FILM VISTI (ottobre 2018) e FILM AL CINEMA
FILM CRISTIANI
AL CINEMA: le recenzioni DI AGENZIA SIR- ACEC
THE SHACK. Il rifugio (dramm., USA, 2017), consigliatoE' un film che trovate solo in streaming e in versione originale (inglese), ma che vale la pena essere visto.
Mark è marito e padre felice e un devoto cristiano. La moglie Nan è molto affettuosa e dedita alla famiglia e i tre figli, due adolescenti e Missy, la più piccola vivono sereni e in armonia con i loro genitori. Durante un loro campeggio in riva a un lago, Missy scompare. In un rifugio nella foresta vicino, la polizia trova solo l’abito che lei indossava, sporco di sangue. E’ ormai chiaro che la bambina è stata rapita e uccisa. Mark perde la fede, l’armonia della famiglia resta profondamente incrinata. Una mattina Mark trova, nella cassetta postale, una lettera con la quale viene invitato ad andare al rifugio nella foresta. Mark sospetta che il biglietto sia stato scritto dall’omicida e si reca all’appuntamento armato di pistola. Nel percorso in auto ha un incidente e perde i sensi. Si ritrova in una verde vallata con al centro un casolare. Ad attenderlo c’è Papa, la vicina di casa che lo consolava quando da piccolo, veniva picchiato da suo padre ubriaco. Accanto a lei ci sono un uomo e una donna, suoi figli, che lo accolgono molto affettuosamente. Mark non tarda a comprendere che si tratta delle tre Persone della Santissima Trinità che vogliono aiutarlo a superare il lutto e a ritrovare la fede….
In streaming HD è anche appena apparso il film di Wim Wenders su Papa Francesco. Un uomo di parola.FILM DA NON PERDERE
BLACKKKLANSMAN (dramm., di Spike Lee, USA 2018), da non perdere (7,5)L'ultimo film di Spike Lee (visto al cinema, ma disponibile anche in streaming HD) è un piacere visivo e sonoro. Una storia (vera) appassionante e raccontata con stile.
Ron Stallworth, il primo poliziotto nero del dipartimento di Colorado Springs, decide di infiltrarsi nel Ku Klux Klan per difendere i diritti della gente afroamericana.FILM CONSIGLIATI
IL VERDETTO. The children act (dramm., Gran Bretagna, 2018, con Emma Thompson), consigliato (7)Ancora al cinema, ma presente in streaming HD
La decisione di una giudice di un tribunale minorile inglese ha ripercussioni anche sulla sua vita privata.Tratto dal romanzo The Children Act (in Italia La ballata di Adam Henry) del notissimo scrittore inglese Ian McEwan che ne ha adattato anche qui la sceneggiatura.
RESTA CON ME (dramm,, USA, 2018) , consigliato (7-)Una storia vera, drammatica ed appassionante. Uscito quest'estate al cinema, presente in streaming HD.
Una ragazza incontra un esperto skipper e se ne innamora, seguendolo nelle sue avventure sul mare. Ma una tempesta manda la loro barca alla deriva…FILM INTERESSANTI
GLI INCREDIBILI 2 (animaz., USA, 2018), interessante (6,5)
JURASSIC WORLD 2 (avv.-fantasy, USA 2018), interessante (6+)
AL CINEMA: le recenzioni DI AGENZIA SIR- ACEC
NOTTI MAGICHE (Sentieri del Cinema: consigliato)
Il regista livornese Paolo Virzì (classe 1964) è noto al grande pubblico per numerosi film, quasi tutti commedie con pennellate amare o drammatiche: “Ovosodo”, “La prima cosa bella”, “Il capitale umano” e “La pazza gioia”. Virzì si è formato al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma alla fine degli anni ’80 e quel suo sguardo spaesato e pieno di meraviglia sul mondo del cinema italiano fortemente romanocentrico rivive ora nel suo film “Notti magiche”, opera di chiusura della 13a Festa del Cinema di Roma.
Protagonisti sono tre giovani aspiranti sceneggiatori (Mauro Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Vetere) giunti nella capitale per contendersi la vittoria al Premio Solinas durante i Mondiali d’Italia ’90. In quello scenario i ragazzi faranno esperienza del mondo del cinema, incontrando i grandi autori come Federico Fellini sul set dell’ultimo film “La voce della Luna”, ma anche professionisti improvvisati, cialtroni e sognatori. Scritto da Virzì con Francesco Piccolo e Francesca Archibugi, il film si dipana come una commedia esilarante e a tratti grottesca, dove si innesta anche una linea gialla-drammatica. Nel complesso, il film è bello, audace, anche se non sempre compatto e solido; rischia a tratti di risultare un po’ sovraccarico. Dal punto di vista pastorale, l’opera è complessa, problematica e adatta per dibattiti.
TUTTI LO SANNO
La scorsa primavera abbiamo visto in sala la coppia da Oscar Javier Bardem e Penélope Cruz nel film “Escobar. Il fascino del male”. Ora i due attori tornano al cinema con il thriller-mélo “Tutti lo sanno” (“Todos lo saben”) dell’iraniano Asghar Farhadi, premio Oscar nel 2012 per “Una separazione”. La storia: nella Spagna odierna, la quarantenne Laura (Cruz) torna a far visita alla famiglia nel paesino di origine per il matrimonio della sorella; la donna vive ormai da anni a Buenos Aires con la figlia adolescente. Laura ritrova tutti, familiari e amicizie del suo passato, compreso l’amore di vecchia data Paco (Bardem). La narrazione prende però una piega da thriller quando la figlia di Laura scompare all’improvviso. “Tutti lo sanno”, scelto come film di apertura del 71° Festival di Cannes, è un racconto di tensione crescente con pennellate mélo che conta su interpreti capaci e trascinanti (da ricordare c’è anche il divo argentino Ricardo Darín). Il film però non è del tutto riuscito ed efficace come i precedenti.
MENOCCHIO
Alberto Fasulo ha trovato grande risonanza con il suo film “Tir” nel 2013, con cui ha vinto l’8a edizione del Festival di Roma. Ora è in sala con il suo nuovo lavoro “Menocchio”, passato in cartellone al 71° Festival di Locarno. Ispirato a fatti realmente accaduti, il film racconta la storia di Domenico Scandella detto Menocchio (Marcello Martini) che alla fine del 1500 vive come un semplice mugnaio nel Nord d’Italia. Per le sue dichiarazioni poco prudenti e senza filtri, Menocchio entra in conflitto con la Chiesa locale, pertanto viene accusato di eresia e messo sotto processo. Film di taglio storico che trova profondità attraverso riflessioni di carattere morale e religioso. L’opera è contraddistinta da una chiara forza espressiva e riesce a parlare di un tema insieme antico e attuale senza preconcetti o soluzioni a tesi. Dal punto di vista pastorale il film è complesso, problematico e adatto per dibattiti.
CONTA SU DI ME
È stato presentato al 48° Giffoni Film Festival “Conta su di me” di Marc Rothemund, film tratto dal romanzo di Lars Amend e Daniel Meyer. È la storia vera di un’amicizia tra un adolescente malato di cuore e un trentenne ricco e scapestrato; un incontro che nasce forzato (il giovane benestante deve “espiare” una serie di sregolatezze) ma che si rivela poi luminoso per entrambi. Il film richiama il fortunato “Quasi amici” del duo artistico Olivier Nakache e Éric Toledano, una variazione sul tema dell’amicizia, della ricerca del senso della vita e del superamento dei limiti posti dalla malattia.
IL MISTERO DELLA CASA DEL TEMPO (SdC: consigliato)
“The House with the Clock in its Walls” è il titolo originale del film, che prende le mosse dall’omonimo romanzo per ragazzi (in Italia con il titolo “La pendola magica”) di John Bellairs del 1973. La storia: un bambino di 10 anni rimane orfano e si trasferisce dallo zio materno, Jonathan, nell’America degli anni ’50; l’uomo vive in una casa ammantata di mistero e magia, che rivela soprese e insidie… Un trama di certo avventurosa e dalle tinte fantasy, cui il regista Eli Roth – impostosi all’attenzione del pubblico con horror per adulti come “Hostel” e “Knock Knock” – imprime anche un risvolto da brivido. Il tutto, comunque, all’interno di una proposta di taglio educational. Un thriller fantasy a misura di bambino dove emergono temi importanti come il bisogno di famiglia, il rapporto padre-figlio e il desiderio di essere compresi e perdonati. Film dalla suggestiva confezione, con scenografie fantastiche ma verosimili, che regalano un coinvolgimento bello e ricco d’atmosfera. Da sottolineare le interpretazioni trascinanti di Jack Black e Cate Blanchett. Dal punto di vista pastorale, il film è consigliabile, brillante e adatto a tutti i tipi di pubblico.
TI PRESENTO SOFIA (SdC: interessante)
Ha uno stile solido ed eclettico il regista Guido Chiesa, noto per film d’autore come “Il partigiano Johnny” e “Io sono con te”, nonché per il ciclo di commedie “Belli di papà” e “Classe Z”. Proprio sul binario comico si inserisce l’ultimo film “Ti presento Sofia”, presentato ad Alice nella Città, sezione educational nell’ambito della Festa del Cinema di Roma; il film interpretato da Micaela Ramazzotti e Fabio De Luigi è scritto dallo stesso Chiesa con Nicoletta Micheli e Giovanni Bognetti. È la storia di un padre separato, Gabriele, con una figlia di 10 anni, Sofia. L’uomo si rimette in gioco nelle relazioni sentimentali e un giorno fa la conoscenza della bella Mara; l’unico problema è che la donna non sopporta i bambini… Tema difficile, quello delle famiglie separate e della condizione dei minori, qui reso con una dose abbondante di umorismo e sfumature da commedia degli equivoci. La regia di Chiesa è una garanzia, anche se in questo caso non sembra così compatta. Bene la performance della Ramazzotti rispetto a quella di De Luigi, incerto e monotono.Dal punto di vista pastorale, il film è complesso e problematico, di taglio comunque brillante.
FIRST MAN (SdC: consigliato)
È il più giovane regista della storia degli Oscar ad aver vinto la prestigiosa statuetta come miglior regista. Parliamo di Damien Chazelle, classe 1985, autore statunitense che si imposto all’attenzione mondiale con il folgorante “Whiplash”, ma soprattutto per il pluripremiato “La La Land”. Nel 2018 ha inaugurato la Mostra del Cinema di Venezia con un suo film “First Man. Il primo uomo”, che ricostruisce lo straordinario anno dello sbarco sulla Luna, il 1969, seguendo la vicenda dell’astronauta Neil Armstrong, a partire dal libro firmato da James R. Hansen. A dare il volto ad Armstrong è un bravissimo Ryan Gosling, misurato e credibile, affiancato dalla britannica Claire Foy, nei panni della moglie Janet. Film di matrice tipicamente americana, che mostra l’impresa di un grande uomo e le sue fragilità; un racconto allo stesso tempo umano ed eroico. Opera suggestiva ed emozionante, dove la regia è puntuale e incisiva. Nell’insieme, un film godibile che rientra nell’orizzonte del grande racconto mainstream a stelle e strisce.