Ascensione del Signore (anno C)
«Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
L'Ascensione è il momento di passaggio tra il tempo di Gesù (raccontato nei Vangeli) e il tempo della Chiesa guidata dallo Spirito (e raccontata negli Atti). Gesù sale-ascende in CIELO: non luogo geografico (come se Gesù stesse a guardarci tra le nuvolette), piuttosto come una sorta di "MONDO PARALLELO", spirituale, fuori dai limiti spazio-temporali. Cielo è sinonimo di Dio: Gesù torna, con la sua (e nostra) umanità in Dio, torna a quella dimensione spirituale che gli permette di essere sempre e ovunque con noi.
L'Ascensione non indica allora lontananza, piuttosto maggiore vicinanza: noi crediamo che il Risorto sia QUI, "in mezzo a coloro che sono uniti nel suo nome" e che parli attraverso la Scrittura, e operi nel suo corpo che è l'Eucaristia e si identifica nei poveri...
Se l'Incarnazione ha significato umanizzare il divino, l'Ascensione comporta la divinizzazione dell'umano.
Cosa fa Gesù subito prima di salire in cielo?
- insegna a leggere le Scritture
- affida ai suoi discepoli il suo progetto: "predicare a tutti i popoli la
> CONVERSIONE (= il convergere a Lui, lasciando perdere ciò che da Lui ci allontana; andare controcorrente: contro la logica del mondo dei potenti e degli opportunisti)
> PERDONO DEI PECCATI (= il rinnovamento interiore che ci permette sempre di ripartire, di ricominciare senza mai arrendersi).
- ci chiede di essere TESTIMONI di tutto questo
- annuncia il DONO più grande per realizzare questo progetto: "riceverete lo Spirito" che vi rivestirà di potenza divina
- indica il CAMMINO (fuori, verso Betania, poi restare in città e infine fino ai confini del mondo)
- BENEDICE: Dio dice bene di me! Io gli piaccio! Così come sono, gli piaccio! Dice bene di me e mi augura il bene, dona la forza vitale, una energia che scende dall'alto, entra in te e produce vita. Il Signore ci ha lasciato una benedizione: non un giudizio o una condanna, ma una parola bella sul mondo, di stima, di enorme speranza in me, in te, di fiducia nel mondo: c'è del bene in te; c'è del bene in ogni uomo, su tutta la terra.
Seguendo Gesù, vedrai, la vita è più bella, il solo più luminoso, le persone più buone e felici, il perdono (non quello di uno smemorato che dimentica il male, ma quello di un creatore che ti fa ripartire ad ogni alba verso terre intatte).
"Restate in città": questa “città” diviene il luogo della comunità cristiana, il luogo dei sacramenti, nella Nuova Gerusalemme, nell’assemblea liturgica. Il Signore si manifesta nella liturgia della Chiesa, se “restiamo” in questa assemblea, lì dove riceviamo la nuova veste che scende dall’alto, lo Spirito Santo. (Rosini)
Cosa fanno i DISCEPOLI?
- si PROSTRANO: per la prima volta lo ADORANO come Dio.
- "Tornano a Gerusalemme con grande GIOIA": invece di tristezza per l'abbandono, provano gioia per una presenza infinita, che entra nel profondo di ciascuno di noi, trasformandoci. E' la gioia di aver scommesso e vinto qualcosa di grande, la gioia di vedere che l'amore vince la morte, come la nostra vita sia più forte delle nostre ferite, che anche la nostra carne sia destinata al cielo.
La FORZA DI GRAVITA' TERRESTRE spinge il peso verso il basso (e più siamo pesanti/peccatori, più cadiamo, scendiamo, sprofondiamo), mentre la FORZA DI GRAVITA' DIVINA o celeste ci porta in alto, ci fa eretti, ci attira a Lui. Cristo è come l'ELIO nei palloncini: entra dentro di noi e ci spinge in alto. Attenzione però a non rimanere troppo ancorati alle cose terrestri, o troppo appesantiti dai peccati, o bucati dalle nostre superficialità.
Vedi anche: scheda sull'Ascensione di Famiglia Cristiana e quella di Vaticanews:
"Con la sua Ascensione il Signore risorto attira il nostro sguardo al Cielo, per mostrarci che la meta del nostro cammino è il Padre".