Segnalazioni e articoli in evidenza questa settimana (21 febbraio)
20 febbraio
19 febbraio
18 febbraio
17 febbraio
TV: "IO CREDO" di don Marco Pozza e con l'intervento di Papa Francesco:
Vedi anche: "La vera storia della ribelle Bernadette" (articolo di p. Maggi per Il libbraio)
16 febbraio
I trucchi dell’egoismo, perché Mister Hyde vince spesso su Dottor Jekyll
Casa per casa: la messa “itinerante” di don Alfredo Levis (Aleteia)
Porgi l'altra guancia: disinnesca il male (omelia di E. Ronchi, Avvenire)
La falsa notizia di un bel testamento e una lezione buona per tutti noi (Avvenire)
CINA e CORONAVIRUS: Sul falso testamento del medico cinese, risponde il direttore Marco Tarquinio
Giacinta, la santa bambina che ci ricorda le realtà ultime (La nuova bussola quotidiana)
Ricorre oggi il centenario della nascita al Cielo di santa Giacinta Marto. La piccola veggente di Fatima ricevette un’abbondanza di grazie dalla Madonna e offrì le sue sofferenze per la salvezza delle anime, intensificando i sacrifici dopo la visione dell’Inferno. Gesù e Maria «amano molto chi soffre per convertire i peccatori», diceva. La sua santità ricorda la necessità di parlare dei Novissimi
19 febbraio
Botta e risposta. La lunga passione della Scrittura (e il valore della competenza). Ancora sul caso "Benigni a San Remo" e l'apprezzamento espresso su Avvenire dalla biblista Rosanna Virgili che risponde ad una lettera molto critica (Avvenire)
Sullo stesso argomento vedi anche un articolo (del 15 febbraio) in cui don Davide Banzato chiarisce la posizione della Comunità Nuovi Orizzonti criticata per aver apprezzato Benigni:
BENIGNI: UN’OCCASIONE PERSA. LA RISPOSTA DI BENEDETTO XVI AL MONOLOGO SUL CANTICO DEI CANTICI (cavalieridellaluce.net)
Il capitalismo distrugge il pianeta. Serve un nuovo pensiero cattolico ( San Francesco Patrono d'Italia)
Intervista all’economista Luigino Bruni, autore del libro «Economia e profezia», sul quale hanno lavorato per mesi a piccoli gruppi, entrando a fondo negli argomenti. Editorialista di «Avvenire», Bruni insegna Economia politica alla Lumsa. Insieme a Stefano Zamagni ha fondato la Scuola di Economia Civile.
18 febbraio
Una questione di rigenerazione (Omelia di don Fabio Rosini per L'Osservatore Romano)
Televisione. Arrivano le nuove avventure di Padre Brown (Avvenire)
MUSICA e TV: Il 18 febbraio del 1940, ottanta anni fa, nasceva Fabrizio De André. Intervista a Brunetto Salvarani:
17 febbraio
TV: "IO CREDO" di don Marco Pozza e con l'intervento di Papa Francesco:
“Alcuni dicono: ‘No, satana non esiste: noi abbiamo dentro un po’, per le nostre malattie materiali, spirituali, psichiche abbiamo questa tendenza anche al male’. È vero che noi siamo feriti, siamo persone ferite; ma satana esiste: è il seduttore”. Lo afferma Papa Francesco nella prima puntata del programma ‘Io credo’ in onda su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky). Terzo appuntamento su Tv2000 di Papa Francesco che conclude la trilogia sulla preghiera con il Credo. Il programma è condotto da don Marco Pozza, per la regia di Andrea Salvadore. Ospite della prima puntata il filosofo Salvatore Natoli, un pensatore non credente che dialoga sul Credo con don Marco. All’interno della puntata anche la storia di accoglienza verso i minori in difficoltà di don Beppe Gobbo nella Contrada-progetto famiglie della coop. Radica’ a Calvene (Vicenza). “Satana - aggiunge il Papa nell’intervista a Tv2000 - appare nelle prime pagine della Bibbia, perché è una realtà che tutti noi abbiamo come esperienza. Tutti noi abbiamo nel cuore l’esperienza della lotta tra il bene e il male; al momento di fare una scelta, per esempio, sempre abbiamo questa esperienza. Lottare tra il bene e il male. E tu senti qualcosa che ti attira a fare il bene, amare il prossimo, per esempio, fare un’opera di carità, pensare una cosa bella e qualcosa che ti dice ‘no, quella non è la strada, non sarai felice: questa è la strada’, e ti fa vedere”. “Le seduzioni”, conclude il Papa nella prima puntata del programma di Tv2000, “vengono presentate ma in modo diverso da come Dio si presenta. Ambedue hanno linguaggi diversi. ‘Credo in Dio, Padre, onnipotente, creatore, redentore’, e non dico ‘credo in satana’, perché io non mi affido a satana come un bambino si affida alla mano del papà; credo in satana: credo che esiste. Ma non lo amo. Non dico ‘credo’: io so che esiste. Non lo amo e devo difendermi dalle sue seduzioni. A me sempre colpisce Gesù nell’Ultima Cena quando prega per i discepoli e chiede al Padre la grazia di salvarli dalla mondanità. E la mondanità è l’atmosfera di satana: si muove nella mondanità. Cioè, lo spirito del mondo. E satana è così”.
Lourdes, 160 anni fa le apparizioni della Madonna: p. Alberto Maggi:
16 febbraio
I trucchi dell’egoismo, perché Mister Hyde vince spesso su Dottor Jekyll
EXTRA:Quando sbagliamo, il nostro Io più egoista riesce sempre a trovare una giustificazione. Il Mister Hyde dentro di noi sa sempre che corde toccare
di Vittorio Pelligra, Il Sole 24ore ("Mind the economy)
Casa per casa: la messa “itinerante” di don Alfredo Levis (Aleteia)
LA PAURA DI CAMBIARE (don Fabio Rosini)
“Siate pronti con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”: è il capitolo XII del Vangelo di Luca. Vivere pronti a uscire, pronti a partire, vivere pronti a seguire il Signore Queste erano le norme della Pasqua. La Pasqua, come è raccontata nel capitolo XII del libro dell'Esodo, è la storia di una liberazione inaspettata. Bisogna stare una notte pronti a partire, pronti a lasciare le cose, pronti a togliersi di mezzo, perché Dio ci chiama da un'altra parte.
Mai assolutizzare i luoghi, mai assolutizzare i possessi, mai assolutizzare le situazioni: bisogna essere sempre con i fianchi cinti, perché tanto viene sempre il giorno del Signore che non è necessariamente il giorno della morte, ma il giorno in cui muoiono le cose, il giorno in cui finisce un'epoca. Quanta gente che sta lì in cose che deve lasciare, da cui deve allontanarsi. Quanti fidanzati che perpetrano l'assurdità di continuare un fidanzamento fuori luogo, vecchio e ormai stantio, che non porterà al matrimonio e lo sanno.
Quante persone attaccate ad operazioni che sono da ristrutturare completamente. Quante volte siamo affezionati alle nostre domande infantili, alle nostre ricerche di bimbi e chiediamo alla vita che risponda a domande antiche. Ma la vita non risponde a quelle domande: la vita è nuova, la vita ci destabilizza. Il Signore ci chiama a lasciarci stanare dalle nostre buche, dai luoghi dove ci rintaniamo.
È interessante che questo verbo che viene usato per Erode, “restò turbato”, viene usato - per altro in maniera ancora più rafforzata, con una particella posta prima del verbo - nel Vangelo di Luca, al capitolo primo, quando l'angelo Gabriele visita la Beata Vergine Maria: “Alle parole dell'Arcangelo Gabriele ella restò turbata”. Succede la stessa cosa pure a lei, solamente che quello sarà il momento della fede.
Cosa sono le destabilizzazioni? I momenti in cui passare alla fede. Cosa sono le cose in cui siamo deragliati? Anche Maria fu deragliata: “a queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto”. È questo l'inizio del racconto del più grande atto di fede della storia. Invece nel testo di Matteo, al capitolo secondo, c’è la storia di un grande rifiuto, di un grande no ad una novità, restando cementati, incollati nei propri possessi e non lasciarsi portare al sublime. E invece occorre lasciare che Dio passi, dire di sì a quello che sta facendo.
Dobbiamo saper accogliere i cambiamenti. Tante volte ci sono persone che restano lì, in un posto che devono lasciare a qualcun altro; tante volte non c'è spazio per i giovani, perché ci sono quelli anziani che non lasciano il loro posto, non fanno crescere, non sono padri, non vedono con gioia che cresce qualcun altro. Così anche Erode vorrà uccidere tutti i contendenti.
Maria farà nascere invece il nuovo re. Maria è colei che lascia spazio alla novità. È colei che si lascia portare alle cose che Dio ha pensato, che entra nel piano sublime di Dio.
(Dalla trascrizione di una meditazione sui Magi, 2° parte, Il turbamento)
Mai assolutizzare i luoghi, mai assolutizzare i possessi, mai assolutizzare le situazioni: bisogna essere sempre con i fianchi cinti, perché tanto viene sempre il giorno del Signore che non è necessariamente il giorno della morte, ma il giorno in cui muoiono le cose, il giorno in cui finisce un'epoca. Quanta gente che sta lì in cose che deve lasciare, da cui deve allontanarsi. Quanti fidanzati che perpetrano l'assurdità di continuare un fidanzamento fuori luogo, vecchio e ormai stantio, che non porterà al matrimonio e lo sanno.
Quante persone attaccate ad operazioni che sono da ristrutturare completamente. Quante volte siamo affezionati alle nostre domande infantili, alle nostre ricerche di bimbi e chiediamo alla vita che risponda a domande antiche. Ma la vita non risponde a quelle domande: la vita è nuova, la vita ci destabilizza. Il Signore ci chiama a lasciarci stanare dalle nostre buche, dai luoghi dove ci rintaniamo.
È interessante che questo verbo che viene usato per Erode, “restò turbato”, viene usato - per altro in maniera ancora più rafforzata, con una particella posta prima del verbo - nel Vangelo di Luca, al capitolo primo, quando l'angelo Gabriele visita la Beata Vergine Maria: “Alle parole dell'Arcangelo Gabriele ella restò turbata”. Succede la stessa cosa pure a lei, solamente che quello sarà il momento della fede.
Cosa sono le destabilizzazioni? I momenti in cui passare alla fede. Cosa sono le cose in cui siamo deragliati? Anche Maria fu deragliata: “a queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto”. È questo l'inizio del racconto del più grande atto di fede della storia. Invece nel testo di Matteo, al capitolo secondo, c’è la storia di un grande rifiuto, di un grande no ad una novità, restando cementati, incollati nei propri possessi e non lasciarsi portare al sublime. E invece occorre lasciare che Dio passi, dire di sì a quello che sta facendo.
Dobbiamo saper accogliere i cambiamenti. Tante volte ci sono persone che restano lì, in un posto che devono lasciare a qualcun altro; tante volte non c'è spazio per i giovani, perché ci sono quelli anziani che non lasciano il loro posto, non fanno crescere, non sono padri, non vedono con gioia che cresce qualcun altro. Così anche Erode vorrà uccidere tutti i contendenti.
Maria farà nascere invece il nuovo re. Maria è colei che lascia spazio alla novità. È colei che si lascia portare alle cose che Dio ha pensato, che entra nel piano sublime di Dio.
(Dalla trascrizione di una meditazione sui Magi, 2° parte, Il turbamento)