La beatificazione di Rolando Rivi, seminarista ucciso dai partigiani nel 1945 a 14 anni
Nella Pieve di San Valentino, dove le spoglie mortali di Rolando Rivi riposano nell’altare maggiore, si è vissuto uno storico gesto di riconciliazione attraverso l’incontro fra la figlia di colui che premette il grilletto contro l’innocente, nello spirito della richiesta di perdono cristiano, e i parenti più prossimi del seminarista oggi beato.
Perchè questo seminarista quattordicenne è beato?
Questa è la sua biografia, riportata da Avvenire:
Il giovane, entrato nel Seminario di Marola (Reggio Emilia) nel 1942, è ricordato dagli amici di allora come fervido nella preghiera, attento a coinvolgere i compagni e molto generoso con i poveri di passaggio, ai quali donava con larghezza, dicendo: «La carità non rende povero nessuno. Ogni povero per me è Gesù». Tornato a casa, a San Valentino di Castellarano, sulle colline reggiane, nel 1944, dopo l’occupazione del Seminario a opera dei tedeschi, continuò ad indossare la talare da seminarista e sarà quella veste a renderlo vulnerabile, mettendolo nelle mani dei suoi assassini. Il 10 aprile 1945, il seminarista fu sequestrato da un gruppo di partigiani, portato prigioniero a Piane di Monchio, nel comune di Palagano, rinchiuso in un casolare per tre giorni, brutalmente picchiato e torturato. Venerdì 13 aprile 1945, a soli 14 anni, spogliato a forza della sua veste talare, fu trascinato in un bosco e ucciso con due colpi di pistola. Nel 1951 la Corte di Assise di Lucca condanna gli autori dell’efferato omicidio. La condanna viene confermata nel 1952 dalla Corte di Assise di Appello di Firenze e diventa definitiva in Cassazione.«Onorare Rolando Rivi – ha sottolineato in diverse occasioni l’arcivescovo Antonio Lanfranchi – è importante sia per la Chiesa sia per la società civile: un atto di riconciliazione prezioso, perché il Signore ci converta e ci aiuti a costruire una civiltà dell’amore, fondata sulla giustizia».Vedi anche la scheda di Famiglia Cristiana (che propone anche il dossier: RIBELLI PER AMORE: LA VERA STORIA DEI PARTIGIANI CATTOLICI), la pagina a lui dedicata su wikipedia e sul sito Santi e Beati e il sito ufficiale.