RIFLESSIONI. Enzo Bianchi: "Pregare ai tempi della pandemia" e "Sguardi della tenerezza.". Antonio Scurati:"Il coronavirus ha segnato la fine di un'epoca"


Due riflessioni di Enzo Bianchi su questo tempo di crisi. La prima, su Avvenire di ieri, è sull'importanza della preghiera in modo particolare in questa situazione. La seconda, su La Repubblica del 23 marzo, è sugli "Sguardi della tenerezza" per vincere la solitudine di questi tempi di separazione. Aggiungo inoltre la riflessione dello scrittore Antonio Scurati: "Il coronavirus ha segnato la fine di un'epoca" pubblicata sul Corriere di ieri.

Pregare ai tempi della pandemia. Noi, accanto al cuore di Dio

Papa Francesco ha avuto l’audacia di porsi come intercessore per l’umanità colpita dal coronavirus. Lo ha fatto andando a pregare davanti all’icona di Maria Salus populi romani e poi davanti allo storico Crocifisso nella chiesa di San Marcello al Corso, lo stesso che Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000 volle in San Pietro per la liturgia di confessione dei peccati commessi dalla Chiesa nella storia. Il Papa ha detto: «Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: fermala, Signore, con la tua mano!».
Parole ispirate dalla fede e dalla convinzione dell’efficacia della preghiera. Sono però parse stonate ad alcuni che hanno sottolineato come la vittoria sul virus si può ottenere grazie alla competenza umana e soprattutto alla ricerca scientifica e alla medicina. Dobbiamo essere sinceri e ammettere che per l’uomo secolarizzato di oggi è difficile, se non impossibile, pensare a un Dio che interviene a togliere il male. Questo soprattutto dopo l’acquisizione, anche nel pensare la fede, che Dio non manda il male per castigare i nostri peccati, perché non vuole la morte dei peccatori ma che essi si convertano e vivano.
Nel nostro immaginario devoto non abbiamo più la concezione di un Dio irato, che punisce o interviene, in nome di una giustizia da noi pensata umanamente, per sanzionare i nostri comportamenti e forzarci al bene. Abbiamo perduto anche l’immagine di un Dio che può liberarci qui e ora dal male in cui gemiamo e soffriamo. Come dunque pregherà un cristiano nell’ora del bisogno, della sofferenza e della morte? Cosa chiederà?
Tutta la Scrittura, nella sua unità di Antico e Nuovo Testamento, ci testimonia preghiere rivolte a Dio o a Gesù per la guarigione, fino alla richiesta di vittoria sulla morte. Mosè, quando sua sorella Maria fu colpita dalla malattia della lebbra, gridò al Signore: «Dio, ti prego, guariscila!» (Nm 12,13) e a Gesù tante volte fu chiesta la guarigione, dai malati stessi o da altri che glieli presentavano. Dunque con fede, semplicità e confidenza filiale in quest’ora di epidemia possiamo chiedere a Dio: «Ferma questa pestilenza! Liberaci da questa pandemia!». Non dimentichiamo che questa preghiera fiduciale è la stessa che la Chiesa ha sempre fatto per chiedere la pioggia, il ritorno del sereno, o per la liberazione da tempeste, dalla fame e dalla guerra.
Ma attenzione, il cristiano è ben consapevole: con questa formulazione di preghiera non pretende, non detta a Dio il comportamento, ma semplicemente denuncia davanti a lui il dolore che assale l’umanità e la potenza della morte che avanza. D’altronde Gesù stesso nel Getsemani di fronte alla morte violenta che stava per raggiungerlo pregò così: «Padre, allontana da me questo calice!» (Mc 14,36). Il Padre non gli tolse quel calice che Gesù, restando fedele alla sua vocazione e alla sua verità, non poteva non bere. Significativamente però, come attesta il Vangelo secondo Luca, gli mandò un messaggero, un “angelo interprete”, a consolarlo e a sostenerlo nella prova (cf. Lc 22,43). Potremmo dire che lo Spirito santo si fece consolatore di Gesù e, come l’aveva fortificato nel deserto di fronte alla tentazione del demonio, lo sostenne al momento della sua passione e morte.
Dio risponde sempre alla nostra preghiera, che noi dobbiamo fare con insistenza, senza venir meno: non per affaticare Dio, ma per invocarlo accanto a noi, per entrare nel mistero della sua presenza amorosa e accogliere il suo Spirito santo. Sì, perché Gesù ha detto: «Se voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito santo a quelli che glielo chiedono» (Lc 11,13).
Ogni nostra preghiera rivolta a Dio è sempre epiclesi, invocazione della discesa dello Spirito; e se non siamo liberati dal male, siamo comunque aiutati dallo Spirito stesso ad attraversare questa notte tenebrosa, sapendo che il Signore è accanto a noi. Come sta scritto nel salmo: «Così dice il Signore: Mi invocherà e io gli darò risposta, io sarò con lui nell’angoscia» ( Sal 91,15). Ecco perché in questi giorni nella nostra preghiera, quella a cui ci invita il Papa, quella spontanea dei credenti (a cui dà “luogo” stasera alla 21 a Brescia il Rosario promosso, anche in tv e sul web, dai media cristianamente ispirati), chiediamo che lo Spirito Santo ispiri la nostra azione, ci sostenga nel prenderci cura dei bisognosi e ci faccia sentire la presenza di Dio accanto a noi. Ma una forma semplice come quella utilizzata dal Papa – «Signore, ferma l’epidemia!» – è un grido che Dio certamente ascolta e comprende; soprattutto, è un grido che predispone chi lo eleva ad abbandonarsi con fiducia nel Signore. Nella preghiera è il nostro cuore che vuole stare accanto al cuore di Dio e le parole vanno comprese con il cuore. Per questo possiamo dire: «Signore, aiutaci, allontana da noi l’epidemia, fa’ trionfare la vita sulla morte!» e, nello stesso tempo, impegnarci per essere suoi strumenti in questa lotta contro il male. Papa Francesco ci ha chiamati a mezzogiorno di oggi alla preghiera comune del Padre Nostro, invitando tutti i cristiani e tutte le Chiese: sarà un’intercessione che ci vedrà concordi nel chiedere a Dio quei doni che sono necessari e che egli, quale Padre buono, non ci negherà. Pregheremo insieme: «Liberaci del male!».
***
Emergenza coronavirus
"Gli sguardi della tenerezza" 
di Enzo Bianchi




È possibile pensare ad altro, in questo tempo in cui stiamo soffrendo a causa dei diversi atteggiamenti da assumere per difendere da questo nemico invisibile noi stessi, le persone che amiamo e gli altri?

Credo sia impossibile, anche perché non appena ci fermiamo a riflettere, ci poniamo inevitabilmente domande che non ci esentano dal pensare alla morte. Sì, la morte che ormai ha colto non solo “altri”, ma anche persone care, qualcuno con un volto per noi riconoscibile, che aveva una famiglia, degli amici, un lavoro, una vita di relazioni.
Sappiamo inoltre che quanti muoiono per questo virus vengono portati via da casa e strappati improvvisamente agli affetti dei loro cari, affetti che non possono più essere manifestati; diventano da un giorno all’altro persone sole, in mano a estranei ed entrano in un processo medico che, pur curandoli, li fa sentire abbandonati. Quanti uomini e donne ho ascoltato in questi giorni dire: «L’hanno caricato sull’ambulanza, non abbiamo potuto seguirlo, né avere sue notizie fino a quando ci è giunta la comunicazione della sua fine. E poi nessun saluto neppure al corpo morto, ma solo una bara anonima tra tante altre portate via, senza un possibile congedo».

La paura di tanti, soprattutto anziani, è di ammalarsi e morire soli, lontani da chi si ama e senza neppure quei segni religiosi così importanti per chi ha una fede cristiana. Il sentimento che molti conoscono di fronte a questi eventi è certo la compassione, un “soffrire insieme”. Questa compassione viene però vissuta in modo parziale, e in verità è ridotta a poco più che una semplice afflizione: sentimenti, emozioni, dolore, senza però poter compiere un gesto, senza poter fare nulla di concreto per chi soffre o muore.
Certo, si può anche piangere, ma senza potersi prendere cura di chi muore, in un’impotenza disperante. Siamo chiamati ad accettare un “non fare” perché qualsiasi gesto ci è impedito, al fine di vincere questo male, di predisporre tutto perché la vita possa vincere. Dobbiamo assolutamente accettare questa realtà, non esorcizzarla e neppure rimuoverla con espedienti che vorrebbero renderci ciechi e assicurarci un’immunità che non è per tutti. Siamo insieme “sulla stessa barca”, giovani e vecchi, insieme dobbiamo anche stare in silenzio e assumere queste domande mute senza cedere al fatalismo, bensì con la volontà di combattere contro la morte: la morte che deve interrogarci affinché prendiamo sul serio la vita. Pensare la morte, infatti, è pensare la vita, anche se in questo momento fatichiamo a comprenderlo. Come scrive Fernando Savater: «Si diventa umani quando si assume, anche se mai del tutto, la certezza della morte».

Intanto, proprio nello spazio chiuso nel quale in questi giorni siamo costretti ad abitare con quanti condividono con noi la vita, cerchiamo di avere sguardi di tenerezza, di scambiare parole che aiutino la convivenza, di amarci come viandanti che sanno che il viaggio finisce. Perché ciò che davvero conta è come si è percorso insieme il viaggio della vita

IL CORONAVIRUS HA SEGNATO LA FINE DI UN’EPOCA

Antonio Scurati

Come posso convincere mia moglie che, mentre guardo fuori dalla finestra, sto lavorando? — si chiedeva Joseph Conrad al principio del secolo scorso. Io, invece, mi chiedo: come posso spiegare a mia figlia che, quando guardo fuori dalla finestra, vedo la fine di un’epoca? L’epoca in cui lei è nata ma che non conoscerà, l’epoca del più lungo e svagato periodo di pace e prosperità goduto dalla storia dell’umanità.

Vivo a Milano, fino a ieri la più evoluta, ricca e brillante città d’Italia, una delle più desiderabili al mondo. La città della moda, del design, dell’Expo. La città dell’aperitivo, che ha regalato al mondo il Negroni sbagliato e la happy hour e che oggi è la capitale mondiale del Covid-19, il capoluogo della regione che da sola conta trentamila contagi accertati e tremila morti. Un tasso di letalità del 10 per cento, le bare accatastate davanti ai padiglioni degli ospedali, una pestilenza vaporosa che aleggia sulle guglie del suo Duomo come sulle città maledette delle antiche tragedie greche. Le sirene delle ambulanze sono diventate la colonna sonora dei nostri giorni; le nostre notti sono tormentate da uomini adulti che frignano nel sonno: «Cosa c’è, ti senti bene?»; «Niente, non è niente, torna a dormire». Migliaia dei lori amici, parenti, conoscenti tossiscono fino a sputare sangue, da soli, fuori da ogni statistica e da qualsiasi assistenza, nei letti dei loro monolocali arredati da architetti di grido.


Se, in questo istante, guardo fuori dalla finestra, vedo un povero minimarket gestito con ammirevole laboriosità da immigrati cingalesi. Fino a ieri era una singolare anomalia in questo quartiere semicentrale, e a suo modo elegante, una nota stonata. Oggi è un luogo di pellegrinaggio. In coda per il pane davanti alle sue vetrine spoglie, vedo uomini e donne che fino a ieri lo disdegnavano perché sprovvisto della loro marca preferita di crusca. Sostano, sorretti dalla disciplina dello scoramento, a un metro di distanza l’uno dall’altro, al tempo stesso minacciosi e minacciati, con mascherine di fortuna, ricavate da brandelli di tessuto con il quale, fino a ieri, proteggevano le piante esotiche dei loro terrazzi, garze sfilacciate che pendono dai loro volti con la malinconia floscia di scampoli di un’epoca finita.

Vedo questi uomini e queste donne tristi, incongrui a loro stessi. Li guardo. Non ho nessuna intenzione di sminuirli o deriderli. Sono uomini e donne adulti eppure sopra le mascherine mostrano lo sguardo sgomento di bambini deprivati. Sono arrivati del tutto impreparati all’appuntamento con la loro storia eppure, proprio per questo motivo, sono donne e uomini coraggiosi. Hanno fatto parte del pezzetto di umanità più agiato, protetto, longevo, meglio vestito, nutrito e curato che abbia mai calcato la faccia della terra e, adesso, giunti ai cinquant’anni, sono in coda per il pane. Il loro apprendistato alla vita è stato un lungo apprendistato all’irrealtà televisiva.

Avevano vent’anni quando hanno assistito dal salotto di casa alla prima guerra in diretta televisiva della storia umana, trenta quando sono stati bersagliati attraverso gli schermi televisivi dal terrore mediatico, quaranta quando l’odissea dei dannati della terra è approdata alle spiagge delle loro vacanze. Tutti appuntamenti fatidici che non potevano non mancare. Le grandi scene della loro esistenza si sono consumate in eventi mediatici, sono stati guerrieri da salotto, bagnanti sulle spiagge dei migranti, reduci traumatizzati da serate trascorse davanti alla tv. E ora sono in coda per il pane.

La loro infanzia è stata un manga giapponese, la loro giovinezza un party in piscina — ricordi? Era sabato sera e si andava a una festa; era sempre sabato sera e si andava sempre a una festa — la loro età adulta un tributo a una trinità insulsa e feroce: frenesia del lavoro, estasi dell’outlet, sublime da centro benessere. Hanno vissuto bene, meglio di chiunque altro, ma più vivevano e più erano inesperti della vita: mai conosciuto il morso della guerra, mai sfiorati dal sentimento tragico dell’esistenza, mai un interrogativo sul loro posto nell’universo.

E adesso, a cinquant’anni, con i capelli già bianchi, gli addomi prolassanti e l’ansia che impaccia i loro polmoni, sono in coda per il pane. Turisti compulsivi, hanno girato il mondo senza mai uscire di casa e adesso la loro casa segna per loro i confini del mondo; hanno sofferto quasi solo drammi interiori e adesso il dramma della storia li catapulta sulla linea del fuoco di una pandemia globale; hanno la casa al mare e il cellulare di ultima generazione eppure adesso sono in coda per il pane; hanno avuto più cani che figli e adesso rischiano la vita per portare il loro barboncino a pisciare. Li guardo dalla finestra del mio studio mentre scrivo.

Li osservo mentre i decessi salgono a quattromila, mentre l’ascissa del contagio cresce esponenzialmente, mentre trattengo il respiro per non inalare l’aria del tempo. Li guardo e li compiango perché sono stati la generazione più fortunata della storia umana ma, poi, gli è toccato di vivere la fine del loro mondo proprio quando iniziavano a diventare troppo vecchi per sperare in un mondo a venire. Eppure dovranno farlo, lo faranno, ne sono sicuro. Dovranno immaginare il mondo che sono stati costretti a sperimentare in questi giorni: un mondo che s’interroghi su come educare i propri figli, su come preservare un’aria respirabile, su come prendersi cura di se stessi e degli altri.

Un’epoca è finita, un’altra comincerà. Domani. Oggi si sta in coda per il pane. Oggi i quotidiani titolano: resisti Milano! E Milano resiste. Getto un ultimo sguardo dalla finestra ai miei coetanei cinquantenni, ai miei concittadini milanesi, ai miei ragazzi improvvisamente invecchiati: quanto sono grandi e patetici con le loro scarpe da runner e le loro mascherine chirurgiche! Provo pietà, li comprendo, li compatisco. Fra pochi secondi sarò in coda insieme a loro.

Etichette

7 segni1 Abbè Pierre1 abitudine1 aborto20 Abramo1 Accattoli2 accidia1 accoglienza8 adolescenti49 adozioni gay1 adulazione1 Aforismi17 agire1 aiutare1 Al centro l'amore35 Albini1 alfabeto1 Alfie2 allegria1 Alpha1 altruismo1 Amazzonia3 amicizia11 Amirante5 Ammaniti1 Amore74 Amoris laetitia6 Andreoli2 angelo custode3 anima3 animali1 animazione6 Anniversari30 Anno liturgico1 anziani6 apologetica3 app4 apparizioni4 Arcabas1 arcangeli2 archeologia1 Argentina1 arte22 Articoli20 Ascensione4 Assisi1 Assunta2 ateismo4 Atenagora1 Attanasio1 attesa1 audio2 Augias1 autorità1 avarizia1 Avvento26 azioni1 baby gang2 baciamano1 Baggio1 bambini19 Bannon1 Banzato1 Baricco1 Bassetti5 Battesimo4 Battesimo di Gesù3 Battiato1 Bauman3 beatitudini10 Becciu2 Beltrame1 Benedetto XVI22 benedizione4 Benigni10 Bianchi58 Bibbia45 Bibbiano2 bici1 Biffi1 Bignardi1 Bignoli1 Blade Runner1 blasfemia3 blog23 Bloom1 Bocelli2 Bonhoeffer1 Bose1 Botta9 Bova1 Brown1 Brunelli1 bullismo3 buon ladrone1 Busca1 Buttiglione1 caccia1 Cacciari2 Caffarra1 Calcio sociale1 Camilleri3 Camisasca1 cammini1 campi estivi5 Cana1 Candelora1 Cannes1 Canopi3 Cantalamessa9 Canti religiosi31 Cardenal1 carismi1 Caritas2 Carlo Acutis15 Carrere1 Carròn1 cartine1 Castellucci1 castità7 catacombe1 Catechesi93 Caterina1 cattonerd7 Caviezel1 Cazzullo2 CEI6 Celentano1 celibato7 Ceneri5 censura1 Cevoli1 Chapman1 Che Guevara1 Cheaib9 Chiara Corbella3 Chiara Lubich12 Chiara Luce Badano2 chierichetti1 Chiesa26 Chiesa e società32 Chittister1 chosen1 Christus vivit1 Ciardi2 Cinema82 Cirinnà1 citazioni80 CL1 clausura1 Coccopalmerio1 Coco1 collaboratori1 Comastri3 comunicazione2 comunità1 Comunità Giovanni XXIII1 Concilio1 conferenze3 Confessione12 consacrati1 consacrazione1 conversione1 convivenza2 cooperazione1 coronavirus35 Corpus Domini5 Corviale1 Corvo1 Cosentino5 covid197 creazione1 Credo3 cremazione3 Crepaldi1 Cresima4 CRIC2 crisi10 cristianofobia6 Cristicchi3 Cristo Re2 croce3 Crocefisso3 crociate2 Cultura12 cuore1 curia3 Curtaz2 D'Avenia21 Dalla2 David Buggi3 ddlzan3 De Donatis9 de Foucauld5 De Whol1 Debora Vezzani1 Debrel1 decalogo7 defunti8 degrado1 Delpini9 demografia2 denaro1 denatalità2 depressione1 desideri1 devianze4 devozioni3 dialogo2 dibattiti45 dicembre 20181 digiuno2 Dio4 Diocesi1 Diotallevi1 diritti umani1 disagio2 discernimento5 dissenso29 divorziati6 dj Fabo2 Doglio1 Dom Gréa2 domande1 domenica3 don Benzi1 don Bosco2 Don Camillo1 don Ciotti1 don Gatta1 don Leonardi13 don Luigi Verdi3 don Marco Pozza3 don Milani5 don Peppe Diana1 don Probo1 don Zeno1 donne e Chiesa6 Dossetti1 Dostoevskij1 down1 Draghi1 Dreher3 droga4 dvd1 e-book1 ecclesiologia di comunione1 ecologia4 economia6 ecumenismo6 edicola1 editoria1 educare18 Einstein1 Eli1 Emmaus2 emozioni1 Epicoco14 Epifania6 Ermes Ronchi6 esame di coscienza2 escatologia4 esegesi1 esercizi2 esorcismo3 estate4 Etty Hillesum2 Eucarestia7 Europa3 eutanasia17 evangelizzare3 Fabrizio Moro1 facebook3 fake11 famiglia40 Fano1 Farina1 Fatima6 Fazi2 Fazio1 fede16 felicità13 Fellini1 femminicidio2 femminismo1 Ferrero2 Fini1 Fittipaldi1 Fo1 Focolarini5 Follereau1 Fontana1 Fontanelle1 formazione1 foto1 Francesco226 fratel Biagio1 Fratelli tutti1 fraternità6 Frisina1 Fromm1 Fumagalli1 fumetti3 Galantino1 Galileo1 Galimberti1 Galli della Loggia6 Gandhi2 Garelli3 Gargiulo1 Gasparino2 Gaudete2 Gen Rosso1 gender13 genitori6 Gerusalemme1 Gesù25 Gesù Re1 Giaccardi1 Gianluca Firetti3 Gibran1 Gibson2 Giotto1 giovani69 Giovanni Battista2 Giovanni Paolo I1 Giovanni Paolo II11 Giovanni XXIII3 Gironda1 giubileo1 Giuda2 giudizio1 GMG11 gnosticismo1 Gramellini2 gregoriano1 grest12 Greta1 Grillo1 Grossman1 Grun1 Guareschi1 guerra Ucraina4 Gutierrez1 Guzzo1 Hadjadi3 Halloween5 Hargot3 Harry Potter1 Hexameron1 hikikomori2 Hill1 Hong kong1 Humanae vitae1 icone1 Il Regno1 Immacolata8 immagini53 immigrazione21 individualismo2 infedeltà1 inferno3 ingiustizia3 inquisizione1 interiorità2 internet12 Introvigne1 Isacco1 Islam1 Jean Venier1 Kasper1 Kilgour1 Kirill2 Koder2 Koll2 Konrad1 Kuby1 Ladaria1 laicismo4 Lambert1 Lambiasi1 lamentele1 Lasconi1 Laterano1 Law1 Le pen1 Leopardi1 letteratura5 letto15 Lewis2 liberazione2 libertà4 Libri153 Ligabue1 Lind1 Link2 liturgia53 Livatino1 Lonardo16 Loppiano1 Loreto1 Lorizio6 Lumini1 Lutero1 Luxuria1 M.L.King1 Madonna5 Madre Elvira1 Madre Teresa7 mafia5 Maggi20 MaggiLidia1 Magi1 Magister2 Magnificat1 Magris2 Mainetti1 malattia7 malattie spirituali3 male1 male innocente4 Manara1 Mancuso7 Manicardi2 Mannoia1 Manns1 Manzoni1 Maraini1 Marazziti1 Marco1 Marco Gallo1 Maria47 Mariani1 MariaVoce1 Marta e Maria1 Martin1 Martinelli1 Martini7 martiri5 Marzano3 mass media7 Mastracola1 maternità3 maternità surrogata3 Matino1 matrimonio28 Matteo A.8 Mazzolari7 media2 meditazioni2 Medjugorje12 Melloni1 Meloni2 Mencarelli1 Mentana1 Mercier1 Merini1 Messa17 Messale1 Messiah1 Messori3 miracoli5 Miriano13 Mirilli1 misericordia7 Missione7 MMSOTT20191 Molari1 Monda6 Monica Mondo1 morale6 morte2 movimenti1 Muller2 Murgia4 Musica39 Nadia Toffa1 Natale53 Natività di Maria1 Natuzza2 Negri1 Nembrini5 Neocatecumenali1 Newman2 no vax1 Noa1 non ti arrendere1 Normadelfia1 Notre Dame1 Novena5 Nuzzi3 Oceania1 Odifreddi1 odio2 Olmi2 olocausto1 omelia6 omelie164 omosessualità33 opzione Benedetto3 oratorio6 Ordine di Malta1 Oriente1 Orlandi1 oroscopo1 Oscar5 Oxfam1 p.Livio Falzaga3 pace8 Padre Livio2 padre Michal1 Padre nostro5 Padre Pino Puglisi1 Padre Pio1 Pagano1 Pagazzi1 Paglia3 Palme4 Palumbo2 pandemia8 Pannella1 Paolo VI2 papà2 paradiso1 Parigi1 Parola di vita38 parrocchia9 Pasqua30 passione6 pastorale31 paternità6 Pati Trigo1 patria1 Patriciello16 paura1 peccato originale2 pedofilia17 pelagianesimo1 Pelati1 Pell1 Pellai1 pellegrinaggi4 Pelligra1 pena di morte2 Pentecoste5 Percorsi1 perdono4 Personaggi45 pettegolezzo1 Piccolo1 Pietro e Paolo1 Pinocchio1 Pio XII2 podcast2 poesia3 polemiche87 Poli1 politica56 Polonia1 Poretti7 pornografia2 povertà3 prediche1 preghiera27 preghiere98 pregiudizi1 presepe7 Pro Vita4 profeti1 profezie2 Proietti1 Pronzato1 psicologia8 pubblicazioni59 Quaresima48 racconti5 radio2 Raggi1 Ravagnani6 Ravasi19 razzismo2 reali1 Recalcati8 relativismo2 religione9 religioni4 Repole1 report2 Riace1 Riccardi7 ricchezza10 Ricci1 Rivi1 RnS1 Rom2 Roma19 Romero2 Ronaldo1 rosario9 Rosini32 Ruini1 Rumiz1 Rupnik9 Sabattini2 sacerdoti31 sacramenti5 Sacro Cuore1 Sadhguru1 Saint-Exupery1 Salmi1 salvezza2 Salvini16 samaritana1 San Filippo Neri1 San Francesco9 San Francesco di Sales1 San Giovanni Crisostomo1 San Giovanni Evangelista1 San Giuseppe11 San Leone Magno1 San Martino1 San Paolo2 san Tommaso dìAquino1 Sanremo11 Sant'Agostino10 Sant'Egidio1 Santa Bernardette1 Santi31 santità16 Santo Sepolcro1 Santoro1 santuari3 Sarah2 sardine1 Sassoli1 Satana3 Savagnone1 Saviano3 sballo1 Scalfari4 scandali7 Scaraffia4 Schmitt2 scienza e fede9 Scifoni6 scisma2 Scola1 Scorsese3 scuola5 Scurati2 secolarizzazione2 Secondin1 segreti1 Semeraro1 sentenze1 Sequeri3 serie TV31 Serra2 sessualità64 Sesta3 sette1 Settimana santa4 sexting1 Silence2 Silone1 Silvia Romano3 simonia1 Sindone2 single1 sinodalità1 Sinodo15 Siti cattolici27 smartphone2 Snoopy1 Socci4 social4 società44 sociologia3 sondaggi2 Sorrentino1 Sosa1 Soul1 Spadaro5 speranza5 Spidlik1 spiritismo1 Spirito Santo17 Spiritualità81 Spoleto2 sport2 Springsteen1 Squid game1 Staglianò5 Staino2 Star wars1 Stark1 statistiche10 storia7 storicità2 streaming8 strumenti1 studente1 suicidio3 suor Faustina1 suore3 sussidi44 Tagle1 Tamaro3 Taylor1 teatro1 tentazioni7 teologia12 terremoto3 terrorismo3 Testimoni di Geova1 testimonianze18 The chosen2 Theobald1 Tolentino5 Tolkien1 Tolomeo1 Tonino Bello17 Tornatore1 Tornielli1 Tosatti2 Totti1 tradizione1 transessuali5 trasfigurazione4 trash1 trekking1 Triduo pasquale15 Trinità9 Trisulti1 Trump1 Turoldo3 TV29 Twenge1 twitter1 UCCR2 udienze1 unioni civili1 utero in affitto3 vacanze2 Valli5 Vallini1 Vangeli1 Vanier1 Vanni1 Vaticano6 veggenti5 Veltroni2 verità2 Veronesi1 Via Crucis10 Vialli1 Video117 Viganò3 vignette10 VIP2 virtù1 visto10 vita8 vita eterna5 vita religiosa11 vizi1 vocazioni9 volontariato2 voti1 Zanardi2 Zichichi1 Zingaretti1 Zuppi11
Mostra di più

Archivia

Mostra di più

Post popolari in questo blog

Sull'amore (marzo 2019)

Sussidi online per la Quaresima 2018

Preghiere per i sacerdoti (di don Tonino Bello e di un anonimo)

Principali VEGGENTI italiani viventi

Otricoli-Assisi in bici: un pellegrinaggio avventuroso per la via dell'acqua (2-5 maggio 2024)