fotografa' l’organigramma della Santa sede e dell’episcopato cattolico (con eccezione
della Cina) al 31 dicembre 2016 e l’Annuario Statistico 2015, che invece fornisce i dati di
tutto l’orbe cattolico relativi alla fine appunto del 2015, offrendo «un quadro di sintesi
dei principali andamenti che interessano l’evolversi della Chiesa cattolica nel mondo».
Riguardo l’Annuario Pontificio, il comunicato rilasciato ieri dall’Ufficio statistico riferisce
solo un dato, e cioè che nel corso del 2016 sono state erette 4 nuove sedi vescovili, 1
eparchia, 2 esarcati apostolici, 1 ordinariato, mentre un esarcato apostolico è stato
elevato ad eparchia. Più ricche invece le notazioni che riguardano l’Annuario Statistico.
In particolare vengono forniti raffronti tra i dati del 2015 con quelli dell’anno precedente,
e anche con quelli del quinquennio che ha avuto inizio nel 2010. Soprattutto questi
ultimi sono utili per «estrapolare le dinamiche evolutive prevalenti nel medio periodo», e
cioè in un arco di tempo che copre i due ultimi anni di pontificato di Benedetto XVI e i
primi tre dell’attuale pontificato di Papa Francesco, «con importanti indicazioni circa la
Chiesa cattolica nel nuovo Millennio». Ma veniamo ai dati. Cominciando da quelli del
numero dei battezzati. Il numero di cattolici è venuto accrescendosi a livello planetario,
passando da 1.272 milioni nel 2014 a 1.285 milioni nel 2015, con un incremento relativo
dell’1%. Questo ammonta al 17,7% della popolazione totale. Mentre con riferimento al
2010, si constata una crescita «più robusta», pari al 7,4%. La dinamica di tale
incremento comunque risulta diversa da continente a continente. I n Africa si registra un
aumento del 19,4%, in Europa invece si manifesta una situazione di stabilità, con una
stasi «da imputare alla ben nota situazione demografica». «Situazioni intermedie» si
sono registrate in America ed in Asia, dove la crescita dei cattolici è certamente
importante (rispettivamente, +6,7% e +9,1%), ma «del tutto in linea con lo sviluppo
demografico di questi due continenti». Stazionaria l’Oceania. Il Brasile rimane il Paese
con più cattolici al mondo (172,2 milioni), seguito da Messico (110,9), Filippine (83,6),
Usa (72,3) e Italia (58). Cresce in tutti i continenti invece il numero deo vescovi anche
se in modo diverso. L’incremento globale nell’ultimo quinquennio è del 3,9%. Nel
dettaglio si sono avuti aumenti più accentuati in Asia (+5,4% e in Europa (+4,2%), e al
di sotto della media in America (+3,7%) e Africa (+2,3%). L’Ufficio di Statistica vaticano
segnala poi che il 2015 «segna un calo di numero dei sacerdoti rispetto all’anno
precedente, invertendo così il trend crescente che ha caratterizzato gli anni dal 2000 al
2014». Una diminuzione che interessa in particolare l’Europa. L’ammontare globale dei
sacerdoti nel mondo nel 2015, rispetto a quello del 2010, ha subito invece un aumento
di 0,83% (passando da 412.236 a 415.656 unità). In questo caso se Africa e Asia
mostrano una «dinamica sostenuta» (rispettivamente, +17,4% e +13,3%) e l’America si
mantiene «pressoché stazionaria» (+0,35%), Europa e l’Oceania registrano, invece,
nello stesso periodo, i tassi di variazione «decisamente negativi» e pari, rispettivamente,
al -5,8 e al -2,0%. Se poi si guarda alla distinzione tra diocesani e religiosi, appare
chiaro «l’evolversi divergente delle due categorie di operatori sacerdotali». Infatti a
fronte dei primi che, nel complesso, registrano un aumento dell’1,6%, passando così da
277.009 unità nel 2010 a 281.514 nel 2015, i secondi sono in «costante flessione» (-
0,8% nel periodo sotto esame), attestandosi a poco più di 134 mila nel 2015. Nell’ultimo
quinquennio, osserva poi l’Ufficio di Statistica vaticano, in rapporto al numero globale di
sacerdoti aumenta il peso specifico di Africa, America Centro-Continentale e Sud e l’Asia
Sud Orientale, quello dell’Asia Medio Orientale e dell’Oceania rimane praticamente
stazionario, e infine l’America del Nord e l’Europa «esibiscono un peso declinante». Per
quanto riguarda i diaconi permanenti i dati diffusi ieri segnalano poi «una significativa
dinamica evolutiva», con un aumento, nel 2015, di 14,4% rispetto al dato di cinque anni
prima, passando da 39.564 a 45.255 unità. Mentre per i religiosi professi non sacerdoti
si registra a livello planetario una contrazione: se ne annoveravano 54.665 nel 2010 e
sono diventati 54.229 nel 2015. Una flessione che è da ascriversi, «in ordine di
importanza, al gruppo europeo, a quello americano e a quello oceanico, mentre in Africa
questi operatori si sono incrementati e così come in Asia seppure in misura minore».
Non positivi anche i dati che riguardano le religiose che anche se nel 2015 superano del
61% il numero dei sacerdoti continuano ad essere «in netta diminuzione», anche se con
notevoli differenze tra le varie aree demografiche. Nell’ultimo quinquennio aumentano
infatti le suore in Africa (+7,8%), in Asia del Sud-est (+3,9%). Diminuiscono invece in
America centro-meridionale (-8,3%), e si registra infine una «evidente contrazione» in
America del Nord (-17,9%), Europa (-13,4%) e Oceania (-13,8%). Infine il numero dei
seminaristi. A questo proposito l’Ufficio di Statistica vaticano sottolinea che «prosegue il
calo che già da qualche anno caratterizza l’andamento delle vocazioni sacerdotali». Nel
2015 infatti i seminaristi maggiori sono pari a 116.843 unità, contro i 116.939 del 2014,
i 118.251 del 2013, i 120.051 del 2012, i 120.616 del 2011 e i 118.990 del 2010. Una
«sommaria analisi disaggregata svolta a livello di subcontinenti» evidenzia comunque
che «i comportamenti locali sono profondamente differenziati fra loro». I n Africa, ad
esempio, il numero dei seminaristi maggiori nel quinquennio 2010-2015 è
«costantemente aumentato, realizzando nell’intero periodo un incremento del 7,7%». In
tutte le partizioni dell’America invece «si è assistito ad una continua diminuzione delle
vocazioni che si è concretizzata in una variazione di -8,1%». Nel Medio Oriente poi «la
diminuzione è stata accentuata fino al 2013 e il successivo andamento non mostra
tendenze univoche»; viceversa nell’Asia Sud Orientale, «alla crescita iniziale terminata
nel 2012 (+4,5% rispetto al 2010), ha fatto seguito una accentuata diminuzione che ha
portato il numero dei seminaristi maggiori nel 2015 ad un livello inferiore di 1,6% a
quello massimo del 2012». In Europa poi dal 2010 al 2015, il numero dei seminaristi è
diminuito del 9,7%. In Oceania, la consistenza più alta è stata registrata nel 2012; il
successivo andamento è in continuo calo e il numero dei seminaristi nel 2015 risulta
inferiore del 6,9% rispetto a quello del 2012. Complessivamente, dei 116.843
seminaristi di tutto il mondo, nel 2015, il continente che manifesta il maggior numero di
seminaristi è l’Asia con 34.741 unità. Ad esso seguono l’America con 33.512 unità,
l’Africa con 29.007, l’Europa con 18.579 ed infine l’Oceania con 1.004 seminaristi.
Valutando l’intensità delle vocazioni sacerdotali col numero di seminaristi per un milione
di cattolici, si ricava che le vocazioni sono più frequenti in Asia (245,7 seminaristi per un
milione di cattolici) e in Africa (130,6), mentre L’Europa e l’America con 65,0 e 53,6
seminaristi per milione di cattolici, rispettivamente, occupano le ultime posizioni. Anche
questo dato quindi sembra suggerire che l’Africa, e anche l’Asia, sembrano davvero
essere le aree con «maggiori potenzialità» della Chiesa.