Dopo aver presentato il teologo Robert Cheaib, ora è il turno di un giovanissimo sacerdote, professore universitario, autore di diversi libri spirituali, conferenziere... Ha una pagina wikipedia e un profilo facebook molto attivo. Collabora con la San Paolo per il settimanale Credere e il mensile Amen. Età: è nato nel 1980 in Puglia (Mesagne) Professione: è sacerdote della diocesi di L’Aquila, insegna Filosofia alla Pontificia
Università Lateranense e all’ISSR “Fides et ratio” di L’Aquila. Direttore della
residenza Universitaria “San Carlo Borromeo” a L’Aquila e parroco della
Parrocchia universitaria San Giuseppe Artigiano. Si dedica alla formazione e
alla predicazione specie per la formazione dei laici e dei religiosi, tenendo
conferenze, ritiri e corsi di esercizi spirituali. Sito web: http://epicoco.blogspot.it/ (non attivo da anni) e parrocchiauniversitaria.it Pagina youtube: www.youtube.com/user/luigimariaepicoco Pagina facebook:www.facebook.com/luigimaria.epicoco (33.000 followers) pubblica quotidianamente un commento al Vangelo del giorno Pubblicazioni:
Vergine Madre figlia del tuo figlio; Itaca editrice 2006
Jesu dulcis memoria; Itaca editrice 2007
Il grido di Benedetto XVI; con Michele G. Masciarelli; Tau editrice 2009
Futuro presente. Contributi sull'enciclica Spe salvi di Benedetto XVI; con Angelo Amato e Paola Bignardi; Tau editrice 2009
L'Immacolata perfezione. Sentieri in preparazione alla festa dell'Immacolata; Tau editrice 2010
Io vedo il tuo volto. Arte e liturgia; Tau editrice 2011
Ex coelesti virtute. Miscellanea di studi in onore di S. E. Mons. Giuseppe Molinari nel Suo 50º di Sacerdozio; Tau editrice 2012
Etty Hillesum. Introduzione ad una donna; Tau editrice 2013
Piccola introduzione alla Bibbia; Tau editrice 2013
Qualcuno accenda la luce. Conversazioni sull'Enciclica Lumen Fidei di papa Francesco; Tau editrice 2014
Giovanni Paolo II. Ricordi di un papa santo; con Mons. Piero Marini; Tau editrice 2014
La misericordia ha un volto. Il Giubileo straordinario della Misericordia secondo papa Francesco; Tau editrice 2015
Preghiere di ogni giorno; Tau editrice 2015
Nati per amare. I giovani raccontano la famiglia; LUP 2016
Solo i malati guariscono. L'umano del (non) credente; San Paolo, Milano 2016
Educare è meglio che curare; Tau editrice, 2016
La malattia è un dono di vita. Storia di Teresa Ruocco; Tau editrice 2016
La stella, il cammino, il bambino. Il natale del viandante; San Paolo, Milano 2016
Quello che sei per me. Parole sull'intimità; San Paolo, Milano 2017
Sale non miele. Per una fede che brucia; San Paolo, Milano 2017
Segue una intervista pubblicata su Cristiani today e l'introduzione all'ultimo suo libro, Sale non miele, pubblicata da Aleteia (che raccoglie una serie di suoi articoli):
“Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire”
(George Bernanos, Diario di un curato di campagna)
Se qualcuno ci domandasse del perché converrebbe farsi santi, dovremmo rispondere alla maniera di Bernanos: per non marcire.
La nostra vita è costantemente sull’orlo di marcire, ma questa non è una considerazione pessimistica sulla vita. Al contrario è una visione molto ottimistica. Le cose che rischiano di marcire sono le cose vive, le cose traboccanti di vita. Le cose morte, le cose secche non rischiano di marcire perché in loro non c’è più nessuna vita e quindi nessun rischio. Il sangue sgorga da un corpo vivo. Una malattia si sviluppa lì dove c’è vita. Una piaga fa male perché vulnera un corpo vivo. La santità è il tentativo di mantenere la vita viva, di non lasciare che vada a male, di non permettere che l’eccesso di vita diventi principio di fine. Ecco perché è sbagliato pensare che la santità consista solo in un facile buonismo da quattro soldi. Al contrario essa è una dolcezza a caro prezzo così come solo il sale sa fare su una piaga.
Io stesso ho dovuto attraversare una stagione della vita in cui la santità era mescolata a un immaginario troppo mielesco e poco aderente alla mia piccola vita. Ricordo ancora quando ancora bambino, raccattato assieme ai miei amici chierichetti, andavamo a vivere alcuni fine settimana a sfondo vocazionale. Quasi sempre la sera vedevamo tutti insieme le diapositive della vita di qualche santo. Il rumore non molto romantico delle diapositive che scorrevano era coperto da un’audiocassetta che con musiche e voci recitanti raccontavano le vicende del santo di turno. Può sembrare che il mio discorso finirà con una acerba critica a questo tipo di esperienza, invece devo dire che ricordo con molta nostalgia quelle storie, perché nutrivano il mio cuore di un desiderio sempre più crescente di “prendere sul serio” la fede in Cristo proprio mentre vivevo immerso in un mondo “abituato” alla fede, come ci si abitua a un canto popolare o al gesto di rito di una mano alzata quando si saluta un amico per strada. Il problema era però l’immaginario, non il desiderio che mi cresceva nel cuore. Per diverso tempo ho pensato che la santità fosse questa visione romanzata della realtà, in cui il trionfo dei buoni sentimenti, e dei sorrisi nonostante tutto fosse la vera cifra dei santi. L’eroismo di essere buoni. Ahimè ho imparato a spese mie che la santità è una questione più scottante. È l’eroismo di restare umani nonostante la vita. E per restare umani delle volte bisogna essere forti non buoni. Scaltri non ingenui. Decisi non remissivi. Paradossalmente la delusione dei colori delle diapositive mi ha avvicinato più potentemente ai santi che intendevano raccontare.
Per un misterioso disegno della Provvidenza ho l’occasione di incontrare molte persone, tante comunità, tanti modi di vivere il cristianesimo. Ho avuto la grazia di attraversare i silenzi dei monasteri, ma anche di immergermi nei canti a squarcia gola dei grandi raduni. Ho visto tante normalità di parrocchie situate in ogni dove, e di parlare con gente che ha avuto la vita cambiata da eventi inimmaginabili. Che cosa tiene insieme tutte queste persone? Qual è la cosa che mi sono sforzato di condividere con tutti loro? Semplicemente che qualunque sia il modo attraverso cui ognuno vive la vita e la propria fede, di fondo c’è quelminimo comune denominatore del Battesimo che ci ha resi figlie che ci ha donato l’interiore certezza di essere amati, di vivere immersi in un campo che ha al suo fondo un destino buono, e di sapere che l’Amore è il presupposto di ogni vita degna di questo nome. Cioèla Fede, la Speranza e la Carità. I tre potenziali ricevuti in dono nel Battesimo che siamo chiamati ad esprimere in qualunque nostra vita.
La faccenda è seria perché dalla buona riuscita della nostra avventura dipende la qualità del resto del mondo:«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5,13-16). Perché vedano, e gli venga voglia di alzare lo sguardo su Qualcun altro.
Le parole di cui è fatto questi libro nascono da questi incontri. Molte parole le ho ascoltate anche io mentre le pronunciavo come suggerite dagli occhi chi di ascoltava. Sarebbe lungo poter fare l’elenco di ogni persona, di ogni comunità, di ogni esperienza condivisa di cui queste pagine ne sono solo una piccola traccia, e a cui sono personalmente grato.
Luigi Maria Epicoco
La popolarità di don Tonino Bello non è mai venuta meno, tuttavia la visita del Papa ai suoi luoghi nel 25° dalla sua morte, ha riacceso i riflettori su questo vescovo noto anche per i suoi scritti spirituali. Qui ne raccolgo alcuni presenti on-line. " Il laico è colui che porta la veste battesimale nei cantieri e la tuta di lavoro in chiesa " “ Donaci, Signore, la forza di frantumare tutte le tombe in cui la prepotenza, l’ingiustizia, l’egoismo, il peccato, la solitudine, la malattia, il tradimento, la miseria, l’indifferenza hanno murato gli uomini vivi ”. " Se la fede ci fa essere credenti, e la speranza ci fa essere credibili, è solo la carità che ci fa essere creduti". Cambiare la storia Chi spera cammina, non fugge! Si incarna nella storia! Costruisce il futuro, non lo attende soltanto! Ha la grinta del lottatore, non la rassegnazione di chi disarma! Ha la passione del veggente, non l'aria avvilita di c...
Canta la vita , il blog delle suore Paoline, offre una serie di immagini corredate di frasi per augurare Buona Pasqua! Poi c'è la riflessione di don Marco Pozza (" Il Ballerino ha iniziato a danzare ") e quella di Giacomo Poretti (" Credimi: la Pace di fa con i piedi. Pasqua difficile e scomoda e bella "): Che cosa festeggiamo? Che significano l’uovo di cioccolato, l’agnello, il capretto sui nostri tavoli? Che festa complicata. Oscura. Incredibile. Nel senso che è quasi impossibile credere a quel che accade in questo giorno: ci arrendiamo alla devozione, in noi credenti vince il desiderio di non tradire la forma, il rito, di non mostrare incertezze a coloro che non credono, ma non capiamo, forse non crediamo nemmeno noi. È più comodo il Natale: nasce come noi, il supposto figlio di Dio, e lo sforzo che ci viene chiesto è di credere che sia colui che dice di essere: il non credente non si scandalizza, ci consente di avere la nostra opinione come lu...
Ancora da mio libro: " Cattolici VIP in Italia. Persone di fede conosciute o da conoscere " Il Cesnur (Centro studi nuove religioni ) calcolava nel 2009 la presenza in Italia di circa 200 veggenti e guaritori – o sedicenti tali – a cui ogni anno si rivolgerebbero circa 60 mila italiani. Sono in genere cattolici che cercano l’aiuto in persone che vengono ritenute dotate di carismi di guarigione o che hanno delle visioni spirituali, in genere della Madonna, che donano loro una capacità di ascoltare la volontà di Dio o di avere dei contatti con i defunti… Tutte queste manifestazioni non hanno alcun tipo di riconoscimento ufficiale da parte della chiesa. In alcuni casi c’è una condanna ecclesiale che comporta la sconfessione della presunta apparizione, in altri casi c’è in corso uno studio diocesano per verificarne la veridicità. In un caso c’è anche la condanna giudiziaria per truffa: è quella comminata all’ex veggente pugliese Paolo Catanzaro diventato nel frattempo transgende...
Parole, immagini, sensazioni...che fanno già parte della Storia. Sono quelle vissute venerdì scorso, 27 marzo, con Papa Francesco che ha voluto, per la prima volta, offrire la Benedizione Urbi et Orbi e l'Indulgenza plenaria per combattere contro il Coronavirus. Ecco in un minuto i momenti più significativi (in fondo il post vedi anche il testo completo della meditazione di Papa Francesco): Colpisce il silenzio di una piazza vuota, il faticoso incedere del vecchio Papa, i milioni di fedeli che hanno seguito da casa questo evento, il silenzio interrotto dal grido dei gabbiani e dalla sirena di un'ambulanza, la pioggia che ha sferzato la serata (e danneggiato il preziosissimo crocifisso di san Marcello al Corso). Il Papa ha l’aria assorta, la voce un po’ affannata. Ciò che accade a San Pietro non ha precedenti nella storia. Francesco sta da solo sul sagrato della basilica, in diretta planetaria, davanti a sé la piazza vuota... ( Gian Guido Vecchi, sul Corriere della...
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l’olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa’ risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà. *** Preghiera per il parroco – anonimo Signore, Ti ringraziamo di averci dato un uomo, no...