XIII domenica del T.O.: "Se amate...più di quanto amate me"
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «37Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quelle ascoltate sono tra le esortazioni di Gesù che più ci inquietano, scuotono e lasciano perplessi. Come si può.chiedere ad una mamma di amare più Gesù di suo figlio o ad un figlio di amare di più Lui che i suoi genitori?
Gesù non mette in competizione gli amori: Dio è amore e chiunque vive nel (vero) amore, vive in Dio. Lui non è geloso dei nostri amori terreni, tantopiù quelli filiali o paterni o materni che sono iscritti nelle viscere dell'essere umano.
Gesù non svaluta gli amori umani, ma ci chiede di viverli in Lui, con Lui, come Lui. Altrimenti rischiano di trasformarsi in attaccamenti che non liberano e non arricchiscono, ma sono vissuti come possedimenti che opprimono e impoveriscono.
Di assoluto c'è solo Dio: ogni amore umano è relativo e và vissuto con la consapevolezza che c'è qualcosa di ancora più grande, di qualcuno che è l'unico in grado di rendere eterni i nostri amori terreni.
Hai genitori che ti ostacolano nel tuo cammino di fede? Amali, rispettali, ma non ti lasciare sviare dai loro attaccamenti o pregiudizi.
Hai dei figli che ti assorbono a tal punto da non avere più tempo ed energie per Dio? Ricordati che il dono più prezioso che puoi loro fare è donargli la fede in Dio e che ogni momento "tolto" alla famiglia per vivere in Dio è un momento prezioso che ti restituisce alla famiglia con più serenità ed energie.
L'amore dei genitori e dei figli è sacro e Gesù l'ha vissuto e comandato, ma non come l'assoluto della vita: quando proiettiamo nei figli (che sono in tutti i sensi il nostro tesoro su cui investiamo ogni risorsa) troppe - e nostre - aspettative, siamo destinati a rimanere delusi: i "nostri" figli ci sono affidati, non sono nostri e non sono soprattutto un nostro prolungamento.
Nessuna cosa e nessuna persona può saziare il nostro cuore fatto per l'infinito, il tutto e l'eternità.
"NON E' DEGNO DI ME": lo ripete tre volte. Ma chi è degno di Lui? Nessuno! Perchè il suo è un amore gratuito, incondizionato, che anticipa ed è senza clausole. Un amore che non si merita, ma si accoglie e ci spinge a fare altrettanto.
Se amiamo solo (e nella misura) in cui l'altro lo merita, è sempre troppo l'amore che diamo; ma se amiamo gratuitamente, senza aspettarci ricompense, senza rinfacciare quanto noi facciamo, ma amiamo per il semplice motivo che noi siamo stati amati in tal modo, allora è sempre poco l'amore che diamo.
La legge della vita è amare: chi pensa solo a sè stesso, cercando di trattenere il più possibile per il proprio benessere e per il proprio tornaconto, finisce per perdere la vita stessa, per non vivere affatto.
Chi perde (cioè dona) trova: come la donna della prima lettura che è attenta alle esigenze del profeta e riceve in cambio la vita di un figlio che non ha potuto avere e la capacità di amare di più.
Chi dona anche solo un bicchiere d'acqua non perde la sua ricompensa: non importa quanto doni, ma come doni e, in sostanza, il fatto che doni e che ti doni.
Ho davanti agli occhi gli animatori e i genitori che hanno donato energie e tempo per il grest dei piccoli: hanno ricevuto un surplus di vita, di vitalità, di entusiasmo.
Dono e accolgienza sono i verbi che declinano, rendono vero e concreto l'amore. Accogliere l'altro non come minaccia o ostacolo, ma come figlio di Dio, come suo inviato: questo ci chiede Gesù per trasformare questo nostro mondo egoista in un anticipo di paradiso.