Percorso cinematografico sulla "buona notizia"
17 schede di film recenti a cura della CNFV della CEI.
Nel Messaggio per la 51° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, papa Francesco invita gli operatori della comunicazioni e la comunità tutta a offrire una testimonianza della “buona notizia”: raccontare il contesto sociale e le dinamiche relazionali in maniera attenta e realistica, badando bene però di non sottrarre all’informazione anche una luce di speranza. Per questo, l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e la Commissione nazionale valutazione film della CEI (Cnvf) hanno offerto, a partire dal 2 febbraio, una proposta cinematografica nel segno della “buona notizia”. Si tratta di un ciclo di schede film ragionate, pubblicate ogni settimana fino al 28 maggio sul portale dedicato alla Giornata e sul sito Cnvf.it (sezione: “sguardi di fede”). Il percorso rappresenta una scaletta culturale "per agire", per animare il territorio attraverso cineforum parrocchiali, sale della comunità oppure l’attività didattica di docenti o catechisti.
Scheda film n. 17: Collateral Beauty
«Tutte le volte che la famiglia nel lutto – anche terribile – trova la forza di custodire la fede e l’amore che ci uniscono a coloro che amiamo, essa impedisce già ora, alla morte, di prendersi tutto. Il buio della morte va affrontato con un più intenso lavoro di amore. “Dio mio, rischiara le mie tenebre!”, è l’invocazione della liturgia della sera. Nella luce della Risurrezione del Signore, che non abbandona nessuno di coloro che il Padre gli ha affidato, noi possiamo togliere alla morte il suo “pungiglione”, come diceva l’apostolo Paolo (1 Cor 15,55); possiamo impedirle di avvelenarci la vita, di rendere vani i nostri affetti, di farci cadere nel vuoto più buio» (Francesco, Udienza, 17 giugno 2015). La morte apre una falla nel tessuto familiare, di difficile rimarginazione. Solamente l’amore e la fede possono mitigare come un balsamo le ferite, aiutandoci a scorgere ancora un orizzonte di vita possibile. È su questo fronte che si concentra la riflessione del film “Collateral Beauty” di David Frankel, la 17. proposta...
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Scheda film n. 16: Silence
«L’eredità viva dei martiri dona oggi a noi pace e unità. Essi ci insegnano che, con la forza dell’amore, con la mitezza, si può lottare contro la prepotenza, la violenza, la guerra e si può realizzare con pazienza la pace» (Francesco, Omelia, 22 aprile 2017). Papa Francesco, incontrando la Comunità di Sant’Egidio, ha ricordato i “nuovi martiri” del XX e XXI secolo. E di martiri si occupa il film “Silence” di Martin Scorsese, 16. proposta cinematografica per il ciclo sulla “buona notizia” curato dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI.
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Scheda film n. 15: La ragazza senza nome
«La “compassione” è una caratteristica essenziale della misericordia di Dio. Dio ha compassione di noi. Cosa vuol dire? Patisce con noi, le nostre sofferenze Lui le sente. Compassione significa “compartire con”. Il verbo indica che le viscere si muovono e fremono alla vista del male dell’uomo. E nei gesti e nelle azioni del buon samaritano riconosciamo l’agire misericordioso di Dio in tutta la storia della salvezza» (Francesco, Udienza, 27 aprile 2016). È la riflessione di papa Francesco a partire dalla figura del buon samaritano, che non si volta dall’altro lato ma si ferma accanto al bisognoso e gli presta soccorso. Un richiamo ad essere prossimi all’altro, a tendere la mano a chi è in difficoltà. Di questo tratta il film “La ragazza senza nome” (“La fille inconnue”, 2016) di Jean-Pierre e Luc Dardenne, 15. proposta cinematografica per il ciclo sulla “buona notizia” curato dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI.
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Scheda n. 14: Piuma
«La famiglia introduce al bisogno dei legami di fedeltà, sincerità, fiducia, cooperazione, rispetto; incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia, anche in condizioni difficili; insegna ad onorare la parola data, il rispetto delle singole persone, la condivisione dei limiti personali e altrui» (Francesco, Udienza, 7 ottobre 2015). Papa Francesco, parlando della famiglia, ci ricorda di costruire legami solidi, saldi, nel segno del rispetto e della tenerezza. Di famiglia parla la commedia Piuma (2016) di Roan Johnson, il racconto di due adolescenti che scoprono di aspettare un figlio e il loro rapporto con i rispettivi genitori. Il film costituisce la 14. proposta cinematografica per il ciclo sulla “buona notizia” curato dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI.
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Schede film n. 13: Paterson
«C’è il rasoio, c’è il breviario, c’è l’agenda, c’è un libro da leggere – ne ho portato uno su Santa Teresina di cui io sono devoto. Io sono andato sempre con la borsa quando viaggio: è normale. Ma dobbiamo essere normali… […] dobbiamo abituarci ad essere normali. La normalità della vita» (Francesco, 28 luglio 2013). Ha risposto in questo modo papa Francesco, nel viaggio di ritorno dalla GMG di Rio De Janeiro nel 2013, alla domanda sul perché il Papa portasse da solo la sua borsa. Francesco con straordinaria franchezza e semplicità, ha ricordato a tutti l’importanza della normalità, di condurre una vita misurata e sana. E l’elogio della quotidianità viene mostrato nel film “Paterson” (2016) di Jim Jarmush, scelto come 13. proposta per il ciclo sulla “buona notizia” curato dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI.
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Scheda film n. 12: Brooklyn
«Incontrando o ascoltando […] migranti che affrontano tremende difficoltà in cerca di un futuro migliore […] mi accompagna spesso una domanda: “Perché loro e non io?” Anch’io sono nato in una famiglia di migranti […] Anch’io avrei potuto essere tra gli “scartati” di oggi. Perciò nel mio cuore rimane sempre quella domanda: “Perché loro e non io?”» (Francesco, Videomessaggio, 26 aprile 2017). Sono le parole di papa Francesco nel videomessaggio per l’incontro internazionale “TED - The Future You” a Vancouver in Canada; parole di attenzione e inclusione verso gli emarginati di oggi, verso coloro che si mettono in cammino in cerca di un futuro possibile, sfidando avversità e angherie. Il film “Brooklyn” (2015) di John Crowley ben riflette la condizione del migrante europeo nel Secondo dopoguerra, pronto a salpare per gli Stati Uniti in cerca di domani. Il film viene indicato come dodicesima proposta...
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Scheda Film n. 11: Io, Daniel Blake
«Il lavoro ci dà dignità, e i responsabili dei popoli, i dirigenti hanno l’obbligo di fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possano lavorare e così avere la fronte alta, guardare in faccia gli altri, con dignità. Chi, per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari, chiude fabbriche, chiude imprese lavorative e toglie il lavoro agli uomini, compie un peccato gravissimo» (Francesco, Udienza generale, 15 marzo 2017). Il lavoro è un tema caro a papa Francesco, riflessione ricorrente nelle sue omelie e nei suoi discorsi. Il Papa richiama la società tutta a garantire il lavoro per ciascun uomo e donna, un lavoro lontano dalle logiche dello sfruttamento, occasione di dignità e riscatto. Uno dei registi europei tra i più impegnati e sensibili a queste tematiche, in particolare ai diritti delle classi subalterne, è l’inglese Ken Loach. Il suo ultimo film “Io, Daniel Blake” (“I, Daniel Blake”, 2016) è una forte e accorata denuncia della condizione degli ultimi nella società contemporanea...
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Scheda film n. 10: Fiore
«Il mancato rispetto della legge ha meritato la condanna; e la privazione della libertà è la forma più pesante della pena che si sconta, perché tocca la persona nel suo nucleo più intimo. Eppure, la speranza non può venire meno. Una cosa, infatti, è ciò che meritiamo per il male compiuto; altra cosa, invece, è il “respiro” della speranza, che non può essere soffocato da niente e da nessuno» (Francesco, Omelia, 6 novembre 2016). In occasione del Giubileo straordinario della misericordia papa Francesco ha ricordato ancora una volta l’importanza di non sottrarre la speranza e la fiducia nel domani a chi ha commesso errori, a chi ha intrapreso il cammino sbagliato. Il cinema ha proposto in più di un’occasione riflessioni sul carcere, sulla vita dei detenuti, senza sconti ma anche con sguardo pieno di tenerezza. Ultimo in ordine di tempo è Fiore (2016) di Claudio Giovannesi...
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Scheda film n. 9: Sully
«La speranza è la più umile delle virtù, perché rimane nascosta nelle pieghe della vita, ma è simile al lievito che fa fermentare tutta la pasta. Noi la alimentiamo leggendo sempre di nuovo la Buona Notizia, quel Vangelo che è stato “ristampato” in tantissime edizioni nelle vite dei santi, uomini e donne diventati icone dell’amore di Dio» (Francesco, Messaggio 51. Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2017). Raccontare la speranza, l’orizzonte che si accende di fiducia, al cinema è possibile. Nona proposta dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI per il ciclo dedicato alla 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni è "Sully" (2016) di Clint Eastwood, quando il coraggio di un uomo che diviene esempio e stimolo per la comunità...
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Scheda film n. 8: Oceania
«La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune» (Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, 2015). Il tema dell’ambiente e il rispetto del creato sono centrali nel pontificato di papa Francesco. Anche il cinema si è occupato in più di un’occasione di affrontare questi argomenti, invitando a un stile di vita più rispettoso e sostenibile. Ultimo in ordine di tempo è il cartone animato della Disney "Oceania" (Moana, 2016) di Ron Clements e John Musker. È l’ottava proposta dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI per il ciclo dedicato alla 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni...
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Scheda film n. 7: Marie Heurtin
«La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l’esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. […] In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo» (Francesco, Messaggio XXIV Giornata Mondiale del Malato 2016). Dopo Ho amici in Paradiso di Fabrizio Maria Cortese, prima proposta di questo ciclo di film dedicato alla 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni, segnaliamo un altro film sul tema malattia, disabilità e riscatto. È Marie Heurtin. Dal buio alla luce (Marie Heurtin) di Jean-Pierre Améris la settima opera consigliata dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dalla Commissione Nazionale Valutazione Film CEI.
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Scheda film n.6: Race. Il colore della vittoria
La «necessità di impegnarsi perché lo sport contribuisca a recare un valido e fecondo apporto alla pacifica coesistenza di tutti i popoli, escludendo ogni discriminazione di razza, di lingua, e di religione. […] discriminare può essere sinonimo di disprezzare. La discriminazione è un disprezzo […] “no” a ogni discriminazione» (Francesco, Discorso, 1° settembre 2014). Sono le parole di papa Francesco in occasione di un incontro sportivo interreligioso per la pace. Un invito ad abbattere ogni barriera, ogni forma di esclusione presente nella società di oggi. La sesta proposta cinematografica dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e della Commissione Nazionale Valutazione Film CEI, per approfondire il tema della 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni, è proprio su questo tema: il film Race. Il colore della vittoria (Race, 2016) di Stephen Hopkins....
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Scheda n. 5: Gli Invisibili
«Quante volte noi incontriamo un povero che ci viene incontro! Possiamo essere anche generosi, possiamo avere compassione, però di solito non lo tocchiamo. Gli offriamo la moneta, la buttiamo lì, ma evitiamo di toccare la mano. E dimentichiamo che quello è il corpo di Cristo! Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l’escluso, perché Lui è in essi. Toccare il povero può purificarci dall’ipocrisia e renderci inquieti per la sua condizione» (Francesco, Udienza generale, 22 giugno 2016). I poveri sono stati il primo pensiero di Jorge Mario Bergoglio appena eletto, il pensiero che lo ha condotto anche alla scelta del nome, appunto Francesco. E il Papa non smette mai di richiamare tutti all’incontro con l’altro, a “toccare” veramente il prossimo, soprattutto se escluso o ridotto in povertà. Su questo tema è la quinta proposta cinematografica....
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Scheda n.4: Fuocoammare
«Per quanti fuggono da guerre e persecuzioni terribili, spesso intrappolati nelle spire di organizzazioni criminali senza scrupoli, occorre aprire canali umanitari accessibili e sicuri. Un’accoglienza responsabile e dignitosa di questi nostri fratelli e sorelle comincia dalla loro prima sistemazione in spazi adeguati e decorosi» (Francesco, Discorso ai partecipanti al Forum internazionale “migrazioni e pace”, 21 febbraio 2017). È l’invito che papa Francesco rivolge alla comunità tutta, una esortazione a prendersi cura del prossimo in cerca di rifugio e speranza. Il Papa chiede ai leader politici, alle istituzioni e a tutti noi di impegnarci per “accogliere, proteggere, promuovere e integrare” l’altro. Su questo tema si sviluppa la quarta proposta cinematografica dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e della Commissione Nazionale Valutazione Film...
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Scheda Film n.3: La pazza gioia
«Questa buona notizia che è Gesù stesso non è buona perché priva di sofferenza, ma perché anche la sofferenza è vissuta in un quadro più ampio, parte integrante del suo amore per il Padre e per l’umanità». È il richiamo alla “buona notizia” che papa Francesco compie nel Messaggio per la 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Parole adatte alla terza proposta cinematografica La pazza gioia (2016) di Paolo Virzì, ritratto di esistenze afflitte da malattia che cercano di riacquistare serenità e comprensione nel mondo, desiderando di essere incluse e non emarginate. Il film è consigliato nell’ambito della proposta sviluppata dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e la Commissione Nazionale Valutazione Film CEI per approfondire il Messaggio del Papa...
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Scheda Film n.2: Veloce come il vento
«La vita dell’uomo non è solo una cronaca asettica di avvenimenti, ma è storia, una storia che attende di essere raccontata». Sono le parole di papa Francesco nel Messaggio per la 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, chiamate a introdurre la seconda proposta cinematografica per il ciclo di film sulla “buona notizia”: Veloce come il vento (2016) di Matteo Rovere, storia di una famiglia frammentata nella provincia emiliana che trova la forza e il coraggio di riscattarsi, di ristabilire la tenerezza dei legami. Il film è consigliato nell’ambito della proposta sviluppata dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e la Commissione Nazionale Valutazione Film CEI per approfondire il Messaggio del Papa...
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Scheda Film n.1: Ho amici in Paradiso
«Vorrei esortare tutti ad una comunicazione costruttiva che, nel rifiutare i pregiudizi verso l’altro, favorisca una cultura dell’incontro, grazie alla quale si possa imparare a guardare la realtà con consapevole fiducia». È quanto sottolinea papa Francesco nel Messaggio per la 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. L’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e la Commissione Nazionale Valutazione Film CEI hanno scelto come prima proposta cinematografica, nel ciclo di film pensato per approfondire il Messaggio del Papa, Ho amici in Paradiso (2016) di Fabrizio Maria Cortese (al cinema dal 2 febbraio), commedia delicata sulla malattia e la disabilità, che trova la sua ambientazione nel Centro Don Guanella di Roma
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