Omelia per la XXII domenica del T.O./B: pratiche religiose o religione del cuore ?
A prima vista la questione centrale di questo brano evangelico sembra essere quella della PURITA' ovvero del rispetto dei riti e delle tradizioni antiche. Quando si parla di purità non si intende parlare di condizioni igieniche, ma di pratiche religiose a cui i farisei, ebrei benestanti particolarmente ligi alle tradizioni, prestavano una cura quasi maniacale. Si riteneva che il male, ciò che allontana da Dio, provenisse dalle cose esterne, in particolare da cibi e persone ritenute impure. Bastava stare lontano da tutto ciò e rispettare le norme igieniche di purificazione per garantirsi la purezza, la vicinanza e la benedizione di Dio. Il ragionamento era, in sintesi: io non mi contamino e sto a posto. Oggi potrebbe essere tradotto con la convinzione che praticando particolari riti e devozioni mi garantisco la benevolenza di Dio, una sorta di assicurazione contro le disgrazie che sa più di magia e superstizione che di vera adesione a Dio. Contro il rischio di una religion...