Papa Francesco torna a parlare (e a spiazzare) delle unioni gay
"Gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo"; lo dice il Pontefice in un docufilm presentato al Festival di Roma.
Insorge una parte della Chiesa (più tradizionalista) ravvisando il pericolo concreto che queste parole siano fraintese e diano l'idea che il matrimonio gay sia lecito. Ma su questo anche Papa Francesco è stato più volte chiaro e deciso: "non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia" (AL 251).
Insorge soprattutto Costanza Miriano che su Facebook scrive:
Vedo che Zan adesso è tutto contento perché il Papa avrebbe detto che bisogna fare una legge per le unioni civili. Peccato che questa legge già c’è. E non c’entra una mazza con la proposta di legge che ci impedirà di esporre pubblicamente i contenuti del Catechismo. Perché quello non è cambiato e per quanto mi riguarda è l’unica cosa che conta.Scusate il francesismo.
E ancora:
Gian Guido Vecchi scrive: «Nel documentario, Bergoglio fa riferimento a Andrea Rubera, un uomo che insieme con il partner ha adottato tre bambini e che, una mattina, consegnò al Papa una lettera nella quale spiegava di voler crescere i figli nella fede cattolica, temendo però per come sarebbero potuti essere accolti nella locale parrocchia. Il Papa — dice Rubera nel film — gli aveva poi telefonato, dicendogli di essersi commosso, e spingendolo a introdurre i figli nella vita della parrocchia, preparandosi però a trovare resistenze. Rubera, nel film, dice di aver effettivamente fatto frequentare ai figli la parrocchia, e di essere felice della scelta compiuta».
Ora io non ho visto il documentario e non so cosa abbiano raccontato al Papa e come abbiano fatto quei due ad *adottare* tre bambini in assenza di una legge che permetta loro di farlo; ma se l'Andrea Rubera di cui il collega scrive è quello stesso che qui compare con il compagno che irride la giusta domanda di Costanza Miriano – «dov'è la madre di quei bambini?» – e le spiega che “la madre è un concetto antropologico”, allora c'è un piccolo dettaglio che sarebbe il caso di portare all'attenzione del Santo Padre. Quei bambini non sono stati adottati, bensí comprati.La frase “gli omosessuali sono figli di Dio, hanno diritto a una famiglia” esprime una verità lapalissiana e sacrosanta ma può essere facilmente travisata. L'abbinamento Francesco-Rubera però mi puzza troppo: io non ci credo che il Papa sa la storia di quei tre bambini e che ne ha benedetto i detentori. Il Magistero ecclesiastico non è fatto di comparsate e titoloni, ma di documenti, e nei testi di Francesco c'è una condanna martellante della tratta di esseri umani.
Così Avvenire presenta il "caso": "Unioni omosessuali. Il Papa: giusto dare copertura legale". Vedi anche Famiglia Cristiana e Aleteia. Su La Nuova Bussola Quotidiana si parla inoltre del caso Bosè e Palau: "i bambini pagano l'egoismo degli adulti":
Finisce in tribunale la lite tra Miguel Bosé e il suo ex compagno Nacho Palau: con chi dovranno stare le due coppie di gemelli avuti da due maternità surrogate? Il criterio da seguire è il maggior bene dei bambini, ma il disastro a monte sul piano morale rimane. E mostra che i cosiddetti nuovi diritti portano con sé nuovi problemi giuridici e sofferenze.