La Chiesa non è democratica! Tra sondaggi e accuse di non parlare di Dio
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Non si tratta di un ulteriore atto di accusa rivolto alla Chiesa, ma della costatazione che essa non segue le direttive democratiche per cui il "gusto" del pubblico detta legge, ma è guidata dallo Spirito Santo (attraverso delle persone che possono più o meno lasciarvisi guidare) ed è fedele al suo fondatore, Gesù Cristo, alle sue parole e quindi, innanzitutto, alla Parola di Dio che è chiamata a diffondere e custodire. Questa breve catechesi introduce un ennesimo sondaggio pubblicato su Quotidiano.net che afferma che un italiano su due è a favore del matrimonio di preti e suore e che queste possano celebrare la Messa. Mi chiedo se il sondaggio sia stato condotto tra chi è cattolico e magari anche praticante, oppure sia stato rivolto a chiunque. Perchè ho l'impressione che i più favorevoli al cambiamento istituzionale siano proprio coloro che non mettono piede in chiesa, magari giustificandosi che la chiesa non è aperta come loro vorrebbero e dimenticano che la chiesa siamo noi, popolo di Dio, generati da una Madre che è umana e divina e che ha una sua storia non può essere cancellata per mutati gusti dei suoi figli (che, spesso, l'hanno allontanata o addirittura ripudiata). Al sondaggio segue un commento del Direttore del Quotidiano.net il quale fa notare che le Chiese protestanti hanno preso già quelle strade, ma non sono comunque esenti da problemi e dallo svuotarsi delle chiese stesse. Piuttosto si chiede se la crisi non sia dovuto alla infedeltà rispetto al suo mandato: al fatto che la chiesa parli più di ecologia e di accoglienza che di Dio. Se mi trova d'accordo con la prima affermazione (le scelte protestanti non hanno portato nuova linfa alle loro chiese), mi trovo in disaccordo con la seconda affermazione: la chiesa parla di Dio e ricorda che è Dio che ci spinge ad interessarci di ecologia e di accoglienza (e di tantissime altre questioni), perchè il comando di Dio è, innanzitutto, quello di amarci in Lui, per Lui e attraverso di Lui.
Un italiano su due: sì al matrimonio per preti e suore
Il sondaggio di Noto sui preti sposati
Roma, 14 ottobre 2019 - In Italia ogni anno circa 700 preti abbandonano l’abito talare. Tra questi più della metà lo fa per convolare immediatamente a nozze. Se a questo dato ufficiale si associa quello del ‘Vox Populi’, cioè che il 26% dei cittadini è venuto a conoscenza di sacerdoti che intrattengono storie sentimentali, ecco che la questione riguardante la possibilità che si possa consentire ai preti di sposarsi diventa un elemento su cui riflettere. Eppure nella religione cattolica a volte è permesso lo sposalizio ma questo riguarda solo quelli che seguono il rito orientale (bizantino, siriaco o greco) o gli anglicani. Per molte altre religioni è possibile l’addio al celibato, come per esempio per gli ebrei e per i protestanti. Mentre per il Vaticano, invece, rimangono salde le regole storiche, per gli italiani queste leggi della Chiesa dovrebbero cambiare visto che ben il 58% sarebbe favorevole allo sposalizio dei preti e una percentuale simile, ma leggermente minore, il 55% delle suore.
Tale opinione, però, è fortemente influenzata dal livello di partecipazione delle persone alla religione. Infatti tra i cattolici molto praticanti prevale nettamente la contrarietà alle unioni, questa percentuale diminuisce tra quelli poco praticanti, mentre diventa nettamente minoritaria tra i cittadini che si professano cattolici ma che non praticano in maniera assidua. Bisogna dire che ben la metà della popolazione italiana si riconosce in questa categoria, e quindi il parere di questi cittadini influenza nettamente l’opinione generale.
Sondaggio sul celibato di preti e suore
Altro fattore di cui si discute da tempo è la possibilità che anche le suore possano celebrare messa. In questo caso le percentuali dei favorevoli aumenta di molto, così come anche il giudizio dei cattolici molto praticanti diventa meno conservatore. Il 68% della popolazione italiana sarebbe favorevole all’ipotesi che anche le suore possano officiare messa. Solo tra i cattolici molto praticanti questa teoria è in minoranza (anche se molto vicina al 50%) mentre sia nei cattolici poco praticanti che in quelli non praticanti è nettamente maggioritaria. È importante evidenziare che questa richiesta non è espressa solo dalle donne ma è nettamente presente anche tra i maschi.
Non solo. Altro dato su cui riflettere è che permettere di poter far celebrare messa anche alle suore è ritenuto un forte elemento innovativo che inciderebbe nella possibilità di ulteriore avvicinamento della Chiesa verso la popolazione. Insomma, emerge in maniera elevata che gli italiani ‘cercano un cambiamento’ anche nelle sfere e nelle regole ecclesiastiche, e non solo quindi nel mondo della politica. A dare maggiore conforto a questa ipotesi c’è un altro dato: il 60% ritiene che la Chiesa non sappia affrontare la questione del sesso. È interessante notare come tra i giovani questa percentuale arriva addirittura al 74%, indicatore anche questo di una ‘lontananza’ dei teenager dai valori della Chiesa. Al di là di questa differenza legata ai più giovani, c’è anche da dire che la maggioranza della popolazione, il 54% di chi comunque di professa cattolico, dichiara di non seguire le indicazioni della religione in ambito sessuale. Anche se la Chiesa rimane il riferimento per i valori della assoluta maggioranza degli italiani, al contempo diventa sempre più forte una richiesta di cambiamento che deve coinvolgere sia le regole interne che il rapporto con i credenti.
*Nota informativa ai sensi dell'art. 4 del Regolamento Agcom - Delibera n°256/10/CSP. Data di realizzazione: 12/10/2019. Committente: QN Quotidiano Nazionale. Estensione territoriale: nazionale. Campione: Panel Omnibus rappresentativo degli elettori italiani. Tecnica di somministrazione delle interviste: Cawi. Consistenza numerica del campione: mille. Rispondenti: 91%
La provocazione. Ma la Chiesa parla di Dio?
Stando al sondaggio di Antonio Noto che pubblichiamo oggi, la maggioranza degli italiani ritiene che se la Chiesa cambiasse sul celibato di preti e suore e sul sacerdozio delle donne recupererebbe attrattiva, e le chiese tornerebbero a riempirsi. Non dubito del sondaggio di Noto, nel senso che non dubito che gli italiani la pensino così. Ma dubito, e fortemente, che sia quella la causa delle chiese vuote. Le varie Chiese protestanti, infatti, ammettono il matrimonio dei loro pastori: ma non sono meno in crisi - quanto a carenza di fedeli - di quella cattolica (anzi). La Chiesa anglicana, poi, ha donne preti e perfino vescovi, o vescovesse non so come si dica, ma la sua influenza sul popolo è sempre più ridotta. Perché la questione del sesso sarà anche importante ma non va al cuore del problema, che è un altro. Cerco di spiegarmi.
L’uomo di oggi, almeno in Occidente, è sempre meno interessato alle «cose di religione» perché (come da decenni anticipato da alcuni filosofi, Severino ad esempio) affida la propria speranza di felicità a un altro dio: la Tecnologia. Si crede sempre di più che i progressi della scienza ci possano preservare da tanto dolore, e assicurare una vita lunga e agiata.
Quando poi si sbatte il muso contro la realtà, e ci si accorge che non tutto è risolvibile con un computer o una pastiglia, allora magari ci si imbatte nell’ineluttabile domanda sul senso della vita, e si va a cercare la risposta, spesso, negli interlocutori più bizzarri. Perché è in questo, a mio parere, che la Chiesa di oggi è debole. Dai pulpiti delle messe domenicali, ma anche dalle più alte gerarchie, si sente sempre più spesso parlare di morale: e neanche poi di sesso in realtà, ma di poveri, migranti, ambiente, magari anche di evasione fiscale e va benissimo per carità, ma cari preti e vescovi, parlateci qualche volta anche di Dio, e magari di Gesù Cristo, perché di questo l’uomo ha bisogno; e questa è la merce che avete da vendere. Ecco, credo che sia una certa reticenza sul Mistero il motivo di tanti abbandoni dei fedeli: non le questioni ecclesiali tipo celibato dei preti, che al massimo interessano appunto solo ai preti. (Fine della predica, della quale mi scuso, e che viene da un peccatore in perenne ricerca).
La popolarità di don Tonino Bello non è mai venuta meno, tuttavia la visita del Papa ai suoi luoghi nel 25° dalla sua morte, ha riacceso i riflettori su questo vescovo noto anche per i suoi scritti spirituali. Qui ne raccolgo alcuni presenti on-line. " Il laico è colui che porta la veste battesimale nei cantieri e la tuta di lavoro in chiesa " “ Donaci, Signore, la forza di frantumare tutte le tombe in cui la prepotenza, l’ingiustizia, l’egoismo, il peccato, la solitudine, la malattia, il tradimento, la miseria, l’indifferenza hanno murato gli uomini vivi ”. " Se la fede ci fa essere credenti, e la speranza ci fa essere credibili, è solo la carità che ci fa essere creduti". Cambiare la storia Chi spera cammina, non fugge! Si incarna nella storia! Costruisce il futuro, non lo attende soltanto! Ha la grinta del lottatore, non la rassegnazione di chi disarma! Ha la passione del veggente, non l'aria avvilita di c...
Canta la vita , il blog delle suore Paoline, offre una serie di immagini corredate di frasi per augurare Buona Pasqua! Poi c'è la riflessione di don Marco Pozza (" Il Ballerino ha iniziato a danzare ") e quella di Giacomo Poretti (" Credimi: la Pace di fa con i piedi. Pasqua difficile e scomoda e bella "): Che cosa festeggiamo? Che significano l’uovo di cioccolato, l’agnello, il capretto sui nostri tavoli? Che festa complicata. Oscura. Incredibile. Nel senso che è quasi impossibile credere a quel che accade in questo giorno: ci arrendiamo alla devozione, in noi credenti vince il desiderio di non tradire la forma, il rito, di non mostrare incertezze a coloro che non credono, ma non capiamo, forse non crediamo nemmeno noi. È più comodo il Natale: nasce come noi, il supposto figlio di Dio, e lo sforzo che ci viene chiesto è di credere che sia colui che dice di essere: il non credente non si scandalizza, ci consente di avere la nostra opinione come lu...
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Parole, immagini, sensazioni...che fanno già parte della Storia. Sono quelle vissute venerdì scorso, 27 marzo, con Papa Francesco che ha voluto, per la prima volta, offrire la Benedizione Urbi et Orbi e l'Indulgenza plenaria per combattere contro il Coronavirus. Ecco in un minuto i momenti più significativi (in fondo il post vedi anche il testo completo della meditazione di Papa Francesco): Colpisce il silenzio di una piazza vuota, il faticoso incedere del vecchio Papa, i milioni di fedeli che hanno seguito da casa questo evento, il silenzio interrotto dal grido dei gabbiani e dalla sirena di un'ambulanza, la pioggia che ha sferzato la serata (e danneggiato il preziosissimo crocifisso di san Marcello al Corso). Il Papa ha l’aria assorta, la voce un po’ affannata. Ciò che accade a San Pietro non ha precedenti nella storia. Francesco sta da solo sul sagrato della basilica, in diretta planetaria, davanti a sé la piazza vuota... ( Gian Guido Vecchi, sul Corriere della...
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l’olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa’ risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà. *** Preghiera per il parroco – anonimo Signore, Ti ringraziamo di averci dato un uomo, no...