Aquarius, Ravasi e la presunta lotta tra Chiesa e Governo


Arrivo in ritardo a parlare del "caso Aquarius", cioè del rifiuto (elettorale? Altri barconi sono poi regolarmente approdati) del nuovo Governo di accogliere un'ennesimo barcone di disperati. Un twitter del cardinal Ravasi ha subito scatenato enormi reazioni e fatto pensare allo scontro tra la Chiesa e il nuovo Governo. In realtà la Chiesa non è monolitica, ma all'interno di essa convivono posizioni diverse: ci sono coloro che ritengono l'accoglienza un dovere assoluto e chi ritiene che l'accoglienza debba essere ridotta e regolata. Riporto alcuni articoli che ho trovato interessanti, cominciando da Panorama che, a suo modo, rilegge l'intera vicenda:
Pochi forse se ne saranno accorti, ma da qualche giorno in Italia è scoppiata una "guerra" aperta - per fortuna solo a parole - tra la Chiesa guidata da papa Francesco e il nuovo governo Lega-M5S, ministro Matteo Salvini in testa.
Oggetto del contendere: il pugno di ferro adottato dai nuovi inquilini di Palazzo Chigi sulle politiche migratorie e messo subito in pratica col respingimento verso la Spagna della nave Aquarius con a bordo oltre 600 profughi, tra cui tanti minori non accompagnati, donne incinte e malati.
Decisione subito criticata dalle autorità vaticane e dalle gerarchie cattoliche, in prima fila cardinali del calibro di Gianfranco Ravasi, ministro della Cultura della Santa Sede, di Francesco Montenegro, presidente della Caritas italiana (“E' la sconfitta della politica”), di Gualtiero Bassetti, presidente Cei.
Eppure, Salvini solo pochi giorni fa aveva risposto favorevolmente alla richiesta di dialogo avanzatagli da uno dei più popolari e discreti preti di strada, don Aldo Buonaiuto, discepolo di don Oreste Benzi, scomparso nel 2007, e animatore spirituale della Comunità Papa Giovanni XXIII, che in un editoriale scritto sul quotidiano online InTerris aveva invitato il nuovo governo a “tener presente sui migranti anche l'esperienza di oltre 2000 anni della Chiesa in materia di aiuto a ultimi, poveri e bisognosi”.
Invito subito accolto proprio da Salvini (“Parole ed invito condivisibili..”), dicendosi “pronto” ad incontrare il sacerdote. 

I "fulmini" della Chiesa

Ma nel giro di poche ore, con la cacciata della nave Aquarius, i buoni propositi del ministro sono naufragati. E i “fulmini” della Chiesa e del Vaticano non si sono fatti attendere.
L'avvio, una frase lanciata via Twitter dal cardinale Ravasi estrapolata dal Vangelo,“Ero straniero e non mi avete avvolto...”, in riferimento proprio al caso Aquarius, subito sommersa da attacchi e critiche feroci sui social di militanti leghisti e filogovernativi, che hanno preso di mira anche il vescovo di Bologna Matteo Zuppi, tra i fondatori della Comunità di S. Egidio, per aver solidarizzato con Ravasi.
Seccata la risposta di Salvini, che ha subito specificato che, malgrado gli anatemi cattolici, si sente “molto umilmente coerente col Vangelo...da primo dei peccatori e da ultimo dei buoni cristiani, il rosario ce l'ho ancora in tasca mi accompagna sempre. Non pretendo di dare lezioni a nessuno, però penso che oggi abbiamo fatto qualcosa di bello... Ricordo che papa Benedetto diceva che prima del diritto a emigrare c'è il diritto a non emigrare. Il mio obiettivo è garantire sicurezza e vita prospera nel continente africano a questi ragazzi che pensano che in Italia ci sia il Bengodi e non c'è". 
“Gli attacchi al cardinale Ravasi sono il segno della confusione che viviamo oggi, dove la paura ci impedisce di riflettere pacatamente e di capire la complessità della situazione che stiamo vivendo", è stato il commento del vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D'Ercole.
Settimana news riporta invece una intervista pubblicata da SIR:
«In un panorama così gretto, miope, egoistico e illegittimo nei confronti della normativa internazionale l’atto della Spagna è importante». Così Lorenzo Trucco, presidente della Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI), commenta l’atto che definisce «agghiacciante» di chiudere i porti italiani alla nave Aquarius, dopo aver tratto in salvo 629 persone. L’intervista è stata pubblicata sul sito dell’Agenzia SIR lo scorso 11 giugno.
 La decisione della Spagna di permettere alla nave Aquarius di SOS Mediterranée con 629 migranti a bordo (tra cui bambini e donne incinte) di attraccare a Valencia «è un gesto molto positivo», anche se «non era formalmente tenuta a farlo”. «Ma questo non cambia la situazione dell’Italia che avrebbe l’obbligo giuridico di portare le persone in un porto sicuro»: a parlare è Lorenzo Trucco, presidente dell’Associazione studi giuridici immigrazione (Asgi), che ha seguito l’evolversi della situazione dopo il divieto del ministro dell’Interno Matteo Salvini a far attraccare la nave in un porto italiano. Quello che è accaduto è, a suo avviso, «agghiacciante». Con lui facciamo un po’ di chiarezza sulle normative internazionali e nazionali in materia…
– Dopo il no dell’Italia a far attraccare la nave Aquarius ecco l’intervento a sorpresa della Spagna…Ne prendiamo atto con piacere, è un gesto molto positivo che fa onore alla Spagna, anche se non era formalmente tenuta a farlo. Ma questo non cambia la situazione dell’Italia che avrebbe l’obbligo giuridico di portare le persone in un porto sicuro. Ci fa sentire in una posizione di assoluta arretratezza e violazione della normativa. Vedremo cosa succederà in futuro. In un panorama così gretto, miope, egoistico e illegittimo nei confronti della ragione della normativa internazionale l’atto della Spagna è importante.
– A livello giuridico si può impedire ad una nave che ha salvato vite umane di attraccare in un porto?Quello che si è verificato è veramente agghiacciante, perché stiamo parlando di persone. In questo caso si incrociano elementi di diritto internazionale e di diritto interno. Secondo le varie Convenzioni prima di tutto occorre la salvaguardia della vita in mare, che vuol dire anche la conduzione delle persone salvate in un porto sicuro. Da questi due elementi discendono tutta una serie di principi. Ci sono dei passaggi nelle Convenzioni che riguardano il salvataggio delle vite in mare in caso di situazioni di grande angoscia, pericolo e di grandi violazioni: è chiaro che deve essere dato l’accesso ai porti. In questo caso c’è una responsabilità italiana perché i soccorsi vengono coordinati dalla autorità marittime italiane. Se davvero venisse impedito l’accesso ad un porto potrebbero scattare delle norme di carattere penalistico, dall’omissione di soccorso a tutto ciò che ne consegue. Tra l’altro sappiamo che la nave ha a bordo più persone di quante ne può contenere, le scorte di viveri sono limitate.
– Chiudere i porti dunque è illegittimo?È illegittimo e contrario alle ultime conquiste del sistema dei diritti umani, la nostra unica ricchezza europea di cui possiamo andare fieri, anche se ha avuto sempre un problema di effettività, cioè ad alcuni si applica, ad altri no. Ora siamo in una fase nuova. Il sistema è sotto attacco perché dice che non si applica ad una serie di persone. Questo è pericoloso perché la storia ci ha dato esempi tragici di come si comincia con alcune leggi restrittive rispetto ad alcune categorie e poi si prosegue.
– Probabilmente è stata una prova di forza per chiedere agli altri Paesi europei di accogliere. In ballo c’è anche la discussione europea sulle modifiche del Regolamento di Dublino, che vincola l’accoglienza al primo Paese di arrivo.Questo è un tema da affrontare ma è successivo, perché riguarda la suddivisione dei compiti dell’accoglienza. Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’Italia non debba sopportare da sola tutto l’onere dell’accoglienza e il discorso del Regolamento di Dublino va in quel senso. Ma non bisogna cercare di affossare la proposta di riforma avanzata dal Parlamento europeo che vuole superare il concetto di Paese di primo arrivo, con suddivisione di quote, concetti di famiglia, ipotesi di sponsorship. Vedremo alla fine di giugno cosa succederà. Ora ci sono i cosiddetti “triloghi” una fase di procedura complessa per arrivare alla normativa europea che prevede la co-decisione. Ci saranno incontri tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione Ue.
– Perché l’opinione pubblica non capisce che recedere sui diritti di alcuni significa anche penalizzare i diritti di tutti?Può sembrare un grande salto logico invece è quasi matematico. La storia dell’uomo insegna che nel momento in cui si tolgono i diritti ai più deboli, automaticamente l’arretramento si espande alle altre categorie: prima a quelle più vulnerabili, poi a tutte le altre. I diritti nascono per difendere i deboli, i potenti non ne hanno bisogno. Ad esempio se si riducono le difese in Tribunale per certe persone si riducono anche per altre. O in tema di anti-discriminazioni, nel momento in cui si restringono i diritti di un gruppo è facilissimo passare alla riduzione dei diritti anche nei confronti di altri. In questo caso c’è il rischio di considerare i migranti come non-persone: c’è un problema di partenza perché si discute se è giusto applicare o no dei diritti! Purtroppo nella pratica sta succedendo una situazione pre-ottocentesca, che non considera i migranti come persone. Sono i famosi primi 100 giorni di governo, per cui era prevedibile. D’altra parte si stanno attivando anche molte forme di solidarietà per reagire a questa situazione. L’unico elemento di positività è che sempre di più, non solo in Italia, ci sono fette di società civile che si oppongono, che chiedono di conoscere, di sapere. Lo vediamo con le vicende alla frontiera francese, perché i confini terrestri o marini stanno diventando il luogo in cui si gioca tutto. Sono zone in cui non c’è più il diritto e i migranti vengono considerati non-persone. Si sta tornando indietro ma è solo una questione di forza, in un’ottica molto miope.
«Il comportamento del governo italiano nella vicenda Aquarius è gravissimo e l’intervento della Spagna non solleva l’Italia dalle sue responsabilità».  Il 12 giugno, la ASGI ha lanciato l’allarme sul proprio sito web (a questo indirizzo) quanto al possibile imminente ripetersi di episodi analoghi a quello di Aquarius. Riprendiamo di seguito il testo firmato dalla ASGI.
Mentre scriviamo ancora non è definitivamente conclusa la vicenda della nave Aquarius, che ci auguriamo possa trovare felice esito anche grazie all’intervento delle autorità spagnole e, comunque, oltre la gestione che ha avuto da parte del Governo italiano.
La scelta di solidarietà  fatta dal Governo spagnolo di fornire assistenza materiale e giuridica ai naufraghi salvati dalla nave Aquarius, infatti, non deve oscurare la gravi responsabilità del governo italiano nella conduzione complessiva di tutte le operazioni.
Va infatti ricordato che le operazioni di soccorso sono partite su impulso di un SOS diramato dall’MRCC (Comando generale del Corpo della Capitanerie di Porto) di Roma e che pertanto, in base al diritto internazionale – l’Italia è sempre stato il Paese giuridicamente responsabile del coordinamento dei soccorsi.
Solo in questo senso possono essere lette le principali Convenzioni internazionali pertinenti in materia e, tra esse:
– la Convenzione sulla salvaguardia della vita umana in mare (Convenzione SOLAS, firmata a Londra nel 1974 e ratificata dall’Italia con L. 313/1980);
– la Convenzione internazionale sulla ricerca ed il soccorso in mare (Convenzione SAR, firmata ad Amburgo nel 1979 e ratificata dall’Italia con L. 147/1989, da cui il Regolamento di attuazione D.P.R. 662/1994;
– la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Convenzione CNUDM o UNCLOS, adottata a Montegobay nel 1982 e ratificata dall’Italia con L. 689/1994)
Fino al momento nel quale la Spagna non ha annunciato il suo intervento per ragioni umanitarie il centro di coordinamento dei soccorso italiano, competente e responsabile degli stessi, ha continuato a non indicare alcuna destinazione alla barca Aquarius, rendendosi completamente inadempiente verso precisi obblighi indicati dal diritto internazionale ed interno e ponendo a rischio la vita di centinaia di persone.
La situazione di pericolo e di estrema difficoltà, in cui si trovavano e si trovano tutt’ora i migranti, oltre ai membri dell’equipaggio, integra senza dubbio una situazione di pericolo che non fa ritenere legittima alcuna limitazione all’approdo in un porto italiano. Nel caso di specie doveva, infatti, immediatamente trovare applicazione l’art. 18, par. 2 della Convenzione UNCLOS, la quale prevede che lo Stato costiero non può invocare una violazione del diritto di passaggio inoffensivo né obbligare la nave straniera a riprendere il largo. Conseguentemente, lo Stato costiero, nel cui mare territoriale, o nelle vicinanze del quale, si trovi una nave in una situazione di pericolo è, infatti, il titolare primario dell’obbligo di portare soccorso ed è responsabile della conclusione del salvataggio. La nave che si trova quindi in una situazione di pericolo implicante una minaccia per la vita delle persone a bordo, qualsiasi sia lo status di questi passeggeri, gode di un “diritto” di accesso al porto.
Il diniego di accesso ai porti italiani a imbarcazioni che abbiano effettuato il soccorso in mare comporta la violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, applicabile poiché l’Italia, nel coordinare l’azione SAR, esercita funzioni esecutive al di fuori del proprio territorio «conformemente al diritto internazionale» (v. mutatis mutandis, Al-Skeini c. Regno Unito e Jaloud c. Paesi Bassi). Le persone soccorse vertevano infatti in evidente necessità di cure mediche urgenti, nonché di generi di prima necessità (acqua, cibo, medicinali), e tali bisogni non potevano esser soddisfatti in alto mare. Le condizioni alle quali gli stessi sono stati sottoposti determinano l’esposizione di uomini, donne e bambini ad un reale trattamento disumano e degradante ( in violazione dell’art. 3 cedu) e ad un serio rischio per la loro vita (in violazione dell’ art. 2 cedu).
Sulla nave Aquarius vi erano richiedenti asilo e rifugiati, pertanto la scelta del governo italiano di negare un porto sicuro a queste persone, anche poiché le operazioni di soccorso erano state gestite dalle autorità italiane, avrebbe potuto comportare per lo Stato Italiano la violazione del principio di non refoulment ai sensi dell’art 33 della Convenzione di Ginevra sullo Status dei Rifugiati del 1951 se non si fosse trovato un porto sicuro. Il principio di non refoulment è un principio di diritto internazionale generale, vincolante per tutti gli Stati anche indipendentemente dalla ratifica della Convenzione del 1951; esso stabilisce il divieto di respingimento verso qualsiasi luogo in cui una persona potrebbe trovarsi esposta al rischio di persecuzione e/o di condizione ascrivibile a trattamento disumano e degradante, trattamento nel quale si sono trovati a vivere coloro che erano da giorni in alto mare in assenza di approdo in porto sicuro.
Sotto il  profilo del diritto penale, l’obbligo di prestare soccorso configura una precisa prescrizione giuridica, la quale non può essere disattesa. Si ritiene che la condotta tenuta dall’MRCC di Roma sia stata suscettibile da integrare almeno la fattispecie dell’omissione di soccorso ai sensi dell’art. 593 c.p. A ciò si aggiunga che se dal ritardo dell’ingresso fossero derivate (o dovessero derivare) morte o lesioni in capo alle persone a bordo, ciò integrerebbe fattispecie penali autonome, quali omicidio o lesioni, che sarebbero imputabili a tutta la catena di comando italiana in ragione dell’evidente dovere giuridico di salvaguardia della vita che incombe sul paese che coordina i soccorsi
Il  «braccio di ferro» diplomatico attuato parte del Governo italiano con le autorità di Malta e con la UE ha messo a rischio la vita di centinaia di persone ed il rispetto di basilari diritti della persona e ciò costituisce un precedente gravissimo nella storia europea.
Il Governo italiano aveva tutti gli strumenti legali e politici per far valere nella fase di discussione e votazione del Regolamento Dublino IV le argomentazioni che ha portato invece sul piano mediatico e dell’uso della forza contro persone in stato di necessità dimostrando l’esplicita volontà di non proporre politiche costruttive rinunciando ad un ruolo centrale nel dibattito europeo. Il Governo italiano, invece, ha voluto imporre il solo uso della forza. Sarebbe stato possibile per il ministro degli Interni in carica recarsi a Bruxelles e discutere della necessità di ripartizione equa dei rifugiati fra gli stati europei facendo valere in modo democratico e legale presso tale sede le priorità individuate dall’esecutivo italiano, senza incorrere nelle violazioni dei diritti umani fondamentali e delle norme cogenti.
ASGI, nell’auspicare che la specifica vicenda abbia esito rapido e positivo, ha tuttavia il fondato timore che situazioni analoghe possano ripetersi già dalle prossime ore fa appello a tutte le istituzioni e al Parlamento, nonché a tutte le forze democratiche del Paese, affinché l’Italia non si renda più responsabile degli indecorosi eventi che si sono consumati negli ultimi giorni e che il diritto internazionale e quello interno in materia di soccorsi in mare venga scrupolosamente rispettato.
Così don Mauro Leonardi:
Tutti i maggiori quotidiani hanno dato il giusto rilievo al linciaggio cui è stato sottoposto il Cardinale Ravasi sui social per aver twittato un versetto del Vangelo con accanto l’hasthag Aquarius: “Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43) #Aquarius”.Sappiamo tutti che il modo migliore per togliere forza agli insulti è non parlarne, fare spallucce, non ti curar di loro, insomma il famoso “don’t feed the troll”, ma credo doveroso interrogarsi su cosa spinga una moltitudine urlante di Catholically Correct a lapidare una persona dotta, squisita, piena di pace, come Ravasi.Uno, veramente, che non ha mai fatto male a una mosca e che, potendoselo permettere dall’alto della sua immensa cultura, ha fatto dello sforzo per comprendere il diverso e il distante la ricetta della sua vita.Che paese diventa l’Italia se un cardinale non può ricordare, a proposito di migranti, il versetto di Matteo “Ero straniero e non mi avete accolto”? E tutto ciò subito dopo l’ultima esortazione apostolica Gaudete et Exsultate in cui Papa Francesco al n. 115 scrive “Anche i cristiani possono partecipare a reti di violenza verbale mediante internet e i diversi ambiti o spazi di interscambio digitale. Persino nei media cattolici si possono eccedere i limiti, si tollerano la diffamazione e la calunnia, e sembrano esclusi ogni etica e ogni rispetto per il buon nome altrui. Così si verifica un pericoloso dualismo, perché in queste reti si dicono cose che non sarebbero tollerabili nella vita pubblica, e si cerca di compensare le proprie insoddisfazioni scaricando con rabbia i desideri di vendetta. È significativo che a volte, pretendendo di difendere altri comandamenti, si passi sopra completamente all’ottavo: «Non dire falsa testimonianza», e si distrugga l’immagine altrui senza pietà. Lì si manifesta senza alcun controllo che la lingua è «il mondo del male» e «incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna» (Gc 3,6).Il massacro mediatico cui è stato sottoposto l’attuale presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, similmente a quanto accaduto a Mons. Dario Viganò quando era Prefetto della Segreteria della Comunicazio per la Santa Sede, mette in luce un elemento essenziale della definizione di Catholically Correct. È importantissimo distinguere infatti il Catholically Correct dal cattolico conservatore. Nella Chiesa, diversamente da quanto possa apparire, sono possibili moltissime opinioni diverse ed è chiara l’esistenza di una molteplicità infinita di approcci rispetto alla spinosissima questione dei migranti. Ma ciò che non può avvenire dal punto di vista cattolico è l’attacco indiscriminato, e direi sistematico, a un membro della gerarchia ecclesiastica. E invece il Catholically Correct se ne fa un vanto. Non è quindi solo un credente che preferisce le posizioni “tradizionali” rispetto a quelle più “avanzate”: è anche convinto di dover attaccare i cattolici che non pensano come lui, vescovi e cardinali compresi. Anzi, un po’ come accade con Burioni quando si parla di vaccini, pare che il Catholically Correct trovi una particolare soddisfazione nell’attaccare le persone competenti. A meno essere antivaccinisti, voler uscire dall’euro, chiudere i porti, stia diventando la vera identità cattolica. 

Altre posizioni (più pro-governo) sono espresse ad esempio in Libero, Marco Tosatti, La Nuova Bussola Quotidiana e in "Lo speciale giornale".

Etichette

7 segni1 Abbè Pierre1 abitudine1 aborto20 Abramo1 Accattoli2 accidia1 accoglienza8 adolescenti49 adozioni gay1 adulazione1 Aforismi17 agire1 aiutare1 Al centro l'amore35 Albini1 alfabeto1 Alfie2 allegria1 Alpha1 altruismo1 Amazzonia3 amicizia11 Amirante5 Ammaniti1 Amore74 Amoris laetitia6 Andreoli2 angelo custode3 anima3 animali1 animazione6 Anniversari30 Anno liturgico1 anziani6 apologetica3 app4 apparizioni4 Arcabas1 arcangeli2 archeologia1 Argentina1 arte22 Articoli20 Ascensione4 Assisi1 Assunta2 ateismo4 Atenagora1 Attanasio1 attesa1 audio2 Augias1 autorità1 avarizia1 Avvento26 azioni1 baby gang2 baciamano1 Baggio1 bambini19 Bannon1 Banzato1 Baricco1 Bassetti5 Battesimo4 Battesimo di Gesù3 Battiato1 Bauman3 beatitudini10 Becciu2 Beltrame1 Benedetto XVI22 benedizione4 Benigni10 Bianchi58 Bibbia45 Bibbiano2 Biffi1 Bignardi1 Bignoli1 Blade Runner1 blasfemia3 blog23 Bloom1 Bocelli2 Bonhoeffer1 Bose1 Botta9 Bova1 Brown1 Brunelli1 bullismo3 buon ladrone1 Busca1 Buttiglione1 caccia1 Cacciari2 Caffarra1 Calcio sociale1 Camilleri3 Camisasca1 cammini1 campi estivi5 Cana1 Candelora1 Cannes1 Canopi3 Cantalamessa9 Canti religiosi31 Cardenal1 carismi1 Caritas2 Carlo Acutis15 Carrere1 Carròn1 cartine1 Castellucci1 castità7 catacombe1 Catechesi93 Caterina1 cattonerd7 Caviezel1 Cazzullo2 CEI6 Celentano1 celibato7 Ceneri5 censura1 Cevoli1 Chapman1 Che Guevara1 Cheaib9 Chiara Corbella3 Chiara Lubich12 Chiara Luce Badano2 chierichetti1 Chiesa26 Chiesa e società32 Chittister1 chosen1 Christus vivit1 Ciardi2 Cinema82 Cirinnà1 citazioni80 CL1 clausura1 Coccopalmerio1 Coco1 collaboratori1 Comastri3 comunicazione2 comunità1 Comunità Giovanni XXIII1 Concilio1 conferenze3 Confessione12 consacrati1 consacrazione1 conversione1 convivenza2 cooperazione1 coronavirus35 Corpus Domini5 Corviale1 Corvo1 Cosentino5 covid197 creazione1 Credo3 cremazione3 Crepaldi1 Cresima4 CRIC2 crisi10 cristianofobia6 Cristicchi3 Cristo Re2 croce3 Crocefisso3 crociate2 Cultura12 cuore1 curia3 Curtaz2 D'Avenia21 Dalla2 David Buggi3 ddlzan3 De Donatis9 de Foucauld5 De Whol1 Debora Vezzani1 Debrel1 decalogo7 defunti8 degrado1 Delpini9 demografia2 denaro1 denatalità2 depressione1 desideri1 devianze4 devozioni3 dialogo2 dibattiti45 dicembre 20181 digiuno2 Dio4 Diocesi1 Diotallevi1 diritti umani1 disagio2 discernimento5 dissenso29 divorziati6 dj Fabo2 Doglio1 Dom Gréa2 domande1 domenica3 don Benzi1 don Bosco2 Don Camillo1 don Ciotti1 don Gatta1 don Leonardi13 don Luigi Verdi3 don Marco Pozza3 don Milani5 don Peppe Diana1 don Probo1 don Zeno1 donne e Chiesa6 Dossetti1 Dostoevskij1 down1 Draghi1 Dreher3 droga4 dvd1 e-book1 ecclesiologia di comunione1 ecologia4 economia6 ecumenismo6 edicola1 editoria1 educare18 Einstein1 Eli1 Emmaus2 emozioni1 Epicoco14 Epifania6 Ermes Ronchi6 esame di coscienza2 escatologia4 esegesi1 esercizi2 esorcismo3 estate4 Etty Hillesum2 Eucarestia7 Europa3 eutanasia17 evangelizzare3 Fabrizio Moro1 facebook3 fake11 famiglia40 Fano1 Farina1 Fatima6 Fazi2 Fazio1 fede16 felicità13 Fellini1 femminicidio2 femminismo1 Ferrero2 Fini1 Fittipaldi1 Fo1 Focolarini5 Follereau1 Fontana1 Fontanelle1 formazione1 foto1 Francesco226 fratel Biagio1 Fratelli tutti1 fraternità6 Frisina1 Fromm1 Fumagalli1 fumetti3 Galantino1 Galileo1 Galimberti1 Galli della Loggia6 Gandhi2 Garelli3 Gargiulo1 Gasparino2 Gaudete2 Gen Rosso1 gender13 genitori6 Gerusalemme1 Gesù25 Gesù Re1 Giaccardi1 Gianluca Firetti3 Gibran1 Gibson2 Giotto1 giovani69 Giovanni Battista2 Giovanni Paolo I1 Giovanni Paolo II11 Giovanni XXIII3 Gironda1 giubileo1 Giuda2 giudizio1 GMG11 gnosticismo1 Gramellini2 gregoriano1 grest12 Greta1 Grillo1 Grossman1 Grun1 Guareschi1 guerra Ucraina4 Gutierrez1 Guzzo1 Hadjadi3 Halloween5 Hargot3 Harry Potter1 Hexameron1 hikikomori2 Hill1 Hong kong1 Humanae vitae1 icone1 Il Regno1 Immacolata8 immagini53 immigrazione21 individualismo2 infedeltà1 inferno3 ingiustizia3 inquisizione1 interiorità2 internet12 Introvigne1 Isacco1 Islam1 Jean Venier1 Kasper1 Kilgour1 Kirill2 Koder2 Koll2 Konrad1 Kuby1 Ladaria1 laicismo4 Lambert1 Lambiasi1 lamentele1 Lasconi1 Laterano1 Law1 Le pen1 Leopardi1 letteratura5 letto15 Lewis2 liberazione2 libertà4 Libri153 Ligabue1 Lind1 Link2 liturgia53 Livatino1 Lonardo16 Loppiano1 Loreto1 Lorizio6 Lumini1 Lutero1 Luxuria1 M.L.King1 Madonna5 Madre Elvira1 Madre Teresa7 mafia5 Maggi20 MaggiLidia1 Magi1 Magister2 Magnificat1 Magris2 Mainetti1 malattia7 malattie spirituali3 male1 male innocente4 Manara1 Mancuso7 Manicardi2 Mannoia1 Manns1 Manzoni1 Maraini1 Marazziti1 Marco1 Marco Gallo1 Maria47 Mariani1 MariaVoce1 Marta e Maria1 Martin1 Martinelli1 Martini7 martiri5 Marzano3 mass media7 Mastracola1 maternità3 maternità surrogata3 Matino1 matrimonio28 Matteo A.8 Mazzolari7 media2 meditazioni2 Medjugorje12 Melloni1 Meloni2 Mencarelli1 Mentana1 Mercier1 Merini1 Messa17 Messale1 Messiah1 Messori3 miracoli5 Miriano13 Mirilli1 misericordia7 Missione7 MMSOTT20191 Molari1 Monda6 Monica Mondo1 morale6 morte2 movimenti1 Muller2 Murgia4 Musica39 Nadia Toffa1 Natale53 Natività di Maria1 Natuzza2 Negri1 Nembrini5 Neocatecumenali1 Newman2 no vax1 Noa1 non ti arrendere1 Normadelfia1 Notre Dame1 Novena5 Nuzzi3 Oceania1 Odifreddi1 odio2 Olmi2 olocausto1 omelia6 omelie164 omosessualità33 opzione Benedetto3 oratorio6 Ordine di Malta1 Oriente1 Orlandi1 oroscopo1 Oscar5 Oxfam1 p.Livio Falzaga3 pace8 Padre Livio2 padre Michal1 Padre nostro5 Padre Pino Puglisi1 Padre Pio1 Pagano1 Pagazzi1 Paglia3 Palme4 Palumbo2 pandemia8 Pannella1 Paolo VI2 papà2 paradiso1 Parigi1 Parola di vita38 parrocchia9 Pasqua30 passione6 pastorale31 paternità6 Pati Trigo1 patria1 Patriciello16 paura1 peccato originale2 pedofilia17 pelagianesimo1 Pelati1 Pell1 Pellai1 pellegrinaggi3 Pelligra1 pena di morte2 Pentecoste5 Percorsi1 perdono4 Personaggi45 pettegolezzo1 Piccolo1 Pietro e Paolo1 Pinocchio1 Pio XII2 podcast2 poesia3 polemiche87 Poli1 politica56 Polonia1 Poretti7 pornografia2 povertà3 prediche1 preghiera27 preghiere98 pregiudizi1 presepe7 Pro Vita4 profeti1 profezie2 Proietti1 Pronzato1 psicologia8 pubblicazioni59 Quaresima48 racconti5 radio2 Raggi1 Ravagnani6 Ravasi19 razzismo2 reali1 Recalcati8 relativismo2 religione9 religioni4 Repole1 report2 Riace1 Riccardi7 ricchezza10 Ricci1 Rivi1 RnS1 Rom2 Roma19 Romero2 Ronaldo1 rosario9 Rosini32 Ruini1 Rumiz1 Rupnik9 Sabattini2 sacerdoti31 sacramenti5 Sacro Cuore1 Sadhguru1 Saint-Exupery1 Salmi1 salvezza2 Salvini16 samaritana1 San Filippo Neri1 San Francesco9 San Francesco di Sales1 San Giovanni Crisostomo1 San Giovanni Evangelista1 San Giuseppe11 San Leone Magno1 San Martino1 San Paolo2 san Tommaso dìAquino1 Sanremo11 Sant'Agostino10 Sant'Egidio1 Santa Bernardette1 Santi31 santità16 Santo Sepolcro1 Santoro1 santuari3 Sarah2 sardine1 Sassoli1 Satana3 Savagnone1 Saviano3 sballo1 Scalfari4 scandali7 Scaraffia4 Schmitt2 scienza e fede9 Scifoni6 scisma2 Scola1 Scorsese3 scuola5 Scurati2 secolarizzazione2 Secondin1 segreti1 Semeraro1 sentenze1 Sequeri3 serie TV31 Serra2 sessualità64 Sesta3 sette1 Settimana santa4 sexting1 Silence2 Silone1 Silvia Romano3 simonia1 Sindone2 single1 sinodalità1 Sinodo15 Siti cattolici27 smartphone2 Snoopy1 Socci4 social4 società44 sociologia3 sondaggi2 Sorrentino1 Sosa1 Soul1 Spadaro5 speranza5 Spidlik1 spiritismo1 Spirito Santo17 Spiritualità81 Spoleto2 sport2 Springsteen1 Squid game1 Staglianò5 Staino2 Star wars1 Stark1 statistiche10 storia7 storicità2 streaming8 strumenti1 studente1 suicidio3 suor Faustina1 suore3 sussidi44 Tagle1 Tamaro3 Taylor1 teatro1 tentazioni7 teologia12 terremoto3 terrorismo3 Testimoni di Geova1 testimonianze18 The chosen2 Theobald1 Tolentino5 Tolkien1 Tolomeo1 Tonino Bello17 Tornatore1 Tornielli1 Tosatti2 Totti1 tradizione1 transessuali5 trasfigurazione4 trash1 trekking1 Triduo pasquale15 Trinità9 Trisulti1 Trump1 Turoldo3 TV29 Twenge1 twitter1 UCCR2 udienze1 unioni civili1 utero in affitto3 vacanze2 Valli5 Vallini1 Vangeli1 Vanier1 Vanni1 Vaticano6 veggenti5 Veltroni2 verità2 Veronesi1 Via Crucis10 Vialli1 Video117 Viganò3 vignette10 VIP2 virtù1 visto10 vita8 vita eterna5 vita religiosa11 vizi1 vocazioni9 volontariato2 voti1 Zanardi2 Zichichi1 Zingaretti1 Zuppi11
Mostra di più

Archivia

Mostra di più

Post popolari in questo blog

Preghiere per i sacerdoti (di don Tonino Bello e di un anonimo)

Sull'amore (marzo 2019)

Principali VEGGENTI italiani viventi

Sussidi online per la Quaresima 2018

Don Tonino Bello, vescovo. Citazioni, preghiere e scritti vari