Babbo Natale a Gesù Bambino
Babbo Natale, inginocchiato davanti a Gesù Bambino, è in raccoglimento e gli dice:
«Mio caro e prezioso Gesù Bambino, io non ho mai pensato di prendere il tuo posto. Io porto solo giocattoli e altri oggetti, tu porti amore e grazia. La gente mi dà liste di desideri e speranze, ma tu ascolti le preghiere. Quando io arrivo in città i bambini cercano di essere buoni e di non piangere, ma tu li ami incondizionatamente e con amore sovrabbondante. Io porto solo un sacco di giocattoli e di gioia temporanea, tu lasci un cuore pieno d’amore, pieno di significati e di ragioni per vivere».In inglese il testo è tutto in rima e si conclude così:
«Voi potete trovare tanti Babbi Natale in città o al centro commerciale, ma tu [Gesù Bambino] sei l’unico onnipotente che può rispondere alle domande di un peccatore».Ho trovato il testo in un post di Aldo Maria Valli che ne denuncia l'assurda censura fatta da Facebook ad una immagine simile a quella riportata in alto e accompagnata dalle parole che avete potuto leggere:
Facebook, visto il successo dell’immagine, a un certo punto ha deciso di oscurarla automaticamente e di dare la possibilità agli utenti di decidere se visualizzarla o meno. Motivo? A causa di «violent or graphic content», formula che viene usata in presenza di immagini e video che possono turbare a motivo dei loro contenuti «forti». In questo caso, l’utente è avvisato e gli viene data la possibilità di scegliere se sbloccare l’immagine, che potrebbe urtare la sua sensibilità, oppure no.Dopo che il sito LifeSiteNews ha raccontato la vicenda riguardante l’immagine di Babbo Natale inginocchiato davanti a Gesù Bambino, e della «protezione» cui era stata sottoposta, l’immagine stessa è diventata, come si dice, virale. In meno di diciotto ore la storia è stata condivisa su Facebook oltre 42 mila volte dai lettori del sito e vista circa 60 mila volte.Conseguenza: Facebook ha deciso di sbloccarla e di permettere che sia vista e condivisa liberamente.Interessante è comunque la motivazione con la quale si era giunti al provvedimento di blocco: «Sappiamo che le persone hanno sensibilità diverse per quanto riguarda i contenuti grafici e violenti. Per questo motivo, aggiungiamo un’etichetta di avvertenza in modo che non siano disponibili a persone di età inferiore ai diciotto anni e in modo che le persone siano consapevoli della natura grafica o violenta, prima di fare clic per vederli».Si è dunque pensato che i minori di diciotto anni avrebbero potuto restare turbati dall’immagine.Il mondo di internet è complesso e tendenzialmente anarchico. Difficile introdurre norme in un ambiente per sua natura sfuggente. Si può anche capire, dunque, che una politica di protezione possa cadere nella trappola dell’esagerazione e del paradosso, tuttavia nel caso specifico sarebbe interessante comprendere meglio il processo mentale in base al quale qualcuno ha potuto immaginare un possibile turbamento delle giovani menti di fronte a quell’immagine.Scrive Lifesitenews: «Il 25 dicembre i cristiani di tutto il mondo celebrano la nascita di Gesù Cristo avvenuta 2018 anni fa. I cristiani credono che Gesù è il Figlio di Dio venuto nel mondo per salvare l’umanità dal peccato e aprire la via al cielo. I cristiani considerano Dio che diventa uomo il più grande evento storico che abbia mai avuto luogo». L’immagine in questione, dunque, non fa che indicare la giusta gerarchia dei valori. Anche Babbo Natale, la cui figura deriva da quel Santa Claus – San Nicola che abbiamo festeggiato ieri, 6 dicembre, prende senso e significato dalla nascita di Gesù.Tuttavia, poiché viviamo in un mondo capovolto, la realtà può essere giudicata sconvolgente e fonte di turbamento. Quindi meglio rimuoverla.In molti casi il gigante Facebook è stato costretto a scusarsi per aver bloccato o censurato immagini e contenuti cristiani indicati come inappropriati o addirittura fomentatori di odio. Il che mostra come il rapporto tra il web e l’elemento religioso sia particolarmente delicato.In ogni caso, lasciatemi concludere con una testimonianza diretta.Un ospite entra in una casa in cui vive un bimbo di poco più di tre anni. Si parla di Natale e di doni e l’ospite non sa bene come regolarsi. Deve fare riferimento a Babbo Natale o a Gesù Bambino? Prima di sbilanciarsi, chiede dunque, sottovoce, un consiglio alla mamma, la quale risponde: «Oh, non preoccuparti, puoi parlare liberamente, il mio bambino sa perfettamente qual è la situazione, vero?». E, così dicendo, si rivolge al bambino chiedendogli: «Chi è Babbo Natale?». E il bambino, prontissimo: «Lo schiavo di Gesù Bambino!».«Lo schiavo di Gesù Bambino?» chiede l’ospite. «E chi te l’ha detto!».«Il mio papà!».Che dire? Complimenti a quel papà. (E ora vediamo se qualcuno bloccherà anche questo contenuto).Aldo Maria Valli