Omelia per la XXXIII Domenica Tempo ordinario – Anno C (Luca 21, 5-19) «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Il TEMPIO
Sapete cosa è rimasto del grandioso Tempio di Gerusalemme? Sono un MURO, detto del pianto. Ai tempi di Gesù il Tempio, dopo decenni di lavori, era da poco terminato ed era nel suo massimo splendore. Tanti rimanevano, come turisti, ad ammirarlo.
Gesù profetizza la fine del Tempio: quello materiale (nel 70 d.C.), ma anche quello spirituale: con Gesù è il suo CORPO, la Chiesa, il nuovo tempio dove Dio si rende presente. E’ là dove due o più sono uniti nel suo nome e celebrano il nuovo e unico sacrificio gradito a Dio.
QUANDO? (“A che ora è la fine del mondo?”)
E’ sottointeso anche il discorso sulla FINE DEL MONDO. Gesù ci dice che essa avverrà, ma non come DISTRUZIONE di ogni cosa, bensì come INIZIO di un mondo nuovo (S.Agostino: “Non è il mondo che sta morendo, ma un nuovo mondo che sta nascendo”). Il mondo così come noi lo conosciamo (come, ovviamente, la nostra vita terrena) è destinato a finire.
Ciò che sta a cuore a Gesù è però:
- di non lasciarsi ingannare;
- di non lasciarsi prendere dal terrore;
- di assicurarci il suo sostegno e la protezione di Dio Padre.
“Nessuno vi inganni”: molti sono venuti e verranno annunciando la fine del mondo (anche all’interno della Chiesa), faranno leva su EVENTI CATASTROFICI che mai sono mancati e, purtroppo, mai mancheranno:
- guerre, terremoti, carestie e pestilenze;
- soprattutto il fatto che vi perseguiteranno.
- "Vi saranno guerre e persecuzioni
MA non sarà subito la fine"
- "Si solleveranno nazioni contro nazioni...vi saranno terremoti, carestie, pestilenze e persecuzioni
MA saranno occasioni per rendermi testimonianza"
- "Sarete traditi e odiati
MA nemmeno un capello del vostro capo perirà"
Dov'è la buona notizia su Dio e sull'uomo in questo Vangelo di catastrofi, in questo balenare di spade e di pianeti che cadono? Se ascoltiamo con attenzione, ci accorgiamo però di un ritmo profondo: ad ogni immagine della fine si sovrappone il germoglio della speranza. Lc 21,9: quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, non è la fine; ai vv.16-17: sarete imprigionati, traditi, uccideranno alcuni, sarete odiati, ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto; e ancora ai vv.25-28: vi saranno segni nel sole, nella luna, nelle stelle, e sulla terra angoscia e paura: ma voi risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Ad ogni descrizione di dolore, segue un punto di rottura, dove tutto cambia, un tornante che apre l'orizzonte, la breccia della speranza: non vi spaventate, non è la fine; neanche un capello...; risollevatevi.... Al di là di profeti ingannatori, al di là di guerre e tradimenti, anche quando l'odio dovesse dilagare dovunque, ecco quella espressione struggente: Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto; raddoppiata da Matteo 10,30: i capelli del vostro capo sono tutti contati, non abbiate paura. Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra. Non c'è nessuna cosa che sia eterna. Ma l'uomo sì, è eterno. Si spegneranno le stelle prima che tu ti spenga. Saranno distrutte le pietre, ma tu ancora sarai al sicuro nel palmo della mano di Dio. Non resterà pietra su pietra delle nostre magnifiche costruzioni, ma l'uomo resterà, frammento su frammento, e nemmeno un capello andrà perduto; l'uomo resterà, nella sua interezza, dettaglio su dettaglio. Perché Dio come un innamorato ha cura di ogni dettaglio del suo amato. Ciò che deve restare scolpito nel cuore è l'ultima riga del Vangelo: risollevatevi, alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. In piedi, a testa alta, occhi liberi e luminosi: così vede noi discepoli il Vangelo. Sollevate il capo, guardate oltre: la realtà non è solo questo che si vede, viene un Liberatore, esperto di vita. (...) Questo mondo porta un altro mondo nel grembo. Ogni giorno c'è un mondo che muore, ma ogni giorno c'è anche un mondo che nasce.
Le PERSECUZIONI
Le persecuzioni dei cristiani non appartengono solo ai primi secoli della vita della Chiesa, ma sono presenti in ogni epoca. Il XX secolo, con le grandi ideologie e le guerre mondiali, è stato definito il secolo dei martiri e c’è chi calcola come ogni anno, anche quest’anno, sono migliaia i cristiani uccisi a causa della fede. Pensiamo ad esempio ai continui attacchi che vengono compiuti ai danni di cristiani inermi in Pakistan, in Iraq, in molti paesi del Centro Africa.
Ancora una volta ciò che sta a cuore a Gesù non è mettere l’accento sulle sofferenze che dovranno subire i suoi discepoli, quanto il fatto che:
- ciò vi renderà TESTIMONI (= martiri);
- “io vi darò parola e sapienza” (= non vi abbandonerò).
E rincara: sarete traditi dai vostri stessi familiari, “ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto” (= Dio è nostro custode, ha a cuore anche ciò che è più insignificante di noi, non lascerà che siamo perduti, ma ci custodirà sempre).
La PERSEVERANZA
Ciò che sta a cuore a Gesù è che, di fronte a tutte queste minacce, i suoi discepoli abbiano perseveranza (con essa “salverete la vostra vita”), non demordano, non perdano la speranza, non si arrendano (nel mondo sembrano vincere i più violenti, i più crudeli, ma io non mi arrendo).
Dobbiamo essere come contadini che non si lasciano abbattere da intemperie e disastri, ma che si rimettono subito all’opera per seminare, piantare, attendere, perseverare vegliano su ogni germoglio di vita che nasce.
La nostra storia (e la storia umana in generale) è guidata da Dio. E’ lui, con il nostro consenso e aiuto, che la porta a compimento, a realizzazione.
(1L): Ci sarà il giorno del GIUDIZIO DI DIO, ma sarà terribile per i superbi, per coloro che commettono ingiustizia: verranno bruciati, eliminati coma da un fuoco (perché sono morti anche interiormente), ma per coloro che hanno timor di Dio, quel giorno sarà come il sorgere di un sole che porta giustizia e raggi benefici.
(2L): Oggi dobbiamo IMPEGNARCI, offrire il nostro contributo, dare il nostro meglio, perseverare contro ogni tentazione di rimanere oziosi, sfruttatori, con una vita disordinata, in continua agitazione.
“Guadagnatevi il vostro fabbisogno lavorando con tranquillità”: è questa la perseveranza di chi non si arrende e lo fa andando avanti, tra mille difficoltà, continuando a credere nell’amore, l’unico capace di trionfare. Perché “tutto passa, solo l’amore resta”.