Oceania: il cartone animato e una rilettura cattolica
Vaiana come Mosè?
Mentre guardavo il film non ho potuto fare altro che notare la somiglianza della storia di Mosè con quella di Vaiana, devo dire che è impressionante!
Guardate un po’ quante similitudini ci sono tra i due:
Guardate un po’ quante similitudini ci sono tra i due:
VAIANA
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MOSÈ
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È stata scelta fin da bambina per servire l’Oceano
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È stato scelto fin da bambino per servire Dio
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L’Oceano le rivela la sua missione
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Dio gli rivela la sua missione
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È la figlia del capo
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È il figlio del capo
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L’Oceano la aiuta nel suo viaggio
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Dio lo aiuta nel suo viaggio
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L’Oceano si spalanca al suo passaggio
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Il mare si spalanca al suo passaggio
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Ha una vocazione forte che quasi nessuno comprende
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Ha una vocazione forte che quasi nessuno comprende
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Ha qualche problema nel convincere Maui a obbedirle
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Ha qualche problema nel convincere il Faraone a obbedirgli
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Maui è un semidio
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Il Faraone è venerato come un dio
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Salva il suo popolo
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Salva il suo popolo
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Fa viaggiare il suo popolo
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Fa viaggiare il suo popolo
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Pensa di non potercela fare, di non essere in grado di compiere la sua missione
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Pensa di non potercela fare, di non essere in grado di compiere la sua missione
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“Moana” (il nome originale di Vaiana) in lingua maori significa “Grande massa d’acqua, oceano”
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“Mosè” significa “Salvato dalle acque”
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A causa di un gesto sconsiderato stava quasi per uccidere il suo porcellino
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A causa di un gesto sconsiderato ha ucciso un egiziano
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Conduce il suo popolo verso nuove terre inesplorate
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Conduce il suo popolo verso la Terra Promessa
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Il tema della vocazione
La storia di Vaiana, proprio come in quella di Mosè, ci insegna che quando Dio (in questo caso, impersonificato dall’Oceano) ti chiama per compiere una missione, tu non puoi sottrarti. Quando trovi la tua vocazione, e sai che è quella perché la senti nel profondo del tuo cuore fin dall’infanzia, non c’è niente che possa trattenerti dal seguirla. Anche se i tuoi genitori sono contrari, anche se tutta la tua isola è contro di te, anche se in realtà avresti altri doveri… no, non puoi sottrarti alla chiamata di Dio.
Poi c’è anche un’altra faccenda interessante: se ci pensate, l’Oceano-Dio poteva benissimo sconfiggere il nemico (un mostro sputafuoco fatto di lava alto 30 metri) da solo. Sarebbe bastato un semplicissimo tsunami per spegnere quella furia indemoniata. Cosa gli sarebbe costato? Poteva risolvere il problema senza chiedere aiuto a nessuno. E invece no, ha voluto servirsi a tutti i costi di Vaiana!
Anche noi spesso ci domandiamo: “Ma se Dio è così buono, perché permette il male sulla terra? Non potrebbe fare un gigantesco miracolo e convertire tutti?” La risposta è NO! Dio vuole servirsi di te.
Però ti lascia libero.
Sì, l’Oceano a un certo punto lascia libera Vaiana. Quando si ritrova in preda allo sconforto più totale, la nostra eroina si auto-convince di non essere in grado di compiere la sua missione, perciò getta la spugna e abbandona ogni speranza. L’Oceano accetta la sua scelta, non si ribella, la lascia libera. Proprio come fa Dio con noi!
Poi però Vaiana ritroverà il coraggio, e tornerà sui suoi passi… Ma il punto è proprio questo: Dio ci chiama e poi ci lascia liberi, perché si fida di noi! Il suo progetto non ci è sempre comprensibile, e ha delle tempistiche che noi uomini non possiamo capire. Ma che importa? Questo film ce lo insegna chiaramente: buttiamoci a capofitto nella nostra vocazione, e saremo felici.
Poi c’è anche un’altra faccenda interessante: se ci pensate, l’Oceano-Dio poteva benissimo sconfiggere il nemico (un mostro sputafuoco fatto di lava alto 30 metri) da solo. Sarebbe bastato un semplicissimo tsunami per spegnere quella furia indemoniata. Cosa gli sarebbe costato? Poteva risolvere il problema senza chiedere aiuto a nessuno. E invece no, ha voluto servirsi a tutti i costi di Vaiana!
Anche noi spesso ci domandiamo: “Ma se Dio è così buono, perché permette il male sulla terra? Non potrebbe fare un gigantesco miracolo e convertire tutti?” La risposta è NO! Dio vuole servirsi di te.
Però ti lascia libero.
Sì, l’Oceano a un certo punto lascia libera Vaiana. Quando si ritrova in preda allo sconforto più totale, la nostra eroina si auto-convince di non essere in grado di compiere la sua missione, perciò getta la spugna e abbandona ogni speranza. L’Oceano accetta la sua scelta, non si ribella, la lascia libera. Proprio come fa Dio con noi!
Poi però Vaiana ritroverà il coraggio, e tornerà sui suoi passi… Ma il punto è proprio questo: Dio ci chiama e poi ci lascia liberi, perché si fida di noi! Il suo progetto non ci è sempre comprensibile, e ha delle tempistiche che noi uomini non possiamo capire. Ma che importa? Questo film ce lo insegna chiaramente: buttiamoci a capofitto nella nostra vocazione, e saremo felici.
Conclusione
Un altro particolare che rende simile l’Oceano al nostro Dio è il fatto che nemmeno lui “obbedisce” a Vaiana ogni singola volta che lei gli chiede aiuto! Anzi, molto spesso se ne rimane zitto e muto, come se non la ascoltasse.
Quando Maui e Vaiana subiscono l’assalto dei Kakamora, l’Oceano avrebbe potuto intervenire e salvarli in mille modi. E invece non fa nulla!!
Mentre con Elsa, in “Frozen,” ci trovavamo di fronte a una ragazza in grado di padroneggiare liberamente il potere del ghiaccio a suo piacimento, qui al contrario ci imbattiamo in un autentico rapporto uomo-Dio, dove i “poteri magici” non sono controllati dalla protagonista, bensì da una divinità eccezionalmente simile alla nostra. Un Dio che non sempre ci “ubbidisce”. Un Dio che sa quello che fa. Un Dio che ha un progetto importante per noi, e che ci chiama.
Una chiamata lenta e costante, come le onde del mare sulla spiaggia.
Vedi anche la scheda delle Paoline
Quando Maui e Vaiana subiscono l’assalto dei Kakamora, l’Oceano avrebbe potuto intervenire e salvarli in mille modi. E invece non fa nulla!!
Mentre con Elsa, in “Frozen,” ci trovavamo di fronte a una ragazza in grado di padroneggiare liberamente il potere del ghiaccio a suo piacimento, qui al contrario ci imbattiamo in un autentico rapporto uomo-Dio, dove i “poteri magici” non sono controllati dalla protagonista, bensì da una divinità eccezionalmente simile alla nostra. Un Dio che non sempre ci “ubbidisce”. Un Dio che sa quello che fa. Un Dio che ha un progetto importante per noi, e che ci chiama.
Una chiamata lenta e costante, come le onde del mare sulla spiaggia.
Vedi anche la scheda delle Paoline