Omelia per la V domenica di Pasqua/C: "Il comandamento nuovo"
- Giuda e la glorificazione: Giuda è appena uscito dal cenacolo per tradire Gesù. Ha ricevuto dalle sue mani il boccone di pane che è il suo corpo, gli ha lavato i piedi come agli altri apostoli: lo ha amato fino alla fine. Ma la glorificazione = manifestazione di Dio avviene proprio nell'amare coloro che si comportano come nostri nemici, nel donare la vita anche per loro.
- "Vi do un comandamento nuovo", proprio di Gesù:
- "Come io ho amato voi": il COME indica un modello, uno stile, non una comparazione (QUANTO), ma anche una "motivazione": SICCOME io vi ho amato e vi amo, voi potete, con questo amore ricevuto, amarvi gli uni gli altri.
- "Come io": esistono anche amori tossici, violenti, manipolatori, tristi possessivi: non può essere quello l'amore che ci è indicato.
- "amatevi gli uni gli altri": c'è bisogno di reciprocità, di fraternità, di un amore che si mette in circolo e non ci svuota, non ci esaurisce, perchè torna a noi e perchè non parte da noi, dalla nostra sola buona volontà, ma ha in Cristo la sorgente inesauribile.
Non siamo solo chiamati ad amare tutti (nemici compresi), ma ad amarci gli uni gli altri: Dio vuole questa fraternità, perché sa che non abbiamo solo bisogno di amare gli altri, ma di condividere con gli altri tale amore, di sentirci riamati dagli altri. C’è come un flusso di amore, la “linfa” della vite, che siamo chiamati ad accogliere rimanendo uniti a Gesù così come Lui è unito al Padre.- non "amatemi", ma "amatevi": non è un circolo chiuso e interessato: Dio non ci ama con lo scopo di ricevere amore, ma perchè noi ci amiamo, per costruire quel Regno d'amore che il Figlio è venuto ad inaugurare e ad edificare.
- "da questo vi riconosceranno": è l'amore (reciproco) l'unica divisa del cristiano, ciò che attira e rende credibile il messaggio evangelico.