Parole di vita (marzo 2019)
«Ti amo, Dio»: la preghiera di uno dei ragazzi del bus dirottato (Avvenire)
DALL'OMELIA di Papa Francesco per il Mercoledì delle Ceneri 2019:
“La Quaresima è il tempo per ritrovare la rotta della vita. Perché nel percorso della vita, come in ogni cammino, ciò che davvero conta è non perdere di vista la meta”.
Qual è la rotta? “Forse la ricerca della salute, che tanti oggi dicono venire prima di tutto ma che prima o poi passerà? Forse i beni e il benessere? Ma non siamo al mondo per questo. Ritornate a me, dice il Signore. A me. È il Signore la meta del nostro viaggio nel mondo. La rotta va impostata su di Lui”.
Per ritrovare la rotta, oggi “ci è offerto un segno: cenere in testa”. “È un segno che ci fa pensare a che cosa abbiamo in testa – continua Francesco nell’omelia - I nostri pensieri inseguono spesso cose passeggere, che vanno e vengono. Il lieve strato di cenere che riceveremo è per dirci, con delicatezza e verità: di tante cose che hai per la testa, dietro cui ogni giorno corri e ti affanni, non resterà nulla. Per quanto ti affatichi, dalla vita non porterai con te alcuna ricchezza. Le realtà terrene svaniscono, come polvere al vento”.
Francesco è chiaro: “La cultura dell’apparenza, oggi dominante, che induce a vivere per le cose che passano, è un grande inganno. Perché è come una fiammata: una volta finita, resta solo la cenere. La Quaresima è il tempo per liberarci dall’illusione di vivere inseguendo la polvere”.
Nel “viaggio di ritorno all’essenziale che è la Quaresima”, Francesco ricorda le tre tappe proposte dal Vangelo: l’elemosina, la preghiera, il digiuno. A che cosa servono? L’elemosina, la preghiera e il digiuno ci riportano alle tre sole realtà che non svaniscono. La preghiera ci riannoda a Dio; la carità al prossimo; il digiuno a noi stessi. Dio, i fratelli, la mia vita: ecco le realtà che non finiscono nel nulla, su cui bisogna investire. Preghiera, carità, digiuno: tre investimenti per un tesoro che dura”.
Dove fissare allora lo sguardo lungo il cammino della Quaresima? Conclude Papa Francesco: “Sul Crocifisso. Gesù in croce è la bussola della vita, che ci orienta al Cielo. La povertà del legno, il silenzio del Signore, la sua spogliazione per amore ci mostrano la necessità di una vita più semplice, libera dai troppi affanni per le cose”.
PREGHIERA PER LA QUARESIMA
Mi hai chiamato, Dio dei miei padri,
ad uscire dalla palude del peccato
perché volevi che io provassi la gioia luminosa di una prateria,
ove è possibile giacere, saltare, correre e cantare.
Mi hai strappato dalla schiavitù antica
per farmi vivere nella libertà.
Ed io, o Signore, sono un uomo inquieto
perché la libertà è una gioia, ma anche un tormento.
Ad ogni passo sono costretto a scegliere fra il bene e il male,
fra il peccato e la grazia, fra la tua parola e quella del maligno,
fra la polvere delle stelle e il fango della terra.
Quanta fatica, o Signore,
hai messo nelle mie mani con la libertà!
Tu intanto stai in silenzio a guardare la mia libertà.
Stai a guardare le scelte che compio e i passi che faccio.
Se cado, per una scelta sbagliata,
con dolcezza mi rialzi e continui a guardarmi.
Se resto in piedi per una scelta giusta
sorridi e continui a guardarmi.
Sei un Dio fuori di ogni immaginazione!
Vuoi che cammini da me
perché non sei né un dittatore o un plagiatore
e nemmeno un carceriere che impedisce ogni mio passo,
ma un Dio che ama solo e sempre chi è uomo libero
e si fa perciò responsabile di sè e degli altri.
In Paradiso ci arriverò perché voglio
e perché faccio quello che è necessario
e non perché ci sono costretto da te.
La mia libertà di scelta
è anche la grazia più bella che mi hai offerto
perché mi fa uguale a te, Dio,
appassionato amante della libertà. Amen
ad uscire dalla palude del peccato
perché volevi che io provassi la gioia luminosa di una prateria,
ove è possibile giacere, saltare, correre e cantare.
Mi hai strappato dalla schiavitù antica
per farmi vivere nella libertà.
Ed io, o Signore, sono un uomo inquieto
perché la libertà è una gioia, ma anche un tormento.
Ad ogni passo sono costretto a scegliere fra il bene e il male,
fra il peccato e la grazia, fra la tua parola e quella del maligno,
fra la polvere delle stelle e il fango della terra.
Quanta fatica, o Signore,
hai messo nelle mie mani con la libertà!
Tu intanto stai in silenzio a guardare la mia libertà.
Stai a guardare le scelte che compio e i passi che faccio.
Se cado, per una scelta sbagliata,
con dolcezza mi rialzi e continui a guardarmi.
Se resto in piedi per una scelta giusta
sorridi e continui a guardarmi.
Sei un Dio fuori di ogni immaginazione!
Vuoi che cammini da me
perché non sei né un dittatore o un plagiatore
e nemmeno un carceriere che impedisce ogni mio passo,
ma un Dio che ama solo e sempre chi è uomo libero
e si fa perciò responsabile di sè e degli altri.
In Paradiso ci arriverò perché voglio
e perché faccio quello che è necessario
e non perché ci sono costretto da te.
La mia libertà di scelta
è anche la grazia più bella che mi hai offerto
perché mi fa uguale a te, Dio,
appassionato amante della libertà. Amen
LA QUARESIMA DEL CUOREQuale bisogno c’è della Quaresima e della sua penitenza? Abbiamo già le nostre diete e le nostre astinenze; ci riempiamo di regole salutistiche ed ecologiche, per i cibi, la cucina, la tavola. Questo Vangelo ci dice che la Quaresima va oltre. Lo ‘star bene’ non si riduce alla dimensione corporale o vagamente spirituale. La Quaresima ci riconduce a ravvivare il rapporto con Dio, nostra vera ricompensa e ricchezza della vita. Carità, preghiera, digiuno sono un’esigenza del cuore che ricerca Dio e incontra il prossimo.
” durante la Quaresima la Chiesa, come una madre, conosce i dolori del parto e prepara i figli di Dio; e nel sopraggiungere della notte di Pasqua, apre questo fonte inesauribile e celebra con trasporto incomparabile questa festa unica per il cielo e la terra”.
Dom Gréa, fondatore dei CRIC
CITAZIONI e varie del mese
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla Verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero."
(Proverbio Arabo)
LA SOBRIETA'
«La sobrietà è una sentinella immobile e costante dello spirito, che sta sulla porta del cuore per discernere diligentemente i pensieri che si presentano, per ascoltare i loro progetti, spiare le manovre di questi nemici mortali e riconoscere l’impronta demoniaca che tenta, mediante la fantasia, di sconvolgere lo spirito. Questa attività, condotta avanti con coraggio, ci darà, se lo vogliamo, un’esperienza molto accorta del combattimento spirituale».
(Esichio il Sinaita)
"Da dove viene tutta questa smania di giudicare tutto e tutti, se non da mancanza di amore? Se avessimo in noi un po’ più di amore e di compassione, non ci cureremo di guardare i peccati del prossimo, perché, come dice la Scrittura: “L’amore tutto copre”. Non sono mica dei ciechi i santi e nessuno odia il peccato quanto loro; eppure non odiano chi lo commette, non giudicano, ma ne hanno compassione, lo consigliano, lo consolano, hanno cura di lui come di un membro malato, fanno di tutto per salvarlo”.(Doroteo di Gaza)
Papa Francesco alla Lateranense:
Veritatis gaudium afferma che (dal) «vivere come Chiesa “la mistica del noi” che si fa lievito della fraternità universale», discende «l’imperativo ad ascoltare nel cuore e a far risuonare nella mente il grido dei poveri e della terra» e lo «scoprire in tutta la creazione l’impronta trinitaria che fa del cosmo in cui viviamo una trama di relazioni, propiziando una spiritualità della solidarietà globale che sgorga dal mistero della Trinità» (n. 4). La mistica del “noi”. Una volta, un sacerdote giovane mi ha fatto un tranello e mi ha detto: “Mi dica, padre, quale è il contrario di ‘io’?”. E subito ho risposto: “Tu”. “No, Padre, anche i Papi sbagliano, no. Il contrario di ‘io’ è ‘noi’”. Noi. È quello che ci salva dall’individualismo, sia dell’‘io’ e sia del ‘tu’.
Comprendete bene che il Vangelo ci dà gli antidoti più radicali e profondi per difenderci e guarire dalla malattia dell’individualismo. (Papa Francesco)
Pensate alla spinta che riceviamo continuamente a vivere in un individualismo comodo e avaro – tutti noi –, preoccupato unicamente del proprio benessere, del proprio tempo libero e della realizzazione di sé... Mi fermo per toccare un punto che a me fa soffrire: il nostro inverno demografico. “Ma perché non hai un figlio, almeno, o due?” - “No, ma penso, a me piacerebbe fare un viaggio, aspetto ancora un po’…”. E così le coppie vanno avanti senza fecondità. Per l’egoismo, per avere di più, anche per fare dei viaggi culturali, ma i figli non vengono. Quell’albero non dà frutto. L’inverno demografico che oggi tutti noi soffriamo è propri l’effetto di questo pensiero unico, egoistico, rivolto soltanto su se stessi, che solo cerca la “mia” realizzazione...Quanto è pericoloso tutto questo, quanto ci separa dagli altri e quindi dalla realtà, quanto ci fa ammalare e delirare! Le tante nevrosi… Spesso si trasforma rapidamente in esaltazione del proprio “io” personale o del gruppo, in disprezzo e scarto degli altri, dei poveri, in rifiuto a lasciarsi interpellare dall’evidente rovina del creato! Questa è una vergogna! (Papa Francesco)
Sant’Anselmo d’Aosta, all’inizio del suo Proslogion:
"Orsù, omuncolo, abbandona per un momento le tue occupazioni, nasconditi un poco ai tuoi tumultuosi pensieri. Abbandona ora le pesanti preoccupazioni, rimanda i tuoi laboriosi impegni. Per un po’ dedicati a Dio e riposati in Lui. Entra nella camera del tuo spirito, escludi da essa tutto, all’infuori di Dio e di ciò che ti possa giovare a cercarlo, e, chiusa la porta (Mt 6, 6), cercalo. Di’ ora, o mio cuore, nella tua totalità, di’ ora a Dio: ‘Io cerco il tuo volto; il tuo volto, o Signore, io cerco’ (Sal 27, 8)".
“Rientra in te stesso. Nell’uomo interiore abita la verità”
“Rientrate nel vostro cuore! Dove volete andare lontano da voi? Andando lontano vi perderete. Perché vi mettete su strade deserte? Rientrate dal vostro vagabondaggio che vi ha portato fuori strada; ritornate al Signore. Egli è pronto. Prima rientra nel tuo cuore, tu che sei diventato estraneo a te stesso, a forza di vagabondare fuori: non conosci te stesso, e cerchi colui che ti ha creato! Torna, torna al cuore, distaccati dal corpo… Rientra nel cuore: lì esamina quel che forse percepisci di Dio, perché lì si trova l’immagine di Dio; nell’interiorità dell’uomo abita Cristo, nella tua interiorità tu vieni rinnovato secondo l’immagine di Dio” . (Sant'Agostino)
«Il perdono serve a questo: non solo a sciogliere un altro, ma a concederci di essere anche noi stessi sciolti da ciò che ci lega a quel male subito».
Don Luigi Maria Epicoco
"Il tempo per cercare Dio è quello di questa vita; il momento di trovare Dio è quello della morte; il momento di possedere Dio è quello dell'eternità".
(San Francesco di Sales)
PREGHIERE:
Signore, insegnami ad essere generoso,
a dare senza calcoli, a rendere bene per male,
a servire senza aspettare ricompensa,
ad avvicinarmi a chi meno mi piace,
a fare del bene a chi non può ricompensarmi,
ad amare sempre gratuitamente,
a lavorare senza preoccuparmi del riposo.
E, non avendo altra cosa che il dare,
a donarmi in tutto e in ogni cosa sempre di più
a chi ha bisogno di me, aspettando soltanto da Te la ricompensa.
O meglio: aspettando che tu stesso sia la mia ricompensa. Amen.
(Ignacio Larragnaga, Incontro)
Noi ti invochiamo e ti diciamo: vieni, Signore Gesù;
noi invochiamo la tua venuta e la tua potenza: vieni Signore Gesù.
Nelle nostre famiglie, nei nostri cuori,
in tutti coloro che hanno qualche problema o sofferenza,
su tutti coloro che vivono solitudine, amarezza, sconforto,
su chi è abbandonato o avrebbe bisogno
di qualcuno che lo aiuti,
fa' scendere, Signore, la forza del tuo Spirito: vieni, Signore Gesù.
Su tutto il mondo, su tutta la terra
che ha bisogno di significato, di senso, di pace, di fraternità,
sulla chiesa universale, sulle missioni, sui poveri,
su tutti coloro che soffrono per la guerra e per la fame,
noi ti chiediamo, Signore, di fare scendere il tuo Spirito di pace:
Vieni e trasformaci in te, Signore Gesù. (Card. Carlo Maria Martini)
Prendi, Signore e ricevi
tutta la mia libertà, la memoria,
l’intelligenza, la volontà.
Prendi, Signore, e ricevi
tutto quello che ho e possiedo.
Tu me lo hai donato, Signore,
e te lo rendo,
a Te lo affido.
Tutto è tuo, Dio mio!
Di tutto disponi secondo il tuo volere.
Dammi il tuo amore e la tua Grazia:
questo mi basta.
Non ti chiedo altro, Signore, mio Dio.
(Sant’Ignazio di Loyola)
Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò, non farò troppa resistenza.
Non mi sottrarrò a nessuna delle cose
che mi verranno addosso in questa vita,
cercherò di accettare tutto e nel modo migliore.
Ma concedimi, di tanto in tanto, un breve momento di pace.
Non penserò più, nella mia ingenuità,
che un simile momento debba durare in eterno,
saprò anche accettare l'irrequietezza e la lotta.
Il calore e la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribellerò
se mi toccherà stare al freddo, purché tu mi tenga la mano.
Andrò dappertutto allora, e cercherò di non aver paura.
E dovunque mi troverò, io cercherò di irraggiare un po' di quell'amore,
di quel vero amore per gli uomini che mi porto dentro.
(Etty Hillesum)
Chiamato ad annunciare la tua parola, aiutami Signore, a vivere di Te,
e ad essere uno strumento della tua pace.
Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra.
Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che, isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la corsa da solo.
Trasportami dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell'impegno quotidiano.
E se l'azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò i segreti della “contemplatività”,
e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.
(Don Tonino Bello)
Padre nostro che sei nei cieli
Quanto è grande la tua bontà, o Gesù!
Tu ci hai insegnato a pregare Dio chiamandolo con il nome di Padre.
O Cristo, tu sei il Figlio di Dio:
per un dono del tuo amore o Gesù, anch'io sono diventato figlio suo!
Nessuno mai, Signore Gesù, avrebbe osato rivolgersi a Dio chiamandolo Padre,
se tu non ce lo avessi insegnato.
Gesù, aiutami a ricordare sempre che quando chiamo Dio, Padre,
sono chiamato a vivere da figlio.
Io sono felice di avere Dio come Padre:
voglio, Signore Gesù, che anche lui sia contento di avere me, come figlio.
Gesù, fai di me un tempio vivente nel quale tutti gli uomini
possano riconoscere la presenza di Dio.
(San Cipriano)
Mio Dio, non dimenticarti di me, quando io mi dimentico di Te.
Non abbandonarmi, Signore, quando io ti abbandono.
Non allontanarti da me, quando io mi allontano da Te.
Chiamami se ti fuggo, attirami se ti resisto,
rialzami se cado.
Donami o Dio un cuore vigile
che nessun vano pensiero porti lontano da Te,
un cuore retto, che nessuna intenzione perversa possa sviare,
un cuore fermo, che resista con coraggio ad ogni avversità,
un cuore libero, che nessuna torbida passione possa vincere.
Concedimi, ti prego, una volontà che ti cerchi,
una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia,
una perseveranza che ti attenda con fiducia,
e una fiducia che, alla fine, giunga a possederti.
(Tommaso d’Aquino)
noi invochiamo la tua venuta e la tua potenza: vieni Signore Gesù.
Nelle nostre famiglie, nei nostri cuori,
in tutti coloro che hanno qualche problema o sofferenza,
su tutti coloro che vivono solitudine, amarezza, sconforto,
su chi è abbandonato o avrebbe bisogno
di qualcuno che lo aiuti,
fa' scendere, Signore, la forza del tuo Spirito: vieni, Signore Gesù.
Su tutto il mondo, su tutta la terra
che ha bisogno di significato, di senso, di pace, di fraternità,
sulla chiesa universale, sulle missioni, sui poveri,
su tutti coloro che soffrono per la guerra e per la fame,
noi ti chiediamo, Signore, di fare scendere il tuo Spirito di pace:
Vieni e trasformaci in te, Signore Gesù. (Card. Carlo Maria Martini)
Prendi, Signore e ricevi
tutta la mia libertà, la memoria,
l’intelligenza, la volontà.
Prendi, Signore, e ricevi
tutto quello che ho e possiedo.
Tu me lo hai donato, Signore,
e te lo rendo,
a Te lo affido.
Tutto è tuo, Dio mio!
Di tutto disponi secondo il tuo volere.
Dammi il tuo amore e la tua Grazia:
questo mi basta.
Non ti chiedo altro, Signore, mio Dio.
(Sant’Ignazio di Loyola)
Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò, non farò troppa resistenza.
Non mi sottrarrò a nessuna delle cose
che mi verranno addosso in questa vita,
cercherò di accettare tutto e nel modo migliore.
Ma concedimi, di tanto in tanto, un breve momento di pace.
Non penserò più, nella mia ingenuità,
che un simile momento debba durare in eterno,
saprò anche accettare l'irrequietezza e la lotta.
Il calore e la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribellerò
se mi toccherà stare al freddo, purché tu mi tenga la mano.
Andrò dappertutto allora, e cercherò di non aver paura.
E dovunque mi troverò, io cercherò di irraggiare un po' di quell'amore,
di quel vero amore per gli uomini che mi porto dentro.
(Etty Hillesum)
Chiamato ad annunciare la tua parola, aiutami Signore, a vivere di Te,
e ad essere uno strumento della tua pace.
Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra.
Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che, isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la corsa da solo.
Trasportami dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell'impegno quotidiano.
E se l'azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò i segreti della “contemplatività”,
e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.
(Don Tonino Bello)
Padre nostro che sei nei cieli
Quanto è grande la tua bontà, o Gesù!
Tu ci hai insegnato a pregare Dio chiamandolo con il nome di Padre.
O Cristo, tu sei il Figlio di Dio:
per un dono del tuo amore o Gesù, anch'io sono diventato figlio suo!
Nessuno mai, Signore Gesù, avrebbe osato rivolgersi a Dio chiamandolo Padre,
se tu non ce lo avessi insegnato.
Gesù, aiutami a ricordare sempre che quando chiamo Dio, Padre,
sono chiamato a vivere da figlio.
Io sono felice di avere Dio come Padre:
voglio, Signore Gesù, che anche lui sia contento di avere me, come figlio.
Gesù, fai di me un tempio vivente nel quale tutti gli uomini
possano riconoscere la presenza di Dio.
(San Cipriano)
Mio Dio, non dimenticarti di me, quando io mi dimentico di Te.
Non abbandonarmi, Signore, quando io ti abbandono.
Non allontanarti da me, quando io mi allontano da Te.
Chiamami se ti fuggo, attirami se ti resisto,
rialzami se cado.
Donami o Dio un cuore vigile
che nessun vano pensiero porti lontano da Te,
un cuore retto, che nessuna intenzione perversa possa sviare,
un cuore fermo, che resista con coraggio ad ogni avversità,
un cuore libero, che nessuna torbida passione possa vincere.
Concedimi, ti prego, una volontà che ti cerchi,
una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia,
una perseveranza che ti attenda con fiducia,
e una fiducia che, alla fine, giunga a possederti.
(Tommaso d’Aquino)
Dio eterno e onnipotente,
che ci hai creati a tua immagine e somiglianza
e ci hai fatto cercare tutto ciò che è buono, vero e bello,
soprattutto nella persona divina
del tuo Figlio Unigenito, nostro Signore Gesù Cristo,
permettici che,
attraverso l’intercessione di Sant’Isidoro, vescovo e dottore,
durante le nostre giornate in Internet,
rivolgiamo le nostre mani e i nostri occhi
solo a ciò che è gradito a Te
e trattiamo con carità e pazienza
tutte le anime che incontreremo.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
che ci hai creati a tua immagine e somiglianza
e ci hai fatto cercare tutto ciò che è buono, vero e bello,
soprattutto nella persona divina
del tuo Figlio Unigenito, nostro Signore Gesù Cristo,
permettici che,
attraverso l’intercessione di Sant’Isidoro, vescovo e dottore,
durante le nostre giornate in Internet,
rivolgiamo le nostre mani e i nostri occhi
solo a ciò che è gradito a Te
e trattiamo con carità e pazienza
tutte le anime che incontreremo.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.