VI domenica di Pasqua/B: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"
In continuità con quanto ascoltato domenica scorsa (“la vite e i tralci”) Gesù ci parla ancora di rimanere in lui per portare frutto, di lasciarci amare per
amarci reciprocamente come lui ha amato noi…
Cosa dobbiamo fare? Rimanere uniti a Gesù
Come? Osservando i suoi comandamenti
Perchè? "Perchè la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena"
Il comandamento "nuovo" o "proprio di Gesù" è quello di amarci reciprocamente COME Lui ci ha amati: DANDO LA VITA, cioè offrendo, spendendo, utilizzando la nostra vita per gli altri.
COME LUI significa seguendo il suo esempio, il suo stile, la sua misura smisurata di amare (fino a dare la vita), ma significa anche "POICHE', SICCOME" Lui ci amati, ora possiamo amarci gli uni gli altri.
Abbiamo bisogno di RECIPROCITA': di DARE e RICEVERE: abbiamo bisogno di AMICI, di una COMUNITA' dove ci si sforzi di volerci bene, di una FAMIGLIA dove imparare ad amare.
E' l'amore reciproco la "divisa" dei cristiani ("da questo vi riconosceranno che siete miei discepoli")
Siamo suoi AMICI e non suoi SERVI: l'amico è colui con cui ci confidiamo (i "segreti"), di cui ci fidiamo: non solo Gesù è affidabile, ma Lui si fida di noi.
"Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi": il primato è di Dio: "Non siamo cristiani perchè amiamo Dio, ma perchè crediamo che Dio ci ama".
Ci ha scelti perchè "ANDIATE" (verso gli altri) e PORTIATE FRUTTO" (frutti di pace, benevolenza, perdono, servizio, comunione, amicizia,,,) e il vostro frutto rimanga (non sia un "fuoco di paglia") e perchè riceviate tutto quello che avete bisogno dal Padre: uniti a Cristo e ai fratelli possiamo ottenere tutto il necessario.
È stato notato un fenomeno curioso. Il fiume Giordano, nel suo
corso, forma due mari: il mare di Galilea e il mar Morto, ma mentre il mare di
Galilea è un mare brulicante di vita e tra le acque più pescose della terra, il
mar Morto è, appunto un mare “morto”, non c’è traccia di vita in esso e intorno
ad esso, solo salsedine. Eppure si tratta della stessa acqua del Giordano. La
spiegazione, almeno in parte, è questa: il mare di Galilea riceve le acque del
Giordano, ma non le trattiene per se, le fa defluire in modo che esse possano
irrigare tutta la valle del Giordano. Il mar Morto riceve le acque del Giordano
e le trattiene per se, non ha emissari, da esso non esce una goccia d’acqua. È
un simbolo. Non possiamo limitarci a ricevere amore, dobbiamo anche donarlo.
L’acqua che Gesù ci da, deve diventare in noi “fontana che zampilla” (Gv
4, 14).
Quali sono le CARATTERISTICHE dell’amore di Dio?
Qual è cioè quell’ideale che dobbiamo realizzare oltrepassando i nostri limiti
angusti?
La liturgia ci propone le tre caratteristiche tipiche
dell’amore di Dio:
1- DIO
AMA TUTTI (“Non fa preferenze di persone”: 1L: l’apertura ai pagani): ama anche
chi non merita tale amore: è un amore gratuito, immotivato.
2- DIO
AMA PER PRIMO (“Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi”:
2L): non aspetta di essere amato per amare.
3- DIO
AMA SEMPRE e SENZA LIMITI (“Come io ho amato voi – cioè dando la mia vita –
così amatevi gli uni gli altri”: V). Concretamente e non solo a parole.
Come si fa ad amare così, in
maniera divina? Noi siamo esseri umani (limitati, gretti, peccatori, egoisti…),
ma siamo stati creati a sua immagine, siamo amati da lui, abbiamo ricevuto lo
SPIRITO SANTO che è Amore e che permette di esprimersi in LINGUE NUOVE e di
LODARE DIO (1L), cioè di comprendersi e di trovare in Dio la sorgente.
Frutti dell’amore:
1- CONOSCERE
DIO (“Chi ama conosce Dio che è amore”: 2L)
2- GIOIA
PIENA/VERA (V)
3- Portare
frutto (senza dispersioni)
4- AMICIZIA
DIVINA con GC: Gesù sottolinea quest’aspetto:
- Siete
miei amici x’ vi ho fatto conoscere (= vi ho comunicato, condiviso) quanto Dio
mi ha detto e soprattutto x’ vi ho dato la vita per voi (“non c’è amore più
grande di chi da la vita per i propri amici”).
- L’amicizia
si stabilisce tra due persone che sono sullo stesso piano: per questo si è
abbassato e ci innalza.
Condizioni:
- “Temere
Dio (= rispetto della dimensione spirituale) e praticare la giustizia (=
onestà)” (1L)
- Osservare
i COMANDAMENTI di GC = il comandamento nuovo dell’amore reciproco. Più che di
comandamento parla di incarico affidato, di testamento, di risposta al suo
amore: io vi chiamo amici, ma voi entrate a vivere questa amicizia, la
accettate nel momento in cui vi amate gli uni gli altri come ho fatto io.
Lo specifico del cristiano non è amare, questo lo fanno in molte persone, in molti modi. Ma è amare come Cristo, che cinge un asciugamano e lava i piedi ai suoi; che non manda mai via nessuno; che mentre io lo ferisco, mi guarda e mi ama.
L'amicizia, qualcosa che non si impone, non si finge, non si mendica. Che dice gioia e uguaglianza: due amici sono alla pari, non c'è un superiore e un inferiore, chi ordina e chi esegue. È l'incontro di due libertà. Vi chiamo amici: un Dio che da signore e re si fa amico, che si mette alla pari dell'amato! (E. Ronchi)