Oggi la memoria di Maria Madre della Chiesa (lunedì dopo Pentecoste)
Ci siamo trovati impreparati a celebrare questa nuova memoria che il Papa pochi mesi fa ha voluto inserire nel calendario liturgico. Saremo pronti per il prossimo anno. Ecco del materiale per chi deve ancora celebrare:
- l'UFFICIO LITURGICO della CEI propone i testi per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore;
- VATICAN NEWS racconta il rapporto tra Papa Francesco e questa ricorrenza:
Nel calendario romano entra da questo 21 maggio la memoria della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa. Per volontà di Papa Francesco, infatti, la ricorrenza si celebra il lunedì dopo Pentecoste, come si legge nel decreto “Ecclesia Mater” della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con data 11 febbraio 2018, memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes. Lo scopo, riporta il documento, è quello di “favorire la crescita del senso materno della Chiesa nei Pastori, nei religiosi e nei fedeli, come anche della genuina pietà mariana”.Alla casa della MadreLa devozione del Pontefice per Maria Madre della Chiesa non è nuova, ha radici profonde ed esprime un chiaro atteggiamento filiale verso la Vergine. Già nel suo primo viaggio apostolico fuori dall’Italia, in Brasile per la Giornata mondiale della gioventù dell’estate 2013, nella Basilica del Santuario di Nostra Signore di Aparecida Francesco sottolinea che “la Chiesa, quando cerca Cristo, bussa sempre alla casa della Madre e chiede: ‘Mostraci Gesù’. E’ da Lei che si impara il vero discepolato. Ed ecco perché la Chiesa va in missione sempre sulla scia di Maria”.Modello di fede della ChiesaAll’udienza generale del 23 ottobre dello stesso anno, Francesco riflette su Maria come modello di fede della Chiesa “che ha come centro Cristo, incarnazione dell’amore infinito di Dio”. Ella vuole portare anche a noi “il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una Ong, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa - se piccola, se grande, se forte, se debole, la Chiesa porta Gesù”. E insiste: “se, per ipotesi, una volta succedesse che la Chiesa non porta Gesù, quella sarebbe una Chiesa morta! La Chiesa deve portare la carità di Gesù, l’amore di Gesù, la carità di Gesù”.Due donne madriÈ poi nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il 1° gennaio, che il Papa torna sul nostro cammino di fede. Nella ricorrenza del 2014, specifica che esso è legato “in modo indissolubile” a Maria “da quando Gesù, morente sulla croce, ce l’ha donata come Madre”. Da quel momento “la Madre di Dio è diventata anche Madre nostra”. D’altra parte, aggiunge il 28 giugno 2014 salutando i giovani della diocesi di Roma in ricerca vocazionale, radunatisi alla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani, “un cristiano senza la Madonna è orfano”. E lo è anche “senza Chiesa”. “Due donne”, indica quindi, madri che sciolgono - ribadisce nell’Angelus in Piazza San Pietro del 1° gennaio 2016 - “i nodi della nostra vita, portandoli al Signore”. Un concetto che approfondisce nella Messa sul sagrato del Santuario di Nostra Signora di Fatima, in Portogallo, dove tiene il rito di canonizzazione dei Beati Francesco e Jacinta Marto, nel centenario delle apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria.L’Immacolata ConcezioneIl segreto di Maria, d’altra parte, è “la Parola di Dio”: l’anno dopo, il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, Francesco spiega come Maria abbia “reso bella la sua vita”, “rimanendo con Dio, dialogando con Lui in ogni circostanza”. Francesco, nel consueto atto di venerazione in Piazza di Spagna a Roma, ringrazia la Vergine per l’accompagnamento costante al “cammino delle famiglie, delle parrocchie, delle comunità religiose” e ancora di chi lavora, “dei malati, degli anziani, di tutti i poveri, di tante persone immigrate” da terre “di guerra e di fame”. Nello stesso giorno, l’omaggio alla Madonna della Medaglia miracolosa nella Basilica di Sant’Andrea delle Fratte. Ancora prima la visita all’icona della “Salus Populi Romani” a Santa Maria Maggiore. Nel primo Santuario mariano di Roma e dell’intero Occidente Francesco torna spesso, in occasione dei suoi viaggi e non solo: a fine gennaio di quest’anno, per la traslazione dell’immagine sacra, spiega che “dove la Madonna è di casa il diavolo non entra” e il “turbamento non prevale, la paura non vince”. Perché Maria “è come Dio ci vuole, come vuole la sua Chiesa: Madre tenera, umile, povera di cose e ricca di amore, libera dal peccato, unita a Gesù, che - aveva sottolineato pochi giorni prima nella Giornata mondiale della pace - custodisce Dio nel cuore e il prossimo nella vita”.- Famiglia Cristiana ha preparato una scheda per parlare di questa memoria:
Il 3 marzo 2018, con un decreto pubblicato dalla Congregazione del Culto divino, papa Francesco ha iscritto nel Calendario romano la memoria obbligatoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa fissandola al lunedì dopo la domenica di Pentecoste. Il decreto porta la data dell’11 febbraio 2018, centosessantesimo anniversario della prima apparizione di Lourdes.
QUAL È LA MOTIVAZIONE DI QUESTA CELEBRAZIONE?
«Il Sommo Pontefice Francesco», si legge nel decreto, «considerando attentamente quanto la promozione di questa devozione possa favorire la crescita del senso materno della Chiesa nei Pastori, nei religiosi e nei fedeli, come anche della genuina pietà mariana, ha stabilito che la memoria della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sia iscritta nel Calendario Romano nel Lunedì dopo Pentecoste e celebrata ogni anno. Questa celebrazione ci aiuterà a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti. Tale memoria dovrà quindi apparire in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore; i relativi testi liturgici sono allegati a questo decreto e le loro traduzioni, approvate dalle Conferenze Episcopali, saranno pubblicate dopo la conferma di questo Dicastero. Dove la celebrazione della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, a norma del diritto particolare approvato, già si celebra in un giorno diverso con un grado liturgico più elevato, anche in futuro può essere celebrata nel medesimo modo».
QUALI SONO LE PRINCIPALI TAPPE STORICHE CHE HANNO PORTATO ALL’ISTITUZIONE DI QUESTA FESTA?
Il 21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II, Paolo VI dichiarò la beata Vergine Maria «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei Pastori, che la chiamano Madre amantissima». La Sede Apostolica pertanto, in occasione dell’Anno Santo della Riconciliazione (1975), propose una messa votiva in onore della beata Maria Madre della Chiesa, successivamente inserita nel Messale Romano; diede anche facoltà di aggiungere l’invocazione di questo titolo nelle Litanie Lauretane (1980).
QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTO TITOLO MARIANO?
Si legge nel decreto: «La gioiosa venerazione riservata alla Madre di Dio dalla Chiesa contemporanea, alla luce della riflessione sul mistero di Cristo e sulla sua propria natura, non poteva dimenticare quella figura di Donna la Vergine Maria, che è Madre di Cristo e insieme Madre della Chiesa. Ciò era già in qualche modo presente nel sentire ecclesiale a partire dalle parole premonitrici di sant’Agostino e di san Leone Magno. Il primo, infatti, dice che Maria è madre delle membra di Cristo, perché ha cooperato con la sua carità alla rinascita dei fedeli nella Chiesa; l’altro poi, quando dice che la nascita del Capo è anche la nascita del Corpo, indica che Maria è al contempo madre di Cristo, Figlio di Dio, e madre delle membra del suo corpo mistico, cioè della Chiesa. Queste considerazioni derivano dalla divina maternità di Maria e dalla sua intima unione all’opera del Redentore, culminata nell’ora della croce. La Madre infatti, che stava presso la croce (cf. Gv 19, 25), accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero. Premurosa guida della Chiesa nascente, Maria iniziò pertanto la propria missione materna già nel cenacolo, pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo (cf. At 1, 14). In questo sentire, nel corso dei secoli, la pietà cristiana ha onorato Maria con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti coloro che rinascono in Cristo e anche di “Madre della Chiesa”, come appare in testi di autori spirituali e pure del magistero di Benedetto XIV e Leone XIII».Vedi anche l'articolo di Avvenire.