Ancora su Viganò e il Papa
L’annuncio in un comunicato del C9, la cui composizione potrebbe a breve cambiare. Piena solidarietà al Papa.Interessante è innanzitutto quanta lettera di Mons. Luigi Negri (un vescovo solitamente molto critico), riportata da Andrea Tornielli sulla sua pagina facebook:
Il settimanale paolino, Credere, sintetizza la questione Viganò in dieci domande:FEDELTA' AL PAPAMi ha colpito leggere questa lettera forte e commovente con cui mons. Luigi Negri, manifesta la sua fedeltà al Sommo Pontefice ***Santità,la menzogna e la violenza diabolica si avventano, ogni giorno, sulla Sua Sacra Persona.Lei vive di fronte a tutta la Chiesa una singolarissima partecipazione alla Passione del Signore Gesù Cristo.Di fronte alla Chiesa e al mondo Lei sta percorrendo “la via dolorosa”. Ci senta accanto a Lei, con un affetto infinito e con la volontà di confortare, per quanto possiamo, questo suo dolore. Nel suo dolore, Santità, vibra già tutta la potenza di Dio che, in questo dolore e per questo dolore, vince oggi il male del mondo.Un grandissimo e comune amico, il Presidente Marcello Pera, mi ha scritto in questi giorni: com’è possibile che un miliardo di cristiani assistano in silenzio ed impotenti al tentativo di distruggere il Papa, senza rendersi conto che dopo questo non ci sarà più salvezza per nessuno.Santità, è necessario che tutti noi lavoriamo, sotto di Lei, ad una grande riforma dell’intelligenza e del cuore della Chiesa, fondata sull’adesione incondizionata al Suo Magistero.Solo questo può approfondire il senso della nostra dignità, di fronte a noi stessi e al mondo, e dell’ inderogabile compito della missione, che ci è conferito dal nostro battesimo.Troppe cattive teologie, troppi vacui esegetismi, molte volte in polemica esplicita con il suo Magistero, avviliscono oggi la cultura della Chiesa.A questa grande riforma dell’intelligenza e del cuore della Chiesa seguirà necessariamente una vera riforma morale, premessa di una nuova fioritura di santità. E cosi rifiorirà la missione della Chiesa in questo mondo, forte, lieta e sacrificata. Nei momenti più gravi della sua storia, la Chiesa ha sempre sperimentato tutto questo. Oggi, come allora, accoglieremo la grazia di questa sofferenza per vivere anche più profondamente le nostre responsabilità.Santità Lei conosce i nostri cuori, sa che ci stringeremo in un abbraccio alla Sua Persona, pronti a morire per Lei e per la Chiesa.Santità perdoni il nostro ardire e ci benedica.27 Marzo 2010+ Mons. Luigi Negri
Vescovo di San Marino-Montefeltro************************************************************* Il Papa in questione era Benedetto XVI
1- Nei giorni scorsi si è molto parlato di un dossier che accusa papa Francesco di aver coperto un caso di abusi sessuali negli Stati Uniti. Di cosa si tratta?
Monsignor Carlo Maria Viganò, dal 2011 al 2016 nunzio apostolico (cioè ambasciatore della Santa Sede) negli Stati Uniti, ora in pensione, lo scorso 26 agosto ha inviato ad alcuni organi di informazione di vari Paesi (in Italia il quotidiano La Verità e il blog del vaticanista del Tg1, Aldo Maria Valli) un dossier di 11 pagine in cui accusa papa Francesco di aver coperto la condotta sessuale scandalosa dell’ex arcivescovo di Washington Theodore McCarrick. Viganò racconta che, in una breve udienza con Francesco avvenuta nel 2013, il Papa gli avrebbe chiesto: «Il cardinale McCarrick com’è?». E il nunzio aveva risposto: «C’è un dossier grande così su di lui. Ha corrotto generazioni di seminaristi e di sacerdoti». Il cardinale americano avrebbe infatti avuto per anni relazioni omosessuali con seminaristi maggiorenni e sacerdoti. Secondo Viganò, Francesco non avrebbe dato seguito alla sua denuncia e non avrebbe preso provvedimenti, anzi, si sarebbe servito di McCarrick come consigliere per alcune scelte di governo della Chiesa americana.
2 - Cosa chiede al Papa monsignor Viganò?
Nella sua lettera, l’ex nunzio chiede le dimissioni di papa Francesco in nome della “tolleranza zero” imposta dallo stesso papa Bergoglio sui casi di insabbiamento di abusi. Nella sua denuncia Viganò scrive: «Avevo informato papa Francesco nel 2013 del dossier, ma lui cambiò discorso: adesso (Francesco, ndr) sia il primo a dare il buon esempio a cardinali e vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick e si dimetta insieme a tutti loro».
3 - Le accuse di Viganò riguardano casi di pedofilia?
No, i fatti di cui parla Viganò riguardano rapporti omosessuali tra adulti. Sono configurabili come violenze (non pedofile) perché il cardinale potrebbe aver abusato della sua autorità per adescare le vittime. In ogni caso, dal punto di vista canonico, si tratta di atti gravissimi.
4 - Viganò accusa altre persone oltre papa Francesco?
Sì, Viganò attacca anche i cardinali ex segretari di Stato Angelo Sodano e Tarcisio Bertone ed elenca, facendone i nomi, almeno una decina di cardinali e vescovi appartenenti alla «corrente filo omossessuale favorevole a sovvertire la dottrina cattolica a riguardo dell’omosessualità». Indirettamente, forse senza rendersene conto, Viganò accusa anche Giovanni Paolo II (poiché dice che alcuni dossier contro McCarrick arrivarono in Vaticano già nel 2000 e perché sotto il pontificato di Wojtyla il presule statunitense fu nominato arcivescovo di Washington e poi cardinale) e Benedetto XVI (che secondo Viganò avrebbe segretamente imposto a McCarrick di non mostrarsi più in pubblico – quindi sarebbe stato l’unico a prendere provvedimenti – ma poi non avrebbe fatto rispettare la sanzione). Di questo mancato rispetto della sanzione, peraltro, sarebbe corresponsabile anche lo stesso Viganò, poiché come ambasciatore del Papa negli Usa aveva il compito di vigilare che gli ordini del Pontefice venissero eseguiti.
5 - Come ha risposto Francesco alle accuse?
Nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino (il giorno della pubblicazione delle accuse), il Papa ha dichiarato ai giornalisti: «Non dirò una sola parola su questo perché il comunicato parla da sé e voi avete la capacità giornalistica sufficiente per trarre le conclusioni, con la vostra maturità professionale». Risposta che sembra alludere alle numerose contraddizioni della “testimonianza” di Viganò.
6 - Le accuse al Papa risultano credibili?
Il curriculum di monsignor Viganò farebbe rispondere di sì, poiché egli per oltre vent’anni ha ricoperto incarichi importanti nella diplomazia pontificia e nel Governatorato della Città del Vaticano. Inoltre ha agito “mettendoci la faccia” invece di “passare” anonimamente documenti a qualche giornale. Infine, alcuni vescovi Usa hanno preso le sue difese. Tuttavia il documento è chiaro nel fare nomi e lo è molto meno nel circostanziare i fatti, la cui ricostruzione è spesso basata unicamente sulla testimonianza dello stesso Viganò. Il fatto poi che Francesco si sia servito di McCarrick come “consigliere” è una pura congettura del nunzio. Il vaticanista americano John Allen scrive: «La lettera di Viganò è basata solo sulla supposizione e sulla sua connessione dei punti». Vi sono inoltre alcune incongruenze, tra le quali la più clamorosa è la presunta «sanzione» comminata da Benedetto XVI a McCarrick, contraddetta da alcune uscite pubbliche in cui il cardinale americano compare accanto a papa Ratzinger (era presente, per esempio, al Concistoro dell’annuncio della rinuncia al Soglio di Pietro da parte di Benedetto XVI). Anche lo stesso Viganò (come ha fatto notare Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa) dopo la sua denuncia al Papa del 2013 è stato più volte presente a eventi cui partecipava McCarrick, spendendo persino parole pubbliche di elogio verso il cardinale. Il giornalista Fabio Marchese Ragona, sul quotidiano Il Giornale, osserva che «non sembra essere», quella di Viganò, «una testimonianza del tutto disinteressata».
7 - Cosa ha fatto fino a ora Francesco sul caso McCarrick?
Viganò non fa menzione nella sua denuncia di un reato di pedofilia che McCarrick avrebbe compiuto oltre 40 anni fa. Quest’ultimo episodio, emerso solo di recente con un processo canonico celermente celebrato dalla diocesi di New York, ha condotto papa Francesco lo scorso luglio a imporre a McCarrick vita ritirata e, fatto mai avvenuto nella storia moderna, a togliergli il titolo di cardinale.
8 - Perché Viganò ha pubblicato la sua “testimonianza” solo ora?
Monsignor Viganò ha aspettato 5 anni a pubblicare le sue accuse: un tempo un po’ troppo lungo. E lo ha fatto in un momento “strategico” dal punto di vista mediatico. Ricordiamo infatti che era in corso il delicato viaggio di papa Francesco in Irlanda (Paese duramente provato dai casi di pedofilia nella Chiesa) in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie e pochi giorni prima era stata pubblicata la Lettera del Santo Padre al popolo di Dio (diffusa il 22 agosto) in cui Francesco riconosce «con dolore e vergogna» e condanna le violenze perpetrate da ecclesiastici e chiede un cammino di conversione all’intera comunità ecclesiale. Il giornalista italiano Marco Tosatti, vaticanista e blogger molto noto, ha inoltre ammesso di aver aiutato monsignor Viganò a scrivere il testo e, come esperto di comunicazione, non poteva ignorare che avrebbe indebolito le prese di posizione anti-pedofilia di Francesco.
9 - C’è un problema pedofilia nella Chiesa?
Sì. Come chiaramente ammesso anche da papa Francesco, purtroppo stanno emergendo molti casi di abuso su minori. Anche se la maggior parte dei casi riguarda il passato, non è stata ancora del tutto superata l’idea distorta che in questi casi sia meglio tacere e coprire i colpevoli per non dare scandalo. Anche se non va confuso con la pedofilia, vi è inoltre un problema tra il clero di omosessualità praticata. Naturalmente la maggioranza dei sacerdoti non ne è coinvolta, ma l’esistenza di casi non isolati deve indurre ad affrontare anche questo tema.
10 - In questo momento è in atto una “guerra” interna alla Santa Sede?
No, perché la maggior parte dei presbiteri, religiosi e laici al servizio della Santa Sede e della Chiesa universale lavorano con sincero spirito di servizio verso la comunità dei fedeli e il Papa. È però vero che è in corso una battaglia, che riguarda pochi individui (in Vaticano, nella Chiesa Usa e anche in altre parti del mondo, tra cui l’Italia), che ha come obiettivo quello di condizionare l’azione del Papa, delegittimarne l’operato e favorire in futuro l’elezione di un Pontefice più vicino alle posizioni tradizionaliste. «L’attacco a papa Francesco è fallito», assicura comunque il professor Massimo Faggioli, docente di Storia del cristianesimo alla Villanova University di Philadelphia.
Vedi anche: