Maria e Medjugorje: il suo compleanno e la politica
Avvenire: "Quando e perché si festeggia la nascita di Maria"
A riavviare il dibattito, a rilanciare il quesito non è stato un biblista né un teologo , bensì il vice premier. Nell’ansia di trovare giustificazioni “celesti” alle sue discutibili scelte politiche, lunedì scorso il ministro Salvini ha festeggiato l’approvazione del “decreto sicurezza bis” ringraziando la Madonna «nel giorno del suo compleanno».
Il 5 agosto di Medjugorje
La chiesa di San Giacomo a Medjugorje
Ma davvero la Vergine è nata il 5 agosto? Ovviamente mancando dati anagrafici del tempo e documenti ufficiali, nessuno lo sa con certezza, ma di sicuro con le sue parole il leader leghista ha voluto strizzare l’occhio a quella parte del mondo cattolico che guarda con particolare attenzione a Medjugorje (vicenda su cui la Chiesa non ha ancora preso una decisione definitiva). Sarebbe stata infatti proprio Maria, nel 1984, durante un’apparizione nella città dell'Erzegovina, a rivelare ai presunti veggenti che quella era la data del suo compleanno. E che in più si festeggiava il bimillenario della sua nascita terrena. Un richiamo perentorio ma non del tutto nuovo visto che si ricollega a testimonianze di esperienze analoghe fatte da mistici come don Stefano Gobbi, il sacerdote lombardo scomparso nel 2011, fondatore del Movimento sacerdotale mariano a seguito di un’ispirazione interiore avuta durante un pellegrinaggio a Fatima.
La Madonna della Neve
La Basilica di Santa Maria Maggiore
Quanto alla data, il 5 agosto è comunque un giorno mariano visto che la Chiesa festeggia la Madonna della Neve, nel ricordo del manto bianco che avvolse il colle Esquilino in piena estate romana portando papa Liberio alla costruzione di Santa Maria Maggiore, nel quarto secolo. Basilica pontificia che è il segno più tangibile e noto di un culto molto diffuso nel nostro Paese dove si contano oltre 150 edifici sacri intitolati a Nostra Signora della Neve.
Nella vita della Chiesa infatti le festività affondano le loro radici oltreché nelle esistenze dei protagonisti, nelle caratteristiche degli eventi stagionali, spesso intrecciandoli l’una con l’altra. Vale anche per l’8 settembre, data che celebra ufficialmente la nascita della Vergine. Una ricorrenza che come spesso accade per gli anniversari mariani affonda le sue radici in Oriente e che va ricollegata al Menologium Basilianum calendario che poneva in quei giorni l’inizio dell’anno ecclesiastico. Così la nascita di Maria va interpretata come una sorta di stella del mattino, titolo che spesso qualifica la Vergine, come annuncio della venuta del Salvatore, come aurora del sole di giustizia.
Il Protovangelo di Giacomo
Giotto: L'incontro tra Gioacchino e Anna alla Porta D'oro
A introdurre la celebrazione in Occidente fu invece, nel VII secolo, papa Sergio I che prese le mosse, come già detto, dalla tradizione orientale, a partire dal Protovangelo di Giacomo. Si tratta di un testo datato intorno all’anno 150, “apocrifo”, cioè escluso dal canone delle Sacre Scritture perché ritenuto privo di ispirazione divina, che tratta abbondantemente della vita della Vergine e della nascita di Gesù, attingendo anche dai Vangeli di Luca e Matteo. In particolare vi si narra la sofferenza di Anna e Gioacchino, i genitori della Madonna, in quanto sterili e poi visitati dalla grazia del Signore con la nascita di Maria. Particolarmente delicata la scena del ritorno a casa di Gioacchino dopo l’autoesilio, immortalata dal dipinto di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. «Anna se ne stava sulla porta, e vedendo venire Gioacchino, gli corse incontro e gli si appese al collo, esclamando: "Ora so che il Signore Iddio mi ha benedetta molto. Ecco, infatti, la vedova non più vedova, e la sterile concepirà nel ventre"». E proprio a Gerusalemme, presso la casa dei genitori di Maria, nel IV secolo venne edificata la basilica di sant’Anna, nel giorno della cui dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. L’8 settembre dunque si riferirebbe innanzitutto a quell’evento.
Santa Maria Nascente
Il Duomo di Milano è dedicato a Santa Maria Nascente
Naturalmente anche la nascita di Maria ha ispirato artisti e architetti. L’esempio più evidente e famoso è il Duomo di Milano dedicato appunto a Santa Maria Nascente ma la devozione in tal senso è molto diffusa pressoché in tutta la Lombardia dove si affianca al culto di Santa Maria Bambina, sviluppatosi anche grazie alle riproduzioni in cera che ritraggono la Vergine neonata realizzate nelle prima metà del 1700 da suor Chiara Isabella Fornari.
Sempre e solo Gesù
Dunque, alla fine quand’è nata Maria? Certezze sulla data non ce ne sono ed in fondo saperlo non è poi così decisivo. L’importante semmai è ricordare che, nella tradizione cattolica, Maria ci riporta sempre a Gesù, che la Vergine è nata e vissuta per essere Sua Madre. Non a caso di lei sola, insieme a san Giovanni Battista, si celebre oltre alla “nascita in cielo” anche la venuta in questo mondo. Inutile allora discutere o peggio litigare per difendere l’una o l’altra data. Cio che conta invece è guardare al modello di Maria, è pregarla, è imparare a gustarne la tenerezza di Madre, che ascolta e sta accanto a tutti i suoi figli, specie i più poveri e dimenticati. Disse san Pier Damiani: «Dio onnipotente, prima che l’uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l’umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria». E san Luigi Maria Grignion de Montfort : «Dio Padre ha radunato una massa di acque che ha chiamato mare; Egli ha pure riunito un insieme di tutte le grazie che ha chiamato Maria».
Vedi anche l'editoriale del direttore di Avvenire: Quelle norme che producono insicurezza. La Madre del Soccorso evocata a sproposito
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Da facebook:
*La Madonna: madre accogliente o diabolica matrigna?*
Cara Madonna, Maria di Nazaret!
Mi perdoni se non ti chiamo Madonnina come qualche diffusore d'odio e di paure va facendo?
E se non t'ho augurato buon compleanno il 5 agosto, dal momento che non sappiamo in quale giorno sei nata e comunque siamo soliti augurartelo l'8 settembre?
Dimmi però: hai mai ricevuto uno schiaffo simile a quello che tè arrivato in questi giorni?
Madre qual sei, hai dovuto assumere l'aspetto di diabolica matrigna, che rifiuta accoglienza e salvataggio ai più disperati dei suoi figli. Una legge disumana che decreta sanzioni a chi soccorre fuggiaschi da guerre e da violenze, avrebbe avuto nientemeno che il tuo patrocinio!
Maria! Ma che religione è questa?
Hai per caso cambiato metri di valutazione da quando sei in Paradiso?
Hai forse mutato opinione guardando le cose dall'alto? Non posso crederlo.
L'unica immagine affidabile di te è quella che mi consegna il vangelo, là dove canti a squarciagola a quel Dio che disperde i superbi nei pensieri del loro cuore; rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili; ricolma di beni gli affamati e manda via i ricchi a mani vuote (cfr. Luca 1, 51-53). Non sei tu madre di quel Cristo che ha riservato le sue attenzioni agli esclusi, ai derelitti, ai perduti, senza mai fare parzialità religiose o razziali? Non sei invocata madre di misericordia proprio perché alla fine è su questa che saremo giudicati? Ora, tra le opere di misericordia, c'è anche questa: l'accoglienza dello straniero, specie se in pericolo di vita Come puoi dare il tuo benestare a una legge che obbliga ad essere disumani? No, non posso crederlo.
Mi perdoni se non ti chiamo Madonnina come qualche diffusore d'odio e di paure va facendo?
E se non t'ho augurato buon compleanno il 5 agosto, dal momento che non sappiamo in quale giorno sei nata e comunque siamo soliti augurartelo l'8 settembre?
Dimmi però: hai mai ricevuto uno schiaffo simile a quello che tè arrivato in questi giorni?
Madre qual sei, hai dovuto assumere l'aspetto di diabolica matrigna, che rifiuta accoglienza e salvataggio ai più disperati dei suoi figli. Una legge disumana che decreta sanzioni a chi soccorre fuggiaschi da guerre e da violenze, avrebbe avuto nientemeno che il tuo patrocinio!
Maria! Ma che religione è questa?
Hai per caso cambiato metri di valutazione da quando sei in Paradiso?
Hai forse mutato opinione guardando le cose dall'alto? Non posso crederlo.
L'unica immagine affidabile di te è quella che mi consegna il vangelo, là dove canti a squarciagola a quel Dio che disperde i superbi nei pensieri del loro cuore; rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili; ricolma di beni gli affamati e manda via i ricchi a mani vuote (cfr. Luca 1, 51-53). Non sei tu madre di quel Cristo che ha riservato le sue attenzioni agli esclusi, ai derelitti, ai perduti, senza mai fare parzialità religiose o razziali? Non sei invocata madre di misericordia proprio perché alla fine è su questa che saremo giudicati? Ora, tra le opere di misericordia, c'è anche questa: l'accoglienza dello straniero, specie se in pericolo di vita Come puoi dare il tuo benestare a una legge che obbliga ad essere disumani? No, non posso crederlo.
Sei stata tirata in campo con l'appellativo di Beata Vergine di Medjugorie.
Lo sai, pur nel rispetto di quanti vi si recano con le migliori intenzioni, ho sempre nutrito alcune perplessità su quel fenomeno. Per diverse ragioni.
Anzitutto per quella strana combinazione tra fiumi di pellegrini e fiumi di Euro o dollari che ne han fatto (per ammissione dello stesso Inviato papale) appetibile mèta di profitti per mafia e camorra; poi, altro motivo di perplessità, quell'ininterrotta catena di messaggi, lunghi e ripetitivi: ma davvero sono tuoi? Suonano strani, al semplice confronto con i vangeli che ti presentano donna di poche parole, stringate ed essenziali, mai ripetute due volte...
Maria, anche ammesso che quei messaggi siano tuoi, perché mai ciò che stava più a cuore a tuo Figlio - vale a dire il primato indiscusso di carità e misericordia operose - vi ricorre così poco, a tutto vantaggio di esortazioni a digiuni e preghiere? Importanti anche nel Vangelo, certo, ma non prioritari. Non sarà che - il Vangelo, appunto - ormai lo si sventola nelle piazze, anziché leggerlo da capo a fine e metterlo in pratica?
A parte le mie perplessità, Madonna cara, non ti nascondo che al solo sentirti attribuire il merito di una legge pacchianamente disumana (e perciò diabolica, per chi guarda con occhio cristiano), mi sarei aspettato dai veggenti (veri o presunti) di Medjugorie almeno una parola di protesta, e dai responsabili religiosi di quel luogo un'esplicita richiesta di scuse a chi ti ha oltraggiata a tal punto!
O devo concludere che proprio tale oltraggio (al Vangelo, in ultima analisi) è l'ultima riprova dell'infondatezza del fenomeno "Medjugorie"?
Me ne spiacerebbe, oh non per te, Maria (tu sei superiore a certe offese), ma per i molti che rischiano di prender per buono un Vangelo che non è più quello del tuo Gesù.
Puoi fare qualcosa?
Per esempio diradare quelle nubi oscure, che accumulano egoismi, paure e menzogne…
E poi riaprirci dinnanzi la via dell'umanità che abbiamo smarrito, se è vero che tu hai reso umano perfino il Figlio dell'Altissimo.
Ne sei capace. Perciò, ascoltaci.
Lo sai, pur nel rispetto di quanti vi si recano con le migliori intenzioni, ho sempre nutrito alcune perplessità su quel fenomeno. Per diverse ragioni.
Anzitutto per quella strana combinazione tra fiumi di pellegrini e fiumi di Euro o dollari che ne han fatto (per ammissione dello stesso Inviato papale) appetibile mèta di profitti per mafia e camorra; poi, altro motivo di perplessità, quell'ininterrotta catena di messaggi, lunghi e ripetitivi: ma davvero sono tuoi? Suonano strani, al semplice confronto con i vangeli che ti presentano donna di poche parole, stringate ed essenziali, mai ripetute due volte...
Maria, anche ammesso che quei messaggi siano tuoi, perché mai ciò che stava più a cuore a tuo Figlio - vale a dire il primato indiscusso di carità e misericordia operose - vi ricorre così poco, a tutto vantaggio di esortazioni a digiuni e preghiere? Importanti anche nel Vangelo, certo, ma non prioritari. Non sarà che - il Vangelo, appunto - ormai lo si sventola nelle piazze, anziché leggerlo da capo a fine e metterlo in pratica?
A parte le mie perplessità, Madonna cara, non ti nascondo che al solo sentirti attribuire il merito di una legge pacchianamente disumana (e perciò diabolica, per chi guarda con occhio cristiano), mi sarei aspettato dai veggenti (veri o presunti) di Medjugorie almeno una parola di protesta, e dai responsabili religiosi di quel luogo un'esplicita richiesta di scuse a chi ti ha oltraggiata a tal punto!
O devo concludere che proprio tale oltraggio (al Vangelo, in ultima analisi) è l'ultima riprova dell'infondatezza del fenomeno "Medjugorie"?
Me ne spiacerebbe, oh non per te, Maria (tu sei superiore a certe offese), ma per i molti che rischiano di prender per buono un Vangelo che non è più quello del tuo Gesù.
Puoi fare qualcosa?
Per esempio diradare quelle nubi oscure, che accumulano egoismi, paure e menzogne…
E poi riaprirci dinnanzi la via dell'umanità che abbiamo smarrito, se è vero che tu hai reso umano perfino il Figlio dell'Altissimo.
Ne sei capace. Perciò, ascoltaci.
*Tuo don Piero Rattin*
__Rettore del modesto Santuario di Montagnaga di Pinè, dove a quanto si riferisce hai detto poche parole, ma vere. E hai prestato ascolto a tante voci angosciate, senza mai sottoscrivere nulla d'iniquo e disumano…__
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Da La nuova bussola quotidiana: Il paradosso di Medjugorje
Il 30° festival dei giovani a Medjugorje, che si è svolto nei giorni scorsi, ha presentato una importante novità: ovvero una nutrita presenza di cardinali, arcivescovi e vescovi, effetto delle disposizioni emanate in maggio da Papa Francesco, che ha consentito i pellegrinaggi, e anzi ne raccomanda la guida pastorale.
Frutto dell’«attenzione pastorale» del Papa - diceva allora il comunicato ufficiale vaticano -, che riconosce «gli abbondanti frutti di grazia» scaturiti in questi anni «dal notevole flusso di persone che si recano a Medjugorje», il via libera ai pellegrinaggi non deve comunque essere inteso come «una autenticazione dei noti avvenimenti», ovvero le presunte apparizioni mariane che si susseguono dal giugno 1981.
La Chiesa istituzionale è dunque arrivata in forze a Medjugorje per incontrare i giovani che, nella prima settimana di agosto, convergono qui a decine di migliaia da tutto il mondo. Tra i prelati eccellenti che si sono alternati nella celebrazione delle messe e nelle catechesi, ricordiamo il cardinale Angelo De Donatis, vicario della diocesi di Roma, monsignor Rino Fisichella, presidente del Dicastero per la Nuova evangelizzazione, monsignor José Rodriguez Carballo, segretario del Dicastero per gli istituti di vita religiosa. E questo solo per citarne alcuni. Una presenza dunque di tutto rilievo che ha fatto dire che, al di là della doverosa prudenza ufficiale sulla autenticità delle apparizioni, a Roma c’è ormai un clima favorevole al loro riconoscimento.
Si tratterebbe in questo caso di una svolta sorprendente se si considera che in diverse conferenze stampa il Papa si era un po’ lasciato andare in commenti sarcastici a proposito della “Madonna postina”. Addirittura, nel volo di ritorno da Fatima, il 13 maggio 2017, papa Francesco – riferendosi proprio a Medjugorje - aveva detto testualmente: «Io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù».
Mentre dunque molti si chiedono che cosa, e in che modo, abbia fatto cambiare idea e approccio a papa Francesco, è interessante notare un paradosso che si sta verificando: più da Roma arrivano segnali di apertura nei confronti di Medjugorje, più rischia di essere oscurata la presenza della Madonna.
Il primo segnale è proprio nella disposizione che ha liberalizzato i pellegrinaggi a Medjugorje. Gesù, come criterio di discernimento, diceva che dai frutti si riconosce l’albero: «Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi» (Mt 7, 16-17). Ora, la Santa Sede dice che i frutti sono certamente buoni, ma evitiamo di parlare dell’albero. È evidente che c’è una contraddizione. Certo, essa è giustificata dalla prudenza che la Chiesa sempre ha avuto nei confronti delle apparizioni, a maggior ragione quando sarebbero ancora in corso. Ma questo vale fino a un certo punto, perché diventa sempre più insostenibile cercare di trarre godimento dai frutti buoni negando l’albero.
Le grandi grazie che tantissimi fedeli hanno sperimentato e continuano a sperimentare andando a Medjugorje, non nascono dall’aria buona che si respira in Erzegovina, né dai particolari carismi che potrebbero avere i frati francescani in loco. Non solo i veggenti dicono di vedere la Madonna, ma i tanti convertiti, i tanti che hanno avuto la grazia della guarigione fisica, parlano tutti di “grazie della Madonna”. La questione dell’albero da cui derivano i frutti è perciò ineludibile.
Allo stato attuale invece, preti e vescovi che guidano i pellegrinaggi dovrebbero parlare in generale della fede e, al massimo, della Madonna ma senza fare riferimento a quanto i veggenti riferiscono.
Qui c’è bisogno di un ulteriore chiarimento: nessun fedele è tenuto a credere alle apparizioni della Madonna, anche quelle riconosciute ufficialmente; e le apparizioni mariane vanno sotto la voce “rivelazioni private”. Come afferma il Catechismo, queste «non appartengono al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di “migliorare” o di “completare” la rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica» (CCC 67).
La Madonna quindi appare per guidare e confortare gli uomini nella lotta contro il Male, aiutandoli a individuarlo nelle precise circostanze storiche in cui vivono, preparando la seconda venuta di Cristo (cfr. Diego Manetti, Perché appare la Madonna, I libri della Bussola). Con le apparizioni mariane, dunque, il divino irrompe nella storia e si fa compagnia agli uomini: perciò i messaggi non sono un optional trascurabile, sono parte fondamentale delle apparizioni, perché spiegano il motivo per cui la Madonna appare in un certo luogo, in un certo momento e secondo certe modalità. Che senso avrebbe la devozione alla Madonna di Fatima ignorando ad esempio i messaggi dati ai tre pastorelli (comunismo, guerre mondiali, ecc.) e le esperienze a loro concesse (la visione dell’inferno)? Una pastorale mariana che ignora la storicità della presenza di Maria, si trasforma facilmente in una parola degli uomini, non di Dio.
Questo rischio è apparso ancora più evidente con la presenza di così tanti prelati al festival dei giovani a Medjugorje, e qui arriviamo al secondo segnale. Scorrendo qua e là omelie e catechesi della settimana, si nota che - proprio per evitare una possibile «autenticazione dei noti avvenimenti» - si è parlato molto poco della Madonna e nulla di quanto avvenuto a Medjugorje. Abbiamo letto anche parole belle e piene di spiritualità, ma che potevano essere pronunciate allo stesso modo, in qualsiasi momento, a Roma, Sidney, Timbuctù e in qualsiasi altra parte del mondo.
I fedeli che vanno a Medjugorje, però, non vogliono sentirsi semplicemente confortati per la loro scelta sul luogo dove fare i ritiri spirituali, hanno il diritto di sapere se l’albero è buono. Perché se è buono vuol dire che la Madonna si è resa presente a Medjugorje per un motivo, per comunicarci qualcosa di preciso, per farci capire meglio a che punto siamo della storia della salvezza e cosa ci è richiesto concretamente. E i fedeli vogliono seguire ciò che la Madonna dice loro.
Portare anche tutto il Vaticano a Medjugorje, ma per parlare di altro, non è un contributo al riconoscimento delle apparizioni, bensì il loro oscuramento: la gerarchia ecclesiastica si mette in mezzo tra la Madonna e il popolo, rendendo più difficile fare arrivare i messaggi e aderire a ciò che la Madonna indica.
Questo è il grande paradosso che stiamo vivendo. E se guardiamo al grande travaglio che la Chiesa sta attraversando e alla necessità di solidi punti di riferimento per restare saldi nella fede, abbiamo la sensazione che non sia un caso.