Le mie serieTV preferite (e la scoperta di This is us)
L'ultima mia, piacevolissima, scoperta in tema di serie-TV è stata "This is us", dramma familiare che intreccia le vicende di una famiglia e dei suoi tre figli gemelli. Delicato, appassionante, una serie di valore che trasmette a sua volta valori positivi. Da non perdere (ora, fra l'altro, è in programmazione in chiaro su TV2000, mentre si attende a fine mese l'inizio della 4° stagione). Vedi in fondo anche una recensione apparsa su Avvenire.
Sempre in questi ultimi mesi ho visto la 3° stagione di Stranger things (da vedere!) e di 13 (da vedere anch'essa). Ho anche scoperto una serie tv interessante (ma con poco mordente), segnalata da familycinetv come "serie ORO": Good witch (Netflix), dove la "magia" è a servizio del bene.
Infine una considerazione: non riesco a proseguire la visione di serie molto ben fatte, ma che hanno in me un effetto ansiogeno. Così è stato per Breaking bed, così per La casa di carta e, con valore molto ridotto, per Elite.
LA MIA CLASSIFICA:
1.
IL
TRONO DI SPADE (2011-2019). Voto: 8+
(da non perdere). Avventura-fantasy
8 stagioni.
2. DOWTON ABBEY (2010-2016). Voto: 8 (da non
perdere). Storico-sentimentale.
6 stagioni. In arrivo un film
cinematografico che celebra questa imperdibile serie storica.
3. THIS IS US (2016-).
Voto: 7,5 (da non perdere). Drammatico (famiglia).
3 stagioni (la 4° è in
arrivo a fine ottobre ed è annunciata la 5° e la 6°). In chiaro Tv2000 sta
trasmettendo la prima stagione.
4. I SOPRANO (1999-2007).
Voto: 7,5 (da non perdere). Drammatico. Mafia e famiglia
6 stagioni
5. STRANGER THINGS (2016-2019). Voto: 7 (da
vedere). Avventura-fantasy-horror per ragazzi
3 stagioni.
6. SHERLOCK (2010-2017). Voto: 7 (da vedere).
Giallo-fantasy
4 stagioni
7. 13 (2017-). Voto: 7 (da vedere).
Drammatico
3 stagioni
8. MODERN FAMILY . Voto: 7- (da vedere).
Commedia (famiglia)
9. GREENLEAF. Voto: 6,5 (interessante). Drammatico
10. C'ERA UNA VOLTA. Voto: 6,5 (interessante). Fantasy-avventura
4 stagioni
La serie “This is us” finalmente in chiaro
È stata una piacevole sorpresa vedere in chiaro i primi episodi della serie statunitense This is us martedì in prima serata su Tv2000. Lo è stato anche per chi la segue da tempo sulla pay tv ed è già arrivato alla terza stagione in attesa che da Oltreoceano approdi in Italia la quarta. Quei primi novanta minuti reggerebbero persino come film autonomo tanto è congegnata bene la storia con i suoi salti temporali e ambientali per seguire i vari protagonisti. Come si sa, al centro della vicenda c'è la famiglia Pearson dagli anni Ottanta ai giorni nostri. Sul piano del passato la serie ideata e scritta da Dan Fogelman racconta di Jack (Milo Ventimiglia) e della moglie Rebecca (Mandy Moore) che crescono i figli naturali Kate e Kevin insieme all'adottato di colore Randall, mentre sul piano del presente i tre figli sono adulti e hanno messo su famiglia o comunque hanno le loro storie sentimentali e professionali. Kate (Chrissy Metz) è alle prese con l'obesità, ma anche con l'amore. Kevin (Justin Hartley), attore di successo, deve fare i conti con la qualità del suo lavoro e dei personaggi che interpreta. Randall (Sterling K. Brown), medico affermato, felicemente sposato con prole, si trova a confrontarsi con il padre biologico ritrovato. Questo almeno per i primi episodi. Poi le vicende evolveranno continuando a mettere in scena il gioco della vita, con le gioie e i dolori, ma come dice Jack ai figli: «Non esiste limone troppo aspro da non poter diventare qualcosa di simile a una limonata». This is us(letteralmente “Questi siamo noi”) è una serie scritta, diretta e interpretata molto bene. Una volta tanto c'è forma e contenuto, buona tecnica e intreccio coinvolgente per raccontare, con molto realismo, l'essere umano nel contesto della famiglia attraverso il matrimonio, il rapporto tra padri e figli o tra fratelli, la malattia e persino la morte proponendo laicamente valori positivi come la ricerca delle proprie radici, la fedeltà, l'apertura alla vita, la condivisione. La serie offre anche uno spaccato sulla società americana accennando a temi importanti come l'integrazione e i diritti civili. In poche parole Tv2000 si è aggiudicata uno dei migliori prodotti televisivi in circolazione.
This is us
di Sergio Perugini per AgenSir.it
“This Is Us”, family drama a stelle e strisce targato Nbc e prodotto dalla Fox, disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video. Da martedì 24 settembre la serie tv sbarca finalmente in chiaro su Tv2000, emittente della Conferenza episcopale italiana (canale 28 del digitale terreste). Per la rete costituisce uno dei prodotti di punta, sul fronte delle acquisizioni internazionali, nella nuova stagione tv appena partita. Ai 71esimi Emmy Awards, gli Oscar della televisione negli Stati Uniti promossi dalla Academy of Television Arts & Sciences, era in corsa con 5 candidature, tra cui miglior serie drammatica e migliori interpreti.
Stiamo parlando di “This Is Us”, family drama a stelle e strisce targato Nbc e prodotto dalla Fox, disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video. Da martedì 24 settembre la serie tv sbarca finalmente in chiaro su Tv2000, emittente della Conferenza episcopale italiana (canale 28 del digitale terreste). Per la rete costituisce uno dei prodotti di punta, sul fronte delle acquisizioni internazionali, nella nuova stagione tv appena partita.
Il concept di “This Is Us”
Ideata e scritta da Dan Fogelman – sceneggiatore di successo di cartoon della Disney come “Cars” (2006) e “Rapunzel” (2010) così come della commedia “Crazy, Stupid, Love” – la serie “This Is Us” (18 episodi a stagione) ruota attorno alla famiglia Pearson. Conosciamo subito Jack (Milo Ventimiglia) e Rebecca (Mandy Moore) nel 1980, che stanno mettendo su casa in attesa del primo figlio. In verità si tratta di un parto gemellare. La coppia, per una serie di vicissitudini, si trova poi ad accogliere anche un terzo bambino, Randall, un neonato di colore abbandonato in ospedale in concomitanza del parto di Rebecca.
La narrazione successivamente ha continui salti temporali, mostrandoci la famiglia Pearson 36 anni dopo.
Troviamo tre giovani adulti, Randall (Sterling K. Brown), Kate (Chrissy Metz) e Kevin (Justin Hartley), alle prese con famiglie, carriere, amori e irrisolti del passato. Ogni episodio ci regala in maniera convincente vedute sui Pearson nel corso di questi tre decenni, con un viavai temporale che compone un quadro coinvolgente e spesso poetico.
I temi
Cuore del racconto è ovviamente il tessuto familiare. Quello che un individuo diventa da adulto è frutto delle influenze sociali, ma soprattutto delle radici familiari, affettive ed educative.
Vediamo una famiglia che avanza negli anni con grandi sacrifici, quelli di due giovani genitori, Jack e Rebecca, dal lavoro precario e impreparati all’arrivo di tre bambini.
In loro c’è sì fatica, ma anche tanta gioia e desiderio di dare il massimo, di regalare ai propri figli un futuro di possibilità e speranza. Figli amati e supportati sempre.
Poi, ritroviamo quei bambini adulti, coscienziosi ma anche impantanati in problemi quotidiani: c’è Kate alle prese con un’obesità che non accetta, che vorrebbe affrontare ma non riesce a trovare stimoli necessari; Kevin, popolare attore di sit-com, insofferente per una carriera finita nelle secche della ripetitività e della superficialità vanesia dello star system; e infine Randall, il più realizzato di tutti, sposato, padre di due bambine e affermato medico. Randall però convive con lo strappo dell’adozione; seppure tanto amato, non riesce a scordare l’esistenza di un padre biologico che lo ha lasciato in fasce.
Il punto critico-pastorale Sir-Cnvf
Senza dubbio quello che si rileva nel guardare la prima stagione di “This Is Us” è che si tratta di una serie scritta molto bene e interpretata dall’intero cast (tutti!) in maniera intensa e convincente.
È un racconto sulle dinamiche familiari – relazioni moglie-marito, genitori-figli nonché tra fratelli – che tiene conto delle difficoltà e insidie della società contemporanea, esplorando tutti i suoi fronti problematici (e nella serie ce ne sono diversi in campo, gestiti però con compostezza e attenzione) e regalando comunque un ritorno di senso.
È vero, la famiglia può essere difficile da gestire: far quadrare i conti spesso richiede un master in business administration e l’organizzazione dei figli comporta continuamente un surplus di energie e pazienza; ma quello che “This Is Us” ci mostra è che alla fine, nonostante gli ostacoli, vale sempre la pena: la famiglia è il nostro tutto, l’ambiente che ci accoglie, in cui ci formiamo e per cui ci mettiamo continuamente in gioco.
Questo viene tratteggiato bene nella serie, con un calibrato mix di poesia e garbato umorismo. A ben vedere, come già indicato, si riscontrano nel racconto dei passaggi non poco scivolosi, ma rispetto alle tante fiction a sfondo familiare di matrice Usa (il più delle volte abbondantemente sopra le righe), questa si rivela centrata e dallo sguardo equilibrato.
Con “This Is Us”, dunque, Tv2000 allarga ulteriormente il proprio orizzonte di programmazione, andando sempre più incontro alla realtà con i suoi problemi ma anche con i suoi tanti guadagni.