Il 13 gennaio il conduttore televisivo Riccardo Iacona riprendeva la trasmissioni di "Presa diretta" con una puntata dedicata agli attacchi al Papa Francesco (vedi la replica su Raiplay) così presentata:
Le parole e le scelte di Papa Francesco in questi anni hanno toccato temi sensibili come la morale sessuale, il riscaldamento climatico e la crisi ambientale, i migranti, i giovani, la giustizia sociale, il dialogo interreligioso, i toni della politica. E non è un caso che Papa Bergoglio venga considerato il più amato tra i leader mondiali, il Papa dell'ascolto, il Papa della misericordia. La potente spinta riformatrice del pontificato di Papa Francesco ha lasciato un segno. Perché allora il Papa è sotto l'attacco del "fuoco amico" all'interno dello stesso mondo cattolico? Chi sono e cosa vogliono i suoi potenti nemici?
Mocellin, su Avvenire, evidenziava - sempre pochi giorni fa - "Quel manipolo di siti e di blog schierati per un’asserita tradizione":
È noto che all'interno della Rete cristianamente ispirata c'è un manipolo di siti e blog militanti contro ogni passo compiuto dalla Chiesa cattolica verso il «mondo moderno». A chi volesse compilare rapidamente un catalogo pressoché esaustivo dei componenti di tale manipolo le giornate appena trascorse hanno offerto un'occasione ghiotta: la preghiera silenziosa in piazza e la rumorosa conferenza stampa organizzate il 18 gennaio a Monaco di Baviera da Acies Ordinata, «coalizione internazionale di cattolici fedeli alla tradizione della Chiesa» ideata dal professor Roberto de Mattei (Fondazione Lepanto) e giunta alla sua terza uscita pubblica, la prima non romana. Dopo il summit vaticano di un anno fa sulla tutela dei minori e il Sinodo panamazzonico di ottobre, questa volta lo schieramento, misurato dagli organizzatori in cento persone, aveva nel mirino i vescovi tedeschi e il cammino sinodale che la Chiesa cattolica in Germania si appresta a intraprendere sotto la loro guida. Con studiata ridondanza, per tre giorni consecutivi, i dieci siti italiani coinvolti (più quelli anglofoni che in altre, ripetute occasioni hanno funzionato per essi da fonte, più poche altre voci delle altre aree linguistiche) si sono rimbalzati l'un l'altro tre contenuti: l'annuncio dell'evento e i motivi della radicale contestazione che esso intendeva esprimere; la cronaca dell'evento, con la notizia della presenza solidale dell'ex nunzio Carlo Maria Viganò; gli interventi integrali dei sei partecipanti alla conferenza stampa, tra i quali l'invettiva – violenta oltre ogni limite – rivolta personalmente contro l'arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinal Reinhard Marx, da John-Henry Westen (del sito “LifeSiteNews”). La metafora contenuta nell'espressione “acies ordinata”, che viene dalla tradizione ma risale alla Scrittura, evoca un esercito schierato a dovere. Di schierato al suo meglio, nelle iniziative della “coalizione”, c'è sicuramente il manipolo digitale.
Si tratta di una task force potente di cui Mocellin non fa nomi, ma di cui offre indicazioni per poterle identificare. E' un'operazione che ho fatto e che ha prodotto questo elenco di siti "dissidenti":
Al primo posto ho messo il blog del vaticanista Valli. Sul sito "Come Gesù" di don Mauro Leonardi ho trovato un interessante articolo (di Luciano Sesta): "Valli...a capire":
Aldo Maria Valli, ex vaticanista della RAI, dice che papa Francesco parla il linguaggio del mondo, non quello di Dio. Peccato che nel Cristianesimo sia stato Dio stesso a lanciare la moda, quando, incarnandosi, ha cominciato a parlare la lingua del mondo. Valli, come tanti cattolici troppo preoccupati di salvare la Chiesa per lasciarlo fare a Dio, dimentica che Gesù fu “scambiato” per un semplice uomo. Per questo fu ucciso. Esattamente come fa Valli con il papa…
Aldo Maria Valli, ex vaticanista della RAI, dice che la Chiesa oggi si sta progressivamente spogliando di sé stessa. Peccato che, nel Cristianesimo, sia stato Dio stesso ad aver lanciato la moda, spogliandosi della propria gloria e sottoponendosi alla croce. Per questo fu accusato di essere soltanto un uomo. E invece era Dio.
Aldo Maria Valli, ex vaticanista della RAI, fraintende la logica dell’Incarnazione. Gli manca l’abc per capire ciò di cui parla. Scrive libri sulla Chiesa, ma non legge più il Vangelo. Parla di se stesso e delle proprie ipotesi, mentre il mondo procede senza di lui. Valli… a capire questi cattolici così cattolici da non avere piu’ nulla di cristiano.
Segnalo infine il recente "sfogo" del card. Bassetti, presidente della CEI, che il 24 gennaio, in occasione di un incontro con i giornalisti nel giorno di memoria a San Francesco di Sales, loro patrono ha affermato:
"Criticare va bene ma questo distruttismo no. Se a qualcuno non piace questo Papa lo dica perché è libero di scegliere altre strade". "Scusate lo sfogo - ha aggiunto il porporato - ma l'obiettivo di tutti deve essere quello di cercare risposte per il bene della Chiesa e dell'umanità".
Commenta la Calabrò su Huffington post:
Lo chiama “sfogo”, ma se siamo arrivati a una simile reazione del presidente della Conferenza episcopale italiana (che è quella di cui in qualche misura fa parte il Papa in quanto vescovo di Roma), il cardinale Bassetti, che è uomo mite e attento a misurare le parole per natura e non solo per ruolo, vuol dire che il bicchiere è colmo.E così Bassetti invita chi non solo non la pensa come Papa Francesco, ma non tralascia occasione per attaccarlo o minarne l’autorità, a “ fare altre scelte”.Bassetti, incontrando i media a Perugia, in occasione dei festeggiamenti dei giornalisti per il patrono San Francesco di Sales, non la manda a dire sui continui attacchi al Papa.“Se a qualcuno non piace questo Papa lo dica perché è libero di scegliere altre strade. Criticare va bene ma questo distruttismo no”, ha dichiarato l’ arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.“C’è troppa gente - ha aggiunto - che parla del Papa e a qualcuno io ho detto ‘fai la scelta di evangelico, se non ti va bene la Chiesa cattolica, se è troppo stretta questa barca’. I nostri fratelli protestanti non hanno né il Papa né il vescovo, ognuno faccia le sue scelte. Scusatemi per lo sfogo ma l’obiettivo di tutti deve essere quello di cercare risposte per il bene della Chiesa e dell’umanità”.Insomma, Bassetti contesta la deriva protestantica che sembra aver contaminato da Oltreoceano la Chiesa cattolica .I “dubbi” contro Francesco sono partiti dall’esortazione apostolica Amoris Laetitia del 2016, ma sui social cattolici di destra si è arrivati a scrivere che è marxista, comunista, persino idolatra. Gli indios portano in Vaticano una statuetta amazzonica della Pachamama e un ipercattolico austriaco la ruba e la la butta nelle acque del Tevere. Il Papa parla della necessità di accogliere i migranti e lo si taccia di voler svendere l’anima della cattolicità a favore dei musulmani. Pubblica un’Enciclica sulla difesa del Creato e si risponde che il vero problema è lo scontro tra le civiltà. Sulla pedofilia, l’ex Nunzio apostolico negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò lo accusato di aver coperto l’ex cardinale ormai spretato McCarrick e lo ha invitato pubblicamente a dimettersi.Francesco ha indetto un sinodo sulla possibilità di concedere - in casi del tutto eccezionali - il sacerdozio a uomini probi ma sposati, ed ecco che questa mossa viene vista come un cavallo di Troia per far sposare i preti (perché questa è stata la vera molla che ha innescato la dialettica polemica sui “due papi” e il libro uscito in Francia il 15 gennaio a doppia firma di Benedetto XVI e del cardinale Sarah).Proprio questa mattina nell’udienza per l’apertura dell’anno giudiziario della Rota Romana Francesco ha ribadito che la Chiesa non può “rassegnarsi” ad essere “una Chiesa di pochi”, “non si può chiudere in un circolo di perfetti,” essere “solo lievito isolato” e un nuovo impulso alla pastorale può arrivare dalle coppie di sposi cristiani che con la loro vita testimoniano la fede. “L’azione apostolica delle parrocchie può illuminarsi della presenza di sposi”, come era nelle prime comunità cristiane, sull’esempio di Aquila e Priscilla (discepoli di San Paolo) che non erano “mai fermi, erano sempre in movimento, certamente con prole”, da come sono rappresentati nell’iconografia.La necessità di una convivenza pacifica tra le differenti fedi in Iraq e la via del dialogo per far “prevalere la pace, la sicurezza e la stabilita’ della regione” sono stati i temi discussi dal Papa e dal Presidente iracheno Barham Salih, ricevuto in udienza questa mattina. In una nota sul sito della Presidenza irachena fa anche riferimento al fatto che Bergoglio e il Presidente hanno discusso della “possibilità di una visita del Papa a Baghdad e nella città di Ur, paese di nascita del patriarca Abramo”.Era stato lo stesso Bergoglio, alcuni mesi fa, ad annunciare di voler visitare l’Iraq nel corso del 2020.