2 novembre: la commemorazione dei nostri cari DEFUNTI


Dopo aver celebrato i Santi è normale chiedersi: e i nostri cari defunti che non sono riconosciuti come Santi, dove sono? Cosa fanno?
La risposta della fede è netta: Dio vuole che siano con Lui, che partecipino della sua Santità, vivano nella sua luce, nella pace. "Tutto passa, solo l'amore resta": l'amore ricevuto e donato nella nostra vita è sigillo di eternità, certezza che i rapporti vissuti nell'amore (e in Dio che è Amore) non cesseranno mai di esistere. "Noi lo vedremo come egli è" e con Lui vedremo i nostri cari, illuminati, purificati, trasfigurati dalla sua luce.
Preghiamo perchè i nostri defunti entrino in pieno in questa dimensione di vita piena: è il nostro modo per amarli, per ricordarli (= portare nel cuore), per vivere in comunione con loro. Certi che anche loro stiano pregando per noi, perchè il nostro cammino sia indirizzato verso la Vita che non muore, verso la Vita piena, beata, eterna.
Di seguito riporto alcune delle molteplici riflessioni raccolte su internet per questa importante commemorazione:
Oggi giorno dei morti. Tutti noi abbiamo vissuto con qualcuno che poi ci ha lasciato o abbiamo perduto: oggi ricordiamolo, risuscitiamolo nel nostro cuore, portiamo un fiore dove é diventato terra e cerchiamo di cantare l’amore insieme vissuto che non può andare perduto. (Enzo Bianchi)
Oggi la Chiesa ricorda i fedeli defunti, ecco le cose da sapere (Famiglia Cristiana):
Il 2 Novembre è il giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei fedeli defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “festa dei defunti”. Ma anche nella messa quotidiana, la liturgia riserva sempre un piccolo spazio, detto “memento, Domine…”, che vuol dire “ricordati, Signore…” e propone preghiere universali di suffragio alle anime di tutti i defunti in Purgatorio. La Chiesa, infatti, con i suoi figli è sempre madre e vuole sentirli tutti presenti in un unico abbraccio. Pertanto prega per i  morti, come per i vivi, perché anch’essi sono vivi nel Signore. Per questo possiamo dire che l’amore materno della Chiesa è più forte della morte. La Chiesa, inoltre, sa che «non entrerà in essa nulla di impuro». Il colore liturgico di questa commemorazione è il viola, il colore della penitenza, dell'attesa e del dolore, utilizzato anche nei funerali.
William-Adolphe Bouguereau, Il giorno dei morti (1859)
William-Adolphe Bouguereau, Il giorno dei morti (1859)

QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTA RICORRENZA?

La commemorazione dei fedeli defunti appare già nel secolo IX, in continuità con l’uso monastico del secolo VII di consacrare un giorno completo alla preghiera per tutti i defunti. Amalario, nel secolo IX, poneva già la memoria di tutti i defunti successivamente a quelli dei santi che erano già in cielo. È solo con l’abate benedettino sant’Odilone di Cluny che questa data del 2 novembre fu dedicata alla commemorazione di tutti i fedeli defunti, per i quali già sant’Agostino lodava la consuetudine di pregare anche al di fuori dei loro anniversari, proprio perché non fossero trascurati quelli senza suffragio. La Chiesa è stata sempre particolarmente fedele al ricordo dei defunti. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio.

PERCHÉ SI RICORDANO I DEFUNTI IL GIORNO DOPO LA SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI?

 
Nella professione di fede del cristiano noi affermiamo: «Credo nella santa Chiesa cattolica, nella comunione dei Santi». Per “comunione dei santi” la Chiesa intende l’insieme e la vita d’assieme di tutti i credenti in Cristo, sia quelli che operano ancora sulla terra sia quelli che vivono nell’altra vita in Paradiso ed in Purgatorio. In questa vita d’assieme la Chiesa vede e vuole il fluire della grazia, lo scambio dell’aiuto reciproco, l’unità della fede, la realizzazione dell’amore. Dalla comunione dei santi nasce l’interscambio di aiuto reciproco tra i credenti in cammino sulla terra i credenti viventi nell’aldilà, sia nel Purgatorio che nel Paradiso. La Chiesa, inoltre, in nome della stessa figliolanza  di Dio e, quindi, fratellanza in Gesù Cristo, favorisce questi rapporti e stabilisce anche dei momenti forti durante l’anno liturgico e nei riti religiosi quotidiani.

PERCHÉ È STATA SCELTA LA DATA DEL 2 NOVEMBRE?

Nel convento di Cluny viveva un santo monaco, l’abate Odilone, che era molto devoto delle anime del Purgatorio, al punto che tutte le sue preghiere, sofferenze, penitenze, mortificazioni e messe venivano applicate per la loro liberazione dal purgatorio. Si dice che uno dei suoi confratelli, di ritorno dalla Terra Santa, gli raccontò di essere stato scaraventato da una tempesta sulla costa della Sicilia; lì incontrò un eremita, il quale gli raccontò che spesso aveva udito le grida e le voci dolenti delle anime purganti provenienti da una grotta insieme a quelle dei demoni che gridavano contro lui, l’abate Odilone.
Costui, all’udire queste parole, ordinò a tutti i monaci del suo Ordine cluniacense di fissare il 2 Novembre come giorno solenne per la commemorazione dei defunti. Era l’anno 928 d. C. Da allora, quindi, ogni anno la “festa” dei morti viene celebrata in questo giorno. Da allora quel giorno rappresenta per tutti una sosta nella vita per ricordare con una certa nostalgia il passato, vissuto con i nostri cari che il tempo e la morte han portato via, il bene che coloro che ci hanno preceduti sulla terra hanno lasciato all’umanità, e il loro contributo all’aumento della fede, della speranza, della carità e della grazia nella Chiesa.

COSA DICE IL MARTIROLOGIO ROMANO?

 
Con la Commemorazione di tutti i fedeli defunti la Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro di cui, dall’inizio del mondo, solo Dio ha conosciuto la fede, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrati nella comunione della vita celeste, godano della visione della beatitudine eterna.

QUALI SONO LE CELEBRAZIONI PRINCIPALI DI QUESTO GIORNO?

Secondo il Rituale Romano, «in molti modi le comunità parrocchiali esprimono questo senso della speranza cristiana. Per la commemorazione di tutti i fedeli defunti è consuetudine andare in processione al Cimitero e in tale occasione benedire le tombe. In questa o simili circostanze è opportuno promuovere una celebrazione con un apposito rito di benedizione»

COSA SONO I "DOLCI DEI MORTI"?

È tradizione in Europa e soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso. Altro riferimento ricorrente è alle dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina. Ancora oggi in alcuni paesi d'Italia, la notte tra l'1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti. I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente triturate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita. Tali dolci sono presenti, con poche varianti, come preparazioni casalinghe, artigianali o di pasticceria quasi ovunque nella penisola italiana ed i nomi attribuiti sono similari da Nord a Sud, tralasciando le forme dialettali.   
Quando ero bambino, ricevevo il regalo il 2 novembre, vale a dire il giorno dei morti, perché la tradizione voleva che in quel giorno, i morti, durante la notte precedente, fossero tornati nelle loro case e portassero i regali ai loro discendenti. 
Prima di andare a dormire, mettevamo sotto il letto un canestrino, e aspettavamo che il morto o la morta di casa, a cui avevamo scritto una letterina, come si fa oggi con Babbo Natale, ci portasse i regali. I dolci erano il regalo che avevamo scelto. Nessuna paura di un morto, anzi la voglia di averlo in qualche modo presente. Quindi di mattina, appena svegliati, andavamo alla ricerca di questo cestino. La ricerca dei regali era una cosa fantastica. Finalmente trovavi il cestino e quindi si andava tutti assieme al cimitero per ringraziare il morto che ci aveva portato i regali.
Andrea Camilleri
 MORTE, QUEL MISTERO GRANDE 
di Gabriella Caramore, Jesus, novembre 2018
Interrogarsi sull'aldilà, chiedersi se esista qualcosa che, nella vita umana, sopravvive alla morte, se esista un regno delle anime in cui i nostri cari, e noi saremo accolti, può sembrare un problema ozioso in questo nostro tempo così pieno di affanno, di concitazione, di spasimi per rispondere alle agitate esigenze del mondo.In più, il pensiero filosofico e scientifico, decantando oramai da secoli gli immaginari fantasiosi e bizzarri che un tempo riempivano la vertigine spalancata dell'evento del morire, hanno, per così dire, drasticamente sdrammatizzato e stinto le accese coloriture che infiammavano il buoi regno di Ade. Le neuroscienze, poi, ci spiegano in maniera più che convincente che del nostro corpo, e di ciò che chiamiamo anima, resteranno alcune molecole, atomi di idrogeno che si disperderanno nell'atmosfera, dissolvendo completamente la persona, e dando luogo, forse, ad altre imprevedibili aggregazioni.
Eppure, quella domanda esiste. Dura. Battente. Dolorosa. Immensamente più grande di quanto non possa contenere la mente umana. Resiste, dunque. E non come residuo di una mentalità credula e ingenua, ma come sfida del pensiero, e come misura ineludibile di ogni esistenza terrena. Guardare all'aldilà della vita può significare, allora, da un lato tracciare una mappa dell'agire umano, dando valore ai gesti, ai segni, alle parole; dall'altro sporgersi oltre la soglia della mente, accettandone il limite. Si tratta dunque di guardare alla morte per riempire di significato la vita. Le religioni non si sono mai sottratte a questa immagine, pur servendosi di linguaggi storicamente collocati. Anche il cristianesimo ha elaborato, a differenza di quel che si può pensare, pensieri diversi sul senso del morire, sul destino dell'anima, sulla resurrezione, sulla vita eterna. Nel suo libro "Dell'aldilà e dall'aldilà. Che cosa accade quando si muore?", Paolo Ricca, risponde, da credente, che, per quanto lo riguarda, la sua fede nella risurrezione è saldamente fondata sulla parola di Gesù. Tuttavia ripercorrendo le pagine dei Vangeli e della Bibbia ricorda anche che, in ogni caso, "il mistero resta grande. Anche per i credenti".
La commemorazione dei fedeli defunti ci spinge a fare i conti con il grande tema della morte. Qualcuno giustamente dice che il pensiero della morte ci accompagna costantemente anche quando ci sembra che non lo pensiamo, o proprio quando facciamo in modo di fuggire via da esso. Ma tutto il messaggio del Vangelo, come i diversi vangeli delle liturgie di oggi, sembrano essere un grande esorcismo alla paura e al tabù della morte. Questo è il motivo del perché oggi, per noi cristiani, non è una giornata di lutto, è invece una giornata in cui ricordare nel senso stretto della parola, cioè riportare al cuore. Come cristiani siamo chiamati a riempire di gratitudine la nostra memoria. Per quanto ci manchino le persone a cui abbiamo voluto bene, dobbiamo avere il coraggio di saperci tenere la sofferenza da un lato perché dice che abbiamo amato, ma anche la gratitudine dall’altra perché dice che ciò che si ama può esserci tolto ma non per sempre. L’amore salva tutto. Tutto ciò che ami è salvo. Dio è amore, e non ci ha dato la capacità d’amare per tormentarci con delle assenze, ma per ricordarci che il nostro fine ultimo, il nostro destino ultimo è la pienezza dell’amore. L’amore può farci soffrire, perché chi ama si espone al dolore, ma nessuno baratterebbe il proprio dolore, perché è un territorio prezioso, perché è il legame con chi amiamo. Se si vuole smettere di soffrire bisogna smettere di amare. Oggi è un giorno per saper dire grazie per nonni, genitori, fratelli, figli, amici che ci hanno sorpassato con la morte, ma verso cui siamo incamminati. Oggi è un giorno buono per liberare i nostri fratelli defunti dalla depressione e tristezza in cui siamo caduti a causa della loro assenza. Se amiamo qualcuno che non c’è più, bisogna avere il coraggio e l’amore di lasciarlo andare via, di precederci, di andare avanti con passo più svelto, perché è alto il rischio di trasformare queste persone amate nel motivo della nostra disperazione. Questo sarebbe un bel suffragio per i nostri defunti, e un suffragio anche per noi. (Gv 6,37-40)
(Don Luigi Maria Epicoco - Dal Vangelo del giorno) 
 PER IL DUE NOVEMBRE
“Più forte della morte è l’amore”. Amore che continua a palpitare anche dopo la scomparsa della persona amata. Tra i vivi sulla terra e i vivi che hanno passato la frontiera, il dialogo muta, non si estingue. Ritroviamo coloro che amammo nella preghiera al Dio Vivente, che è Padre, Eternità, Amore. Egli è la Vita che da vita a ogni vita. In Lui il passato non è mai passato. Tutto è presente. Un presente antico e sempre nuovo. Un presente che ha il sapore dell’eterno. Da quando, invisibili puntini, cominciammo a esistere nel grembo della mamma, ci siamo trasformati milioni di volte. Lentamente, gradualmente, incessantemente. L’ultima, grande, trasformazione sarà la morte. Allora il bruco diventerà farfalla. E inizierà a volare per i cieli infiniti, i tempi senza tempo. La morte. Che cos’è la morte? Dramma? Dono? Ineluttabile destino? C’è chi la teme, chi la esorcizza, chi la implora. Chi desidera anticiparne il giorno, chi trema al solo sentirne pronunciare il nome. Vivere è bello. Vivere, però, non è un voler prolungare a tutti i costi il tempo, ma respirare forte il giorno che ci è dato. Chesterton: «L’istante solo è veramente terribile». Cogliere l’attimo fuggente innestandolo nel tronco dell’eternità. Desiderare, studiare, lavorare. Sognare. Pregare. Amare. Abbracciare il fratello che vedi e quello che non vedi. L’uomo contemporaneo e quello dei secoli passati. Leggere Dante, meditare Tommaso, pregare con Agostino, Francesco, Chiara. Amici. Vivi. Li ho incontrati tante volte, abbiamo trascorso tante ore insieme. Hanno risposto a tante mie domande. E gli amici di oggi. Tra essi Lorenzo e Marzia. Credettero di impazzire dalla gioia quando nacque Antonio. Un bambino bellissimo che portò lo scompiglio in casa. Il padre, grande dormiglione, passava notti insonni a contemplare quel capolavoro sbucato dal niente. Estasiato da quel batuffolo vivente che cresceva beato. Marzia continuava a essere con lui una cosa sola, come quando lo portava in grembo. Tutto girava intorno al frugoletto. Genitori e figli. Un connubio difficile da spiegare. Un’alleanza stipulata senza previ accordi, senza clausole, senza porre condizioni. Un amore totale che scatta per incanto e ti cambia la vita. Quel figlio è tuo e non è tuo. Il bambino divenne padrone del loro tempo, dei loro affanni, dei loro guadagni, delle loro emozioni. Li fece prigionieri nel più delizioso carcere del mondo, privo di recinzione, col tetto scoperchiato e le porte spalancate. Era lui a decidere se si poteva andare in ferie oppure no. Se si poteva dormire o era necessario rimanere svegli. Un colpo di tosse, un respiro affannoso, un decimo di febbre li metteva in agitazione. Una smorfia, un sorriso, un balbettìo li faceva andare in giuggiole. Che cos’è l’amore? E chi saprebbe dirlo con esattezza? Ogni definizione rischerebbe di svilirne la vera essenza. È tutto ciò che senti, che credi, che sperimenti, più qualcosa che ti sfugge. Un giorno Antonio accusò mal di testa, perse l’equilibrio, prese a zoppicare leggermente. Era l’inizio del calvario che avrebbe inchiodato in croce questa cara famiglia. L’oro dell’amore fu purificato nel fuoco del dolore. Il piccolo si ammalò di cancro. Un cancro strano, dicevano i medici, che colpisce gli anziani, quasi mai i bambini. Antonio, Marzia e Lorenzo si fusero in una cosa sola. Un solo corpo, una sola anima, un solo cuore trafitto, un solo desiderio. Ogni loro respiro divenne preghiera. La sofferenza degli innocenti strazia anche i cuori più induriti. Antonio volò via. Aveva nove anni appena. Lorenzo e Marzia credettero di spegnersi con lui. I giorni si fecero pesanti, insopportabili. Antonio aveva portato con sé il loro cuore, la loro forza, la speranza, la voglia di lottare. Col tempo, lentamente, faticosamente, il dialogo riprese. Uno squarcio di luce fece capolino tra le tenebre. Marzia e Lorenzo riassaporarono la gioia nel donare gioia. Si resero disponibili nei reparti di oncologia infantile, accanto ai bambini ammalati e ai loro genitori smarriti. È dando che si riceve. Morendo che si risorge a vita eterna. Oggi sono più sereni, sanno di avere una caparra in cielo, si donano ai fratelli aspettando il giorno di riabbracciare quel figlio apparso e scomparso come una meteore. Il loro unico, indimenticabile figlio. Non esiste il regno dei vivi e il regno dei morti. Esiste il Regno del Dio vivente, dove non c’è posto per il peccato, la sofferenza, la morte. Dove il Padre, amante della vita, asciugata ogni lacrima dai nostri occhi, sarà tutto in tutti. 
Padre Maurizio Patriciello.

Etichette

7 segni1 Abbè Pierre1 abitudine1 aborto20 Abramo1 Accattoli2 accidia1 accoglienza8 adolescenti49 adozioni gay1 adulazione1 Aforismi17 agire1 aiutare1 Al centro l'amore35 Albini1 alfabeto1 Alfie2 allegria1 Alpha1 altruismo1 Amazzonia3 amicizia11 Amirante5 Ammaniti1 Amore74 Amoris laetitia6 Andreoli2 angelo custode3 anima3 animali1 animazione6 Anniversari30 Anno liturgico2 anziani6 apologetica3 app4 apparizioni4 Arcabas1 arcangeli2 archeologia1 Argentina1 arte22 Articoli20 Ascensione4 Assisi1 Assunta2 ateismo4 Atenagora1 Attanasio1 attesa1 audio2 Augias1 autorità1 avarizia1 Avvento28 azioni1 baby gang2 baciamano1 Baggio1 bambini19 Bannon1 Banzato1 Baricco1 Bassetti5 Battesimo4 Battesimo di Gesù3 Battiato1 Bauman3 beatitudini10 Becciu2 Beltrame1 Benedetto XVI22 benedizione4 Benigni11 Bianchi58 Bibbia45 Bibbiano2 bici1 Biffi1 Bignardi1 Bignoli1 Blade Runner1 blasfemia3 blog23 Bloom1 Bocelli2 Bonhoeffer1 Bose1 Botta9 Bova1 Brown1 Brunelli1 bullismo3 buon ladrone1 Busca1 Buttiglione1 caccia1 Cacciari2 Caffarra1 Calcio sociale1 calendario2 Camilleri3 Camisasca1 cammini1 campi estivi5 Cana1 Candelora1 Cannes1 Canopi3 Cantalamessa9 Canti religiosi31 Cardenal1 carismi1 Caritas2 Carlo Acutis15 Carrere1 Carròn1 cartine1 Castellucci1 castità7 catacombe1 Catechesi94 Caterina1 cattonerd7 Caviezel1 Cazzullo2 CEI6 Celentano1 celibato7 Ceneri5 censura1 Cevoli1 Chapman1 Che Guevara1 Cheaib9 Chiara Corbella3 Chiara Lubich12 Chiara Luce Badano2 chierichetti1 Chiesa26 Chiesa e società32 Chittister1 chosen1 Christus vivit1 Ciardi2 Cinema82 Cirinnà1 citazioni80 CL1 clausura1 Coccopalmerio1 Coco1 collaboratori1 Comastri3 comunicazione2 comunità1 Comunità Giovanni XXIII1 Concilio1 conferenze3 Confessione12 consacrati1 consacrazione1 conversione1 convivenza2 cooperazione1 coronavirus35 Corpus Domini5 Corviale1 Corvo1 Cosentino5 covid197 creazione1 Credo3 cremazione3 Crepaldi1 Cresima4 CRIC2 crisi10 cristianofobia6 Cristicchi3 Cristo Re2 croce3 Crocefisso3 crociate2 Cultura12 cuore1 curia3 Curtaz2 D'Avenia22 Dalla2 David Buggi3 ddlzan3 De Donatis9 de Foucauld5 De Whol1 Debora Vezzani1 Debrel1 decalogo7 defunti9 degrado1 Delpini9 demografia2 denaro1 denatalità2 depressione1 desideri1 devianze4 devozioni3 dialogo2 dibattiti45 dicembre 20181 digiuno2 Dio4 Diocesi1 Diotallevi1 diritti umani1 disagio2 discernimento5 dissenso29 divorziati6 dj Fabo2 Doglio1 Dom Gréa2 domande1 domenica3 don Benzi1 don Bosco2 Don Camillo1 don Ciotti1 don Gatta1 don Leonardi13 don Luigi Verdi3 don Marco Pozza3 don Milani5 don Peppe Diana1 don Probo1 don Zeno1 donne e Chiesa6 Dossetti1 Dostoevskij1 down1 Draghi1 Dreher3 droga4 dvd1 e-book1 ecclesiologia di comunione1 ecologia4 economia6 ecumenismo6 edicola1 editoria1 educare18 Einstein1 Eli1 Emmaus2 emozioni1 Epicoco14 Epifania6 Ermes Ronchi6 esame di coscienza2 escatologia4 esegesi1 esercizi2 esorcismo3 estate4 Etty Hillesum2 Eucarestia7 Europa3 eutanasia17 evangelizzare3 Fabrizio Moro1 facebook4 fake11 famiglia40 Fano1 Farina1 Fatima6 Fazi2 Fazio1 fede16 felicità13 Fellini1 femminicidio2 femminismo1 Ferrero2 Fini1 Fittipaldi1 Fo1 Focolarini5 Follereau1 Fontana1 Fontanelle1 formazione1 foto1 Francesco228 fratel Biagio1 Fratelli tutti1 fraternità6 Frisina1 Fromm1 Fumagalli1 fumetti3 Galantino1 Galileo1 Galimberti1 Galli della Loggia6 Gandhi2 Garelli3 Gargiulo1 Gasparino2 Gaudete2 Gen Rosso1 gender13 genitori6 Gerusalemme1 Gesù25 Gesù Re1 Giaccardi1 Gianluca Firetti3 Gibran1 Gibson2 Giotto1 giovani70 Giovanni Battista2 Giovanni Paolo I1 Giovanni Paolo II11 Giovanni XXIII3 Gironda1 giubileo1 Giuda2 giudizio1 GMG11 gnosticismo1 Gramellini2 gregoriano1 grest12 Greta1 Grillo1 Grossman1 Grun1 Guareschi1 guerra Ucraina4 Gutierrez1 Guzzo1 Hadjadi3 Halloween5 Hargot3 Harry Potter1 Hexameron1 hikikomori2 Hill1 Hong kong1 Humanae vitae1 icone1 Il Regno1 Immacolata9 immagini53 immigrazione21 individualismo2 infedeltà1 inferno3 ingiustizia3 inquisizione1 interiorità2 internet12 Introvigne1 Isacco1 Islam1 Jean Venier1 Kasper1 Kilgour1 Kirill2 Koder2 Koll2 Konrad1 Kuby1 Ladaria1 laicismo4 Lambert1 Lambiasi1 lamentele1 Lasconi1 Laterano1 Law1 Le pen1 Leopardi1 letteratura5 letto15 Lewis2 liberazione2 libertà4 Libri153 Ligabue1 Lind1 Link3 liturgia53 Livatino1 Lonardo16 Loppiano1 Loreto1 Lorizio6 Lumini1 Lutero1 Luxuria1 M.L.King1 Madonna5 Madre Elvira1 Madre Teresa7 mafia5 Maggi20 MaggiLidia1 Magi1 Magister2 Magnificat1 Magris2 Mainetti1 malattia7 malattie spirituali3 male1 male innocente4 Manara1 Mancuso7 Manicardi2 Mannoia1 Manns1 Manzoni1 Maraini1 Marazziti1 Marco1 Marco Gallo1 Maria48 Mariani1 MariaVoce1 Marta e Maria1 Martin1 Martinelli1 Martini7 martiri5 Marzano3 mass media7 Mastracola1 maternità3 maternità surrogata3 Matino1 matrimonio28 Matteo A.8 Mazzolari7 media2 meditazioni2 Medjugorje14 Melloni1 Meloni2 Mencarelli1 Mentana1 Mercier1 Merini1 Messa17 Messale1 Messiah1 Messori3 miracoli5 Miriano13 Mirilli1 misericordia7 Missione7 MMSOTT20191 Molari1 Monda6 Monica Mondo1 morale6 morte2 movimenti1 Muller2 Murgia4 Musica39 Nadia Toffa1 Natale53 Natività di Maria1 Natuzza2 Negri1 Nembrini5 Neocatecumenali1 Newman2 no vax1 Noa1 non ti arrendere1 Normadelfia1 Notre Dame1 novembre2 Novena5 Nuzzi3 Oceania1 Odifreddi1 odio2 Olmi2 olocausto1 omelia8 omelie165 omosessualità34 opzione Benedetto3 oratorio7 Ordine di Malta1 Oriente1 Orlandi1 oroscopo1 Oscar5 Oxfam1 p.Livio Falzaga3 pace8 Padre Livio2 padre Michal1 Padre nostro5 Padre Pino Puglisi1 Padre Pio1 Pagano1 Pagazzi1 Paglia3 Palme4 Palumbo2 pandemia8 Pannella1 Paolo VI2 papà2 paradiso1 Parigi1 Parola di vita38 parrocchia9 Pasqua30 passione6 pastorale31 paternità6 Pati Trigo1 patria1 Patriciello16 paura1 peccato originale2 pedofilia17 pelagianesimo1 Pelati1 Pell1 Pellai1 pellegrinaggi4 Pelligra1 pena di morte2 Pentecoste5 Percorsi1 perdono4 Personaggi45 pettegolezzo1 Piccolo1 Pietro e Paolo1 Pinocchio1 Pio XII2 podcast2 poesia3 polemiche87 Poli1 politica56 Polonia1 Poretti7 pornografia2 povertà4 prediche1 preghiera27 preghiere98 pregiudizi1 presepe7 Pro Vita4 profeti1 profezie2 Proietti1 Pronzato1 psicologia8 pubblicazioni59 Quaresima48 racconti5 radio2 Raggi1 Ravagnani6 Ravasi19 razzismo2 reali1 Recalcati8 relativismo2 religione9 religioni4 Repole1 report2 Riace1 Riccardi7 ricchezza10 Ricci1 Rivi1 RnS1 Rom2 Roma19 Romero2 Ronaldo1 rosario9 Rosini32 Ruini1 Rumiz1 Rupnik9 Sabattini2 sacerdoti31 sacramenti5 Sacro Cuore1 Sadhguru1 Saint-Exupery1 Salmi1 salvezza2 Salvini16 samaritana1 San Filippo Neri1 San Francesco9 San Francesco di Sales1 San Giovanni Crisostomo1 San Giovanni Evangelista1 San Giuseppe11 San Leone Magno1 San Martino1 San Paolo2 san Tommaso dìAquino1 Sanremo11 Sant'Agostino10 Sant'Egidio1 Santa Bernardette1 Santi31 santità17 Santo Sepolcro1 Santoro1 santuari4 Sarah2 sardine1 Sassoli1 Satana3 Savagnone1 Saviano3 sballo1 Scalfari4 scandali7 Scaraffia4 Schmitt2 scienza e fede9 Scifoni6 scisma2 Scola1 Scorsese3 scuola5 Scurati2 secolarizzazione2 Secondin1 segreti1 Semeraro1 sentenze1 Sequeri3 serie TV32 Serra2 sessualità64 Sesta3 sette1 Settimana santa4 sexting1 Silence2 Silone1 Silvia Romano3 simonia1 Sindone2 single1 sinodalità1 Sinodo15 Siti cattolici27 smartphone2 Snoopy1 Socci4 social4 società44 sociologia3 sondaggi2 Sorrentino1 Sosa1 Soul1 Spadaro5 speranza5 Spidlik1 spiritismo1 Spirito Santo17 Spiritualità81 Spoleto2 sport2 Springsteen1 Squid game1 Staglianò5 Staino2 Star wars1 Stark1 statistiche10 storia7 storicità2 streaming8 strumenti1 studente1 suicidio3 suor Faustina1 suore3 sussidi44 Tagle1 Tamaro3 Taylor1 teatro1 tentazioni7 teologia12 terremoto3 terrorismo3 Testimoni di Geova1 testimonianze18 The chosen2 Theobald1 Tolentino5 Tolkien1 Tolomeo1 Tonino Bello17 Tornatore1 Tornielli1 Tosatti2 Totti1 tradizione1 transessuali5 trasfigurazione4 trash1 trekking1 Triduo pasquale15 Trinità9 Trisulti1 Trump1 Turoldo3 TV29 Twenge1 twitter1 UCCR2 udienze1 unioni civili1 utero in affitto3 vacanze2 Valli5 Vallini1 Vangeli1 Vanier1 Vanni1 Vaticano6 veggenti5 Veltroni2 verità2 Veronesi1 Via Crucis10 Vialli1 Video117 Viganò3 vignette10 VIP2 virtù1 visto10 vita8 vita eterna5 vita religiosa11 vizi1 vocazioni9 volontariato2 voti1 Zanardi2 Zichichi1 Zingaretti1 Zuppi11
Mostra di più

Archivia

Mostra di più

Post popolari in questo blog

Catechismo: il nuovo anno liturgico (immagini e materiale utile)

Preghiere per i sacerdoti (di don Tonino Bello e di un anonimo)

I domenica di Avvento: "VEGLIATE!". Cioè?

Principali VEGGENTI italiani viventi

AVVENTO 2022: sussidi. proposte e materiale per il catechismo