Per la celebrazione in famiglia della Settimana Santa (lunedì-mercoledì)
Il Lunedì santo è
guidato dalla figura di Maria di Betania; viene evidenziata la tensione
spirituale con cui la Chiesa si muove incontro al Signore. L’invito è alla
vigilanza.
Il Martedì santo è
caratterizzato dalla figura di Giuda il traditore, l’uomo che non sa
riconoscere la nuova vita che Gesù si prepara a donare.
Il Mercoledì santo
è il giorno in cui gli apostoli sono invitati a preparare la cena ebraica che
ricorda la liberazione del popolo dalla schiavitù.
Lunedì santo
in famiglia prima
del pranzo
Inizio
G. Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
G. O Dio, che hai illuminato tutte le genti con la luce della Tua Parola e
con il profumo del tuo amore, concedi
anche a noi, di essere testimoni della tua verità e di camminare sempre nella
via del Vangelo, per diffondere nel
mondo il buon profumo di Cristo. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.
Parola di Dio
Salmo 26
Rit. Il
Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia
salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? Rit.
Quando mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere. Rit.
Se contro di me si
accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una
guerra,
anche allora ho fiducia. Rit.
Sono certo di contemplare la bontà
del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel
Signore. Rit.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12, 1-11)
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria
allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne
cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si
riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora
Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché
non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai
poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un
ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù
allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia
sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto
una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non
solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai
morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché
molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Parola del Signore.
T. Lode a te, o Cristo.
Il Personaggio:
Maria di Betania
L’olio
profumato con cui Maria unge i piedi di Gesù è l'invito ad accogliere l’amore
con cui Gesù ha vissuto e per come si prepara a donare la sua vita.
Immagine
Inizia
la settimana della morte di Dio. Tutti gli evangelisti raccontano in forme
diverse l’unzione ricevuta da una donna devota pochi giorni prima della
Passione. Giovanni è l’unico a porre quel gesto a Betania, in casa di Lazzaro.
Certo: appare uno spreco usare un anno di stipendio per un profumo rarissimo
versato con abbondanza sui piedi del Maestro. Giuda è scocciato, ma anche gli
altri discepoli sono d’accordo con lui. Gesù, invece, apprezza quel gesto di
gratuità e generosità assoluta . La logica del profitto e del guadagno non è
sempre quella giusta e Gesù chiede a Giuda di non soccorrere i poveri, ma di
farsene carico. Qualcosa
di totalmente gratuito, senza secondi fini, che possa ancora una volta
testimoniare il desiderio di imitare questo Dio che senza misura si dona, senza
calcolo, offre la sua vita.
Gesto: L’olio
profumato
Facciamo
memoria dei gesti di amore che viviamo in famiglia (ognuno a turno dice un
gesto d’amore che riconosce nell’altro, alla fine tutti si ringraziano con un
abbraccio).
La
mamma unge con olio profumato (o con altro profumo) la fronte e il palmo delle
mani dei familiari.
Preghiera universale
L. Preghiamo Cristo, che
promise di attirare tutti a sé dalla sua croce: Ascoltaci Signore.
Hai sentito la solitudine e l'abbandono, e hai gridato il tuo lamento e la tua preghiera al Padre, ascolta il gemito e le implorazioni che salgono dalla moltitudine dei sofferenti. Preghiamo.
Alla tua agonia si fece buio sulla terra, comprendano gli uomini che tutto è tenebra senza la tua luce. Preghiamo.
Con la tua morte hai abbattuto ogni muro di divisione e di odio, vedano i popoli nel tuo Vangelo l'unica via della pace e di ogni collaborazione feconda. Preghiamo.
Morendo hai segnato l'inizio dell'era nuova, conduci gli uomini sulla via della vera liberazione e dell'autentico rinnovamento. Preghiamo.
Dalla tua bocca uscì un alto grido e spirasti in atto di abbracciare il mondo intero, ammetti nel tuo regno di gloria i nostri fratelli, che, come te, hanno varcato la soglia della morte. Preghiamo.
Padre nostro
Conclusione
G. Guarda,
Dio onnipotente, l'umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa' che
riprenda vita per la passione del tuo
unico Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli dei
secoli.
T. Amen.
Ciascuno traccia su di sé segno di croce mentre il genitore
prosegue.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo.
T. Amen.
Martedì santo
in famiglia prima
del pranzo
Inizio
G. Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
G. Spezza, Signore, le catene che ci tengono prigionieri e guidaci alla
tua libertà. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.
Parola di Dio
Salmo 70
Rit. La
mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e
difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e
salvami. Rit.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu
sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del
malvagio. Rit.
Sei tu, mio Signore,
la mia speranza,
la mia fiducia,
Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai
fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre
sei tu il mio sostegno. Rit.
La mia bocca
racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua
salvezza,
che io non so
misurare.
Fin dalla giovinezza,
o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora
proclamo le tue meraviglie. Rit.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,21-33.36-38)
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I
discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno
dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed
egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù:
«È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il
boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo
il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare,
fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo;
alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse
detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare
qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando
fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è
stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo
glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco
sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche
a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon
Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per
ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché
non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua
vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che
tu non m’abbia rinnegato tre volte». Parola
del Signore.
T. Lode a te, o Cristo.
Il Personaggio:
Giuda
Che
cosa si aspettava Giuda che Gesù non gli ha dato?
Con
una bacio tradisci il Figlio dell’uomo? Che cosa può insegnarci?
Immagine
Giuda
potrebbe ricordarci che è stato tra i Dodici, chiamato da Gesù; ha frequentato
per tre anni la sua scuola, partecipando ai tanti momenti in cui Gesù manifesta
una potenza inaspettata, che coinvolge tante persone. Lui, Giuda Iscariota, ha
potuto vedere e ascoltare cose che altri, come le folle, come i peccatori, come
le donne, non hanno potuto vedere e ascoltare.
Eppure
Giuda ha fatto quello che nessuno vorrebbe mai pensare come possibile: consegna
il Figlio di Dio ai suoi nemici; lo tradisce con un gesto di affetto; il suo
bacio ricorda che nessun gesto di amore è del tutto libero dal male; ci ricorda
che possiamo avvicinarci a Gesù così tanto da amarlo o tradirlo.
È
nostro fratello, Giuda; nel senso che tutti siamo esposti al male; nessuno è
esente dal rischio di tradimento. Anche l’anima più bella può ritenersi libera
dal peccato che intacca i legami più solidi. Giuda può insegnarci a ripetere
con fede e fiducia alcune parole che lui stesso ha ascoltato dalle labbra di
Gesù: liberaci dal male, dal rischio di voltarti le spalle, di tradirti, di
consegnarti alla giustizia dei nemici e alla morte. Liberaci dal male!
Segno: Riallacciare
le relazioni
Ognuno prende un pezzo di
corda e fa un nodo sul ramo sinistro della croce, segno di qualche situazione
che sente di dovere sciogliere (una bugia, uno sgarbo, una offesa,…) e lo
affida a Madonna che scioglie i nodi, con questa preghiera:
Tu sai, Vergine Madre, quanto mi paralizza questo
nodo: lo ripongo tutti nelle tue mani. Nelle tue mani non c’è un nodo che non
sia sciolto. Nessuno può sottrarmi dal tuo aiuto misericordioso. Amen.
Preghiera universale
L. Fondiamo la nostra speranza
sulla croce, che Cristo trasformò da patibolo infame in trono di gloria, e preghiamo: Ascoltaci Signore.
Signore, che sulla via del Calvario fosti seguito dal pietoso lamento delle donne, rendici solidali con la tua passione, che si prolunga negli oppressi, negli emarginati e in tutti i sofferenti. Preghiamo.
Fosti consegnato nelle mani dei
carnefici dall'invidia dei tuoi correligionari, fa che nella Chiesa tutti operino all'avvento del tuo regno in
gioiosa collaborazione e amore vicendevole. Preghiamo.
Mentre eri sulla croce i passanti ti
insultavano, ignorando che soffrivi e morivi per la loro salvezza, rivela agli atei, agli increduli e ai
bestemmiatori il tuo amore per loro. Preghiamo.
Nel tuo supplizio udisti il sarcasmo
oltraggioso di chi ti invitava a scendere dalla croce, mostra a tutti la potenza liberatrice del tuo sacrificio. Preghiamo.
Alla tua morte si aprirono i
sepolcri, apri ai nostri fratelli defunti la porta della vita senza fine. Preghiamo.
Padre nostro
Conclusione
G. Concedi
a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione
del tuo Figlio, per gustare la
dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, nell'unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo. T. Amen.
Mercoledì santo
in famiglia prima
del pranzo
Inizio
G. Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
G. O Padre misericordioso, che hai voluto che il tuo
Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico; donaci di giungere alla gloria
della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.
Parola di Dio
Salmo 68
Rit. O
Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei
fratelli,
uno straniero per i figli di mia
madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua
casa,
gli insulti di chi ti insulta
ricadono su di me. Rit.
Mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
Mi hanno messo veleno nel cibo
e quando avevo sete mi hanno dato
aceto. Rit.
Loderò il nome di Dio
con un canto,
lo magnificherò con un
ringraziamento,
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi
coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono
prigionieri. Rit.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,14-25)
In
quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei
sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli
gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione
propizia per consegnare Gesù.
Il
primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:
«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli
rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo
è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come
aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta
la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io
vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati,
cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli
rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi
tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a
quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo
se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?».
Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Parola del Signore.
T. Lode a te, o Cristo.
Il Personaggio:
Gli apostoli
Che
cosa si aspettava Giuda che Gesù non gli ha dato?
Con
una bacio tradisci il Figlio dell’uomo?
Che
cosa può insegnarci?
Immagine
L’evangelista
Matteo descrive i preparativi che Gesù chiede di compiere agli apostoli della
Pasqua ebraica, la memoria della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, con
tutti gli elementi che possiamo trovare bene indicati nella immagine con il
loro significato. Manca il vino, altro elemento importante da non tralasciare.
Vivere qualche gesto di questa ‘cena’ è un modo efficace per capire l’ultima
cena e il significato che Gesù ha voluto dare all’Eucaristia.
Gesto: Riallacciare
le relazioni
Ognuno prende un pezzo di
corda e fa un nodo sul ramo destro della croce, che ha messo in risalto dalle
Palme, per affidare al Signore qualche bella relazione in questo momento un po’
sfilacciato.
Preghiera universale
L. Il Calvario rischiara le
tenebre del mondo. Preghiamo che i nostri occhi non si chiudano mai alla sua luce: Ascoltaci
Signore.
Cristo Signore, accusato davanti al sinedrio da molti falsi testimoni, fa che la condotta dei cristiani non oscuri lo splendore del tuo messaggio. Preghiamo.
Hai voluto che il Cireneo condividesse il peso della tua croce, fa che nel dolore ci sentiamo in comunione con la tua passione. Preghiamo.
Nello sconvolgimento della natura, seguito alla tua morte, ti sei fatto riconoscere dal centurione come Figlio di Dio, illumina gli uomini del nostro tempo perché vedano il segno del tuo amore e della tua provvidenza in tutte le creature. Preghiamo.
Dal tuo petto squarciato hai fatto nascere la Chiesa, arca di salvezza, sia il sacramento dell'incontro degli uomini con te e fra di loro. Preghiamo.
Signore Gesù, che morendo hai infranto la potenza della morte, concedi ai nostri fratelli defunti una risurrezione gloriosa. Preghiamo.
Padre nostro
Conclusione
G. Assisti
e proteggi sempre, Padre buono, questa tua famiglia che ha posto in te ogni
speranza, perché liberata dalla
corruzione del peccato resti fedele all’impegno del Battesimo, e ottenga in
premio l’eredità promessa. Per
Cristo nostro Signore.
T. Amen.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo.
T. Amen.
Si propone di sera prima di cena. Nel pomeriggio possono essere coinvolti anche
i ragazzi nella preparazione della cena insieme a mamma e papà.
Materiale: Pane azzimo o piadina, vino o the, insalata,
agnello arrostito, uova sode, sedano, torta di mandorle. Sarebbe bene cenare a
lume di candela.
Si legge Esodo 12,1-14 dalla
Bibbia.
Poi, il più piccolo della famiglia (F.) inizia le domande:
F. Perché
mai questa sera è diversa da tutte le altre sere?
G. Noi
eravamo schiavi del faraone in terra d’Egitto, ma il nostro Dio ci ha fatto
uscire e ci ha condotto in questo
paese ordinandoci di farne memoria ogni anno.
F. Perché
questo pane azzimo?
G. Questo
pane non lievitato ricorda la fretta della partenza, quella sera infatti la
pasta dei nostri Padri non ebbe il
tempo di lievitare perché la fuga era imminente.
F. Perché
queste erbe amare?
G. Queste
erbe, che si mangiano con il sale, l’aceto e il charoset, sono un ricordo della
tristezza e della sofferenza
della schiavitù in Egitto.
F. Perché
questa salsa?
G. Questa salsa, per il suo aspetto denso
richiama alla mente il cemento e la malta che gli Israeliti dovevano preparare insieme ai mattoni, per costruire le
città degli Egiziani.
F. Mangiavano
sempre l’agnello?
G. Sì,
perché la notte della liberazione i nostri padri, col sangue dell’agnello
segnarono le porte e gli stipiti delle
case, così l’angelo del Signore, passò oltre risparmiando il popolo dal castigo
di Dio.
F. Perché
c’è anche l’uovo?
G. Perché
l’uovo
contiene il germe della vita ed diventa simbolo dell’eternità della vita
stessa, senza inizio e senza fine.
F. Bevevano
anche il vino?
G. Bevevano il vino per ringraziare Dio della liberazione
ricevuta.
Ringraziamo Gesù per
averci dato la possibilità di conoscere e chiamare Dio come Padre:
T. Padre
nostro...
A questo si può consumare la cena.