Laicismo: il Natale osteggiato in nome della tolleranza
Ha fatto così notizia il caso di una bambina di 5° elementare che si è ribellata alle maestre che avevano cancellato il nome di Gesù da un canto natalizio e, con una raccolta firme, le ha convinto a reinserirlo.
L'UCCR ha evidenziato come, di fronte alle solite polemiche sull'opportunità di fare il presepe nelle scuole, un Imam e un sindaco - compagno della laicissima Cirinnà - difendono il simbolo cristiano:
Presepe nelle scuole e laicità. Dopo il caso di Terni e di Roma, sia un rappresentante del mondo islamico che il sindaco Esterino Montino (compagno della Cirinnà) prendono posizione contro chi toglie i simboli cristiani nelle scuole. Non discriminano nessuno, lo dicono loro.Puntualissimi. Ad un mese di distanza dal Natale, ecco che inizia la giostra dei dirigenti scolastici allergici alla cristianità che vietano presepi, recite e canzoni natalizie. Il motivo? Si preoccupano, in anticipo, di evitare la discriminazione di persone di fede islamica.A dirla tutta, le uniche notizie arrivate in questo senso provengono da una scuola primaria di Terni, dopo la segnalazione dell’assessore comunale alla Scuola, Valeria Alessandrini (Lega). La polemica è divampata a livello nazionale grazie anche all’intervento del ministro degli Interni, Matteo Salvini, in difesa della “tradizione”. La preside dell’istituto però ha definito “insussistente” il fatto, spiegando che «l’idea di realizzare un presepe vivente era solo un’ipotesi, neanche formulata più di tanto. In tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità».Caso chiuso, dunque. Anzi, no. Perché il polverone alzato dalla Lega è stato comunque utile, sia come deterrente per dirigenti scolastici che invece hanno realmente una mezza idea di censurare la propria tradizione culturale-religiosa in nome di un insana idea laicista, sia perché ha permesso l’intervento dell’imam locale. Mimoun El Hachmi, rappresentante della comunità musulmana di Terni, ha spiegato: «Non siamo noi a volere cambiare la cultura del Paese che ci ospita, siamo qui per rispettarla. C’è chi sta cavalcando la polemica a nome nostro. Per la nostra Comunità lo scambio è una ricchezza, siamo tutti fratelli. Diciamo ‘no’ all’integralismo islamico così come a quelli di altro genere. Per cui trovo giusto che a scuola si possa fare anche un presepe vivente, Dio è nel cuore e non nelle parole». Un’apertura importante da parte del mondo islamico, un dialogo positivo beneficiato dal rispetto rivolto al mondo musulmano da parte degli ultimi tre pontefici.Gli islamici, dunque, non si sentono affatto discriminati dalla presenza dei simboli cristiani nelle scuole. E tanto meno i “laici”, almeno così si intende l’intervento del sindaco di Fiumicino Esterino Montino, marito/compagno della laicissima Monica Cirinnà. Il senatore leghista William De Vecchi ha infatti denunciato il caso accaduto in una scuola elementare romana, dove si sarebbe eliminato il crocifisso sempre in nome del rispetto dei musulmani. #VivailNatale ha twittato, ancora una volta, il ministro Salvini. Dell’episodio si è interessato anche Montino, dichiarando: «Ero totalmente all’oscuro. Stiamo approfondendo per venirne a capo. Mi auguro che nessuno abbia preso iniziative di questa natura autonomamente e senza confrontarsi con il dirigente scolastico».Così, sia un autorevole rappresentante del mondo islamico, sia un rappresentante dell’area laicista hanno manifestato la medesima posizione nel giro di poche ore. La presenza del Presepe o del crocifisso non discriminano le loro idee e le loro convinzioni. Basta scuse, perciò. Si eviti di parlare “a nome” del mondo islamico o dei laici, perché evidentemente chi intende sradicare la cultura cristiana non rappresenta nessuno e non lo fa per “evitare di discriminare” ma semplicemente in nome della sua personale intolleranza a simboli che, come scrisse l’atea Natalia Ginzburg, sono «l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo».Sul tema è intervenuto anche il SIR con l'articolo: Presepe a scuola: la laicità non è negare ma accogliere e distinguere e con Presepe sì, presepe no…
Vedi infine l'editoriale di Aldo Maria Valli: Se Gesù Bambino può turbare i minori