Il Papa e i manifesti: "vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia"
John Allen, noto vaticanista statunitense, ricorda che non si è trattato di una novità assoluta:
Quando Papa Wojtyla fece la prima Giornata interreligiosa di Assisi, nel 1986, furono distribuiti per Roma volantini che l’accusavano di eresia e prima dell’ultimo Conclave vedemmo anche, intorno al Vaticano, manifesti murali che dicevano “Vota Turkson” (cardinale del Ghana, ndr). Dobbiamo abituarci all’irrompere delle novità multimediali anche in ambito ecclesiastico.Le "novità" piuttosto sono due:
La prima è che i Papi generalmente erano contestati da sinistra mentre questo lo è da destra e ciò rende la contestazione più interessante per i media. La seconda è che oggi ogni contestazione, di un Papa o di un politico, ha più canali per esprimersi, e così capita che sia più visibile anche quando non è maggiore.
È azzardabile un paragone tra la contestazione a Bergoglio e quella a Trump?
«Paragone istruttivo. Sono ambedue leader forti, ambedue hanno un sostegno quasi fanatico in alcuni settori dell’opinione pubblica e un’opposizione altrettanto accesa in altri. Ambedue sono polarizzanti così che non ci sono verso di loro molte opinioni fredde: o sono amati, o sono odiati».
Due commenti al fatto: uno di don Andrea Lonardo che su Facebook scrive:
Con grande sapienza papa Francesco oggi (domenica 5 febbraio, ndr) non ha fatto il minimo accenno alla squallida vicenda dei manifesti anonimi. Mi sono tornate in mente le parole di mio padre, che era magistrato, e del mio parroco, don Gianni Todescato di Santa Chiara. Ogni volta che si erano trovati dinanzi a lettere e volantini diffamatori anonimi avevano spiegato a me, ancora inesperto:
“Tutto ciò che è anonimo non lo devi nemmeno prendere in considerazione. A chi non si firma, non si risponde nemmeno. Rispondere vorrebbe dire solo dargli ulteriore spazio e diffusione, vorrebbe dire mostrarsene preoccupati. Ciò che è anonimo è opera di gente che si squalifica per il solo fatto che si nasconde dietro l’anonimato. Non si entra in dialogo con persone di questo tipo, mentre si dialoga con una critica franca e leale”.L'altro è di don Mauro Leonardi che sul Il sussidiario scrive:
Farsi pubblicità attaccando il Papa è, in Italia, un’operazione che rende...È paradossale poi che “i contenuti” di questo attacco siano rivolti a rimproverare al Papa di mancare di misericordia allorché prende delle misure di governo. Persone che hanno spesso sulle labbra parole come padre, patria e autorità dovrebbero ben sapere che la misericordia è dei forti, che è dei lucidi la vera forza. È la misericordia che salva il grano e brucia la zizzania. Il papa che agisce con la sua autorità di padre e fa atti di governo che richiedono discernimento, è misericordioso. Il padre che non vede il male e non lo toglie, non è buono. Il buon padre è quello che raddrizza le cose storte. Ma forse c’è di mezzo davvero qualcosa di più grande ed è che i Papi, anche se con passo diverso, percorrono tutti lo stesso sentiero di Cristo.Dall'altro lato della "barricata" La Nuova Bussola Quotidiana parla di "reazione da regime totalitario". E' il direttore della testata on-line, Riccardo Cascioli, a scrivere e a chiamare in aiuto il sito Rosso Porpora per criticare i commenti pro-Bergoglio, in particolare quelli de Il Sismografo il cui direttore
Luis Badilla offre un esempio sublime di caccia alle streghe, applicando tecniche di disinformazione di tipo sovietico. E insinuando infine accuse gravissime…Altro "esempio tipico" - continua Cascioli - è quello di:
Alberto Melloni su Repubblica, che si scaglia con la sua ormai solita violenza verbale, contro coloro che rappresentano «un feticismo cristiano dell’antiquato, indocile al vangelo e bisognoso di visibilità». Vermi da schiacciare, verrebbe da pensare, e il Papa fa male a non farlo, lo riprende Melloni. Sembra quasi accusare anche papa Francesco di mollezza, perché «con la metà di quel che ha detto e fatto il cardinale Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Pio XI si sarebbe fatto restituire la berretta cardinalizia». E cosa avrà mai fatto o detto il cardinale Müller, se non affermare e ribadire quello che dice la Dottrina della Chiesa, che non è l’insieme di vuote e aride leggi disumane ma ciò che Dio stesso ha rivelato in Gesù Cristo?Infine, lo scopo di questi manifesti, lo si deduce dalle stesse parole di Cascioli, il quale li definisce "discutibili", una "sciocchezza", ma intanto gli servono per ribadire e "dimostrare" che nella Chiesa c'è, da più parti (??) malumore:
Certo, è indubbio che la trovata dei manifesti, per quanto discutibile, esprima un malumore presente in tanti ambiti cattolici e anche questo spiega la durissima reazione della stampa di regime, coloro che temono di perdere vantaggi e prebende acquisiti grazie a questo pontificato. Soprattutto coloro che vogliono marciare a tappe forzate verso una “nuova Chiesa” e per questo non possono tollerare dissensi o sacche di resistenza.Risponde a Cascioli e ai suoi amici il sito UCCR ricordando i manifesti che ritraevano Benedetto XVI come un trans: giustifica anche quelli?