Quaresima 2018 e giovani
Non suonare la tromba
davanti a te (Mt 6)
Una delle persone che stimo di più è un invisibile. Forse un po’ per carattere, forse per vocazione. È lì, al suo posto tutti i giorni a prendersi cura di chi è piagato nel corpo e nello spirito, quasi che la sua presenza fosse il motore di un cuore più grande che pulsa ininterrottamente, ma il mondo non lo sa.
Non intendo gli invisibili del noto film interpretato da Richard Gere, che ha fatto il gioco di fingersi un senza fissa dimora per le strade di New York per poi tornare, comunque, alla sua villa. Essere il testimonial di #homelessZero come fa lui è lodevole, ma chi non potrebbe dubitare di un’abile mossa commerciale?
Non è questa la prospettiva del Dio fattosi uomo, che non ha affatto giocato con la nostra natura, ma ne è rimasto talmente intriso da morire a questa carne.
Poco fa ho fatto cenno ad un invisibile vero che ha scelto di stare discretamente alle spalle di uomini e donne che serve ogni ora del giorno. Senza suonare la tromba. E incarna bene il pesante monito di don Lorenzo Milani: “Fa’ strada ai poveri senza farti strada”.
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La pastorale giovanile di Pompei ripropone invece il #GODMorning! Dal 14 febbraio il commento del Vangelo ogni mattina su Telegram. Cerca il canale gmpompei e unisciti ad amici di tutta Italia per camminare insieme verso la Pasqua! GOD morning, un buongiorno da Dio!
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La diocesi di Brescia vola alto proponendo una scuola di preghiera con il vescovo nei giovedì di Quaresima e nella veglia delle Palme (quando i giovani saranno accolti in quattro Chiese del centro per una meditazione per poi confluire nella piazza del Duomo e qui ascoltare il vescovo e avere la possibilità, dalle 22.30 in poi, di confessarsi).
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La diocesi di Piacenza-Bobbio offre diversi materiali scaricabili gratuitamente per animare con i giovani la Quaresima.
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Dal centro missionario della diocesi di Padova abbiamo il testo completo (in pdf) di una bella VIA CRUCIS per giovani.
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La diocesi di Milano, seguendo un itinerario annuale per gli oratori ("Vedrai che bello"), offre diverso materiale per la Quaresima sul tema: "Vedrai che bello...se doni te stesso".
Il vescovo Delfini ha riproposto, fra l'altro, la "regola delle decime":
«mettere a disposizione… la decima parte di quanto ciascuno dispone». Questa pratica può essere fatta da tutti, anche dai più piccoli, in riferimento alle parole, al tempo, alle abilità, alle azioni da compiere, alla bellezza che ciascuno può trasmettere con le sue intenzioni buone che diventano opere vere.Cosi, ad esempio, il vescovo propone:
«Se sei un ragazzo che ha tempo di praticare sport e divertirsi, ogni dieci ore di gioco, dedica un’ora a chi non può giocare, perché è un ragazzo come te, ma troppo solo, troppo malato» (Discorso alla città dell’Arcivescovo Mario Delpini, 6 dicembre 2017).
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Cuori in ascolto - Itinerario Quaresima 2018
La Pastorale per le Vocazioni della diocesi di Benevento propone un sussidio per accompagnare i ragazzi e i giovani a vivere il cammino della Quaresima con lo sguardo verso il Sinodo dei Vescovi. Per ogni domenica del Tempo di Quaresima sono proposte quattro tappe:
1- Ascolto della Parola: il Vangelo con un commento vocazionale; 2- Ascolto della musica: un brano di musica italiana da ascoltare, leggere e meditare:
3- Ascolto della Chiesa: alcuni passi del documento preparatorio alla XV Assemblea Generale Ordinaria su: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale del Sinodo dei Vescovi;
4- Ascolto di Dio: preghiera, riflessione su un Salmo e possibilità di scrivere una preghiera.
In formato Pdf.
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Ha avuto un grande risalto mediatico la proposta di don Valentino Porcile, parroco a Genova, di digiunare da whatsup:
«Spegniamolo almeno due ore al giorno per avere il tempo di guardarsi negli occhi, parlarsi o dedicare tempo a chi è meno fortunato di noi. Troppo facile il digiuno dal cibo. Mi piace molto l'idea di vedere Gesù che mi prende l'iPhone, me lo butta nel lago di Tiberiade, e mi dice: "Lascia le tue reti wireless, e seguimi"».
Proprio sulle rive di quel lago, Gesù, secondo il racconto del Vangelo di Luca, scelse alcuni dei suoi discepoli: Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo e suo fratello Giovanni, questi ultimi figli di Zebedeo, chiamati da Gesù mentre riassettavano le reti. Secondo don Valentino, il digiuno da WhatsApp che ha proposto a ragazzi, genitori e anche a se stesso, non ha solo un significato penitenziale: «È divertente», nota, «spegnere WhatsApp e sentirsi persi. Perdutamente smarriti. Dipendenti da una comunicazione virtuale. Propongo di occupare il tempo in cui whatsapp sarà spento, un tempo drammaticamente lungo, propongo di occuparlo con relazioni vere, autentiche, non finte e virtuali. Due ore di chiacchere. Di guardarsi negli occhi. Semplicemente, di parlarsi. O di dedicare questo tempo a chi è meno fortunato di noi. Solo il pensiero di rimanere senza cell, anche per poco tempo, ci fa mancare il respiro?».
In pratica, la proposta del parroco è quello di non utilizzare la celebre app tutto il giorno, “spegnendola” per almeno due ore.La proposta ha scatenato un acceso dibattito tra favorevoli e contrari tanto da spingere il parroco di Sturla, un po’ stupito («non credevo che la mia proposta facesse parlare così tanto») a tornare sull’argomento, sempre su Facebook, con un altro post.
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Infine un piccolo contributo personale non ancora sperimentato su un incontro di preghiera per giovani sul tema della prima domenica di Quaresima (le tentazioni) e, con il contributo della pastorale giovanile di Roma, sul tema del valore del tempo:
Musica meditativa di sottofondo. Si invitano i ragazzi a lasciare nel giubbotto i cellulari, sedersi per terra, sui tappeti, a scegliere una posizione comoda, a rilassarsi e… chiudere gli occhi.Dopo qualche secondo, mantenendo gli occhi chiusi, iniziamo a parlargli invitandoli ad immaginare questa scena che si materializza davanti ai loro occhi:Di fronte a me ci sono i miei familiari, i miei amici, alcuni compagni di scuola, qualche compagno con cui condivido lo sport o altre attività. Sono fermi e mi salutano. Io devo prendere un cammino, ma loro non possono seguirmi, non possono oltrepassare una linea che è stata segnata per terra con un nastro giallo.Con un po’ di apprensione do loro le spalle e inizio a camminare. Non conosco la meta, ma è come se dentro di me ci sia qualcuno ad indicarmi la strada. Procedo sicuro per un viottolo che si apre ad un panorama sempre più desertico.Il terreno è arido, solo alcuni arbusti spuntano da terra. Il sole è forte, ma non mi impedisce di proseguire.Sono solo, nessuno davanti a me o dietro. Anche se urlassi nessuno potrebbe sentirmi. Solo qualche uccello vola molto in alto.Continuo a camminare, ma la fatica inizia a farsi sentire, così come anche il calore del sole. Vedo a pochi metri un alberello e mi avvicino per sedermi dove vedo un po’ di ombra.Mi siedo e lascio rallentare i battiti del cuore, anche il respiro si fa più quieto. Seguo il movimento del mio respiro, inspiro ed espiro. Non mi lascio distrarre da altro. Ci sono solo io, il mio respiro, il mio bisogno di rilassarmi.Sento una voca. Qualcuno che mi racconta una storia che già conosco, ma che sembra anche nuova.BRANO DEL VANGELOHo davanti a me la scena: Gesù nel deserto. Lascio che la mia fantasia me lo descriva secondo delle caratteristiche che probabilmente prende in prestito da opere d’arte o da qualche film. Lo vedo: è stanco, accaldato, con la barba incolta e i vestiti sporchi, quasi sbrindellati.Mi ricordo che sono passati 40 giorni da quando, battezzato nel Giordano dal cugino Giovanni, ha sentito il bisogno di vivere questo tempo nel deserto. Non so come abbia fatto a non mangiare e a non bere per tutti questi giorni. Non mi preoccupo di capirlo. Voglio solo capire quello che prova questo uomo di fronte ad un bisogno impellente di mangiare e di bere. Sembra anche a me di avere fame e sete.Era partito 40 giorni prima senza conoscere la meta, sapendo solo di aver bisogno di stare per un po’ da solo. Scoprire a cosa lo stava chiamando il Padre, quale progetto stava realizzando il Lui. Aveva bisogno di silenzio, di entrare dentro se stesso, aveva bisogno di risposte.Sento accanto a lui una presenza. La sento, ma non riesco a vederla. E’ una presenza minacciosa, oscura che lo turba, lo inquieta e inquieta anche me. Lo sfida ad usare i suoi poteri per soddisfare quel bisogno di mangiare e di bere che non lo lascia per un solo momento in pace. Lo invita a sfidare Dio, a metterlo alla prova, lo lusinga promettendogli un potere immenso in cambio di un atto di sottomissione a lui, al male.Ora è Gesù che ci parla:Oggi sono davanti a te e ti guardo. Da tempo non ci parliamo con gusto! Sono contento di questi minuti che mi regali! Proprio perché sono Io che ti ho pensato, voluto e creato e ti ho fatto prezioso ai miei occhi sento la voglia e la gioia di stare io e te da soli, di parlarti come ad un vecchio amico, di farti compagnia. Ma oltre alla gioia di parlarti vorrei anche dirti che mi sta a cuore quello che farai nella vita: sì, ci tengo che il tuo tempo, la tua storia sia favorevole, piena, felice. Cosa farai da grande? Cosa ti porti dentro? Ma spesso per vivere alla grande ci vuole tempo per prepararsi….Io ho vissuto quaranta giorni da solo con il Padre mio e lo Spirito Santo prima d’iniziare la mia grande missione! Se vorrai essere felice dovrai preparare la felicità gustando il tempo di ogni giorno: ciò che sarai domani sarà il frutto di giornate vissute intensamente oggi! Sarai più felice, credimi, se passerai del tempo con me, se aprirai il Vangelo e comincerai a lasciarti sedurre da una piccola parola, se cercherai di trasformarla in vita…. Io mi farò avanti e nel tempo di preghiera e di solitudine ti dirò all’orecchio il segreto della tua felicità. Non fare mai qualcosa di grande e d’importante senza prima aver passato del tempo con me.Volevo farti alcune domande su come usi il tuo tempo non avere paura di rispondere dentro di te. Cosa è il tempo? Pensi ai tuoi tempi? Senti che a volte perdi tempo e non dai valore ai secondi che scorrono? Non scoraggiarti: comincia a guardarmi negli occhi, comincia a cercarmi, comincia a regalarmi un po’ del tuo tempo ed io, piano piano, nel tempo che mi sembrerà opportuno, mi farò sentire con forza nel tuo cuore e ti spingerò, come lo Spirito Santo ha fatto con me, ti spingerò nel mondo ad impiegare le mani ed il cuore per un tempo pieno di vera felicità! Insieme con me troveremo la strada giusta.Rimani in silenzio davanti al Vangelo di questa Prima Domenica che con la Chiesa ti voglio regalare: non avere paura del silenzio, chiudi gli occhi, fai diventare prezioso il tuo tempo e ricordati che sei davanti a me, che in ogni tempo io sono con Te e non ti lascerò mai! Alla luce della mia preghiera e della mia riflessione ringrazia il Signore del tempo che ti ha dato e di tutte le cose che hai vissuto dalla tua nascita fino ad oggi… Prova ad elencare tutto il bene che è scaturito dal tempo che hai vissuto finora… Chiedi perdono e guarda a quei momenti dove hai la sensazione di aver sprecato del tempo e non colto delle occasioni… Prova a trovare in questa settimana qualcosa da valorizzare, da mettere in evidenza dando a te stesso/a la prova che non “vivacchi”, ma che sai apprezzare il tempo che ti viene dato…«C’è all’orizzonte un persecutore insidioso: un nemico che lusinga, non flagella la schiena, ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni, ma ci fa ricchi; non ci imprigiona spingendoci verso la libertà, ma ci onora nel palazzo spingendoci alla schiavitù; non ci stringe i fianchi con catene, ma vuole il possesso del nostro cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro, il potere, il successo, i primi posti nella società». Ilario di Poitiers(ca. 315-367).