12 dicembre: la Madonna di Guadalupe, il valore del dubbio, Benigni su san Francesco...
Oggi, 12 dicembre, il Vangelo ci parla dell'ipocrisia di chi pretende di sapere con quale autorità parla Gesù: se non si è disposti ad accogliere il messaggio di Giovanni Battista, come possono accogliere quello di Gesù?
La Chiesa ricorda inoltre la Madonna di Guadalupe apparsa in Messico nel 1531 ad un azteco convertitosi al cristianesimo.
Ieri il Papa, nell'Angelus, si è soffermato sul "valore del dubbio":
... anche il più grande credente attraversa il tunnel del dubbio. E questo non è un male, anzi, talvolta è essenziale per la crescita spirituale: ci aiuta a capire che Dio è sempre più grande di come lo immaginiamo; le opere che compie sono sorprendenti rispetto ai nostri calcoli; il suo agire è diverso, sempre, supera i nostri bisogni e le nostre attese; e perciò non dobbiamo mai smettere di cercarlo e di convertirci al suo vero volto. Un grande teologo diceva che Dio «occorre riscoprirlo a tappe… talvolta credendo di perderlo». Così fa il Battista: nel dubbio, lo cerca ancora, lo interroga, “discute” con Lui e finalmente lo riscopre. Giovanni, definito da Gesù il più grande tra i nati di donna, ci insegna insomma a non chiudere Dio nei nostri schemi. Questo è sempre il pericolo, la tentazione: farci un Dio a nostra misura, un Dio per usarlo. E Dio è altra cosa.
Nei giornali di oggi l'articolo di Enzo Bianchi per La Repubblica: "Il posto della donna nella Chiesa" e quello di Alessandro D'Avenia per Il Corriere della Sera: "Dare alla luce".
Segnalo inoltre lo show di Roberto Benigni trasmesso da Paramount+ dedicato al Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi. Scrive Famiglia Cristiana:
Paramount+ presenta Francesco il Cantico, un’interpretazione del testo poetico di Francesco d’Assisi realizzata dal premio Oscar Roberto Benigni - una lode al Creatore, al suo operato per lo splendore del creato, alla vita stessa - disponibile per la prima volta in streaming, in esclusiva su Paramount+ dall’8 dicembre.
“Cercherò di raccontarvi un Francesco vero, dalla vita straordinaria che vi stupirà…” Queste le parole di Roberto Benigni che introducono la serata evento in cui l’amato attore e regista racconterà la figura di San Francesco d’Assisi, partendo dalla vita personale dell’uomo, attraverso curiosità e aneddoti inaspettati, illustrandone i conflitti, le contraddizioni e le evoluzioni che lo hanno portato a diventare Santo e Patrono d’Italia.
“...è il personaggio del medioevo di cui si conosce di più… era talmente affascinante che tutti scrivevano di lui… è stato il più grande plasmatore di anime della storia dell’umanità”, aggiunge Benigni.
“...in mezzo a tanta violenza e avidità lui dimostra a tutti che un nuovo mondo è possibile: Francesco opera una vera e propria rivoluzione. Francesco non è il poverello di Assisi, ha uno sguardo di fuoco sul mondo, Francesco che svetta su tutti, Francesco che non ha paura, anzi una ce l’ha, una sola: quella di diventare disumano, indifferente al destino degli altri, degli ultimi. E tutti lo seguono, questo è il grande miracolo di Francesco…” continua a raccontare Roberto Benigni, con la forza e la passione che lo contraddistinguono.
Dopo aver introdotto la figura di Francesco, l’attore e regista prosegue con un’esegesi de Il Cantico delle Creature, anche noto come Cantico di Frate Sole. Il capolavoro di San Francesco, composto nel 1224, è il primo e più antico testo poetico della letteratura italiana di cui si conosca l'autore. Una preghiera permeata da una visione positiva del creato, come riflesso dell'immagine del Creatore, e da un senso di fratellanza fra l'uomo e la natura, che molto si distanzia dal distacco per il mondo terreno, segnato dal peccato e dalla sofferenza, tipico di altre tendenze religiose medievali.
Il Cantico è una grandiosa lode al Creatore e alla bellezza della natura, come racconta Benigni in Francesco, Il Cantico: “È la prima poesia scritta in italiano e non in latino, l’inizio della nostra Poesia che diventerà la più importante nel mondo. La Poesia italiana inizia con Francesco. E Francesco compose pure la musica. Il Cantico era rivoluzionario, perché lodava il creato. Era la prima volta, una novità assoluta. Era un testo in controtendenza. L’incanto di Francesco è che ci fa capire che non esistono sulla terra creature senz'anima, ci fa sentire che hanno un’anima anche l’erba, la terra, l’acqua, il vento, le pietre e i sassi. Ha ridato valore al mistero della creazione. Un invito a partecipare alla nobiltà del mondo”.