Siamo uomini o animali? Sul discusso "Decreto Sicurezza" e sull'anniversario della Dichiarazione dei diritti umani
E' più importante garantire la sicurezza o i diritti umani fondamentali? E' più importante salvaguardare un animale o un essere umano? Domande molto differenti che sorgono da due avvenimenti che sembrano contrapporsi (e da alcune riflessioni ad esse relative): il discusso Decreto sicurezza tanto voluto da Salvini (ecco di cosa parla) e il 70° dall'approvazione della Dichiarazione dei diritti umani da parte dell'ONU.
Nell'omelia dell'Immacolata, il cardinal Montenegro ha affermato:
A poca distanza, il vescovo di Caltagirone, Mons. Peri afferma:... non vi pare che Dio sta diventando il grande estraneo? Il toglierlo di mezzo sta rimpicciolendo talmente l’uomo, che facilmente si scopre la poca umanità che c’è in giro. Capita – giustamente – di commuoverci dinanzi a un animale che soffre (è una creatura vivente che merita rispetto), ma, per esempio, poi si resta indifferenti dinanzi a uomini (migranti) che hanno la colpa di voler vivere come gli altri e per questo soffrono e muoiono a migliaia, o dinanzi ai poveri che soccombono per la fame, o subiscono la violenza dei prepotenti o pagano il prezzo della corruzione e dell’ illegalità.
In Italia specialmente prima delle vacanze estive, passa una bella pubblicità: non è civiltà abbandonare i cani per strada e chi lo fa è punito dalla legge. Invece, abbandonare per strada i migranti o, se sembra troppo forte, ‘accompagnarli’ e lasciarli per strada , è ‘sicurezza’, è legge.Riporta queste recenti omelie il sito fanpage che racconta anche dell'eclatante caso del prete genovese che ha annunciato di non voler celebrare la Messa a Natale:
Don Paolo Farinella, prete di San Torpeta, è arrivato a prendere una decisione che ha dell'eclatante chiudendo la chiesa per tutto il periodo delle feste natalizie e spiegando, in una lettera ai fedeli: "Il Natale è diventato ormai un evento commerciale, tra regali e assalti ai negozi, mentre accanto ‘i poveri Cristi' muoiono di fame e freddo in mare, nei bordelli della Libia, pagati dall'Italia, che fomenta le guerre con l'immondo commercio delle armi, da cui ricava illeciti guadagni". Il cibo "si butta via, mentre sulle stesse strade ‘Gesu', il migrante dei migranti' muore di fame e di freddo".Il Decreto sicurezza viene inoltre attaccato da Amnesty e da Gino Strada:
Con la sicurezza quel decreto non c’entra niente. La mia sicurezza non dipende da quanti immigrati ci sono, regolari o non regolari. Questa è una campagna strumentale che tende a generare odio. e che tende a generare violenza. E’ li che io non mi ritrovo, perché non voglio un mondo in cui ritornino di nuovo queste logiche di superiorità, di razzismo, questa nuova forma di fascismo. Non mi piacciono queste cose. Dobbiamo tutti quanti riflettere un attimo, queste cose fanno paura, poi dopo ci si chiede per decenni ma come è potuto succedere?
Vedi anche:
- Il vescovo di Chioggia: «Mandano per strada gli immigrati e poi fanno le battaglie sul presepe»;
- Cosa prevede il decreto sicurezza e immigrazione (Internazionale);