L'ha segnalata, tra gli altri, il vaticanista soft-dissidente Aldo Maria Valli. L'omelia del vescovo di Trieste, Mons. Crepaldi, per l'Epifania ha suscitato clamore per le accuse dirette di blasfemia a chi ha dipinto Gesù come «gay, pedofilo o sardina» e ai "intellettuali liberal":
Carissimi fratelli e sorelle, questa esemplare professione di fede dei Magi in Gesù Signore, Re e Salvatore universale, durante le feste natalizie è stata oggetto di un attacco senza precedenti che è andato dispiegandosi in varie forme: dalla volgare e blasfema identificazione della sua persona con l’essere gay, pedofilo e “sardina”, fino a più sofisticate interpretazioni dei testi scritturistici che lo hanno privato della natura divina. Queste ultime, sono state proposte, in genere, da intellettuali liberal che, convinti di essere i depositari di non si sa quale arcana verità, pretendono di esercitare autorevolmente la missione di liquidare la regula fidei su Cristo alla quale ci riferiamo noi cristiani con la recita del Credo, naturalmente in nome del progresso umano di cui solo loro possiedono le chiavi di accesso. Sempre loro e sempre quelli, ogni anno a spararla più grossa, spacciando patacche cristologiche in nome del progresso. Noi cristiani, invece, continueremo ad essere fedeli a quella regula fidei su Cristo che una luminosa e santa tradizione ecclesiale custodisce e tramanda, imitando i Magi che adorarono il Dio vivente in quel Bambino, povero, umile, che giaceva in una mangiatoia e meritava tutta la loro adorazione, la loro fede e la loro preghiera, convinti che la vera signoria – quella che libera, promuove e salva – stava proprio lì e solo lì, in quell’umile Bambino, il Verbo fatto carne.
Nell'articolo segnalato da Valli si afferma infine:
Nel mirino di Crepaldi potrebbero esserci diverse voci intellettuali che si sono espresse a sostegno del movimento delle sardine, tra cui Dacia Maraini (che paragona le sardine a Gesù, n.d.r.), ma anche il manifesto choc al Macro, il Museo d'arte moderna di via Nizza a Roma, apparso a metà dicembre, raffigurante un Gesù eccitato davanti a un bambino e la scritta «Ecce homo». Il manifesto è stato poi rimosso. Altri manifesti simili erano comparsi a Roma nel 2017.
Credo tuttavia che faccia riferimento anche al film brasiliano prodotto da Netflix che racconta in tono di burla di un Gesù omosessuale e a Saviano che a Natale ha scritto:
«Stanotte la nascita di un bambino, nato tra contrazioni, dolori e sangue, come tutti. Da una madre carica di una responsabilità troppo grande, come tutte le madri. Con un padre spaventato, incerto su ciò che è giusto fare, come tutti i padri. Nato povero, in una famiglia costretta dalla burocrazia del censimento a un viaggio sfiancante. Celebro la nascita del Gesù uomo che, come tutti, viene scaraventato senza chiederlo nella vita e che, a guardarlo così, mi fa sentire meno solo. Buon Natale!».
Dacia Maraini sulle colonne del Corriere:
[…] In nome di Cristo sono state fatte delle orribili nefandezze. La scissione fra etica e politica è accaduta nel momento in cui la Chiesa, da idealistica e innovativa forza rivoluzionaria si è trasformata in un impero che ha subito costruito il suo esercito, le sue prigioni, i suoi tribunali, la sua pena di morte. Ma molti, proprio dentro la Chiesa, hanno rifiutato i principi del vecchio Testamento, il suo concetto di giustizia come vendetta (occhio per occhio, dente per dente), la sua profonda misoginia, l’intolleranza e la passione per la guerra. Oggi la novità del movimento delle Sardine ricorda alla lontana le parole di un pastore povero che a piedi nudi portava a pascolare le pecore.
Vedi anche: Le Lettere di Luciano Sesta – Cristianesimo, incarnazione di Dio e sfera sessuale