SOLENNITA’ DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’ UNIVERSO
Partiamo
dal testo ed individuiamo quali sono gli attori in scena e cosa fanno e dicono:
In quel tempo, [dopo che
ebbero crocifisso Gesù,]
1. il popolo >
stava a vedere;
2. i capi (religiosi)
>
invece deridevano Gesù dicendo:
«Ha salvato altri!
(affermativo!) Salvi se stesso, se è
lui il Cristo di Dio, l’eletto».
(“SE”: richiama le
tentazioni del deserto)
3. Anche i soldati (= potere politico) > lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano:
«Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei» (INRI: Iesus Nazarerenus Rex Iudeorum).
(Sia il potere religioso che
quello politico intendono il potere come vantaggio innanzitutto per sé stessi.
Rimprovero
religioso: non sei adeguato al modello religioso: l’eletto è uno che ha potere
e lo usa innanzitutto per se stesso, è vincente e trionfante;
“ politico: non sei adeguato all’idea di
Re: non hai potere, non sei capace neanche di fare i tuoi interessi come ogni
re )
4.
Uno dei
malfattori appesi alla croce >
lo insultava:
«Non sei tu il Cristo? Salva
te stesso e noi!».
(rabbia di chi si trova nel
dolore, in prossimità della morte, e chiede solo di evitare tutto questo: Rappresenta l’umanità
sofferente, appesa con Cristo alla croce, con tutti i suoi problemi e la
sua amarezza)
5.
L’altro invece > lo
rimproverava dicendo:
«Non hai alcun timore
di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo
quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
(Ha timor di Dio (= fede in
Dio), riconosce le sue colpe e l’innocenza di Gesù che entrerà nel suo Regno
come Re)
Ø
Si
rivolge a Gesù:
E disse:
«Gesù, ricordati di me quando
entrerai nel tuo regno».
(Non gli chiede di essere privato del dolore e della morte, ma di
essere RICORDATO: di avere uno spazio nella sua vita, di entrare in relazione
con Lui: )
6.
(Gesù) Gli
rispose: «In verità io ti dico: oggi con
me sarai (= sei ed è) nel paradiso».
(Solo lui riceve risposta:
gli altri chiedevano una salvezza religiosa o politica, il malfattore che il
dolore finisca, l’altro chiede una relazione: solo lui riceve quanto chiede,
perché è l’unica cosa che realmente conta, che Gesù è disposto – per il nostro
bene – a donarci.
Hai chiesto un posto nel mio cuore? Hai chiesto una relazione
con me? Stare con me vuol dire entrare nel paradiso. Oggi. La frase di Gesù
questo significa: stare in paradiso vuol dire stare con me. E questo accade
comunque oggi. ).
Alla FINE
DELL’ANNO LITURGICO contempliamo con queste parole la realtà piena di Gesù, la
sua vera identità di RE dell’Universo, cioè di SOVRANO ASSOLUTO: tutto deriva e
dipende da Lui, ha il potere su tutto/i.
Ma come mostra
il suo POTERE? Qual è il suo trono? UNA CROCE: sulla croce dona tutto ciò che è
ed ha.
Che POTERE è il
suo? Lui che non può muoversi, che viene deriso, insultato, malmenato ed
ucciso, mostra il POTERE DI AMARE (per primo, sempre, tutti, senza condizioni,
gratuitamente, senza limiti).
Poteva tenersi
la sua vita: scappare, rinnegare… ma noi saremmo rimasti privi di Lui, privi di
Dio, privi di speranza nella vita eterna, nell’amore di Dio che, in croce, ci
dice: “Tu sei talmente importante per me da donarti la mia vita”, così come nel
Vangelo di Giovanni è scritto “Dio ci ha talmente amati da dare il suo Figlio
unigenito per noi”.
Gesù è un re giustiziato, ma non vinto;
un re con una derisoria corona di spine che muore ostinatamente amando; un re
che noi possiamo rifiutare, deridere, ma che non potrà mai più rifiutare noi.
Gesù è un Re
che non vuol essere servito, ma si mette a nostro servizio; che non pretende la
nostra vita, ma ci dona la sua. Ci chiede di fare altrettanto. Con Lui. Per
amore.
Noi siamo re, sovrani e signori della
nostra vita, nel momento in cui siamo liberi, capaci di spenderla per qualcosa e
qualcuno per cui valga la pena vivere e dunque anche morire.
Dice
Paolo, «se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui
anche regneremo» (2Tm 2,11s). Il vero problema è stare con lui. Con lui la croce
diventa la porta del paradiso. Questo è il suo potere.