MIRACOLI, FATIMA e il 2017
Su Il Giornale di ieri, 30 gennaio 2017, troviamo a p. 21 un articolo di Rino Cammilleri: “Fatima, dopo cento anni il suo segreto è ancora vivo”, nel quale presenta un libro inchiesta che parte dagli anniversari che vivremo in questo 2017:
Questo è un anno di importanti ricorrenze: due da cento anni, una da trecento e una da cinquecento. La penultima riguarda la nascita ufficiale della Massoneria moderna (1717), l'ultima concerne Lutero e le sue Tesi. Le altre sono il golpe bolscevico e le apparizioni della Madonna a Fatima (13 maggio 1917). Queste due sono collegate, perché la Vergine nel 1917 profetizzò la diffusione sanguinosa del comunismo nel mondo. Si attendono libri di rievocazioni, ma il repentino Vincenzo Sansonetti, già giornalista di Oggi, ha bruciato tutti sul tempo col suo Inchiesta su Fatima (Mondadori, pagg. 195, euro 19,50).A Fatima la Vergine rivelò tre profezie che, secondo Camilleri, si sono realizzate tutte: le due guerre mondiali, la conversione della Russia (San Putin ne sarebbe lo strumento divino).
Questi sono dati di fatto, che un giornalista non può non rimarcare. Come quell'inviato del maggior quotidiano di Lisbona, che andò a Fatima per sbeffeggiare la «superstizione» e si ritrovò a fotografare la «danza del sole». Copia della pagina e gigantografie delle settantamila persone terrorizzate da quel sole ballerino sono visibili nella grande mostra Fatima Luce e Pace, esposta nell'immensa basilica di Fatima in occasione del centenario. Ci sono anche gli ombrelli di quel 13 ottobre (pioveva a dirotto e, dopo il prodigio del sole, la folla si ritrovò di colpo asciutta) e la corona della statua della Vergine con incastonato il proiettile che colpì Giovanni Paolo II proprio un 13 maggio. Ma, come ebbe a dire il Papa emerito Benedetto XVI, il messaggio di Fatima è tutt'altro che concluso. Infatti, si badi al luogo: è l'unico in Europa che porta il nome della figlia prediletta di Maometto. E i cristiani, oggi, risolto il problema della Russia sovietica, devono confrontarsi con un risorgente islamismo a mano armata. Come ricorda Vittorio Messori nella prefazione, Fatima è veneratissima dai musulmani. E Maria pure; anzi, è l'unica donna nominata nel Corano, che le dedica un'intera sura. Quale misterioso rapporto lega i due dati e che cosa dobbiamo aspettarci? Ed ecco un'altra coincidenza: Eugenio Pacelli fu fatto vescovo il 13 maggio 1917, stesso giorno dell'inizio delle apparizioni. Divenuto Papa Pio XII prese molto sul serio il messaggio di Fatima, tanto da consacrare, come richiesto dalla Madonna, il mondo al Cuore Immacolato di Maria (anche se ci vollero sei tentativi perché la cerimonia rispondesse finalmente a tutti i requisiti richiesti). Nel 1950 quel Papa, mentre passeggiava nei giardini vaticani, vide lui stesso più volte il prodigio del sole danzante.
Sì, ci sono anche i misteri, e non solo quel famoso «terzo segreto» che ancora fa discutere. Quello rivelato nel 2000 è proprio lui? È stato divulgato interamente o una sua parte ancora rimane occultata perché troppo sconvolgente? Si riferisce davvero all'attentato a Papa Wojtyla (...il vescovo vestito di bianco e crivellato di frecce...) o parla di qualcosa che deve ancora avvenire? Perché non è stato rivelato, come richiesto dalla Madonna, nel 1960, ma ben tre Papi consecutivi hanno preferito tenerlo sotto chiave? Ancora: la Vergine è apparsa a tre bambini; due sono morti quasi subito dopo, la terza ha vissuto quasi cent'anni. Perché? Ma c'è di più. La Madonna, a Fatima, fece qualcosa che oggi, in tempi di enfasi sulla «misericordia», risulterebbe arduo accettare anche per i più tosti: mostrò a quei tre piccoli l'Inferno. Sì, quel posto con le fiamme e i dannati. A tre bambini. Incurante di «traumatizzarli». Anzi, appositamente. E i tre intrapresero una vita di cristianesimo autenticamente vissuto, tanto da dar lezione agli «adulti» di oggi e di ieri (ce n'erano anche ieri).
Così, Francisco e Jacinta Marto sono entrati nel novero dei Beati, mentre Lucia dos Santos è in pole position per raggiungerli. Da questo, un pensiero agghiacciante: tutto quel che la Vergine ha detto a Fatima si è avverato al dettaglio (si tenga presente che tutti i passi dell'implosione dell'impero sovietico sono avvenuti in date «mariane», e la «conversione» della Russia, almeno formalmente, procede spedita), perché, dunque, proprio questa storia dell'Inferno dovrebbe essere solo simbolica? 13 luglio 1917: «La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco», e si udivano «grida e gemiti di dolore e disperazione». Quella di Fatima è una delle tre apparizioni mariane entrate nel calendario della Chiesa, con Guadalupe e Lourdes. Ma, delle tre, è l'unica apocalittica, con tanto di miracolo cosmico a sigillo. Pauroso? Sicuro. Ma il «timore di Dio» non è forse «l'inizio della sapienza»? Anche se nemmeno i preti osano più ricordarlo. «Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Molte anime vanno infatti all'Inferno perché non c'è nessuno che preghi e si sacrifichi per loro»: così parlò Maria. Che, però, così concluse: «Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà».Su La Nuova Bussola Quotidiana, troviamo ampi stralci della prefazione del libro di Sansonetti, affidata a Vittorio Messori ("Inferno, preghiera e conversione: quel messaggio politicamente scorretto, ma evangelico di Fatima"). Parte con una stilettata rivolta a papa Francesco:
L’insistenza unilaterale di oggi sulla sola misericordia dimentica l’et-et che presiede al cattolicesimo e che, qui, scorge in Dio il Padre amoroso che ci attende a braccia spalancate e, al contempo, il giudice che peserà sulla sua infallibile bilancia il bene e il male. Ci attende sì un paradiso, ma che occorre guadagnarsi, spendendo al meglio i talenti piccoli o grandi che ci sono stati affidati...
Anche se suona sgradevole alle orecchie di un certo «buonismo» attuale, così insidioso per la vita spirituale, Cristo propone alla nostra libertà una scelta definitiva per l’eternità intera: o la salvezza o la dannazione...
L’inferno non è un’invenzione...Sono proprio questi appelli (alla responsabilità e alla con- versione) che sono al centro del messaggio di Fatima e che lo rendono più che mai urgente e attuale...
Fatima è un messaggio «duro» che, nel linguaggio odierno, diremmo «politicamente scorretto»: proprio per questo è evangelico, nella sua rivelazione della verità e nel suo rifiuto di ipocrisie, eufemismi, rimozioni. Ma, come sempre in ciò che è davvero cattolico, dove tutti gli opposti convivono in una sintesi vitale, la «durezza» convive con la tenerezza, la giustizia con la misericordia, la minaccia con la speranza. Così, l’avviso che ci è giunto dal Portogallo è, al contempo, inquietante e consolante.