Prediche di Spoleto 2018 dedicate al tema delle virtù cristiane
La serie ha visto le riflessioni:
1- sulla prudenza dell’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi;
2- sulla giustizia di Agostino Marchetto, arcivescovo segretario emerito del Pontificio consiglio per i Migranti (nel link a pagina 9);
3- sulla fortezza di Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato emerito di Loreto;
4- sulla temperanza di Marcello Semeraro, vescovo di Albano;
5- sulla fede di Riccardo Fontana, arcivescovo vescovo di Arezzo-Cortona-San Sepolcro;
6- sulla speranza di Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli-Piceno;
7- sulla carità di Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia.
Tutti gli interventi della serie si possono leggere sul sito avvenire.it.
«La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene. Essa consente alla persona non soltanto di compiere atti buoni, ma di dare il meglio di sé. Con tutte le proprie energie sensibili e spirituali, la persona virtuosa tende verso il bene, lo ricerca e lo sceglie in azioni concrete». Così afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1803).
Creata dai filosofi greci (Platone, Aristotile,...), la dottrina della virtù è stata poi ripresa e sviluppata dal giudaismo e dal cristianesimo, che hanno utilizzato il termine per indicare una forza morale che aiuta l’uomo a raggiungere il suo fine.
Le virtù cristiane sono sette, divise in due gruppi: le virtù teologali, che dispongono l’uomo a vivere in relazione con Dio e sono infuse; di ordine soprannaturale, lo rendono capace di partecipare della natura divina, ma richiedono l’impegno umano per essere efficaci. Sono la fede, la speranza e la carità. Seguono le virtù cardinali (dal latino "cardo"), che svolgono il ruolo di sostegno dell’agire umano: sono la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. Si acquisiscono mediante l’educazione, atti deliberati e una perseveranza sempre rinnovata nello sforzo.
Questo sistema di "disciplina" umana e cristiana può dire qualcosa all’uomo e alla donna di oggi? È necessario un agire morale per la civile convivenza? In che cosa e come la tradizione cristiana può contribuire alla vita dell’uomo moderno? A queste ed altre domande tenta di rispondere il ciclo di "Prediche" che, per il settimo anno consecutivo, il Festival dei 2Mondi propone nell’edizione 2018.
+ Renato Boccardo