16 dicembre: inizia la Novena di Natale, omelia della IV domenica di Avvento e altro ancora
Oggi venerdì 16 dicembre, nel Vangelo Gesù definisce Giovanni Battista "una lampada che arde e risplende". Iniziamo la Novena di Natale (vedi allegata la proposta della Conferenza episcopale pugliese: "Quante stelle stanotte nel cielo").
Segnalo inoltre il caso della lacrimazione della statua di Gesù a Stupinigi, in Piemonte. Aleteia (ma anche molte testate laiche) gli ha dedicato un articolo: "Sono vere le lacrime della statua di Gesù a Stpinigi?". Sempre su Aleteia anche le "12 date che hanno segnato l'anno in Vaticano".
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OMELIA PER LA IV DOMENICA DI AVVENTO (anno A)
Alla fine del percorso di Avvento ritroviamo l'altro protagonista: san Giuseppe il Giusto, in preda ad una scelta dolorosa e difficile: cosa fare di Maria rimasta incinta prima del matrimonio?
Maria è descritta come "promessa sposa, prima che andassero a vivere insieme" e Giuseppe come suo sposo: la prassi del tempo prevedeva un tempo di "fidanzamento" di circa un anno in cui i due si impegnavano solennemente, ma rimanevano a vivere nelle loro case, potendosi incontrare solo alla presenza di altri.
Come giudicare dunque la gravidanza di Maria? Lui ne era innocente, lei dichiarava che era opera di Dio. Era possibile crederle? Cosa avrebbe pensato la gente? Come essere GIUSTO nei confronti della legge (che prevede la denuncia di una donna infedele) e nei confronti di Maria (che lui conosce e non crede essere colpevole, casomai vittima)? Come conservare inoltre il suo "onore"? Come non farsi travolgere da eventi che non aveva previsto e di cui lui non è responsabile? Come tirarsi fuori da questo impiccio?
Ogni scelta difficile richiede di essere vagliata: Giuseppe riflette sulle varie opzioni e cerca di salvaguardare la giustizia prevista dalla Scrittura che vuole la denuncia di una donna che rimane incinta prima del matrimonio, ma anche l'affetto che ha per questa giovane ragazza che rischia, se non la lapidazione, sicuramente di dover vivere da emarginata, condannata dalla sua stessa gente.
La sua riflessione, da uomo giusto, è una via di compromesso: ripudiarla in segreto, senza una denuncia della gravidanza, prendendosi la colpa di un ripensamento rispetta alla promessa di sposarla.
"Giuseppe decide di rifiutare in segreto la sua sposa, in modo che non debba subirne conseguenze. La nostra generazione di maschi è un po’ così: cercano di mantenere aperte tutte le opzioni cercando di far felici tutti (specialmente sé stessi) e alla fine mancano di virilità e di fecondità, in mediocre stato di stagnazione... per consentire a Dio di agire è necessario il sonno, la debolezza." (don Fabio Rosini)
Se nel piano razionale le cose stanno così (e Giuseppe, grande uomo, mostra che è difficile andare oltre), Dio agiste su un piano interiore che richiede di abbassare le difese razionali. Ecco il sogno!
"Giuseppe risolve il suo dilemma credendo in qualcosa che è più bello, più buono, più nobile. Credendo all’opera di Dio. È lo Spirito Santo che ha operato in questa situazione: ciò che sta accadendo è immenso, è infinito, cambierà la storia. Giuseppe passa dalle soluzioni mediocri alla fede nel compimento delle antiche promesse" (don Fabio Rosini).
Nel sogno Giuseppe lascia che Dio gli parli: finalmente lo ascolta. E Dio, attraverso il suo angelo-messaggero - lo incita a:
> "NON TEMERE"
> "PRENDERE CON SE' MARIA SUA SPOSA"
E motiva questo:
> il bambino è frutto dello Spirito di Dio
> sarà motivo di salvezza (dai peccati) per tutto il popolo
> realizza le promesse: è il compimento: è il segno della presenza di Dio in mezzo a noi (è l'Emmanuele).
Giuseppe ha ora elementi sufficienti per fare la scelta più coraggiosa e più altruistica: quella di realizzare i sogni di Dio, di collaborare con Lui per il bene dell'umanità, di rendere concreta e fattiva la Parola che Dio, anche oggi, ci offre attraverso tanti strumenti. Noi l'ascoltiamo? Gli "obbediamo"? La rendiamo carne?
Giuseppe non parla mai: il vangelo non ci trasmette neppure una sua parola, ma lo descrive come un uomo silenzioso, coraggioso, concreto, libero e sognatore.
Tanto è vero che le sorti del mondo sono affidate ai suoi sogni.
PERCHÈ L' UOMO GIUSTO HA GLI STESSI SOGNI DI DIO.
Ci vuole coraggio per sognare (e cercare di realizzare) un mondo migliore di com'è!