I documenti per il cammino sinodale diocesano di Roma
Dal sito Diocesi di Roma
Il cammino sinodale nella nostra diocesi è partito già da lunedì, con gli incontri del cardinale vicario Angelo De Donatis nei diversi settori, proprio il giorno successivo alla Messa di apertura celebrata da Papa Francesco. E adesso inizia in tutte le comunità parrocchiali. Per portarlo avanti al meglio, sono a disposizione diversi documenti della Cei e indicazioni della diocesi stessa. Inoltre, proseguirà anche quest’anno la formazione per le équipe pastorali, che sarà parte integrante del cammino sinodale: il primo appuntamento è in programma per sabato 6 novembre, dalle 10 alle 11, sul canale Nsl e sulla pagina Facebook della diocesi. Sui social e sul sito diocesano saranno disponibili a breve anche due video dedicati al tema.
«Il cammino sinodale punta a creare lo “spazio” in cui emerga la voce dello Spirito Santo e non la nostra voce. La voce dello Spirito risuona attraverso l’ascolto della Parola di Dio e attraverso l’ascolto dei fratelli, quando la comunità cristiana si riunisce e compie un discernimento comunitario su ciò che vive, su ciò che ascolta, sulla storia umana che abita». Ma affinché questo si realizzi, sono necessarie due condizioni: «il Popolo di Dio si riunisce per ascoltare la sua Parola che illumina la vita» e «la Chiesa diventa sempre più un luogo di incontro cordiale e di accoglienza reciproca in cui possono nascere fiducia ed amicizia».
Alle comunità parrocchiali viene quindi proposto un cammino sulle Beatitudini: si tratta di un itinerario spirituale di otto incontri (uno per beatitudine) che sarà il “luogo” in cui avviene anche la consultazione sinodale: lì si affrontano l’interrogativo fondamentale e le domande che lo articolano, suddivise in dieci temi. In concreto, quindi, si legge nelle Indicazioni, «gli incontri sinodali quindi, assembleari o di gruppo, partiranno sempre dall’ascolto della Parola delle Beatitudini e verranno custoditi dal clima creato da questo ascolto».
A livello diocesano, viene inoltre costituita una équipe diocesana, come previsto dal vademecum del Sinodo dei Vescovi, guidata da due referenti: la sua funzione consiste nel coordinare il cammino sinodale in sinergia con il cardinale vicario e il consiglio episcopale. Mentre in parrocchia, «bisognerà prima di tutto vedersi con l’équipe pastorale parrocchiale. Una domenica di fine ottobre e di inizio novembre – è il suggerimento – può essere l’occasione per proporre a tutti il cammino sinodale: durante l’omelia o al termine della celebrazione si spiega il senso del percorso sinodale, si inseriscono delle specifiche intenzioni nella preghiera dei fedeli, si distribuisce il Messaggio della Cei all’uscita dalla celebrazione, si diffonde tra i parrocchiani e nei gruppi degli operatori pastorali il video e lo si mette nel sito della parrocchia».
Ma nell’arco dell’anno «è importante trovare occasioni di incontro con chi non partecipa alla vita della comunità, o perché cristiano non praticante o perché credente di altre religioni o perché non credente. Il farsi vicini a queste persone, il dialogo, il prendere sul serio il loro punto di vista (anche quando è critico verso la fede o la Chiesa), testimonia il coraggio di una comunità cristiana capace di “prendere l’iniziativa”, di accogliere e coinvolgersi, di mettersi in discussione».
Udienza di Papa Francesco alla diocesi del 18 settembre
Lettera della Cei ai presbiteri e agli operatori pastorali
Lettera della Cei agli uomini e alle donne di buona volontà
Indicazioni operative per il cammino sinodale
Scheda delle Beatitudini con Questionario Sinodale
Suggerimenti liturgici per l’apertura del cammino sinodale
SITO CEI: https://camminosinodale.chiesacattolica.it/
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Cammino sinodale – parte operativa
1. SINODALITÀ: L’ASCOLTO RECIPROCO DEI CRISTIANI
In Parrocchia: Bisognerà prima di tutto vedersi con l’equipe pastorale parrocchiale per organizzare il cammino sinodale in parrocchia. Una domenica di fine ottobre e di inizio novembre può essere l’occasione per proporre a tutti il cammino sinodale: durante l’omelia o al termine della celebrazione si spiega il senso del percorso sinodale, si inseriscono delle specifiche intenzioni nella preghiera dei fedeli, si distribuisce il Messaggio della CEI all’uscita dalla celebrazione, si diffonde tra i parrocchiani e nei gruppi degli operatori pastorali il video e lo si mette nel sito della parrocchia. Fulcro di questa fase è l’incontro di discernimento comunitario in piccoli gruppi. Perché la consultazione sinodale sia efficace, è fondamentale in ogni comunità la scelta di suddividersi in piccoli gruppi di confronto (6-10 persone). Così la condivisione sarà più profonda e permetterà a tutti di dare davvero il proprio contributo.
L’INCONTRO DI DISCERNIMENTO COMUNITARIO: Si possono realizzare una o più assemblee parrocchiali. Si comincia tutti insieme invocando lo Spirito Santo e ascoltando la Parola di Dio attraverso la scheda delle Beatitudini/incontri di Gesù. A questo punto ci si divide nei piccoli gruppi, cercando di “mescolare” i parrocchiani di diverse appartenenze e di diverse età. Uno dei membri dell’equipe o del consiglio pastorale farà da moderatore del piccolo gruppo. Il discernimento comunitario dei piccoli gruppi durerà circa un’ora e avrà questa dinamica (il vademecum parla di “conversazione spirituale”):
Lettura delle domande della scheda biblica e tempo di silenzio per riflettere primo momento di condivisione: ognuno racconta agli altri in un massimo di tre minuti la propria riflessione; il moderatore controlla che tutti ascoltino senza commentare tempo di silenzio
secondo momento di condivisione di ciò che ci ha colpito negli interventi degli altri
terzo momento: cosa lo Spirito Santo ci sta suggerendo? Quali passi fare nella direzione di una maggiore sinodalità?
IL CAMMINO E IL SERVIZIO DELLE EQUIPE L’equipe pastorale, eventualmente insieme al consiglio pastorale, viene preparata per animare tutto il processo. In particolare lungo l’anno sarà chiamata a: - aiutare a costituire in parrocchia i gruppi da 6-10 persone (possibilmente trasversali) per la consultazione sinodale; - formarsi alla funzione di moderatore di questi gruppi; il ruolo consiste nel motivare e far osservare le regole spirituali dell’ascolto per il discernimento comunitario. - promuovere la consultazione sinodale “in ascolto di tutti” (cfr. sotto), fornendo l’apposito questionario - Raccogliere e sintetizzare tutte le risposte alla consultazione sinodale, tenendo conto dei dieci nuclei tematici L’incontro mensile di formazione delle equipe pastorali (su canale NSL e diretta facebook), con l’aiuto di don Fabio Rosini, servirà a sostenere il loro servizio, sia a livello delle motivazioni che dell’operatività.
Nelle comunità religiose: istituti religiosi, società di vita apostolica, ecc. È importante che i religiosi partecipino ai momenti di riflessione sinodale previsti nelle parrocchie; apportando il loro specifico contributo. Tuttavia è opportuno che ogni comunità religiosa trovi il tempo per il confronto all’interno delle comunità stesse, magari sulle domande del sinodo che più interessano. Sarebbe auspicabile anche realizzare incontri tra membri delle comunità della stessa zona territoriale per una condivisione su come percepiscono la loro presenza nel quartiere e provare a chiedersi cosa la gente del quartiere attende dalle comunità religiose.
2. SINODALITA’: IN ASCOLTO DI TUTTI
Nell’arco dell’anno è importante trovare occasioni di incontro con chi non partecipa alla vita della comunità, o perché cristiano non praticante o perché credente di altre religioni o perché non credente. Il farsi vicini a queste persone, il dialogo, il prendere sul serio il loro punto di vista (anche quando è critico verso la fede o la Chiesa), testimonia il coraggio di una comunità cristiana capace di “prendere l’iniziativa”, di accogliere e coinvolgersi, di mettersi in discussione. Questo dialogo può avvenire ovunque: nelle case, nei luoghi di lavoro, a scuola, tra vicini di casa, lì dove la gente vive; oppure può essere fatto invitando le persone in parrocchia. In questo caso le modalità dell’ascolto sono diverse: avviene in maniera spontanea, nel contesto di un dialogo di conoscenza e di amicizia, nel quale si spiega all’interlocutore (o agli interlocutori) che si sta facendo una consultazione voluta da Papa Francesco, ecc. E’ importante custodire lo stile informale e di amicizia dell’incontro: non si va in giro con la penna e il taccuino, come per un’intervista! L’ascolto può essere realizzato da tutti i cristiani, non solo dall’equipe e dagli operatori pastorali; i destinatari possono essere incontrati singolarmente o in piccoli gruppi (ad esempio: i genitori dei bambini del proprio gruppo di catechesi, o i ragazzi di una classe insieme con il loro professore di religione, ecc.). Per questo ascolto c’è bisogno di un questionario specifico, diverso da quello utilizzato per l’ascolto di chi è praticante. L’equipe diocesana ne redigerà uno comune a tutti, ispirato comunque ai dieci temi del Sinodo. Bisogna precisare che questo questionario va usato con una certa duttilità, perché deve essere adattato ai destinatari.
- Ascolto delle famiglie (individualmente o in piccoli gruppi): attraverso i catechisti dell’iniziazione cristiana, le equipe di preparazione al matrimonio e al battesimo dei figli; attraverso le due coppie referenti per la Giornata Mondiale delle Famiglie. Si cerca il dialogo, l’ascolto reciproco, si chiede loro di rispondere ad alcune domande inspirate dal questionario del Sinodo… Il centro per la pastorale familiare sta preparando un questionario adatto.
- Ascolto dei giovani: a scuola, attraverso gli insegnanti di religione, o nei luoghi informali e nei centri sportivi, attraverso i catechisti e i giovani della parrocchia. Il centro per la pastorale giovanile e l’ufficio per la pastorale scolastica stanno preparando schemi di questionario da utilizzare per l’ascolto dei giovani.
- Poveri e malati: attraverso gli operatori della carità e della pastorale sanitaria e i ministri straordinari della comunione. L’ufficio per la pastorale sanitaria e la Caritas stanno preparando un questionario adatto.
Alcune precisazioni: L’incontro Mondiale delle Famiglie avrà luogo tra il 18 e il 26 giugno. E’ previsto che in ogni parrocchia vengano individuate due coppie referenti, che non si occuperanno solo degli aspetti organizzativi dell’incontro, ma cercheranno di coinvolgere anche altre famiglie, soprattutto non praticanti, in un cammino di fede (utilizzazione delle schede preparate dal Dicastero) e nella consultazione sinodale. Sarebbe meglio inserire almeno una di queste coppie nell’equipe pastorale parrocchiale.