Cristiani emergenti: don Maurizio Mirilli
Maurizio Mirilli nasce a Mesagne (BR) nel 1970. Viene ordinato sacerdote per la Diocesi di Roma il 2 maggio 2004. Nel 1994 consegue la laurea in scienze statistiche ed attuariali presso l’Università “La Sapienza” di Roma, discutendo una tesi su alcuni modelli matematici per la valutazione dei titoli finanziari derivati. Dopo il baccalaureato in Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, si specializza in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana. Sin dall’ordinazione svolge il suo ministero pastorale in mezzo ai giovani. Dal 2009 al 2014 è Direttore del Servizio per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma e dal 2014 è Parroco del SS. Sacramento a Tor de' Schiavi, periferia romana.
È qui che, grazie all’aiuto di alcune religiose e di un nutrito gruppo di volontari laici, ha dato concretezza al sogno di dare una casa alle tante persone con disabilità del quartiere. Ristrutturando e adeguando alcuni locali ampi ma inutilizzati del sottotetto parrocchiale, è nata la «Casa della gioia» inaugurata dal Pontefice il 6 maggio scorso. Proprio in quella circostanza — ricorda il sacerdote — «ho avuto l’occasione di parlare al Papa di questo libro sulla gioia e sulla logica dello “scartagonismo” come la chiamo io, cioè degli scartati dalla società che alla luce del Vangelo diventano protagonisti». Mai, però, don Mirilli avrebbe immaginato la sorpresa che il Papa aveva in serbo. «Solo pochissimi giorni più tardi, il 14 maggio, Francesco si è presentato al convegno della diocesi a San Giovanni in Laterano con una busta che il giorno seguente, proprio il giorno del mio compleanno, il cardinale vicario Angelo De Donatis mi avrebbe consegnato. Era la prefazione a questo libro». Un «dono davvero inaspettato», così come davvero imprevedibile è la gioia che nasce dal vivere e seguire le strade del Vangelo. (L'Osservatore Romano)La sua pagina facebook ha più di 4.000 amici. Invitato più volte ad intervenire su TV2000 nella trasmissione "Siamo noi", è anche autore di diversi libri di spiritualità molto apprezzati, tutti pubblicati da San Paolo editore:
- Un briciolo di gioia...purchè sia piena (nov. 2018). Con la prefazione di papa Francesco;
- Gli scartagonisti (2016)
- 365 motivi per amare (2014)
- 365 motivi per non avere paura (2013)
Vedi anche un articolo dedicatogli da Credere: "Una Parrocchia a colori" e quello dell'Osservatore Romano sull'ultimo suo libro: "Meglio una briciola di gioia (vera)":
La gioia è la «perla preziosa» del cristiano. Anzi, della gioia, quella vera non quella effimera che «va a braccetto con la mondanità e il consumismo», ne «abbiamo bisogno tutti, ne ha bisogno ogni essere umano, creato per gioire dell’amore del suo Creatore». Parole di Papa Francesco nella prefazione al libro di un parroco romano, don Maurizio Mirilli. Un briciolo di gioia... purché sia piena è il titolo del volume (Cinisello Balsamo, San Paolo Edizioni, 2018, pagine 112, euro 10) che conduce il lettore attraverso un percorso di scoperta o quasi di riconquista di quel dono evangelico tanto prezioso quanto così spesso dimenticato dalla Chiesa quando questa si dimostra ripiegata su se stessa e autooccupata.Originario del Salento, una vocazione sbocciata nelle parrocchie della periferia romana, sacerdote dal 2004, don Mirilli da quasi cinque anni è alla guida della comunità del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi. È qui che, grazie all’aiuto di alcune religiose e di un nutrito gruppo di volontari laici, ha dato concretezza al sogno di dare una casa alle tante persone con disabilità del quartiere. Ristrutturando e adeguando alcuni locali ampi ma inutilizzati del sottotetto parrocchiale, è nata la «Casa della gioia» inaugurata dal Pontefice il 6 maggio scorso. Proprio in quella circostanza — ricorda il sacerdote — «ho avuto l’occasione di parlare al Papa di questo libro sulla gioia e sulla logica dello “scartagonismo” come la chiamo io, cioè degli scartati dalla società che alla luce del Vangelo diventano protagonisti». Mai, però, don Mirilli avrebbe immaginato la sorpresa che il Papa aveva in serbo. «Solo pochissimi giorni più tardi, il 14 maggio, Francesco si è presentato al convegno della diocesi a San Giovanni in Laterano con una busta che il giorno seguente, proprio il giorno del mio compleanno, il cardinale vicario Angelo De Donatis mi avrebbe consegnato. Era la prefazione a questo libro». Un «dono davvero inaspettato», così come davvero imprevedibile è la gioia che nasce dal vivere e seguire le strade del Vangelo.«Senza la gioia la vita sarebbe come una pietanza senza sapore, sciapa, priva di gusto e di senso», scrive nella prefazione il Pontefice che invita però a fare bene «attenzione» perché, avverte, «è della gioia piena che stiamo parlando, non di quella effimera, passeggera e vana». Infatti, aggiunge, «in questo libro si parla della gioia autentica, quella che riempie il cuore dell’uomo, quando si è amati e si ama sul serio, quella che Gesù ci ha lasciato in dono attraverso la sua vita e il suo insegnamento. Nel suo testamento spirituale emerge chiaramente questa consegna: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Giovanni, 15, 11)». Ecco dunque, sottolinea ancora il Papa, qual è «l’eredità che abbiamo ricevuto dal Padre celeste, la ricchezza più importante in ordine alla nostra felicità, la gioia che Gesù ha fatto sperimentare ai peccatori, agli ultimi e agli scartati. È il frutto della Misericordia di Dio. È la perla preziosa che si riceve quando si entra nella logica del servizio e del dono di sé». Perché «un briciolo di tale gioia piena vale più di un pieno di gioie superficiali!».