Omelia per la IV domenica di Avvento: "Giuseppe, il sognatore"
Giuseppe RAGIONA TRA SE' e arriva a questa decisione: ripudiarla in segreto. E' un compromesso che salvaguardia la legge, Maria e soprattutto se stesso.
Giuseppe è un uomo di poche parole, un uomo concreto, ma anche un sognatore (come il suo omonimo dell'antico testamento).
SOGNARE significa abbassare le proprie difese razionali, aprirsi ad altre "ragioni" e ad altre voci. "IO HO UN SOGNO" (I have a dream) significa; ho un progetto bellissimo e grande che vorrei realizzare, ma non so se ne ho le forze. Tuttavia cerco di realizzarlo, non mi fermo ai calcoli meschini, mediocri, personali, al mio tornaconto immediato: mi apro a qualcosa di più bello, di più grande: è l'intuito più bello del cuore, è il sogno che avevamo da giovani e che ci ha spinto a prendere delle decisioni importanti...
Nel sogno Giuseppe lascia che Dio gli parli: finalmente lo ascolta. E Dio, attraverso il suo angelo-messaggero - lo incita a:
> "NON TEMERE"
> "PRENDERE CON SE' MARIA SUA SPOSA"
E motiva questo:
> il bambino è frutto dello Spirito di Dio
> sarà motivo di salvezza (dai peccati) per tutto il popolo
> realizza le promesse: è il compimento: è il segno della presenza di Dio in mezzo a noi (è l'Emmanuele).
Giuseppe ha ora elementi sufficienti per fare la scelta più coraggiosa e più altruistica: quella di realizzare i sogni di Dio, di collaborare con Lui per il bene dell'umanità, di rendere concreta e fattiva la Parola che Dio, anche oggi, ci offre attraverso tanti strumenti. Noi l'ascoltiamo? Gli "obbediamo"? La rendiamo carne?
Rosini:
L’incarnazione del Figlio di Dio viene raccontata nel Vangelo di
questa domenica nella prospettiva di un atto di discernimento, quello della
decisione di Giuseppe. Le nostre esistenze sono tracciate dalle decisioni. La vita impone la sfida delle opzioni e alcune sono drammatiche come quella
in questione. Cosa deve fare Giuseppe con la sua promessa sposa incinta? Di
fronte a una gravidanza ordinaria, la decisione era ovvia: era costretto –
dalle norme ebraiche – a rifiutarla. Ma lui conosce Maria e non riesce a convincersi che
sia stata disonesta. Le decisioni serie non sono tra il bene e il male. Se
fosse così, sarebbero tutte facili. Ma la vera scelta è sempre tra due cose che
sembrano entrambe buone o, come in questo caso, entrambe cattive. Non sembra
giusto esporre Maria al rischio di essere lapidata, né si può ignorare la sua
gravidanza. Giuseppe sembra in un vicolo cieco. I veri problemi sono di questo
tipo.
Oggi ci sono tanti giovani che
faticano a prendere decisioni definitive. Mancano i parametri perché il tessuto della nostra
società è relativistico. Sembra titanico provare a decidere. Si temono spesso
cose che non sono affatto rischiose, mentre si difendono ipotesi che non sono
realmente plausibili. E c’è chi a quarant’anni deve ancora capire cosa farà da
grande.
Giuseppe, da parte sua, non poteva
denunciare Maria senza sentire che stava commettendo un errore. C’era una via
di mezzo? È così che ci si muove spesso, sperando di far contenti tutti e finendo nell’immobilismo. Giuseppe decide di rifiutare in segreto la sua sposa, in modo che non debba subirne
conseguenze. La nostra generazione di maschi è un po’ così: cercano di
mantenere aperte tutte le opzioni cercando di far felici tutti (specialmente sé
stessi) e alla fine mancano di virilità e di fecondità, in mediocre stato di
stagnazione.
FEDE IN UN SOGNO. Come esce Giuseppe dal dilemma?
Con un sogno. Non va dimenticato che Adamo nel sonno perse una costola e scoprì
di avere una sposa. È curioso: per consentire a Dio di agire è necessario il
sonno, la debolezza. La parola “sogno” è usata per cose idilliache, frutto
della nostra immaginazione. Ma credere in un sogno è spesso credere nella
bellezza. Giuseppe risolve il suo dilemma credendo in qualcosa che è più bello,
più buono, più nobile. Credendo all’opera di Dio. È lo Spirito Santo che ha
operato in questa situazione: ciò che sta accadendo è immenso, è infinito, cambierà la storia. Giuseppe
passa dalle soluzioni mediocri alla fede nel compimento delle antiche promesse.
Ma come può sopravvivere un matrimonio se i coniugi non obbediscono al sogno
che li ha fatti partire? Come si può rimanere fedeli a una vocazione senza
obbedienza all’intuito più nobile del cuore? Come possiamo edifi
care la Chiesa se non ci apriamo e non lasciamo che il Signore
agisca secondo i suoi disegni? Come possiamo sperare di fare qualcosa di utile
in questo mondo se non crediamo nel Bene? Giuseppe ha creduto a una cosa
meravigliosa. Non si è sbagliato.
· Alla
fine del nostro percorso di Avvento incontriamo un altro protagonista: Giuseppe
il Giusto o il sognatore coraggioso, capace di fidarsi di un Dio che gli
sconvolge la vita e gli parla attraverso i sogni.
Essere SOGNATORI ha da sempre avuto diversi significati: tra questi c’è il senso negativo: l’essere degli ILLUSI, campati per aria, idealisti disancorati dalla realtà e quello più positivo: l’essere capaci di desiderare oltre i limiti che abbiamo davanti, impegnandoci a realizzare quello che abbiamo nel profondo del cuore.
· Nel brano del Vangelo Giuseppe appare come il GIUSTO: ama Maria, sua fidanzata che è rimasta incinta di altri e che, per la legge meriterebbe di essere cacciata e lapidata per la sua infedeltà. E’ l’amore a renderlo giusto: capace prima di ripudiarla in segreto, cioè di garantirgli la vita, poi, ancora turbato dalla notizia che ha sconvolto i suoi progetti, capace di accettare la spiegazione di Dio datagli in sogno dall’Angelo.
Giuseppe SOGNA: si lascia andare, non si ferma alle considerazioni razionali, ai fatti nudi e crudi, ma accetta che Dio possa volere da lui, attraverso quagli eventi, qualcosa di particolare. Sognare è per Giuseppe fidarsi e affidarsi a Dio che è sempre Oltre noi, i nostri ragionamenti, i nostri pregiudizi. Sognare è per Giuseppe accettare di leggere con l’aiuto di Dio gli avvenimenti della nostra vita, in termini più tecnici è capacità di DISCERNERE con l’aiuto di Dio ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e agire di conseguenza.
· Giuseppe è un uomo coraggioso: non si spaventa di fronte a ciò che mette in discussione la sua vita, di fronte ai pregiudizi e alle chiacchiere della gente che non mancherà di spettegolare su questa situazione mettendolo in cattiva luce.
· Come Maria anche Giuseppe dà il suo sì al progetto di Dio: accetta, non senza aver sofferto, essersi tormentato, aver a lungo pregato, quel figlio non suo e gli dà il suo nome, con tutti i diritti legali che ne conseguono, compreso l’inserimento nella linea messianico-davidica.
· Dio è il protagonista, ma Dio non agisce mai senza il consenso, la volontà e la collaborazione dell’uomo: Maria permette a Dio di farsi uomo, l’Emmanuele, il Dio con noi, in mezzo a noi
· Come Maria, anche Giuseppe accetta il piano di Dio. Lui che è discendente di Davide, dà al bambino il diritto di proclamarsi Figlio di Davide, di raddrizzare le storture del passato (come quelle descritte nella 1L, in cui il re Acaz, per calcoli personali e paura, non accetta la parola di Dio presentata dal Profeta) e di realizzare la promessa solenne fatta da Dio: io manderò un discendente di Davide che regnerà in eterno nella giustizia.
· Ma poiché “Quel che è generato in Maria viene dallo Spirito Santo”, Gesù è realmente e pienamente Figlio di Dio. E poiché soltanto Dio può salvare dal peccato e dalla morte, ecco che il bambino, Dio con noi, riceverà il nome di Gesù che significa Dio salva: sarà lui infatti a renderci liberi di fronte alla seduzione e al potere del peccato e della morte.
· “Destatosi dal sonno, Giuseppe prese con sé la sua sposa”: Giuseppe il sognatore coraggioso accetta di affrontare un futuro carico di incertezze (tra cui l’esilio in Egitto) ma anche carico di amore: è questa la realtà di ogni FAMIGLIA, una realtà oggi sempre più in crisi, in bilico tra incertezze e donazione reciproca, aperta alla vita che gli viene donata, capace di affetto, di confidenza, di sostegno reciproco: una realtà da SOGNARE CON CORAGGIO perché si realizzi secondo la volontà di Dio che è in mezzo a noi (e dentro di noi come alimento che ci prepariamo a ricevere) come guida e sostegno, come Padre e Fratello che ci ama senza misura.
· Preparandoci al Natale ormai vicino impariamo allora da Giuseppe a SOGNARE CON CORAGGIO, a lasciarci guidare da Dio nel discernere il giusto da fare e nell’attuarlo con coraggio. Saremo così collaboratori di Dio capaci di dare una svolta alla nostra storia e alla Storia dell’umanità.
· PAPA: Il segno di Dio è la semplicità. Il segno di Dio è il bambino. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo per noi. È questo il suo modo di regnare. Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino – inerme e bisognoso del nostro aiuto. Non vuole sopraffarci con la forza. Ci toglie la paura della sua grandezza. Egli chiede il nostro amore: perciò si fa bambino. Nient'altro vuole da noi se non il nostro amore, mediante il quale impariamo spontaneamente ad entrare nei suoi sentimenti, nel suo pensiero e nella sua volontà – impariamo a vivere con Lui e a praticare con Lui anche l'umiltà della rinuncia che fa parte dell'essenza dell'amore. Dio si è fatto piccolo affinché noi potessimo comprenderLo, accoglierLo, amarLo.
Preghiera
Giuseppe, fammi sognare con te. Come te.I miei sogni sono il successo, la carriera, il potere,la ricchezza, il piacere.I miei sogni sono quelli di Erode:essere al centro di tutto,poter piegare perfino Dio ai miei progetti.Giuseppe fammi sognare con te. Come te.I tuoi sogni incontrano Dio, ti fanno parlare con lui.Te lo fanno vedere presente nelle cose e nei fatti.Aprono la tua vita al mistero.Apri gli occhi e accetti Maria.Apri gli occhi e accetti l’Egitto.Apri gli occhi e ti stabilisci a Nazareth.Apri gli occhi e accetti i progetti di Dio.Giuseppe, fammi sognare con te. Come te.Nei miei sogni ci sono sempre io,al centro di tutto,chiassoso, esigente, invadente.Nei tuoi sogni c’è Dio.Giuseppe, uomo giusto,silenzioso, discreto, operoso,fammi sognare con te. Come te.
· don Tonino Lasconi
Essere SOGNATORI ha da sempre avuto diversi significati: tra questi c’è il senso negativo: l’essere degli ILLUSI, campati per aria, idealisti disancorati dalla realtà e quello più positivo: l’essere capaci di desiderare oltre i limiti che abbiamo davanti, impegnandoci a realizzare quello che abbiamo nel profondo del cuore.
· Nel brano del Vangelo Giuseppe appare come il GIUSTO: ama Maria, sua fidanzata che è rimasta incinta di altri e che, per la legge meriterebbe di essere cacciata e lapidata per la sua infedeltà. E’ l’amore a renderlo giusto: capace prima di ripudiarla in segreto, cioè di garantirgli la vita, poi, ancora turbato dalla notizia che ha sconvolto i suoi progetti, capace di accettare la spiegazione di Dio datagli in sogno dall’Angelo.
Giuseppe SOGNA: si lascia andare, non si ferma alle considerazioni razionali, ai fatti nudi e crudi, ma accetta che Dio possa volere da lui, attraverso quagli eventi, qualcosa di particolare. Sognare è per Giuseppe fidarsi e affidarsi a Dio che è sempre Oltre noi, i nostri ragionamenti, i nostri pregiudizi. Sognare è per Giuseppe accettare di leggere con l’aiuto di Dio gli avvenimenti della nostra vita, in termini più tecnici è capacità di DISCERNERE con l’aiuto di Dio ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e agire di conseguenza.
· Giuseppe è un uomo coraggioso: non si spaventa di fronte a ciò che mette in discussione la sua vita, di fronte ai pregiudizi e alle chiacchiere della gente che non mancherà di spettegolare su questa situazione mettendolo in cattiva luce.
· Come Maria anche Giuseppe dà il suo sì al progetto di Dio: accetta, non senza aver sofferto, essersi tormentato, aver a lungo pregato, quel figlio non suo e gli dà il suo nome, con tutti i diritti legali che ne conseguono, compreso l’inserimento nella linea messianico-davidica.
· Dio è il protagonista, ma Dio non agisce mai senza il consenso, la volontà e la collaborazione dell’uomo: Maria permette a Dio di farsi uomo, l’Emmanuele, il Dio con noi, in mezzo a noi
· Come Maria, anche Giuseppe accetta il piano di Dio. Lui che è discendente di Davide, dà al bambino il diritto di proclamarsi Figlio di Davide, di raddrizzare le storture del passato (come quelle descritte nella 1L, in cui il re Acaz, per calcoli personali e paura, non accetta la parola di Dio presentata dal Profeta) e di realizzare la promessa solenne fatta da Dio: io manderò un discendente di Davide che regnerà in eterno nella giustizia.
· Ma poiché “Quel che è generato in Maria viene dallo Spirito Santo”, Gesù è realmente e pienamente Figlio di Dio. E poiché soltanto Dio può salvare dal peccato e dalla morte, ecco che il bambino, Dio con noi, riceverà il nome di Gesù che significa Dio salva: sarà lui infatti a renderci liberi di fronte alla seduzione e al potere del peccato e della morte.
· “Destatosi dal sonno, Giuseppe prese con sé la sua sposa”: Giuseppe il sognatore coraggioso accetta di affrontare un futuro carico di incertezze (tra cui l’esilio in Egitto) ma anche carico di amore: è questa la realtà di ogni FAMIGLIA, una realtà oggi sempre più in crisi, in bilico tra incertezze e donazione reciproca, aperta alla vita che gli viene donata, capace di affetto, di confidenza, di sostegno reciproco: una realtà da SOGNARE CON CORAGGIO perché si realizzi secondo la volontà di Dio che è in mezzo a noi (e dentro di noi come alimento che ci prepariamo a ricevere) come guida e sostegno, come Padre e Fratello che ci ama senza misura.
· Preparandoci al Natale ormai vicino impariamo allora da Giuseppe a SOGNARE CON CORAGGIO, a lasciarci guidare da Dio nel discernere il giusto da fare e nell’attuarlo con coraggio. Saremo così collaboratori di Dio capaci di dare una svolta alla nostra storia e alla Storia dell’umanità.
· PAPA: Il segno di Dio è la semplicità. Il segno di Dio è il bambino. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo per noi. È questo il suo modo di regnare. Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino – inerme e bisognoso del nostro aiuto. Non vuole sopraffarci con la forza. Ci toglie la paura della sua grandezza. Egli chiede il nostro amore: perciò si fa bambino. Nient'altro vuole da noi se non il nostro amore, mediante il quale impariamo spontaneamente ad entrare nei suoi sentimenti, nel suo pensiero e nella sua volontà – impariamo a vivere con Lui e a praticare con Lui anche l'umiltà della rinuncia che fa parte dell'essenza dell'amore. Dio si è fatto piccolo affinché noi potessimo comprenderLo, accoglierLo, amarLo.
Preghiera
Giuseppe, fammi sognare con te. Come te.I miei sogni sono il successo, la carriera, il potere,la ricchezza, il piacere.I miei sogni sono quelli di Erode:essere al centro di tutto,poter piegare perfino Dio ai miei progetti.Giuseppe fammi sognare con te. Come te.I tuoi sogni incontrano Dio, ti fanno parlare con lui.Te lo fanno vedere presente nelle cose e nei fatti.Aprono la tua vita al mistero.Apri gli occhi e accetti Maria.Apri gli occhi e accetti l’Egitto.Apri gli occhi e ti stabilisci a Nazareth.Apri gli occhi e accetti i progetti di Dio.Giuseppe, fammi sognare con te. Come te.Nei miei sogni ci sono sempre io,al centro di tutto,chiassoso, esigente, invadente.Nei tuoi sogni c’è Dio.Giuseppe, uomo giusto,silenzioso, discreto, operoso,fammi sognare con te. Come te.
· don Tonino Lasconi