1° maggio: Consacrazione o Affidamento alla Madonna?
Il mese dedicato a Maria inizia con l'Affidamento dell'Italia voluto dalla CEI, perchè è importante? E perchè, anche un evento spirituale come questo è motivo di polemica per coloro che, seguendo i siti "devozionali" reclamano che ci si Consacri e non solo ci si Affidi a Maria?
L'Affidamento dell'Italia a Maria avverrà venerdì 1° Maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (diocesi di Cremona, provincia di Bergamo). Si potrà seguirlo su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre) e Radio Mater.
Una delle richieste che vengono dai messaggi
mariani è quella di consacrare l’Italia (e il mondo) alla Madonna. A volte si
usa l’argomento per polemizzare con l’episcopato italiano che – secondo alcuni
– sarebbe insensibile alle richieste che vengono dall’alto e del tutto
mondanizzato[1].
Si dimentica però che l’Italia è stata già consacrata alla Madonna e più
precisamente al Cuore Immacolato di Maria. Tale consacrazione – ricorda
Aleteia, il più noto network cattolico –[2]:
si tenne a Catania il 13 settembre 1959, al termine del XVI
Congresso Eucaristico nazionale sul tema «Dacci oggi il nostro pane
quotidiano». Tutto l’episcopato italiano si unì all’Atto pronunciato dal
cardinale Marcello
Mimmi, inviato da papa Giovanni XXIII. Grande fautore di quel
gesto, come ho raccontato nel libro “L’eredità segreta”, fu
l’indimenticato padre
Gabriele Amorth, che organizzò in tutte le provincie italiane una
Peregrinatio Mariae con la statua direttamente proveniente da Fatima.
Per questo motivo il 1° maggio è avvenuto “solo” l’affidamento
e non la consacrazione alla Madonna. La cerimonia – richiesta da tanti fedeli -
si svolgerà nella basilica
di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, in diocesi di Cremona e provincia di
Bergamo, luogo simbolico che racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in una terra duramente
provata dall'emergenza sanitaria.
I pastori hanno il
compito di guidare il loro gregge, il popolo cristiano, ma spesso è il
popolo cristiano che spinge i pastori, come è avvenuto in questo caso”. Il
cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e
presidente della Cei in questo video ha raccontato come sia nata l’idea di
affidare il Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e
di speranza. “Ho ricevuto più di trecento lettere piene di amore e di devozione
nei confronti della Vergine Maria” nelle quali, ha raccontato Bassetti, si chiedeva
“perché non dedicare al Cuore Immacolato di Maria la nostra nazione, le persone
che soffrono per questa epidemia, tutti coloro che lavorano negli ospedali e
che devono occuparsi del loro prossimo.
In queste
settimane, da Nord a Sud della Penisola sono stati numerosi i vescovi che hanno
compiuto atti di affidamento alla Vergine. Adesso l’intera nazione
“riceverà” l’abbraccio della Vergine, come già hanno fatto Spagna e Portogallo che
lo scorso 25 marzo hanno rinnovato la loro consacrazione al cuore immacolato
di Maria.[3].
[1]
Cfr. Marco Tosatti che nel suo blog
scrive: “ci ha scritto un’amica da
Napoli, per parlarci di un giovane prete della città, e della Consacrazione del
nostro sventurato Paese alla Madonna, sull’esempio di quanto è stato fatto dai
vescovi di Spagna e Portogallo. Ma se i nostri pastori, in tutt’altre faccende
affaccendati, e non vogliano saper quali, fanno orecchie da mercante a questa
richiesta, reiterata da più parti, e per cui non ci vorrebbe certo un grande
sforzo, sacerdoti e semplici laici cercano di colmare questa singolare
omissione. Singolare, perché se i vescovi e i sacerdoti non cercano di essere
mezzi e strumenti verso il divino, di che devono parlare? Di sovranismi, come
fa Antonio Spadaro sj e i suoi accoliti della Civiltà Cattolica? Mah! Strani
tempi davvero. Comunque per fortuna ci sono ancora sacerdoti, e laici che non
temono di prendere l’iniziativa nelle loro mani”.