La vicinanza creativa dei sacerdoti al tempo del coronavirus
C'è la creatività di don Giovanni Berti, in arte Gioba, sacerdote veronese e vignettista per passione (vedi la vignetta in apertura, ma anche quella in chiusura), ma c'è soprattutto la creatività di tanti sacerdoti che non si arrendono alla quarantena e trovano altre vie per stare vicini ai loro fedeli. E' quanto ci racconta un articolo di Avvenire ("Dalla Messa sul tetto alla sitcom dei preti. La parrocchia col sorriso di Dio"), un web tutorial della WeCa di cui ho preso il titolo e tanti altri articoli, tra cui:
- Piacenza-Bobbio: due preti in quarantena lanciano “Radio Canonica” (Avvenire)
- Corona Care: il conforto dei Camilliani anche al telefono e su Internet (Vaticanews)
C'è inoltre il prete di Sassuolo che torna a fare il medico (pneumologo) per aiutare in questo tempo critico. Ci sono i sacerdoti vittime del virus: 13 solo a Bergamo, anche loro cremati senza funerali. C'è il cappellano dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, che fa da tramite tra chi muore e i loro cari tenuti a distanza dalle misure anti-contagio, tenendo il cellulare sopra la bara per pregare insieme ai familiari. Dalla CEI arrivano inoltre i suggerimenti per la celebrazione dei sacramenti in questo tempo (con un vescovo che ha assolto collettivamente i degenti di un ospedale).
Ed ecco il video tutorial:
Nuovo appuntamento dedicato all’emergenza Coronavirus per i tutorial WeCa, ogni mercoledì in onda su Facebook, Youtube, sul sito www.weca.it .
Il tutorial di mercoledì 18 marzo, intitolato “Coronavirus. La “vicinanza creativa” dei sacerdoti da Padova ad Ustica”, a partire dalle parole di Papa Francesco nell’Angelus del 15 marzo scorso, è un viaggio ideale tra due località italiane distanti tra loro 752 chilometri, per raccontare come la Chiesa, anche grazie all’aiuto delle nuove tecnologie, abbia cercato di farsi presente tra i suoi fedeli nonostante la distanza fisica e l’isolamento.
Il tutorial di mercoledì 18 marzo, intitolato “Coronavirus. La “vicinanza creativa” dei sacerdoti da Padova ad Ustica”, a partire dalle parole di Papa Francesco nell’Angelus del 15 marzo scorso, è un viaggio ideale tra due località italiane distanti tra loro 752 chilometri, per raccontare come la Chiesa, anche grazie all’aiuto delle nuove tecnologie, abbia cercato di farsi presente tra i suoi fedeli nonostante la distanza fisica e l’isolamento.
In collegamento con Fabio Bolzetta, presidente di WeCa, da Padova don Daniele Longato, direttore dell’ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Padova che comprende il comune simbolo di Vo’ e dall’altra parte d’Italia don Lorenzo Tripoli, (unico) parroco dell’isola di Ustica, Arcidiocesi di Palermo.
Con don Daniele Longato saranno elencate le iniziative portate avanti sul web e sui social media dalla Diocesi nel cui territorio si trova il Comune di Vo’, uno dei primissimi focolai della pandemia in Italia: l’emergenza ha persino convinto molti parroci, inizialmente diffidenti verso le nuove tecnologie, a scegliere di ridurre le distanze con le comunità in quarantena anche grazie a Facebook e Instagram. Con don Lorenzo Tripoli, invece, si vedrà come possa bastare un impianto di filodiffusione e un altoparlante sulla piazza per raggiungere i fedeli in questi giorni così difficili.
I tutorial WeCa continueranno ad essere dedicati all’emergenza Coronavirus anche nelle prossime settimane per raccontare le esperienze positive su pastorale e nuove tecnologie.