Becciu, la "dama" e le finanze vaticane
Non sono molto interessato al tema, ma vale la pena approfondirlo, come ha fatto il Corriere della Sera con alcuni recenti editoriali, in particolare quello di Ernesto Galli della Loggia (La Chiesa cattolica e un’Italia svanita) che vede nella "scomparsa (di) una parte del Paese di stampo aristocratico e borghese delle cui competenze la Santa Sede in vari modi si è a lungo potuta servire" la causa dei problemi emersi in questi giorni. Insomma, più che colpa di Becciu, sarebbe colpa delle persone di cui si fidava.
Tutti evidentemente digiunissimi di cose finanziarie (e alcuni senz’altro onesti, come io mi ostino a credere il cardinale Becciu), i quali per anni, come se niente fosse sono stati soliti affidare milioni e milioni a società con sede nei luoghi più sospetti, a personaggi tra i più improbabili, a banchieri di mezza tacca, a intermediari dal più che dubbio profilo, a tizi presentati da altri tizi, e così via. A una genia di figuri, insomma, che qualunque persona appena avvertita avrebbe messo alla porta all’istante guardandosi bene dall’affidargli sia pure un centesimo. Figuri che invece in Vaticano sembra che abbiano ricevuto ogni volta l’incarico di manovrare cifre da capogiro: com’è ovvio facendo regolarmente quello che qualsiasi persona ragionevole si sarebbe aspettata, e cioè che una parte di tali cifre restasse illecitamente nelle loro tasche. Che in alcuni dei mandanti in abito talare ci sia stata all’origine un’intenzione fraudolenta (affidarsi a degli imbroglioni per poter a propria volta imbrogliare e rubare) è più che possibile. Ma l’ingenuità, l’insipienza, e direi quasi la dabbenaggine nella scelta delle persone ai cui servigi rimettersi sembrano essere state così diffuse e costanti nel tempo da sfiorare l’inverosimile.
Vedi anche:
- "I misteri di lady Becciu e un fiume di soldi spariti" (La Stampa)
- "Oh povera Cecilia, ma quante lady Becciu ci sono in Vaticano?" (Il riformista)
- Aldo Cazzullo intervista il cardinal Ruini: "La Chiesa italiana in declino. Criticare papa Francesco? Non significa essergli contro" (Corriere della Sera)
- Finanze vaticane, perché vale la pena dare fiducia al papa. Il commento di Spuntoni (Formiche)
- Gli scandali accelerano la riforma finanziaria del papa (Internazionale)