Parole di vita: raccolta di frasi, immagini, preghiere e articoli spirituali (agosto-settembre)
“La mente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità.” Plutarco
Tutti noi abbiamo una riserva insospettata di forza dentro che emerge quando la vita ci mette alla prova. Isabel Allende
SAN FRANCESCO NEL CIELO SOPRA ASSISI, LA FOTO IMPAZZA SUL WEB
24/09/2020 L'immagine del fotografo americano Christopher Wentworth, scattata ad Assisi, ritrae una nuvola che ricorda la famosa scena della predica agli uccelli del Poverello. (Da: Famiglia Cristiana)
Tu, che io non conosco
ma a cui appartengo.
Tu, che non comprendo,
ma da cui ricevo il mio destino -
abbi pietà di noi, così che davanti a te
nell'amore e nella fede,
nella giustizia e nell'umiltà,
possiamo seguirti
con abnegazione e coraggio
e incontrarti nel silenzio.
Hammarskjold
PREGHIERA PER LA SCUOLA
Anno scolastico 2020/2021 nei tempi della pandemia (Mons. Delpini)
Padre nostro, che sei nei cieli,
benedici tutti noi che siamo tuoi figli in Gesù
benedici tutti i giorni dell’anno scolastico.
Vogliamo vivere nella tua grazia: donaci fede, speranza, carità.
Ogni giorno di questo anno scolastico,
nelle speranze e difficoltà presenti,
sia benedetto, sereno, ricco di bene per potenza di Spirito Santo.
Sia benedetto il lunedì,
con la grazia degli inizi, il desiderio del ritrovarsi, la sconfitta del malumore.
Sia benedetto il martedì,
per la curiosità e la gioia di imparare, per la passione e il gusto di insegnare.
Sia benedetto il mercoledì,
per la fierezza e la nobiltà di affrontare le sfide e la fatica e vincere la pigrizia.
Sia benedetto il giovedì,
per l’amicizia, la buona educazione e la correzione dei bulli e dei prepotenti.
Sia benedetto il venerdì,
per la fiducia contro lo scoraggiamento, per la semplicità nell’aiutare e farsi aiutare.
Sia benedetto il sabato,
per la promessa degli affetti familiari e del riposo.
Sia benedetta la domenica, il tuo giorno, Signore!,
per la serenità, la consolazione della preghiera per vivere la nostra vocazione.
Padre nostro che sei nei cieli,
sia benedetto ogni tempo, occasione per il bene,
ogni incontro, vocazione a servire e ad amare,
ogni ora di lezione, esercizio di intelligenza, volontà, memoria
per percorsi di sapienza.
Benedici tutti noi, benedici le nostre famiglie, benedici la nostra scuola.
AMEN
Mio Signore, allarga il mio sguardo.
Portalo fin lì, dove arriva il Tuo.
Io vedo solo il presente.
Troppo spesso mi fermo all’uovo.
Al suo guscio.
Al mio buio.
Allora penso a tutti coloro che hanno creduto in te
E imparo da loro a guardare “oltre” i miei occhi.
La fede in Te li ha protetti dall’angoscia
e la loro Speranza non è stata tradita.
Il lamento si è trasformato in canto
e l’allegria li ha trasportati fino al tuo sorriso.
Tu non puoi fare a meno di creare vita e gioia.
Tu non dormi inerte e stanco ma sempre sei vivo e trepidante.
Io guardo il guscio dell’uovo
ma Tu vedi il pulcino che nascerà.
Prestami il tuo sguardo Signore.
Fammi vedere “oltre”.
Regalami una Speranza certa
ed anche oggi sussurrami: “Io preparo sempre e solo vita: stai serena e vivi felice. Io ci sono!”
«Perché l'avete fatto?». Lettera aperta ai ragazzi che hanno distrutto un crocifisso
Maurizio Patriciello, Avvenire
Padre nostro
(Giovanni Vannucci, Appunti di Viaggio, 27)
Padre nostro che sei nei cieli
Santo è il tuo nome
il tuo regno viene
la tua volontà si compie
nella terra come nel cielo.
Tu doni a noi il pane di oggi
e di domani.
Tu perdoni i nostri debiti
nell'istante in cui
li perdoniamo ai nostri debitori.
Tu non c'induci in tentazione
ma nella tentazione
tu ci liberi dal male.
PREGHIERA DI UN GIOVANE.
O Signore, unica mia speranza,
ascolta la mia preghiera:
non permettere che per stanchezza
lasci di cercare il tuo volto.
Concedimi la forza di cercare te,
che mi hai fatto il dono di trovarti
e mi hai dato la speranza
di avvicinarmi a te sempre di più.
Il mio impegno e la mia fragilità
sono davanti a te, Signore:
rafforza il mio impegno,
guarisci la mia fragilità.
“O Dio, vieni in mio aiuto,
perché non mi dimentichi mai di te
e viva sempre alla tua presenza.
Fa, o Signore, Dio mio,
che io ti conosca sempre di più
e ti ami con tutto il cuore.”
Sant'Agostino
***
Vento del Suo Spirito che soffi dove vuole, libero e liberatore,
vincitore della legge, del peccato e della morte… Vieni!
Vento del Suo Spirito che alloggiasti
nel ventre e nel cuore di una cittadina di Nazareth… Vieni!
Vento del Suo Spirito che ti impadronisti di Gesù
per inviarlo ad annunciare una buona notizia ai poveri
e la libertà ai prigionieri… Vieni!
Vento del Suo Spirito che ti portasti via nella Pentecoste
i pregiudizi, gli interessi e la paura degli Apostoli
e spalancasti le porte del cenacolo
perché la comunità dei seguaci di Gesù
fosse sempre aperta al mondo, libera nella sua parola
coerente nella sua testimonianza
e invincibile nella sua speranza… Vieni!
Vento del Suo Spirito che ti porti via sempre le nuove paure della Chiesa
e bruci in essa ogni potere che non sia servizio fraterno
e la purifichi con la povertà e con il martirio… Vieni!
Vento del Suo Spirito che riduci in cenere la prepotenza, l’ipocrisia e il lucro
e alimenti le fiamme della Giustizia e della Liberazione
e che sei l’anima del Regno… Vieni!
Vieni o Spirito perché siamo tutti vento nel tuo Vento,
vento del tuo Vento,
dunque eternamente fratelli.
Pedro Casaldáliga
Nella cattedrale di Würzburg, in Germania, si trova una veneranda croce del XIV secolo.
Il Signore ha le mani staccate dalla croce e le tiene incrociate sul petto, quasi per abbracciare qualcuno.
Una leggenda racconta che, durante la guerra dei Trent’anni (conflitto armato che dilaniò l’Europa dal 1618 al 1648), un soldato nemico, entrato in quella chiesa e, visto che il Crocifisso portava una splendida corona d’oro sul capo, si fece avanti per rubargliela.
Quando il ladro si trovò di fronte a Gesù e alzò la mano verso la corona, il Signore staccò le braccia dalla croce, si chinò in avanti, abbracciò il ladro e lo accostò delicatamente al cuore.
Il ladro non resse a tanto amore.
Fu trovato morto ai piedi della croce.
Da quel giorno Cristo non ha più allargato le sue braccia, ma ha continuato a tenerle così, come sono ora, come se volesse sempre stringere al cuore i peccatori, guardarli negli occhi e dir loro: –Non vi voglio castigare, ma amare!
(A. Barth, Enciclopedia Catechetica, Ed. Paoline)