Perché i reali devono essere sepolti in Chiesa?
Queste le informazioni su Avvenire e su La Repubblica.
Le polemiche intanto proseguono, ma su un piano politico e storico: il Re non ha contrastato l'avvento del fascismo, ha firmato le leggi razziali contro gli ebrei ed è fuggito nel 1943 favorendo i nazisti e aggravando la situazione dell'Italia. Queste colpe hanno impedito ai familiari di far traslare le salme dei reali nel Pantheon, dove sono accolti altri reali, ma non di trovare comunque una sede ecclesiale. Era proprio dovuto?
Segue una scheda che ricostruisce i fatti:
Le spoglie di Vittorio Emanuele III e della regina Elena sono arrivate in Italia. Ma perché il penultimo re d'Italia era sepolto da settant'anni ad Alessandria d'Egitto? Nel maggio del 1946, dopo aver abdicato in favore del figlio Umberto II, Vittorio Emanuele e la regina Elena di Montenegro lasciarono l'Italia e ripararono in Egitto, accolti dall'amico re Faruk che li accolse con grandi onori. L'ex coppia reale andò a vivere a Villa Jela, chiamata con il nome montenegrino dell'ex regina. Vittorio Emanuele III morì di congestione polmonare il 28 dicembre 1947, proprio il giorno dopo la sottoscrizione della Costituzione della Repubblica Italiana, e fu sepolto ad Alessandria. La moglie Elena lasciò presto l'Egitto per andare in Francia. A Montpellier si fece curare da una grave forma di tumore ma morì durante l'intervento chirurgico e venne sepolta nella città francese. Da oggi, dopo settant'anni e una trattativa durata sei anni, la coppia reale si ricongiunge nel santuario di Vicoforte.
Perché non i reali non saranno sepolti al Pantheon?
Il re che nel 1938 ha firmato le leggi razziali volute dal governo Mussolini ed ha avuto un rapporto molto ambiguo con il fascismo non potrebbe mai essere tumulato al Pantheon. Il rientro della salma in Italia è avvenuto con questa precisa e inevitabile condizione posta dal Quirinale e accettata dalla nipote, Maria Gabriella. L'altra responsabilità che la storia attribuisce al "re soldato" è quella di essere fuggito da Roma nella notte tra l'8 e il 9 settembre alla volta di Brindisi, città libera dai tedeschi e non occupata dagli angloamericani, senza aver dato disposizioni all'esercito finito così allo sbando. La fuga provocò in dieci giorni dure rappresaglie tedesche contro l'esercito italiano che in dieci giorni perse 20mila uomini. Altri 800mila soldati vennero fatti prigionieri. A Brindisi trovò sede il nuovo governo da dove Vittorio Emanuele dichiarò formalmente guerra al Terzo Reich il 13 ottobre. Gli Alleati dichiararono quindi l'Italia "nazione cobelligerante". Perché Vittorio Emanuele IV e il figlio Emanuele Filiberto contestano la scelta di Vicoforte?È l'ultimo episodio di una lite dinastica che oppone Amedeo di Savoia a Vittorio Emanuele IV. Quest'ultimo, sposando Marina Doria senza il consenso del padre, ha violato le regole di successione dei Savoia. La sorella Maria Gabriella ha sostenuto, a questo punto, le pretese di Amedeo d'Aosta che si considera il vero erede al trono virtuale d'italia.