Sui preti (e sulla Chiesa) è in arrivo una nuova ondata di fango
Il suo ultimo libro, Lussuria, deve ancora uscire (il 19 gennaio) e già si scaldano i motori del gruppo editoriale Repubblica-Espresso in appoggio alla Feltrinelli che ne è l'editore.
Ovviamente non critico il contenuto del libro che non ho letto e che molto probabilmente non leggerò, ma la "macchina del fango" (titolo di un altro suo libro uscito nel 2011) che si riversa sulla Chiesa intera e sui preti in particolare. Fango intorpidito dalla morbosità di chi ha compiuto quei crimini, ma anche di chi legge gustando il male compiuto da altri.
E' lo stesso Fittipaldi a presentare il contenuto del suo libro su Repubblica e sull'Espresso, il quale gli ha dedicato la copertina dell'ultimo numero (quello del 15 gennaio).
Sul contenuto del libro rimando all'articolo di Aleteia che si chiede: "Cosa c'è di nuovo?"
Una risposta alle accuse di Fittipaldi giunge da John Allen il quale parla di "riciclo di materiale noto", di "sciatteria" e di "grossolana caricatura della situazione reale della Chiesa":L’articolo di quattro pagine di Fittipaldi lancia una accusa centrale: tre dei cardinali che compongono il C9, il gruppo di nove prelati che assistono papa Francesco nella riforma della Curia Romana, non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce contro sacerdoti colpevoli di abusi. L’accusa si allunga anche ad altri quattro porporati della Chiesa.Nell’argomentare queste accuse, il libro offre informazioni già pubblicate o di pubblico accesso. In questo senso, a giudicare dalle anticipazioni, il contributo del libro consiste nel radunare in un dossier elementi concreti che servono per capire come molti vescovi e cardinali hanno affrontato questi scandali nelle loro diocesi.In generale, il giornalista offre notizie che mostrano uno dei drammi più terribili provocati da questi abusi, per il quale Papa Francesco ha chiesto perdono e impegno effettivo: molte volte, i pastori, hanno anteposto l’immagine della Chiesa al dovere di accogliere e accudire le vittime.Fittipaldi mette in causa direttamente Papa Francesco, perché ha nominato per una commissione così importante, come quella della Riforma della Curia, tre cardinali che avrebbero avuto delle colpe nella gestione di casi di sacerdoti criminali. Ma oggettivamente le accuse contro i prelati sono di carattere molto diverso e sottomesse all’interpretazione dei dati pubblici disponibili.Nel caso del cardinale George Pell, prefetto della Segreteria dell’Economia della Santa Sede, si citano informazione del processo, ancora in svolgimento in Australia, che lo vede imputato per il modo in cui ha gestito casi di preti criminali quando era vescovo di Melbourne.Nel caso del cardinale Francisco Errázuriz, arcivescovo emerito di Santiago, si fa riferimento alla sua gestione del caso di padre Fernando Karadima, uno scandalo che ha sconvolto la società cilena, dove i fatti in causa in occasioni erano capitati molti anni prima.Del cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, si cita una frase fuori di contesto quando diceva che sarebbe stato “pronto ad andare in prigione piuttosto che danneggiare uno dei miei preti”. “Non dobbiamo dimenticare che siamo pastori, non agenti dell’Fbi o della Cia”. Si dice anche che tra il 2003 e 2004, la diocesi del cardinale ha accolto un sacerdote accusato dalla polizia del Costarica di abusi. Come lo stesso giornalista fa capire, il cardinale non aveva conoscenza precisa delle accuse e comunque dopo pochi mesi il sacerdote è stato espulso.Impatto delle rivelazioniLe rivelazioni di Fittipaldi mostrano ancora una volta due lezioni che la Chiesa deve tirare della crisi di abusi di chierici.La prima è non solo la gravità morale di questi casi, ma anche il loro numero elevato. Ci sono stati così tanti casi che frequentemente i pastori non sono stati capaci di gestire in modo adeguato la loro responsabilità.La seconda lezione è quella spiegata da Papa Francesco: le vittime non possono essere sacrificate all’immagine della Chiesa. I pastori hanno l’obbligo di essere prima di tutto “padri” delle vittime. La misericordia, messaggio centrale del pontificato, comincia con le vittime.Nel dossier il ruolo del Papa e la sua determinazione a combattere la pedofilia rimane riconosciuto.Scandalo?Dobbiamo scandalizzarci per le rivelazioni di un giornalista sui terribili casi di abusi e come sono stati gestiti dai pastori della Chiesa? La storia ha mostrato fino ad adesso che, grazie a rivelazioni di giornalisti, la Chiesa ha presso coscienza sul cancro della pedofilia.Possibilmente in alcuni giudizi particolari i giornalisti possono essere poco giusti con i pastori e le loro intenzioni. Ma in realtà, giornalisti e pastori debbono essere alleati in uno stesso obiettivo: combattere di una volta per tutte la pedofilia.L’augurio è che il nuovo libro di Fittipaldi serva per raggiungere questo obiettivo.
Chiunque sia onesto deve ammettere che il cattolicesimo ha fatto progressi enormi negli ultimi dieci anni e mezzo. Ad esempio, vaste risorse sono state investite nello sviluppo di programmi di prevenzione degli abusi e rilevamento dello stato attuale delle cose, tanto che diverse istituzioni lo stanno applicando. Decine di abusatori sono stati estromessi dal sacerdozio, più di 400 nel corso dell’ultimo anno del solo pontificato di Benedetto XVI. Le diocesi in molte parti del mondo hanno adottato severe politiche di “tolleranza zero”, sospendendo ogni sacerdote di fronte a una denuncia credibile e consegnando il caso alla polizia e ai pubblici ministeri. Chi legge Fittipaldi, però, non saprà mai di tutto questo.