Parole di vita (raccolte ad agosto-ottobre): citazioni, preghiere...
Quando il mare è in tempesta, se ti immergi scopri che più vai in profondità più il mare è quieto, la forza delle onde non può travolgerti. L’ arte della preghiera e della meditazione ci permettono di attingere sempre nuova pace, luce per vivere al meglio la nostra vita.
"Devo mettermi in testa che siccome Dio mi vuole bene, è inutile gli dia consigli sul mio avvenire, ma devo abbandonarmi alla Sua volontà".
(Papa Giovanni XXIII)
(I pastori stiano) "Davanti per indicare la strada, in mezzo per sentire cosa sente il popolo e dietro per aiutare coloro che rimangono un po’ indietro e per lasciare un po’ che il popolo veda con il suo fiuto dove sono le erbe più buone"
(Papa Francesco)
Adsumus Sancte Spiritus
Siamo davanti a Te, Spirito Santo,
mentre ci riuniamo nel Tuo nome.
Con Te solo a guidarci,
fa’ che tu sia di casa nei nostri cuori;
Insegnaci la via da seguire
e come dobbiamo percorrerla.
Siamo deboli e peccatori;
non lasciare che promuoviamo il disordine.
Non lasciare che l’ignoranza ci porti sulla strada sbagliata
né che la parzialità influenzi le nostre azioni.
Fa’ che troviamo in Te la nostra unità
affinché possiamo camminare insieme verso la vita eterna
e non ci allontaniamo dalla via della verità
e da ciò che è giusto.
Tutto questo chiediamo a te,
che sei all’opera in ogni luogo e in ogni tempo,
nella comunione del Padre e del Figlio,
nei secoli dei secoli. Amen.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date
Ti offro, Signore, il mio servizio
lo affronto serenamente con il Tuo aiuto,
per la Tua gloria, come collaborazione
all’opera creatrice del Padre
per il benessere di tutti.
Cristo, insegnami a pensare al mio servizio,
non soltanto come una fatica,
ma come occasione
per servire amando il mio prossimo
e così incontrare Te,
che mi hai redento e vegli su di me.
Spirito Santo,
aiutami a rendere l’ambiente del servizio
più umano e cristiano perché aiuti
tutti a ritrovarci fratelli.
(Card. Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI).
La preghiera di Papa Francesco alla Vergine dei Sette dolori:
Nostra Signora dei sette dolori,
siamo riuniti qui davanti a te come fratelli,
grati al Signore per il Suo amore misericordioso.
E tu sei qui con noi,
come con gli Apostoli nel Cenacolo.
Madre della Chiesa e Consolatrice degli afflitti,
con fiducia ci rivolgiamo a te,
nelle gioie e nelle fatiche del nostro ministero.
Guardaci con tenerezza
e accoglici tra le tue braccia.
Regina degli Apostoli e Rifugio dei peccatori,
che conosci i nostri limiti umani,
i fallimenti spirituali,
il dolore per la solitudine e l’abbandono:
risana con la tua dolcezza le nostre ferite.
Madre di Dio e Madre nostra,
ti affidiamo la nostra vita e la nostra patria,
ti affidiamo la nostra stessa comunione episcopale.
Ottienici la grazia
di vivere con fedeltà quotidiana
le parole che il tuo Figlio Gesù ci ha insegnato
e che ora, in lui e con lui,
rivolgiamo a Dio nostro Padre.
Il Signore è la mia guida,
con lui mi sento sicuro.
Per sentieri di montagna mi conduce,
a ruscelli di acqua limpida mi disseta
e su prati fioriti mi fa riposare.
La direzione giusta mi indica
perché mi vuole bene.
Se anche dovessi affrontare
passaggi pericolosi
o pareti di sesto grado,
con lui mi sento sicuro,
le sue corde e i suoi chiodi
mi danno sicurezza,
e mi preservano dalle vertigini.
Mi indica gli appigli più sicuri,
nei momenti di stanchezza mi sostiene
e nella sfiducia mi incoraggia.
Avanti a me cammina,
lungo tutta la durata del sentiero
e prima di me sperimenta
i passaggi pericolosi,
fino alle cime più inaccessibili.
Riempie il mio cuore di ebbrezza
e i miei occhi di panorami stupendi
fino alla cima più bella, la casa del Signore.
(Giuseppe Quattrociocchi, Parafrasi del Salmo 22)
“Il legame con la Chiesa è quello che ci salva. È sapere che tutto ciò che di santo e di vero non può essere fuori dalla Chiesa, anche quando essa ci fa soffrire, o non ci comprende, o diventa persino essa stessa una forma di martirio. Il Signore sa far tesoro anche di quel tipo di mortificazione, “sa scrivere dritto sulle linee storte”. Mi ha fatto sempre molta impressione un’indagine su Padre Pio, che riuniva la documentazione del Sant’Uffizio e dei diversi ordinari che si sono succeduti nel tempo, che gli avevano fatto passare dei veri e proprio periodi di persecuzione. Io credo che tutta la gente che lo attaccò, soprattutto dal versante romano, avesse agito in retta coscienza: erano veramente convinti, anche per le informazioni distorte che avevano ricevuto, di quello che facevano. Ci si fa santi anche così, con questi meccanismi molto umani, in cui certe volte cadiamo e soffriamo nella nostra esperienza ecclesiale. Anzi,
credo che questo renda la nostra santità davvero efficace.”
( da L.M.EPICOCO, “ Qualcuno a cui guardare, per una spiritualità della testimonianza”, Città nuova , p. 147)
"La vita è un susseguirsi di luci e di ombre, ma è proprio quando la luce è spenta che dobbiamo cercare di coltivare la memoria della luce. (...) La cosa più sbagliata che possiamo far, quando siamo al buio, è arrenderci al buio e lasciare che il buio abbia l'ultima parola su di noi".
L.M. Epicoco, La luce in fondo
"Dio non manda le croci statene certi. Perché mai dovrebbe? Nel dolore quasi sempre si perde la poca fede che si ha, e il Signore lo sa bene. Per quale misteriosa ragione dovrebbe correre il rischio di perdere i sui figli nella disperazione? Il dolore esiste, fa parte della nostra natura, è nel nostro essere liberi, nel nostro essere creature non perfette che anelano alla perfezione.“
Paolo Curtaz
Sii, Signore,
in me per rinforzarmi,
fuori di me per custodirmi,
sopra di me per proteggermi,
sotto di me per consolidarmi,
davanti a me per guidarmi,
dietro di me per seguirmi,
tutt'intorno
per rendermi sicuro.
(J. H. Newmann)
Don Camillo spalancò le braccia [rivolto al Crocifisso]: “Signore, cos’è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?”.
“Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”.
“No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui parlavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne […] Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”.
Il Cristo sorrise: “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta.